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Capitolo 5 The Hawk, progetto d'amore

Lo sguardo di disapprovazione che le lanciò Mulder, non appena la vide entrare in sala, alle spalle di Barton, fece arrossire Rafflesia come una bambina trovata con le mani nella marmellata. Il collega la fissava, muto, scuotendo la testa. Aveva capito immediatamente che avesse dormito col Falco; nemmeno se ne meravigliò, stante il feeling smaccato percepito il giorno prima.

Non era ritornata in hotel poiché l'aveva cercata per invitarla a cena e sapere come fosse andato l'aperitivo a cui l'aveva spedita, con l'inganno, e in camera non c'era; per di più la donna indossava l'identico abbigliamento del giorno precedente.

Ciò che lo colpì, maggiormente, fu l'assenza della catenina al collo. Era sparita: niente fedi, niente più Jason, era evidente. Un malumore pazzesco lo invase, al ricordo del suo caro amico, perso in circostanze assurde.

'Ciao, Fox' lei lo salutò tentando di tastare il terreno; quello nemmeno le rispose, arrabbiato.

Per fortuna il Direttore Stark entrò a sua volta, accendendo il monitor alle sue spalle, collocato al fondo dell'enorme tavolo ovale a cui erano seduti.

Gli Avengers – che avevano compreso quanto accaduto ai due astanti accomodatisi l'una accanto all'altro – smisero di squadrare lei e Clint per dedicare la loro attenzione alle parole del Capo.

'Geni, durante il volo di prova del Quinjet, ho studiato tutte le informazioni che ho potuto recuperare su voi due e ho scovato qualcosa di molto interessante ed oserei dire risolutivo! Fox, tu e la tua collega avete progettato una sonda, qualche anno fa' la buttò lì 'spiega ai presenti qualche dettaglio in più!'.

'Niente di che; quando è stato fotografato il primo buco nero - che, in realtà, è un'elaborazione digitale di dati catturati ed assemblati da diversi radio telescopi – ci è venuta l'idea di una sonda che viaggiasse alla velocità della luce, per riuscire almeno a raggiungere il buco nero stesso, distante dalla Terra, circa ventiseimila anni. Era una scemenza, e, chiaramente, non è stato mai realizzato' chiarì.

'Hai qualcosa da mostrarci?' gli indicò il pc, connesso allo schermo, e Mulder si alzò connettendoci il proprio cellulare.

'Vi farò vedere le tavole più importanti, sono file pdf!' intanto che cercava in memoria, nella galleria, vide un paio di filmati; fu più forte di lui, voleva che Rafflesia si vergognasse di ciò che aveva fatto, punirla. Non era un giudice, non lo era mai stato nei suoi confronti; Jason non poteva difendersi e ci avrebbe pensato lui!

Sul monitor fece partire un video con in sottofondo una musica romantica. Clint riconobbe una canzone dei Dire Straits, datata, sempre godibile, Tunnel of love. Poi osservò la ragazza che aveva stretto tutta la notte fra le braccia, meravigliosa, in abito bianco da sposa, che danzava, ridendo, con un ragazzo alto, moro, con gli occhi verdi, fisicato e con un volto gradevole. Sullo sfondo, la risata dell'agente Mulder, che girava il video.

'Scusate...' Fox interruppe, lesto e furbissimo, la proiezione; tutte le teste si erano voltate verso la Tyler, che guardava il legno del tavolo, gli occhi bassi, un'espressione profondamente ferita. Fu soprattutto dal dolore che provava per la perdita e la sofferenza, per il comportamento assurdo del suo amico che aveva mostrato di proposito quel pubblico di estranei un pezzo di filmato della sua festa di matrimonio, per esporla alla gogna, insieme al Falco, a causa della notte di sesso appena trascorsa.

Se ne rammaricò, moltissimo; nell'imbarazzo generale percepì il calore della mano di Barton, poggiatasi sulla propria coscia, poco sopra il ginocchio. Alzò il viso e lui le sorrise con tenerezza, sperando di rassicurarla, di lenire il tormento interiore ed il senso di colpa che l'avvolgeva. Sapeva cosa provasse; tuttavia, biasimo, no. Quel giorno non ne voleva. Già era stata la vita a condannarli, ci mancava la morale di un amico, per lui un perfetto sconosciuto.

Ci pensò Stark a risolvere l'en passe 'Mi interessa altro, spicciati, agente' ammonì Mulder, intanto che le immagini richieste comparivano sullo schermo.

'Eccole!' Fox le mostrò, una dietro l'altra, lentamente.

'Ha una forma strana per essere una sonda, sembra più un aereo; anzi, assomiglia ad un uccello!' Banner si meravigliò.

Rafflesia intervenne 'La sagoma di un volatile garantisce aerodinamicità ed agevola l'entrata nel tunnel stellare. Ci siamo ispirati ad un falco' mormorò, incredula. Non ci aveva mai riflettuto prima d'allora.

'Cavolo, stamattina non mi pare casuale!' ridacchiò Nat.

'Romanoff, rimaniamo seri. Di solito, le sonde non prevedono piloti, vengono lanciate in orbita e percorrono la loro traiettoria, guidate da terra. Potreste progettarne una, che possa essere comandata da un equipaggio? Utilizzando, perfezionato, il motore a termoreazione del Quinjet?' Stark li sollecitò.

'E' possibile; complicato, ma possibile! Con quale scopo?' la mora era molto curiosa.

'Tornare indietro nel tempo, riprendere le Gemme dell'Infinito, uccidere Thanos e ripristinare il mondo come lo conoscevamo, facendo rivivere le persone che amavamo e che abbiamo perso!' Tony fu assertivo e loro sette si ammutolirono.

***

Tony aveva parlato del progetto per ore. Aveva discusso e sbraitato. A tutte le opposizioni di Fox, Rafflesia e Bruce aveva controbattuto, saccente e molto preparato.

Gli altri, attoniti, assistevano a quel combattimento verbale, ognuno coi propri fantasmi. Steve ricordava il compagno Bucky, che si sgretolava, facendo il suo nome; Clint la sua famiglia, al completo, che volava via, nell'aria. Thor l'adorato fratello Loki, che si era sacrificato per salvarlo.

Stark aveva chiuso la discussione, ribadendo il concetto che aveva ripetuto fin dall'inizio. Non avevano nulla da perdere e quella era l'unica idea concreta a cui era arrivato, l'unica strada percorribile. Dovevano tentare, a qualunque costo: progettazione, realizzazione e volo...e il resto. Pacchetto completo. Li aveva lasciati così, in tarda serata, confermando che, dal giorno successivo, si sarebbero buttati a capofitto nel programma prestabilito, nessuno escluso.

Non si erano mossi dal tavolo, nemmeno per mangiare, e, alla fine, si erano salutati, mestamente, ognuno diretto a casa propria, con le luci e le ombre che il piano aveva creato nei loro cuori.

A qualunque costo. A Rafflesia  risuonava nella testa la frase di Tony, intanto che apriva la stanza d'albergo con la chiave magnetica e Fox, alle spalle, che le faceva ancora gli occhiacci, per la storia del Falco. L'agente Barton, il collega dava per scontato che si sarebbero rivisti, in auto, quella mattina, senza avere la minima idea di quanto sarebbe accaduto più tardi.

Il suo viso era trasfigurato ai racconti e propositi di Stark. Era affranto, sconfortato e speranzoso nello stesso tempo.

Lei aveva preferito non coinvolgerlo ulteriormente, non essendo nemmeno certa se volesse vederlo ancora, se fosse giusto frequentarsi, fare quel sesso selvaggio. Ridacchiò fra sé, struccandosi ed indossando il pigiama, al ricordo dei momenti passati insieme. Quelli non offuscati dal vino, per lo meno. E non erano pochi.

Si stese sul letto accendendo la tv per seguire il notiziario. Aveva la mente vuota, nemmeno riusciva a concentrarsi sulle parole del conduttore. Avrebbe dovuto ordinare la cena, eppure non aveva voglia di telefonare, forse poteva accontentarsi del frigo bar. Udì bussare alla porta, credendo fosse Mulder venuto a scusarsi.

Aprendo, si trovò, invece, davanti Clint, un cartone gigante in una mano, nell'altra, una busta zeppa di lattine 'Ciao, piccolan è la pizza più buona di New York. Hai già mangiato?' le domandò, allegro, con un sorriso sincero.

'No. Entra' si spostò, per farlo passare. Aveva bisogno di quello, della sua presenza, della sua compagnia... e del resto! E si era materializzato, come per magia! Non era un caso.

'Bel pigiamino, ti dona' squadrò l'infantile casacca rosa confetto, con i fiorellini blu, prendendola in giro.

'Spiritoso!' rise, a crepapelle, aiutandolo con le bevande.

'Dove poggio la pizza?' chiese, togliendo la giacca di pelle.

'Qui' indicò il centro del letto, spenta la tv, sedendosi dalla parte che già occupava in precedenza. Barton slacciò le scarpe da ginnastica e si mise all'altro lato, scalzo.

'Hai avuto un'ottima idea, ho una fame da lupi' alzò la parte superiore del cartone e prese una fetta, addentandola 'Eccezionale, buonissima, grazie'.

L'uomo fece altrettanto. Al quarto spicchio ed alla seconda bibita, rigorosamente analcolica, il Falco si confidò 'Quando sono tornato a casa, ho visto questa' dalla tasca dei jeans, tolse la catenina d'oro e gliela porse. 'Era posata davanti la foto dei miei figli. Ho pensato che la rivolessi e fosse un'ottima scusa, per venire qui. Rafflesia, sentivo che dovevo stare con te. Passare la notte con te. A fare ciò che vorrai. Anche solo dormire, non mi importa, basta che stiamo insieme!' temeva la risposta.

'Certo, quello che vuoi' lo carezzò sulla mano tatuata. Sapeva bene cosa significasse essersi tanto aperto con un carattere introverso, forte ed arrogante come il suo.

'Ero preoccupato visti i discorsi di Stark. Sei turbata?'.

'Il suo progetto è al limite della follia. Debbo ragionare da scienziata. Tuttavia, ha ragione sul motto che ripeteva di continuo: a qualunque costo. Impegniamoci, facciamolo, e vediamo dove ci condurrà senza troppe speranze per non illuderci' fu razionale.

'Mi sembra una buona argomentazione. Vale per entrambi. Farei di tutto, per poter tornare indietro, evitando di soffrire ancora. E per il gesto di Fox, il filmato, intendo? Sei pentita?' doveva chiederlo, doveva.

'Come sai, io e Mulder ci siamo conosciuti in Accademia. Abbiamo legato molto, con tante affinità in comune. La nostra stranezza e genialità allontanava i compagni di corso e ci siamo ritrovati uniti. Frequentavo già Jason e, incredibilmente, e per fortuna, i due uomini che mi riempivano la vita, sono diventati inseparabili. Si sono piaciuti subito, a pelle, pur essendo diversi. Fox ha sofferto e soffre per la sua perdita. Non mi aspettavo un comportamento tanto infantile, però lo comprendo. Non lo giustifico, mi ha fatto sentire una poco di buono e non lo sono. Ciò che ho fatto con te, lo volevo tanto e quindi no, nessun pentimento!' concluse, serena, fissandolo coi suoi occhi brillanti.

Meno male! 'Eravate insieme, quando si è dissolto?' la interpellò.

'No, ero al lavoro alla sede dell'F.B.I.; mio marito si era laureato in economia e faceva il broker a Boston, una carriera veloce. Aveva già una sua società. Si trovava lì, con dei clienti e dei collaboratori, al momento della dissolvenza. La segretaria ha recuperato la sua fede e me l'ha fatta avere' con tristezza, guardò l'anello che teneva in mano 'La società continua ad essere operativa, con metà dipendenti. Jason ne sarebbe felice, ci si era buttato anima e corpo; tu li hai visti dissolversi, invece. Per questo me lo hai chiesto' lo aveva intuito, dall'inizio.

'Sei un'ottima profiler, è così. Da tempo mi ero ritirato dalla vita lavorativa, lasciando gli Avengers. Non sapevo nulla del Wakanda e di Thanos. Stavamo facendo un picnic, vicino la nostra fattoria. Ero con mia figlia, le insegnavo a tirare con l'arco. All'improvviso, ho sentito un rumore, il famoso schiocco, nella testa. La mia bambina si è polverizzata, davanti i miei occhi. Mi sono voltato e ho visto dissolversi mia moglie, seduta a terra su una coperta, ed i ragazzi, che giocavano, tentando di far volare un aquilone. Non ho nemmeno corso, verso di loro, né mai cercato, fra l'erba, la fede di Laura, l'ho lasciata lì. Avevo capito che era accaduto qualcosa di irrimediabile. Si era dissolto pure il mio cuore, insieme a loro. Sono scappato dalla fattoria, qualche giorno dopo. Ho girovagato, senza meta, in cerca di vendetta ed emozioni forti. Sono diventato un assassino della peggior specie. In quel periodo, ho fatto il tatuaggio' mosse il braccio 'poi Nat mi ha trovato ed eccomi qui' finì il triste racconto, gli occhi vacui.

'Clint...' lo sollecitò.

'Sì?'.

'Era brava tua figlia... con l'arco?' dolcissima, lo chiese.

Era una donna deliziosa e sensibile e pronunciò le uniche parole che avrebbero potuto lenire il suo dolore infinito 'La migliore dopo di me' sorrise, guardandola, una luce ardente nelle iridi azzurre. Le porse la mano sinistra in una proposta evidente di rimanere assieme.

Rafflesia sgombrò il letto dal cartone della pizza e mise la catenina nel primo cassetto del comodino. Afferrò la mano di Barton e lo trasse a sé.

Lui si stese nel letto, al suo fianco, intanto che spegneva la luce. La moretta si avvicinò e lo abbracciò, con la testa sul petto. Stettero in quella posizione, svegli, fermi ed immobili, per molte ore, in preda ad una forte emozione, guancia a guancia, respiro a respiro, anima ad anima.

'Agente, il tuo pigiama è proprio bellino ma quello che hai sotto lo è di più' alle due di notte, il Falco si era deciso. Le aveva sollevato la maglia, per carezzarle la pelle profumata e morbida, da sotto la stoffa; cerchi concentrici sulle mammelline, le strizzava, le solleticava.

La stava facendo impazzire, il respiro pesante sul collo 'Pensavo avremmo dormito' Rafflesia sussurrò, a voce bassa.

'Non ho mai desiderato nessuna donna come desidero te, mai. Ho pensato a questi, tutto il giorno' le sfiorò, i capezzoli, diventati due punte di freccia, fra le sue dita e nella sua testa.

'Arciere, mi è passato il sonno' avvicinò il viso, al suo, per farsi baciare, nell'inizio di un'altra notte infuocata!

***

'Grazie' Clint, il solo candido asciugamani a cingere i fianchi dopo la doccia, si rivolse al cameriere dell'albergo che gli aveva portato la colazione in camera, prendendo il carello delle vivande. Lo colpì l'occhiata alla sua nudità ed al tatuaggio, meno spiacevole di quella dell'agente Mulder, che uscendo dalla propria stanza, lo trafisse e peggio dei dardi che lanciava lui! Con lo sguardo disgustato di chi voleva farlo sentire colpevole, camminò lentamente e lo squadrò, dalla cresta di capelli ai piedi scalzi.

'Buon appetito' sibilò, ironico, una smorfietta.

'Ciao, Fox. Ci vediamo alla base' rispose Barton, tentando di mantenere la calma, intanto che si richiudeva la porta alle spalle. 'Il tuo collega è un vero idiota, la prossima volta gli spacco la faccia, credimi' non avrebbe dovuto dirlo 'Scusa'.

'Quando ci si mette, è terrificante, concordo' Rafflesia, in accappatoio, versò il caffè nelle tazze di porcellana sfaccettata e ne portò una al Falco, accostato di fronte la finestra. Guardava fuori con la fronte poggiata sul vetro.

'Bevi, prima che si raffreddi e non pensarci' lo consigliò.

Lui fece un sorso e si rimise nella posizione iniziale; la moretta lo baciò sulla scapola e lo cinse con entrambe le braccia da dietro. Clint le prese la destra e la portò alle labbra, per ricambiare.

'Vedrai, il resto della giornata andrà meglio' lo rassicurò, poco convinta.

Meglio: assolutamente no. Tony aveva deciso di giocare a carte scoperte. A seguito della confessione del piano ai suoi colleghi e subalterni, vecchi e nuovi, si era ritrovato a dettagliare la sua folle elucubrazione mentale.

'Da stamattina, come vi ho anticipato, vi dedicherete al nuovo progetto. Vi riepilogo le mie intenzioni; ieri vi ho visto perplessi! Quando si parla di un buco nero, che è distante dalla Terra ventiseimila anni luce. Beh, quello stesso buco nero è ovviamente, sulla linea temporale, ventiseimila anni avanti a noi! Chiaro?'.

Annuirono.

'Se vi fosse un modo di raggiungerlo, ci troveremmo indietro nel tempo' continuò.

'Tony, è impossibile viaggiare alla velocità della luce, non l'ha mai fatto nessuno, non ci arriveremo mai' Mulder si alterò, come il giorno precedente.

'Quando ingloberete il motore a termoreazione nel velivolo modificato, staremo a vedere chi ha ragione. Saremo sotto la velocità della luce ma piuttosto rapidi' obiettò il Capo.

'Pure funzionasse, non si può percorrere lo spazio a ritroso, senza una mappa stellare' Rafflesia spiegò.

'Sì, invece, genio; è come il principio del Nastro di Möbius!' se ne uscì.

'Ieri non lo hai detto' la moretta era esterrefatta, Fox si era alzato in piedi.

'Che roba è?' fece Thor.

'Le superfici ordinarie, ossia le superfici che nella vita quotidiana siamo abituati ad osservare, hanno sempre due facce, per cui è pure possibile percorrerne idealmente una senza mai raggiungere l'altra. Nel caso del nastro di Möbius, invece, tale principio viene a mancare: esiste un solo lato e un solo bordo. Dopo aver percorso un giro, ci si trova dalla parte opposta. Solo dopo averne percorsi due ci ritroviamo sul lato iniziale. Quindi si potrebbe passare da una superficie a quella "dietro", senza attraversare il nastro e senza saltare il bordo, semplicemente camminando a lungo. Noi cammineremo lungo l'asse del tempo, grazie alla nostra super velocità, muovendoci verso il famoso buco nero' Tony si era impegnato a spiegare concetti astrusi, con parole semplici.

'Ripetimi la destinazione, per piacere!' Bruce lo interpellò: il suo fratello scienziato era impazzito!

'La mia idea è studiare delle tappe temporali, lo faremo insieme nei prossimi giorni. Ci fermeremo nei punti della storia in cui è presumibile recuperare le Gemme. Le prenderemo, ricomponendo il Guanto, e schioccheremo le dita prima di Thanos, scoriandolando lui e ripristinando il mondo com'era' asserì, fomentato 'Banner, Tyler e Mulder, voi modificherete i disegni della sonda che dovrà diventare un vero e proprio velivolo, inserendoci il motore. Clint e Natasha, vi eserciterete a pilotare nel simulatore di volo in condizioni molto diverse da quelle a cui siete abituati nel jet. Rafflesia, Fox, avete un minimo di esperienza alla guida di un'aeronave?'.

'No' lei fu secca nella risposta.

'Conviene, allora, che la strumentazione sia più semplice possibile, così sarà facile anche per voi pilotare!' li avvisò 'i colleghi vi insegneranno'.

'Perché? Hai già Romanoff e Barton' la mora ne indagò le intenzioni.

'Se non ti è chiaro, nel passaggio temporale, andrete tutti, anzi andremo'.

'Almeno sii sincero. Pensi che i tuoi moriranno? Non sai come tornare indietro? Non si tratta di aver timore di andare al massacro, ma almeno ammetti che ci stai proponendo una missione suicida!' Rafflesia lo disse, con un filo di voce.

'Bingo! Mica è un picnic! Noi Avengers siamo messi meglio nel combattimento; scenderemo a recuperare le Gemme e, onestamente, non immagino con quali esiti. Lo scopo non è sopravvivere, ma ricomporre il Guanto dell'Infinito e che ci sia almeno un Vendicatore in grado di utilizzarlo. Ognuno di noi farà delle ore al simulatore, ma ho bisogno di qualcuno che guidi The Hawk e lo conosca a menadito, se dovesse accaderci qualcosa' ammise.

'Scusa? Come lo hai chiamato?' Mulder sgranò gli occhi.

'Guarda e dimmi tu stesso. Ogni minuto è prezioso e mi ero avvantaggiato, personalmente; la scocca è già quasi pronta, vi passerò le tavole' con un telecomando, sollevò un avvolgibile, che aprì la loro visuale sull'enorme hangar della base; accanto al Quinjet, il guscio che aveva la sagoma di un rapace, uguale a quella del progetto dei due agenti, a cui decine di tecnici si stavano dedicando. Avvitavano, saldavano, battevano sul metallo...

Rimasero senza fiato. Stark era parecchio avanti, in effetti!

'Ha la forma di un falco, Barton è il primo pilota da sempre. The Hawk è il nome giusto, l'ho voluto battezzare così' Tony sentenziò.

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