Capitolo 4 - La scelta
"Bene, veniamo a noi..." riprese a parlare il vecchio "Ora vieni con me, ti mostreró i miei doni e ne sceglierai uno, quello che ti rispecchia, che ti piace e che desideri di più."
Sara annuí perplessa... in fondo perché Salemme le offriva dei Doni magari anche preziosi? Chi era lei per questo? In fondo era solo una sconosciuta, lo era per lei figuriamoci per gli altri!!
Salemme inizió cosí a cercare un qualcosa nelle tasche... fidatevi, in quelle tasche c'era di tutto, più di quello che aveva Mary Poppins a portata di mano!! Un tostapane, una cassaforte, una maglia, una pentola, del cioccolato, uno shampoo, uno spazzolino e persino un armadio!! A quel punto Sara cominciò a pensare che ci fosse un qualcosa di magico in quel vecchio che scaraventava tutto ciò che aveva di inutile esclamando: " Questo no, no, no!! Maledetto me, dove le avrò messe!?"
A quel punto Sara scoppiò a ridere e Salemme le regalò un sorriso sincero, quel sorriso che solo le persone vere possono donarti.
"Ah, finalmente eccole!!" esclamò mostrando un mazzo di chiavi per metà arrugginite. "E ora seguimi" disse, rivolgendosi a Sara.
I due scesero al piano di sotto e Salemme aprí le ultime due porte (cosa ci fosse nelle altre rimase un mistero a tutti, provate voi a immaginare) e subito ne fuoriuscí un odore di polvere e di muffa... dovevano essere rimaste chiuse per chissà quanto tempo! Sara inizió cosí a tossire... "Oops scusami mi ero dimenticato!!" esclamò imbarazzato Salemme, uscendo dalle tasche magiche uno strano spray e inizió a spruzzarlo all'interno della stanza. Dopo qualche secondo tutto era lucido e pulito! Chissà qual'era la provenienza di quel miscuglio che se si fosse trovato quotidianamente nel supermercato sarebbe sicuramente stato un buon regalo per la madre della ragazza sempre in lotta contro polvere e sporcizie varie...
Fatto sta che entrarono nella stanza: era piena di cianfrusaglie di ogni tipo!! Erano sparse su tavoli lunghi diversi metri, lungo il pavimento e appese sulle pareti. Erano anch'essi di estranea provenienza, alcuni di arte africana, asiatica o locale. C'erano nacchere, arazzi, gioielli preziosi, vestiti, vasi, mobili, soprammobili, bambole, carillon, e tutto ciò che Sara non avrebbe immaginato di trovare in un posto del genere! Nella seconda stanza c'era un altra vasta "collezione" di quelli che Salemme chiamava "doni". Sara fu presa dall'imbarazzo della scelta... dovevano esserci migliaia di oggetti di vario tipo ognuno con una sua storia alle spalle e la ragazza non immaginava neanche quale e come uno di essi avrebbe potuto entrare e cambiare la sua di vita! Fu subito attratta da una bambola da collezione che un tempo per qualcuno doveva essere stata preziosa. Con le sue vesti color salmone e con le sue codine biondine, con il suo sorriso stampato, rispecchiava l'esempio di ragazza perfetta che Sara avrebbe voluto essere... ma il suo sguardo si spostò su ventaglio asiatico con decori vari, era così intenso! Ma niente, la ragazza volle continuare a osservare senza prendere. Subito dopo a catturare la sua attenzione fu carillon con una ballerina che l'aveva incantata con quella sua dolce melodia scacciapensieri che faceva roteare quel corpicino esile su sè stesso delicatamente e leggero. Poi fu il turno di uno scialle con sopra un'allegra fantasia africana, ma non era quello che Sara aveva intenzione di prendere.
La ragazza ora era più confusa di prima, e fissava ora una rosa del deserto e una conchiglia fossilizzata... era tutto così indescrivibile in quelle stanze. C'era un'atmosfera magica, come se qualcosa dovesse accadere da un momento all'altro.
Sara però voleva dire a Salemme che tutto questo era troppo per lei, che sarebbe ritornata quando sarebbe stata più grande... quando qualcosa attiró la sua attenzione più di ogni altra cosa. Era un luccichio lontano che guidó Sara sino alla fine della stanza. Era curiosa. Voleva scoprire cos'era. Lì sull'ultimo tavolo vicino alla finestra Sara intravide oggetti mai visti prima d'ora, per fascino e splendore.
C'era un elmo argenteo, un tempo doveva essere appartenuto a un valoroso guerriero, incise c'erano scene di guerra e di pace, e poi c'era qualcosa di strano, le protagoniste erano solo donne. Accanto a questo c'erano una spada e uno scudo, abbinati con l'elmo. Ma non era quello ciò che aveva attirato l'attenzione di Sara, perché pochissimo più distante c'era quello che aveva illuminato davvero lo sguardo della ragazza riccioluta. In un'ostrica infatti giaceva una lucente Perla Nera, meravigliosa per sfumature e colore. Da sempre Sara aveva considerato tali "imperfezioni della natura" il simbolo dell'insicurezza, dell'imperfezione, ma allo stesso tempo di forza e tenacia... Aspetta, tutto questo la rispecchiava alla perfezione!! E se n'era accorta anche Sara. Posata lì quella perla era stata forse scartata da tutti, ma non da lei, che sembrava ipnotizzata da quel gioiello misterioso. Sembrava antica, ma allo stesso tempo era "giovane", la sua storia forse doveva ancora essere conclusa e Sara lo avrebbe fatto! A quel punto si voltó, fissò Salemme che sorrideva soddisfatto ed esclamò: "É la Perla Nera il dono che scelgo!!"
"Bene fanciulla, sapevo che i miei Doni non avrebbero sbagliato, loro me l'avevano detto che una persona sola al mondo era davvero in grado di affrontare quest'avventura, la più difficile, e sarebbe arrivata da un momento all'altro!"
"Scusa, continuo a non capire... io dovrei affrontare cosa? E poi tu parli con queste... cose?"
"Cosa!? Pensi davvero che i Doni siano questi oggetti?? Allora non hai capito un bel niente!! E poi, ancora non sai quello che ti spetta?! Figliola, sei un pó troppo incosciente di quello che ti accadrà ancora, non posso lasciarti andare così... seguimi di nuovo."
Così Sara si ritrovò a seguire ancora una volta quel vecchio pazzo e magico, per scoprire una verità che sarebbe stata forse scioccante, o così immaginava lei. Ma ora Salemme l'avrebbe stupita più di prima e lei non poteva neanche immaginare!
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