Caro diario,
Eccomi di nuovo a raccontare la storia.
Dov'ero rimasta?
Ah giusto, la presentazione.
Dopo che mi ha chiamata con tutti i nomi di questo mondo (perfino Oreste) ha deciso di vedermi.
Heaven era completamente diversa da come l'avevo immaginata.
Capelli castani con riflessi di varie tonalità di ramato, occhi verde-azzurri. Mi aspettavo una ragazza compita e anche un po' bigotta, invece...
Indossava una canotta rosa e degli shorts, ma la cosa che la mia mente non poteva tollerare era il trucco.
Troppo make-up e troppi gioielli.

«Heaven»si è limitata a dire squadrandomi.
Aveva uno sguardo così profondo e tagliente che giuro di aver sentito tutta la pressione del mondo sulle mie spalle.
«Bonny Edwards»ho sorriso per smorzare la tensione.
«Si certo, molto interessante»ha continuato lei dandomi le spalle.
Ho notato un tatuaggio sulla sua spalla destra, una libellula, nella mia mente l'ho subito catalogata come una di quelle stupide laureande che invece di mettere il deretano sulla sedia e studiare perdono gli anni più importanti per fare lavori strani, come questo.
A quanto pare mi sbagliavo.

«Heaven, lei ti servirà, credimi.»le ha suggerito Derek.
Lei si è girata, ha fatto un cenno e poi:
«Bene Bloody Bo, o come ti chiami, ti faccio vedere dove riposerai il culo.»
L'ho odiata, devo ammetterlo.
«Signorina Stewart...»
«No, Dio ti prego Bonjiball non chiamarmi così, ho un nome : Heaven.»ha detto dandomi una pacca sulla spalla.
«Dicevo, Heaven, lavoro tutti i giorni ma il giovedì lo voglio libero, e poi la domenica lavoro mezza giornata.»ho precisato dandole il foglio con i miei orari.
Lei l'ha preso, dandogli un'occhiata troppo veloce e poi lo ha accartocciato.
Si è avvicinata squadrandomi la faccia«Ascolta, Bonji, qui non stiamo giocando, è chiaro? Il capo sono io, credi di arrivare qui e sventolarmi questo foglio del cavolo con i tuoi orari e i giorni in cui invece di romperti il culo qui vuoi spazzolare i tuoi gatti? Ahahahah, non farlo più, capito?»
La guardavo sbigottita, chi cavolo credeva di essere?
Ho semplicemente annuito.

Mi ha mostrato dove avrei dovuto dormire, una stanza piccola con un letto senza cuscino, l'armadio era molto grande e il comò era sicuramente antico.
«Che te ne pare ?»
Heaven aveva un sorriso contagioso, nonostante mi ha  chiaramente ridicolizzato.
Ho sospirato.
«Carina.»
«Cavolo, sei proprio una palla... A proposito, hai davvero del gattini?»
«No, ma ho un pappagallo.»
Heaven è scoppiata a ridere, e per poco non piangeva dalle risate.
«Ho davvero scritto "Gioconda" in fronte?»ho sorriso confusa.
Lei si è fermata e ha ricambiato il sorriso.
«Domani arriveranno "gli allievi", riposa Bonjiball.»detto questo è uscita dalla camera continuando a ridere.

Una ragazza così divertente e spensierata, io non ero così, anche se avevamo la stessa età, non era così semplice essere me stessa.
Ho invidiato lei e il suo modo di fare, anche se molte sue scelte non le ho condivise.
Fatto sta che quella notte ho dormito a stento.
-Chi saranno questi allievi?-mi chiedevo.
Sarebbero stati dei dilettanti? Cantanti, attori, ballerini?
Sicuramente giovani, ragazzini.
Caro diario, mi sbagliavo anche su questo.
Tua Bonny.