La ragazza dietro le lettere scarabocchiate
Tess...
Forse non dovrei chiamarti così, tu non sei mia, non mi appartieni.
La tua anima è legata ad un'altra persona eppure... non riesco a chiamarti in altro modo.
Tessa, nonostante abbia un suono così ineluttabile, fa in modo che io mi senta lontano da te.
E credimi, è l'ultima cosa che desidero.
Ho bisogno di scrivere questa lettera, anche se so che non la leggerai mai.
Ma ne ho bisogno.
Sei l'unica cosa che mi rimane.
Ho sentito il mio legame parabatai con Jem spezzarsi, una parte di me se ne è andata.
E forse potresti essertene andata anche tu.
E non in senso emotivo, non solo almeno.
Nessuno sa cosa quel maledetto di Mortmain abbia in mente di fare con te, forse nemmeno lui.
E io non voglio che l'altra parte di me - la più importante - se ne vada.
Si, perché tu sei l'altra parte di me.
Una volta dissi a Cecily che lei è la mia debolezza, così come Jem è la parte migliore di me.
E sai lei cosa mi rispose?
E Tessa è il tuo cuore.
È strano pensare come quella ragazza - per quanto tutti vi ostiniate a dire sia nell'aspetto e nel carattere molto simile a me - si sia resa conto immediatamente del mio amore per te.
Al contrario di me.
In realtà, nel mio caso, i sentimenti non erano i miei.
Ma i suoi.
Ero così accecato dal tenerti lontana, dall'evitare di guardarti come se fossi l'unica cosa restante sulla Terra per paura che la maledizione di Marbas ti colpisse, che non mi ero neanche accorto che era così che Jem ti guardava.
Come se fossi un fiore nel deserto.
Buon Dio, quanto sono stato egoista.
Potrà mai perdonarmi?
Per l'Angelo... non potrà mai farlo.
Se ne è andato, per sempre.
Mi ha lasciato solo, la parte più bella ed umana di me se ne è andata.
Cosa darei per rivederlo un'ultima volta e farlo ridere un'ultima volta.
Il mio parabatai...
Ricordi Tessa il nostro primo incontro?
Ti dissi che il bel giovanotto che stava cercando di salvarti da un destino spaventoso non sbaglia mai.
Nemmeno se ti diceva che il ciel è viola e fatto di porcospini.
Sorrido al ricordo e all'espressione confusa che il tuo viso aveva assunto.
Sai, a volte mi do ancora la colpa di ciò che è successo a Thomas e Agatha, settimane fa.
Penso sempre che se non mi fossi lasciato ingannare da Mortmain, allora forse sarebbero ancora vivi.
Sapevi di essere stata la prima persona a far crollare la barriera che mi ero creato?
Nemmeno Jem ci era riuscito...
Una volta mi aveva detto che non sapeva perché, ma che il muro stava crollando.
E io sapevo perché, ne ero pienamente consapevole.
Probabilmente ti domanderai come tu abbia fatto.
O no?
Dalla prima volta che ti ho vista, ho pensato saresti diventata importante per me.
Da quando mi hai corretto dicendo che secondo Dante l'Inferno era freddo mente scappavamo dalle Sorelle Oscure a quando hai risposto a Gabriel Lightworm - ehm si volevo dire Lightwood - dopo la riunione dell'Enclave.
Ma in quei momenti potevo ancora mantenere la mia maschera, il muro che mi ero costruito intorno.
Fino al momento nel quale ti ho visto a terra, con Mortmain chinato sopra di te.
Pensavo ti avesse uccisa.
Quando mi sono avvvicinato a te - dopo che egli era scomparso e la mia rabbia messa a tacere dal terrore per la tua sorte - e ti ho stretta tra le mie braccia, pensavo di averti persa per sempre.
Fino a quando non ho sentito il tuo cuore battere.
Avrei voluto dirti mille cose ma - per la prima volta in vita mia, ci puoi credere? - non trovavo le parole, sconvolto com'ero dal farmi vedere e sentirmi vulnerabile.
A volte mi domando cosa tu abbia potuto pensare quando in soffitta, dopo averti baciata, ti ho spinta via.
O quando dopo l'attacco degli automi, io ti abbia insultata e ferita, nella soffitta.
Ma dovevo farlo, dovevo farmi odiare da te.
Solo così avrei potuto salvarti.
Salvarti da una maledizione che non è mai esistita.
Puoi immaginare come mi sia sentito quando avevo scoperto che non c'era mai stata?
Ero scappato lontano dalla mia famiglia per proteggerli, avevo fatto in modo che nessuno mi amasse - soprattutto tu - per qualcosa che in realtà era solo la presa in giro di un maledetto demone.
Sono corso da te, finalmente speranzoso di poter passare il resto della mia vita insieme a te ma non è stato così.
Sarò franco con te - nonostante non ti dia la colpa di tutto ciò e non la dia nemmeno a Jem - quando ho scoperto che vi eravate fidanzati, ho sentito il mio cuore spezzarsi.
In un folle attimo ho pensato di correre da lui e chiedergli di annullare tutto, sapevo che per me l'avrebbe fatto.
Ma non volevo che lo stesso accadesse al suo, di cuore, a quello di Jem.
Ti ho chiesto di non dirgli mai del mio amore.
Jem è il mio più grande peccato.
Lui è sempre stato convinto che ogni cosa che facessi per te, in realtà lo stessi facendo per amor suo.
Ma, per l'Angelo, non è mai stato così.
Mi vergogno anche solo a prenderne consapevolezza.
Lo facevo esclusivamente per me me, per renderti felice.
Buon Dio, come sono egoista.
Jem una volta mi disse che inventavo bugie con una certa coerenza, facendomi sembrare un uomo peggiore di quello che ero.
Ma non è vero, non è affatto vero.
Io sono ed ero l'uomo che dipingevo, non fingevo.
Forse se tutto ciò che è onesto, buono e vero... viene tenuto lontano abbastanza a lungo, lo perdi del tutto?
Mi vergogno ancora di più nel pensare perché ho chiesto di essere il parabatai di Jem.
Pensavo che avrei potuto legarmi ad una persona, senza paura che la maledizione potesse colpirlo.
Nessuno può vivere senza qualcuno, almeno una persona che gli stia al fianco.
Infondo, se fosse morto, non sarebbe stata completamente colpa mia.
Buon Dio, sono un uomo molto peggiore di quello che dipingevo.
Molto di più.
Tessa, mi chiedo davvero come tu faccia a non odiarmi.
Me lo chiedo sul serio.
A volte penso che sia perché mi ami.
In realtà lo spero.
E quando accade, di nuovo sento di fare un torto a Jem.
Il nostro Jem.
Che non c'è più.
Il mio parabatai, la persona più buona di questo terribile mondo.
La persona che ha voluto ti venissi a cercare invece di rimanere al suo capezzale, come sarebbe dovuto essere.
La persona che mette sempre la vita degli altri davanti alla sua.
Tessa, so che tu avresti preferito rimanessi con lui, mentre il suo cuore batteva i suoi ultimi battiti, i suoi occhi si posavano un'ultima volta sul sole morente all'orizzonte.
E ammirava il suo violino, immaginando di suonarlo un'ultima volta.
Mi sembra ancora di sentire il suono che l'archetto produceva, pizzicando le corde.
Quel suono che ogni qualvolta non riuscissi ad addormentarmi, mi cullava e mi infondeva pace.
Se lo suonava, significava che stava bene.
Che il mio parabatai sarebbe vissuto ancora.
Il mio cuore era diviso in due: venire da te o restare con lui.
Cosa potevo fare?
E poi, Magnus è venuto da me e abbiamo parlato di ciò che provavo per te.
Jem fingeva di dormire - forse per questo si è ispirato a me - e ha ascoltato tutto.
Ha scoperto la verità che gli avevo tanto taciuto.
Ha scoperto che ti amavo, e ti amo ancora.
Non ha esitato nemmeno un istante.
Mi ha detto di venire a cercarti e trovarti, per lui e per me, per entrambi.
Perché noi tre siamo legati da un filo invisibile che nemmeno il destino - o la morte - potrebbe spezzare.
E come disse Tennyson,
Lo tengo per vero,
Qualsiasi cosa accada:
Lo sento quando più io soffro:
È meglio avere amato, e perso,
Che non avere mai amato.
Ricorda Tessa, forte come la morte è l'amore e tenace come gli inferi la passione.
Amerò per sempre la ragazza dietro le lettere scarabocchiate, ti ho amata dal primo momento e ti amo ancora.
Dw i'n dy garu di am byth.
Serviamo liberamente perché amiamo liberamente,
Giacchè dipende dalla nostra volontà amare o meno;
Da essa dipende se stiamo in piedi o cadiamo.
Con la speranza che oramai sta per estinguersi, Will Herondale.
-SPAZIO AUTRICE-
Questa lettera è nata un po' per caso, come tutto ciò che scrivo in pratica, perché mi piace pensare che oltre alla lettera ufficiale di Will per Tessa, lui ne abbia scritta un'altra quando ha sentito il suo legame con Jem spezzarsi.
Spero vi sia piaciuta.
CupidaGranger
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