10.
Chris si era già fatto riempire un bicchiere di liquido ambrato e guardava tutta la famiglia sopra di esso mentre teneva la bocca serrata sul bordo di cristallo.
Isolde accanto a lui era terribilmente annoiata, si vedeva che non gliene fregasse un cazzo dell'ultima vacanza di Lavinia e Sam soprattutto perché tra tutti i cognati che aveva, Sam Claflin era senza dubbio quello che sopportava di meno.
Aveva adorato tutti i film in cui aveva recitato ma quando lo aveva conosciuto ad un galà a Londra, si era messo a farle una corte sfrenata e l'aveva un po' disgustata –figuratevi quando scoprì che avrebbe sposato sua sorella-, l'insistenza e la poca sicurezza che trapelavano sotto quella maschera da superstar avevano fatto perdere tutto il fascino al bel protagonista di Io Prima Di Te.
Ovviamente la sorpresa che aveva fatto Lavinia ai due ex-coniugi era che fosse incinta.
Erano anni che quella donna non faceva altro che sfornare bambini, per questo non furono particolarmente sbalorditi in realtà.
Aveva l'ennesimo pancione, di sette mesi per essere precisi, e la coppia aspettava un bambino che avrebbero chiamato Aaron.
Sam e Lavinia si erano sposati solo l'anno scorso, poco dopo che lui divorziasse da Laura Haddock da cui tra l'altro aveva altri due bambini, e per questo repentino cambio di donne era stato molto criticato.
Era ovvio che Sam aveva sposato un'Howard prima di sposare Lavinia, non che i suoi cognati fossero diversi da lui ma almeno avevano cercato di esporsi il meno possibile e mantenere bene la facciata come lui invece non aveva fatto.
Sam invece era terribilmente arrogante, si credeva il migliore degli uomini Howard e cercava disperatamente di essere il figlio maschio mai avuto di Tristan.
Tristan ovviamente se ne sbatteva di tutti quei piccoli parassiti, erano tutti parassiti per lui, persino lo sceicco che aveva sposato Kate. Forse era più ricco di lui ma non gli interessava, aveva sposato una delle sue bambine, era un parassita.
In più tutti si ostinavano a rompergli le palle ogni volta che ne avevano occasione senza pensare che ormai sua figlia non gli faceva più mettere becco negli affari della compagnia, si era volutamente estraniato da tutte quella questioni e dunque l'arabo e l'inglese stavano perdendo tempo ed energie.
L'unico che gli stava più simpatico degli altri era Charlie Hunnam, il compagno di sua figlia Adele.
Anche lui era un attore inglese, gli aveva dato due nipotine ed era un perfetto padre e fidanzato, non aveva mai avanzato richieste di matrimonio alla sua donna, pareva non gli interessasse essere suo marito cioè un Howard.
Insomma amava la sua Adele semplicemente perché fosse lei, l'amava senza volere nulla in cambio.
E Chris era tutta un'altra storia, una storia che ormai non gli interessava più dato che non faceva più parte della famiglia, nonostante quel Natale fosse lì.
Isolde nel frattempo era stata sommersa dai bambini.
Letteralmente sommersa.
La poltroncina che aveva scelto per sedersi presentava bambini sui braccioli, sullo schienale, accanto a lei e sopra di lei.
Due o tre invece stavano da Chris mentre gli altri, i loro genitori tra l'altro, se ne stavano fottendo.
Le Howard erano solo quattro, una delle quali non aveva figli, com'era possibili ci fossero tutti quei marmocchi?
In realtà la famiglia Howard era molto complicata e piuttosto numerosa, ma se dovessimo costruire un albero genealogico partiremmo dai capostipiti: Tristan e Margaret Howard.
La loro primogenita era Isolde, la più semplice, senza figli e divorziata da Chris D'Elia.
La secondogenita era Lavinia Howard-Claflin, aveva avuto tre figli dal precedente matrimonio con un importante bancario svizzero, Thomas Bachmann, da cui aveva divorziato tre anni prima e da cui aveva appunto generato James di nove anni, Liam di sette anni e Sharon di quattro anni. Aveva poi posato Sam Claflin e a quanto pare aspettavano il piccolo Aaron.
La terzogenita era Kate Jalila, era sposata con un ricco erede arabo, Harold Hussem Jalila e avevano tre figli cioè Tristan di sei anni, Hector di quattro anni e Vincent di due anni.
La quartogenita era Adele Howard, il suo compagno era Charlie Hunnam e avevano due bambine, Michelle di sei anni e Margaret di quattro anni.
Erano appunto ancora tutti piccoli ed era un inferno averli tutti nella stessa stanza e dovergli gestire.
<<Ma che cazzo, riprendetevi i vostri figli, sono in vacanza, non ho intenzione di fare la cazzo di babysitter per voi.>> Sbottò a un certo punto.
<<Non dire parolacce davanti ai bambini.>> La riprese Kate.
<<Che si fottano i bambini.>> L'aveva sostenuta Chris.
<<Che due.>> Aveva borbottato mentre rideva sotto i baffi Harold.
Quando i genitori si convinsero a riprendere il loro sperma cresciuto -come lo definiva la cinica Isolde-, si infilò una sigaretta in bocca.
<<Potresti non fumare qui? Sto cercando di smettere e non riesco.>> Le disse con un falso sorriso Sam.
<<Me ne fotto più dei tuoi bambini che di te, e di loro m'importa davvero poco.>> Aveva sentenziato iniziando a fumare nel salone dopo aver spostato il posacenere sul bracciolo della poltrona.
<<Sai Isolde, qualche settimana fa ho visto un film, Tutti I Soldi Del Mondo->>
<<Uhm sì, quello su Jean Paul Getty, figo l'ho visto anche io.>> Aveva ribattuto Chris con la bocca piena di arachidi. Era l'unico stravaccato che mangiava con le mani in mezzo a tutti i damerini, si era sempre distinto con la sua assoluta non presenza di buone maniere.
A meno che non riguardassero Isolde, a lei apriva la portiera della macchina e le porte prima di entrare in stanze ed edifici, le riempiva perfino il bicchiere quando vedeva che era vuoto.
<<Sì l'ho visto anche io.>>Disse anche Isolde bevendo un po' di coca cola. Era infantile ma le era sempre piaciuta, credeva di esserne stata dipendente da piccola.
<<Comunque, mi chiedevo, pagheresti mai il riscatto per uno dei nostri figli?>> Concluse la domanda Lavinia.
Isolde li squadrò, uno ad uno.
<<No.>> Rispose secca e sua sorella rimase un po' a bocca aperta.
<<Ma sono i tuoi nipoti.>> Rincarò Kate.
<<Lo so ma siete ricche quanto me, ci sono anche i vostri mariti, lo chiederebbero a voi il riscatto.>>
<<Io non credo proprio, sei Isolde Howard, oltre al tuo patrimonio personale gestisci anche tutti i soldi della compagnia, sei la quarta donna più ricca al mondo.>> Si spiegò Harold.
<<Mh sì probabilmente avete ragione, ma anche io la penso come il vecchio Getty, non posso pagare il riscatto per tutti i vostri figli, e poi non offendetevi se dico che se ne fotterebbero dei vostri figli se ne avessi io.>>
<<Ma tu non ne hai.>> Osservò sua sorella Adele.
<<Non ancora.>>
Il gelo era calato nella stanza. Raramente si parlava della vita privata di Isolde, lei odiava farlo, specialmente perché non si fidava dei suoi cognati, ma l'ombra di un sorriso apparve sul volto di sua madre che non si volle trattenere.
<<Sei incinta Isolde? È per questo che hai voluto portare qui Chris?>> Le chiese piena di gioia.
<<Ma come non eri stata tu a volerlo?>> Chiese subito Tristan.
<<È stata Kate a dirla tutta.>> Sbrogliò la questione Lavinia.
<<No, non sono incinta e se lo fossi non lo sarei del mio ex-marito, che cazzo vi passa per il cervello?>> Finì tutto il bicchiere di coca cola in un sorso come se fosse alcool.
<<E allora cos'era quel non ancora?>> Chiese sghignazzando Kate facendo roteare gli occhi di sua sorella maggiore.
<<Niente dico solo che anche a me piacerebbe avere dei figli un giorno, a dirla tutta avrei voluto già averli, ma insomma, sapete tutti com'è andata.>> Concluse con un tono che non ammetteva repliche e chiuse il discorso.
Ricominciarono a parlare tutti del più e del meno fino a quando non arrivarono le valigie di Chris e Isolde, fu allora che salirono verso le camere per andare a dormire, stanchi del viaggio.
<<Dove credi mi abbiano messo per dormire?>> Le aveva chiesto Chris.
<<Se ha scelto papà dormi nell'amaca in giardino.>> Gli sorrise lei.
<<Quindi hai ancora un briciolo di senso dell'umorismo?>>
<<Beh non sarò Chris D'Elia ma diciamo che ho anche io una vena comica.>>
<<Sì, lo so Isolde, ti conosco.>> Rimasero un po' in imbarazzo.
<<Vuoi chiedere a qualche cameriera?>>
<<Sì dovrei cercarla.>>
<<No aspetta, chiamo dall''interfono.>> E così fece mentre Chris la guardava, ammaliato come sempre perché nonostante Isolde fosse sfatta e stanca come mai si faceva vedere in pubblico, era sempre, dannatamente, bellissima.
Una piccola signora bassina, in carne e latina si avvicinò a loro.
<<Señora Howard, mi dica.>>
<<Maria, potresti portare Chris nella sua stanza?>>
<<Señora, le vostre sorelle mi hanno detto di organizzare una stanza unica para ti.>> E lei sbuffò, avevano quasi tutti trent'anni eppure ancora si divertivano a fare i dispetti ad Isolde perché secondo loro doveva levarsi il palo dal culo.
<<Posso preparare un'altra camera, devo cercare quale è libera e il servizio, mi servirà un'oretta se non è un problema.>>
<<No, non preoccuparti, non è la prima volta che io e Chris dormiamo insieme. Mi hai sistemata nella solita?>>
<<Certo señora. Buenas notte.>> Li aveva salutati ed era corsa di nuovo via.
<<Vieni Chris.>> Gli fece cenno e si incamminarono mentre lui continuava a portare le valigie per entrambi.
<<Non mi ricordo più la strada per la tua camera, dovreste rimpicciolire questa casa.>>
<<Cosa te lo fa pensare? Forse le due palestre?>>
<<Oggi sei in vena di battute, mi fa piacere.>> Risero insieme mentre entrarono nel paradiso privato di Isolde Howard.
La camera di era enorme, aveva una cabina armadio personale che pullulava di abiti ed era grande quando una camera da letto normale, aveva anche il bagno privato fornito di ogni comfort e la stanza in sé non era molto arredata ma comunque era immensamente spaziosa.
Il protagonista era un letto a baldacchino lilla che stava proprio al centro di essa, come aveva voluto a diciassette anni.
C'erano ancora le foto di quando andava alle superiori e all'università, di viaggi e di feste, foto in occasioni pubbliche e private, foto con le amiche e foto in tutti gli ospedali pediatrici per cui donava, ma la maggior parte del foto appese era con Chris, c'era addirittura ancora la gigantografia del loro matrimonio.
<<Hai mantenuto tutto come un tempo.>> Commentò infatti lui.
<<Se ti dà fastidio le tolgo.>> Si riferì ovviamente alle loro foto ma lui scosse il capo.
Gli piaceva, gli piaceva più di quanto voleva ammettere che Isolde pensasse ancora a lui, che non riusciva ad abbandonarlo.
Chris ormai aveva una famiglia ed abitava sulla West Coast, stava da tutt'altra parte ma la sua testa la sera pensava solo a Calvin, suo figlio, e a lei, la donna che era stato il più grande amore della sua vita.
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