4: Roudos Gaoth, il vento rosso
L'ho sentita.
Stanotte l'ho sentita, per la prima volta.
La voce di colei che mi cerca mi ha finalmente trovato.
Mi sono svegliato prima degli altri, in preda alla febbre, mentre il caldo mi riempiva le viscere e le pellicce che avevo addosso bruciavano la mia pelle sudata. Mi sono liberato di tutto, sono corso verso il fiume a occhi chiusi, sentendomi svenire, con gli spiriti che mi urlavano nella testa parole incomprensibili persino per me.
L'acqua mi ha rinfrescato, sono tornato a sentire il gelo della nebbia che mi accarezzava, ho visto il mio volto chiaro riflesso nel torrente, gli occhi bianchi che cercavano se stessi nel buio della notte.
Le voci si sono calmate, hanno smesso di gridare, ed è allora che sono riuscito a distinguere le sue parole. È allora che un brivido di comprensione mi ha attraversato il corpo, donandogli nuova vita. È allora che ho inteso chi mi stava parlando.
Sono tornato di corsa alla mia casa, ho svegliato Ollathair per dirgli ciò che avevo sentito. L'anziana quercia non dormiva, come sempre. Ha ascoltato le mie parole con gli occhi chiusi, i capelli grigi che si muovevano contro il vento che sempre spazza questo rifugio sulle montagne.
Alla fine ha annuito. «Il tempo è arrivato. Dobbiamo prepararci ad accoglierla.»
«Chi giungerà, duir? Chi stiamo attendendo, quercia?» ho chiesto.
Ollathair ha fissato i suoi occhi scuri nei miei, poi ha avvicinato la sua fronte al mio capo e si è poggiato a me.
«Il tuo momento è qui, Uther. La tua missione. Quello per cui sei nato. La parola è stata ascoltata, Roudos Gaoth ti chiama a sé. Colei che attendiamo sta per intraprendere il suo viaggio.»
Le sue parole hanno acceso un nuovo fuoco dentro di me: non percepivo più freddo, né buio, né la sua pelle contro la mia.
Il mio momento è qui. Il mio wyrd, il mio destino, è giunto. La mia profezia si compie.
Roudos Gaoth – ha detto Ollathair. Il vento rosso. Sta arrivando il vento rosso, colei che io aspetto da tutta la vita. È il compito per cui mi preparo da sempre: le insegnerò tutto ciò che conosco del mondo dei vivi e di quello dei morti, delle cose del giorno e di quelle della notte, dei metalli della terra e delle magie del cielo, degli uomini e degli spiriti, affinché lei possa imparare tutto quello che le serve per sconfiggere il male più grande.
Io sono Uther, il secondo del mio nome. Porto gli occhi candidi di mio padre, e il canto caldo della ninfa che mi ha messo al mondo.
Io sono Uther, il decimo della mia tribù. Porto il potere dei druwides, le sagge querce che governano il destino di questa terra.
Io sono Uther, il ramo robusto, colui che non si spezza.
Io sono Uther, e attendo Roudos Gaoth, il vento rosso.
Io sono Uther, nato per istruire colei che libererà Tir na Brictom, la Terra della Magia.
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