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8. A deal

Le persone silenziose, hanno le menti più rumorose

-Stephen King

𝓘𝓻𝓲𝓼🥀 


Era appena finita la lezione di matematica e dopo avremmo avuto biologia quindi mi diressi direttamente verso il laboratorio.

Al suo interno c'era già Sarah intenta a mettere dei libri nello zaino.

Da quello che avevo potuto capire, lei sapeva praticamente tutto di tutti quindi pensai che fosse la persona giusta per chiederle un po' di Jacob.

«Ehy Sarah, come va?» attirai la sua attenzione

«ehy Iris! Bene te?»

«bene bene, ti dispiace se ti faccio alcune domande?» vidi che si incuriosì subito

«No no, dimmi pure» si sedette 

«Che cosa sai di Jacob? Intendo di come si comporta durante il giorno» alla mia domanda Sarah aprì gli occhi come se fosse impossibile una domanda del genere da me

«Perché me lo chiedi?»

«No perché mia mamma e i suoi genitori ultimamente stanno legando quindi vorrei prima capire con chi ho a che fare» mentii. Il vero motivo non era quello ma ovviamente non le lo potevo dire

«mh capisco. Jacob vive un mondo tutto suo, spesso è arrabbiato o menefreghista con tutti, è misterioso e, a parer mio, un soggetto da evitare» mi rispose Sarah

«Ho visto che l'altro giorno sei intervenuta durante quella piccola rissa tra Jacob e un altro ragazzo, posso sapere perché?» azzardai con questa domanda

«Ah si. Quel ragazzo con cui stava facendo a pugni era Brian, il mio ragazzo, e tra di loro non scorre buon sangue ma il motivo lo devo ancora capire» intuii che non stava dicendo la verità sulla causa perchè si toccò il naso ma decisi di sorvolare questo passaggio sennò sarei sembrata troppo sospetta.

«oh ok, grazie Sarah» le dissi mentre il prof entrava in laboratorio e lei mi rispose annuendo e sorridendo.

Ok, non sapevo ancora praticamente nulla. Non potevo parlare con Brian perché non lo conoscevo ancora bene e se gli avrei chiesto subito di Jacob sarebbe stato troppo sospetto quindi optai per capire chi fosse questo Tom ma prima doveva passare quella noiosissima ora di biologia dove il prof iniziò a farci fare esperimenti a coppie. Per fortuna non capitai con nessuno che odiassi.

Finimmo di crederci dei biologi e finalmente avrei potuto scoprire qualcosa di più su quel mistero che ormai aveva invaso i miei pensieri.

Provai ad andare nell'ufficio dove tenevano tutti i dati degli studenti per vedere se c'era qualche riferimento a questo Tom o magari anche a Brian.

Brian Perry, 17 anni, 4ªB

Trovai il nome di Brian, ma subito dopo lessi un altro nome

Margareth Perry, 16 anni, 3ªC

Questo significava che Brian aveva una sorella, magari avrei potuto chiedere a lei quindi dopo aver rimesso tutto a posto uscii e mi diressi verso la classe 3ªC.

Ma tutte le mie intenzione vennero interrotte da Jacob che era in chiamata con qualcuno. Di nuovo.

«Ok allora vediamoci oggi lì alle 14»

Questo fu quello che sentii, guardai l'orologio e vidi che erano già quasi le 13 e che sarebbe suonata la campanella tra pochi minuti quindi decisi di rimandare l'operazione "Margareth" e concentrarmi sull'operazione "Seguire Jacob" ma prima dovevo stare attenta all'ultima lezione della giornata.

***

Ero appostata dietro l'angolo di casa mia ad osservare Jacob per vedere quando sarebbe partito così da poterlo seguire.

Sembrava molto nervoso perché andava avanti e indietro per il vialetto ma si fermò all'improvviso quando prese il telefono dalla sua tasca.

Appena lesse qualcosa su esso, iniziò a camminare verso un luogo a me ancora sconosciuto.

Camminammo per circa dieci minuti, fino a quando si fermò davanti a un parchetto che non avevo mai visto prima.

Era molto isolato, c'era qualche bambino che giocava insieme ai genitori, gli alberi spogli pieni di neve sui rami e un'atmosfera molto tranquilla.

Per non farmi vedere, decisi di rimanere un po' più dietro, vicino a un pino abbastanza grande da coprirmi.

Ad un certo punto, vidi che un ragazzo dai capelli castani stava andando verso Jacob con in mano un foglio che non riuscii a identificare.

«Ecco, questa è la cartina della casa. Sono abbastanza sicuro che è quella attuale quindi se va male te puoi aspettarmi a questa uscita, ok?» Gli disse il ragazzo indicando un punto sulla mappa

«Va bene. Quando dovresti attuarlo?»

«Io le ho detto alle 16 quindi tra un'ora. Il problema più grosso è che non sarà facile trovarli nell'ufficio di loro padre, sai anche tu che è un tipo molto preciso e attento» Continuò a dirgli il ragazzo dai capelli castani

«Lo so, lo so ed è per questo che dovrai impegnarti con tutto te stesso. Prima prova nei posti più strategici, per poi concentrarti sui punti più facili»

La risposta di Jacob mi arrivò molto confusa perché all'improvviso un cane iniziò ad abbaiarmi contro, tanto da farmi arretrare e uscire dal mio "nascondiglio"

La padrona lo calmò subito ma una volta rimessa dietro l'albero, notai che Jacob non era più insieme al ragazzo quindi iniziai ad agitarmi.

All'improvviso da dietro sentii due mani che mi afferrarono il collo, così mi girai, e il mio cuore perse tutti i battiti.

Jacob mi aveva scoperto e non sembrava affatto contento, anzi.

«Mi fai male» dissi mentre cercavo di allentare la sua presa, ma decise di arretrare da solo

«Cosa cazzo ci fai qui? E soprattutto perché ci stavi spiando?» Iniziò a dire Jacob con un tono di voce che fece attivare qualcosa dentro di me

«Non vi stavo spiando, stavo facendo una passeggiata e mi sono un attimo fermata per bere» provai a negare l'evidente ma fu altamente inutile

«si certo come no, tu non sai in che guaio ti stai cacciando sirenetta» mi sussurrò all'orecchio

«Allora dimmelo» lo sfidai

«Forse te non capisci. Non. Devi. Immischiarti. Nella. Mia. Vita.» disse in modo molto lento, scandendo le parole

«Da quello che ho capito è qualcosa di illegale» continuai ignorando il suo rimprovero

«Oi Jake, che fine hai fatto?» la nostra conversazione venne interrotta dal famoso ragazzo castano che si stava avvicinando a noi

«Si scusa, andiamo da un'altra parte» Jacob iniziò ad avanzare verso di lui per evitare che mi vedesse

«Chi è lei?» i suoi sforzi non servirono a nulla

«Nessuno, muovi quel culo» insistette Jacob diventando nervoso

«Mi chiamo Iris Snow e sono la vicina di Jacob. Tu?» mi feci avanti

«Io sono Tom piacere» mi rispose mentre il suo amico gli stava tirando delle occhiatacce. Era lui il famoso Tom.

«Piacere mio Tom»

«Iris, te sei una ragazza coraggiosa?» mi chiese successivamente

«No, è una fifona. Lascia perdere» si intromise Jacob, e in effetti da un lato aveva ragione ma se volevo scoprire qualcosa di più dovevo rispondere si

«Si, mi piace molto il mistero» dissi tutta fiera di me e Tom e Jacob si scambiarono degli sguardi.

«Wow bene, lei ci potrebbe essere d'aiuto con Margareth, che dici Jake?» propose Tom mentre Jacob lo guardava malissimo. Margareth, lo avevo già visto quel nome. La sorella di Brian.

«Vieni un attimo» disse trascinandolo un po' più lontano da me per evitare che sentissi.


𝓙𝓪𝓬𝓸𝓫🕸

«Che cazzo ti salta in testa? Non ti rendi conto che stai chiedendo alla prima ragazzina che hai incontrato?» lo aggredii

«Non è una ragazzina qualsiasi Jacob. L'ho visto come ti sei comportato con lei e di solito non sei così. E poi mi sembra che ormai è di famiglia visto tutte le volte che è venuta a casa tua.» rispose Tom e la prima domanda che mi frullò in testa era "come faceva a sapere che era venuta a casa mia?" quindi glielo chiesi senza destare troppo sospetto

«Oh colpa di Lola, per una sera che mi ha chiamato, mi ha raccontato cosa è successo nell'ultimo mese»

«Mh ok, questo non ti dà il diritto di metterla in mezzo a tutto questo»

«Pensaci Jacob. È una ragazza quindi è più facile che faccia amicizia con Margareth e poi è la persona più vicina a noi che potrebbe aiutarci. Le altre ragazze si sono tutte allontanate»

«E cosa ti fa pensare che non lo farà anche lei?»

«Non lo so ma ho questo presentimento.»

«Tom non ho voglia di far conoscere alla prima che arriva il mio passato»

«Non saremo costretti a dirle per forza che cosa stiamo cercando»

«Tu non immagini quanto sia impicciona la ragazzina. Non servirebbe a niente, dopo un po' ti stordisce con le sue domande»

«Vabbè, proviamo Jake. È più semplice con lei» mi propose Tom per l'ultima volta e per quanto non volessi mettere in pericolo la sirenetta, sapevo anche io che mi sarebbe stata d'aiuto

«mhh ok, ma se inizia a andare male, la tiriamo fuori» risposi

«certo» Disse Tom dirigendosi di nuovo verso Iris che stava aspettando vicino all'albero che aveva usato come misero nascondiglio.


𝓘𝓻𝓲𝓼🥀

Vidi, finalmente, i due ragazzi avvicinarsi a me così mi misi sull'attenti

«Allora Iris, ti andrebbe di aiutarci a trovare una cosa?» Iniziò a parlare Tom

«Cosa?» Chiesi

«Dei documenti che ci servono per una cosa importante» intervenne Jacob

«esatto, però dovresti prima far amicizia con una ragazza di nome Margareth se ti va» concluse Tom

«Perché proprio Margareth? Ho saputo che è la sorella di Brian, il ragazzo che stava picchiando Jacob l'altro giorno a scuola» continuai a fargli delle domande a cui era evidente che Jacob non avesse intenzione di rispondere

«Perché i documenti che cerchiamo ce li ha il padre di Margareth e Brian» mi rispose Tom

«E cosa dovrei fare io per recuperarli? Non sarebbe più semplice chiederglieli?»

«Non ce li darebbe per diversi motivi. Adesso però il momento delle domande è finito, accetti o no?» disse Jacob

«Non so, da quel poco che ho capito dovrei far affezionare Margareth a me per poi tradirla alle spalle. Non sono una ragazza da questo genere di cose» Pensai alla possibilità che mi sarei affezionata a questa ragazza

«È molto difficile affezionarsi a Margareth ma in caso, non te la faremo tradire alle spalle. Ci occuperemo noi di tutto» mi rispose Tom e pensai che forse accettare era l'unico modo per sapere di più su Jacob e su quello che nascondeva nella sua strafottenza.

«Va bene, accetto. Ma non farò nulla di illegale» dissi e Tom annuì mentre Jacob rimase immobile a fissarmi

***

Tom mi aggiornò un po' sulla situazione dicendomi che Margareth veniva nella mia stessa scuola, cosa che sapevo già grazie all'elenco in vicepresidenza.

Intanto Jacob stava cercando qualcosa sul computer di Tom che aveva portato con sé senza trovare, però, dei risultati efficienti perché all'improvviso chiuse il portatile di colpo e si alzò per andare a fumare.

Lo seguii fino a quando non si sedette vicino un laghetto in mezzo alla valle, io mi sedetti di fianco.

«Non hai intenzione di dirmi di che documenti si trattano vero?» provai a dire

«Non dovresti neanche essere qui» disse soffiando fuori il fumo della sigaretta

«È stato Tom a chiedermelo, se l'ha fatto ci sarà un motivo»

«Dice che secondo lui, tu ci potresti essere d'aiuto veramente senza scappare» disse

«Perché dovrei scappare?» chiesi mentre lui posò lo sguardo verso di me. I suoi occhi blu elettrico mi penetrarono per qualche secondo ma ritornai alla realtà quando iniziò a parlare

«Per quello che scoprirai» disse, probabilmente riferendosi al suo passato

«Senti Jacob, io non so nulla di te o di quello che hai passato ma di solito non sono una persona che giudica il passato delle altre persone, indipendentemente da come sia stato» lo provai a rassicurare per farlo aprire un po' con me

«Perché?» mi chiese

«Perché cosa?»

«Perché hai accettato? Non ti basta la tua classica vita da normale ragazza liceale, spensierata con i suoi amici?»

«Il problema è che non sono spensierata ormai da diversi anni, e no, non mi basta. Io voglio vivere ogni giorno non sopravvivere e se sto sempre nella mia comfort zone non ci riuscirò mai» gli risposi mentre lui mi guardava sorpreso

«Sei strana sirenetta» disse finendo la sigaretta e alzandosi per tornare da Tom che intanto stava scrivendo qualcosa su un foglio.


🦋🌹

Angolo autrice:

Hello!

Questo è il capitolo 8! Si inizia a scoprire qualcosa di più. Chissà se Jacob sarà capace di aprirsi con Iris sul suo passato👀 

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