Shiori,lei aveva ricordato tutto,nonostante Suga le avesse fatto dimenticare l'accaduto con le pietre blu,pietre protettive,chiamate anche pietre della dimenticanza,ed ella aveva scoperto perché, lui voleva tenerla al sicuro,ma il loro legame era troppo forte.
Shiori aveva passato cinque anni nello studio delle maledizioni e degli spiriti,inoltre aveva anche imparato a suonare il violino e aveva composto una canzone in grado di purificare gli spiriti,era sicura del suo funzionamento perché la aveva già provata in vari luoghi che erano infestati.
Che questi cinque anni erano passati per lei era visibile.
I capelli le erano cresciuti fino al fondoschiena, indossava un vestito con il corpetto a cuore e la gonna a balze,il vestito era nero,indossava una giacca bianca e delle décolleté bianche e nere,era questo il suo classico abbigliamento, portava con se la custodia del suo violino.
Suga non era cambiato dal loro ultimo incontro,era triste,lei gli mancava, ma doveva proteggere il villaggio dai bambini.

Suga,però iniziò a sentire una strana sensazione...
Come se stesse per succedere qualcosa di importante,ma non capiva a cosa era,era sera e mentre come al solito controllava la barriera iniziò a piovere,non dilluviava ma c'era poca differenza.
Shiori era determinata a fare in modo che Suga potesse lasciare quel luogo pieno di ricordi,brutti ricordi.
Per questo era di nuovo sul treno per Azakawa Village,appena mise piede fuori dalla stazione iniziò a piovere,la sua sagoma si distingueva nelle oscure strade del villaggio,lei si ricordava la strada per arrivare al museo e la stava percorrendo.
Ad un tratto un veicolo di pattuglia suonò il clacson.
Abbassò il finestrino e che stana coincidenza,si trattava dell'ufficiale Mochizuki.
Mochizuki:
Cosa ci fai in giro di notte sotto la pioggia, soprattutto perché non sei del luogo.
Shiori sorrise e si avvicinò all'auto.
Shiori:
Ufficiale Mochizuki,non mi riconosce,sono Shiori
Mochizuki:
S-Shiori, ma Suga...
Shiori:
Già, ma i ricordi sono comunque tornati,poi...
La ragazza guardò a terra,non voleva rivelare il motivo per il quale era tornata a Mochizuki.
Mochizuki:
Sei qui per andare al museo,ti do un passaggio.
La ragazza annuì e sali sulla volante.
Poco dopo arrivarono davanti alla  vecchia casa,il museo.
Con se  aveva una borsa con alcuni vestiti ed alcune sue cose.
Scese dalla macchina e salutò l'uomo che ricambiò, poi prese un respiro profondo e iniziò s bussare alla porta ripetutamente.
Suga sentì qualcuno bussare ripetutamente alla porta,nessuno andava li,chi poteva essere?
Constatato che la barriera era integra,si diresse verso la porta.
Una volta aperta vide una ragazza che aveva qualcosa di familiare eppure non riusciva a capire cosa.
Continuavano a guardarsi senza proferire parola,uno scambio di sguardi,che era piuttosto strano perché lei sapeva chi aveva davanti ma lui no,non la aveva riconosciuta,nessuno lo avrebbe fatto,era comprensibile era molto diversa da come era in passato...
I cinque anni che erano passati avevano avuto conseguenze sull'aspetto della ragazza,drasticamente  mutato.