Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

68. Photograph

Canzone per il capitolo:

Photograph – Ed Sheeran

We keep this love in a photograph

We made these memories for ourselves

Where our eyes are never closing

Hearts are never broken

And time's forever frozen still

So you can keep me

Inside the pocket of your ripped jeans

Holding me closer 'til our eyes meet

You won't ever be alone, 

wait for me to come home

********

Sara

I minuti successivi si riempiono dei messaggi inviati alle mie amiche e a Leonard, con le spiegazioni dovute per la mia assenza improvvisa. Spero che Lenny creda alla scusa del corso al quale mi hanno fatto partecipare a lavoro, costringendomi a dormire due giorni a Milano. È l'unica giustificazione plausibile che sono riuscita a inventare, visto che ho già partecipato a un corso del genere diversi mesi fa: il valore del sorriso nel rapporto con il cliente.

Alle mie coinquiline, invece, racconto una mezza verità. Trovo il coraggio di scrivere solo alla dolce e compassionevole Timon, chiedendo indirettamente scusa a tutte per la mia assenza, assicurando che sto bene e che dormirò fuori con Christian. Non sono stata molto in forma, ma Chris mi ha aiutato molto. Poi vi spiegherò tutto, è la conclusione del messaggio. Con profonda vergogna, chiedo anche di coprirmi con Leonard, di modo che non venga a sapere che sono con lui. Mi sento così infima a raccontare bugie a una persona che così tanto conta per me, ma ho già visto quello sguardo pieno di delusione e disappunto: era sul volto di Christian. Non potrei sopportare di essere guardata così da Lenny, il ragazzo che di me ha una visione del tutto diversa. Per lui, io sono ancora le stessa ragazza di un tempo, ed è così che voglio restare ai suoi occhi.

Se pensi di salvare le tue chiappette striminzite solo perché scrivi prima alla buona e brava Timon invece che a noi, ti sbagli di grosso. Appena rimetti piede in questo appartamento, ci dovrai un mooooooooooooooooooondo di spiegazioni. Dettagli inclusi.

E ti vogliamo bene.

Maia, Silvia e Timon.

Il messaggio porta Casper come mittente, e mentre metto via il telefono penso a come spiegare loro che cosa mi è successo. Perché voglio farlo, non posso mentire a tutti quanti.

I dottori mi permettono di uscire dall'ospedale prima di pranzo, così riesco miracolosamente a salire su per le scale fino all'appartamento senza incrociare le mie amiche. Quando Christian chiude la porta di casa, trovo il soggiorno deserto, come se avesse avvisato tutti di levarsi di torno. Sento solo arrivare della musica dalla camera accanto, deve esserci Lucas là dentro, ma non esce per salutarci come avrebbe fatto di solito. Mi chiudo nel loro bagno per un tempo infinito, per lavare me stessa dallo sporco e dalla vergogna, per lavare i vestiti in lavatrice, orrendamente sporchi di vomito dal giorno prima. Non potendo scendere al mio appartamento, Chris si offre di prestarmi i suoi calzettoni in spugna e un paio di boxer aderenti da indossare sotto la tuta. Per tutto il tempo successivo non ho il coraggio di guardarmi allo specchio.

« Sara? » Chris bussa alla porta del bagno quasi un'ora più tardi.

Gli dico di entrare. Mi trova seduta davanti alla lavatrice, a fissare l'oblò mentre i miei vestiti girano e girano ancora. Forse, a furia di girare, qualcosa laveranno via anche dalla mia testa bacata, visto che la doccia non ha funzionato e io mi sento ancora uno schifo come prima. « Che stai facendo? Ti ho preparato qualcosa da mangiare. »

« Ascoltare il rumore della lavatrice o della lavastoviglie l'ho sempre trovato molto rilassante. » Resto seduta, gli occhi ruotano, i pensieri si perdono... Chris non si avvicina subito, rimane a guardarmi per parecchi momenti, indeciso se lasciarmi sola o raggiungermi. Alla fine chiude la porta del bagno e arriva a sedersi a terra accanto a me, a gambe incrociate. Il suo profumo è ormai dappertutto: nella nuova t-shirt che mi ha prestato, nei pantaloni gemelli che ora indossiamo insieme, nel naso, nella testa, sulla lingua quando cozza sul palato. Mi porge un piattino occupato da un toast ben farcito con prosciutto e formaggio, ma io lo rifiuto. « Non ho molta fame. »

« Il dottore dice che devi riprendere le forze, inoltre questo è il massimo traguardo culinario che potrò mai raggiungere in vita mia. Non puoi rendere vani i miei sforzi. »

Riesce a strapparmi un sorriso quando le sue labbra si incurvano dolcemente, e forse riesce anche a strapparmi un pezzo di cuore. « Perché sei così buono con me? »

Devo chiederglielo, non riesco più a ignorare le domande che mi frullano nella testa. "Perché lui è qui? Perché si ostina ad aiutarmi?"

I suoi occhi, verdi e limpidi alla luce del sole che penetra dalla finestrella del bagno, si abbassano solo per un istante al panino che tengo in mano. « Mangia, adesso. »

Il resto della giornata trascorre in un continuo andirivieni di parole e silenzi. Nella sua camera noi ci isoliamo da tutto il resto del mondo. Mi lascia riposare nel suo letto, sotto le lenzuola che sanno di lui, e ora un poco anche di me. Suona la chitarra per me, Chris. Si propone lui di farlo, prima ancora che io riesca a trovare il coraggio per chiederglielo. Suona Ed Sheeran. A volte mi ritrovo nel mondo dei sogni, cullata dalle note e dalla sua voce ormai così familiare; a volte invece tengo gli occhi su di lui, seduto sul mio stesso materasso, vicino alle mie gambe.

Arriva la notte. Me ne accorgo solo quando la corsa delle macchine al di fuori si placa. Per tutta la giornata ho sentito gli altri ragazzi aggirarsi silenziosamente per l'appartamento, ma nessuno si è avventurato nella nostra camera. « Posso farti vedere una cosa? » domanda infine. Continua a far volteggiare il plettro tra le dita ora che le canzoni sono terminate.

Senza aspettare la mia risposta, si allunga per arrivare al cassetto della scrivania. Mi metto a sedere nel frattempo, spostando il piatto con l'ennesimo panino che Chris si è ostinato a prepararmi. Quando si rimette comodo accanto a me, riconosco un album di fotografie tra le sue mani. « Sono tutte tue? »

Annuisce. « Sono quelle che ho scattato qui in Italia. A casa ho un album per ogni posto in cui ho viaggiato. »

Me lo porge per lasciarmelo sfogliare; mi immergo nei paesaggi dai colori caldi impressi sulla carta, nei tratteggi in bianco e nero degli edifici che paiono dipinti, negli scatti della città che riconosco bene ma che, vista attraverso i suoi occhi, assume un valore differente. La Mole Antonelliana, Piazza Castello, la Porta Palatina, scorci della metropolitana, il tavolino di un bar un poco pendente, il dettaglio di una sigaretta appoggiata sul posacenere, incoronata dal chiaro segno di un rossetto.

Infine, eccomi: le ultime pagine dell'album vedono solo me. Me ne sorprendo perché, a parte una singola volta, io non ricordo affatto di quegli scatti. Quando mi giro per guardarlo con espressione interrogativa, Chris risponde con un sorriso, forse velato di un tenue imbarazzo. La ragazza che ritrovo intrappolata in uno quegli scatti indossa il pigiama e sta facendo colazione, cerca di coprirsi dall'obiettivo. Giro pagina, trovo una Sara diversa; questa volta è sola e seduta sulla panchina nel cortile, ripresa dall'alto, forse dalla finestra di questa camera. Ritrovo persino me stessa fuori dal mio negozio, occhi al cielo mentre fumo una sigaretta. I miei capelli sono già corti, i ciuffi si spostano nel vento fino a farmi corrucciare la fronte. Riconosco una ragazza diversa da quella che ritrovo ogni giorno nello specchio, così balbetto qualcosa, a corto di parole e pensieri. « Ma... quando hai scattato queste foto? »

« Di tanto in tanto », risponde con calma, come fosse tutto normale. « Dovevo farle di nascosto, perché non vuoi mai farti fotografare. Mi piaci come rimani nelle foto, soprattutto nel bianco e nero e quando sei in posa spontanea. »

« Sembro... bella », rilascio un mio pensiero ad alta voce.

Chris si avvicina, sfiorandomi il braccio con il suo. « Tu sei bella, Sara. »

Mi toglie l'album dalle mani, così lo abbraccio, perché quelle mani adesso non so più dove metterle. Persa, confusa, in balia di quel ragazzo che è riuscito giorno dopo giorno a rivoltarmi la vita. « Oh, Chris... » mugolo soltanto senza riuscire a fermare le lacrime, di nuovo, ancora, per l'ennesima e vergognosa volta.

La sua stretta diventa più forte, ci allunghiamo sotto le lenzuola, vicini, arrotolati l'uno sull'altro, l'uno nell'altro. Il bacio scatta in un rapido attimo che quasi non riesco a registrare. Straordinario quanto sembrino ordinarie le sue labbra sulle mie. Incastro perfetto. Boccheggio nel sentire di nuovo la sua lingua accarezzarmi, nel ritrovare un benvenuto che credevo di aver perso per sempre. Lo sento l'addio che ci unisce, i giorni che ingranano l'ennesima marcia e lo avvicinano alla partenza. Mi avvinghio a lui senza pensare ad altro: senza pensare a Leonard, a quanto dovrei sentirmi in colpa per ciò che gli sto facendo, al dolore che sto procurando a lui e anche a me stessa... ma non ci riesco e più Chris mi stringe e mi tocca così come solo lui sa fare, e più io mi abbandono del tutto alle sensazioni che sa far vivere al mio corpo, e soprattutto nel mio cuore.

Quasi mi spaventa per la foga con cui mi prede il viso con una mano; ci sono le sue dita sulla mia guancia, e c'è rabbia nella sua voce. « Mi dici ora come posso partire senza di te? Me lo vuoi spiegare? »

« Allora resta... non te ne andare... »

**********

CAPITOLO CENSURATO, PER LEGGERE LA VERSIONE ORIGINALE ANDATE SULL'OPERA INTITOLATA CONTENUTI MATURI CHE TROVATE SUL MIO PROFILO.

TITOLO: 68. THE GALWAY GIRL

**************

Spazio Dory:

sono ritornata... scusate la lunga assenza ma, per chi mi segue anche nelle altre storie, ho interrotto tutti gli aggiornamenti e non solo di GG. Purtroppo non sto passando un bel periodo e questo mi stacca parecchio dalla scrittura. Passo un giorno sì e uno no a convincermi di cancellarmi da Wattpad e di lasciar perdere la scrittura... ma sono ancora qui e speriamo che tutto passi.

Bando alle ciance, il momento della partenza di Chris si avvicina e la sua fondamentale patatonaggine si fa vedere sempre di più.

Spero abbiate apprezzato il capitolo e aspetto i vostri commenti. Un bacione e a presto!

INSTAGRAM: maiaiam88

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro