Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

18. Andromeda and Perseus

A volte l'amore è sinonimo di rischio. Rischiare per la persona che si ama.

-Sara_Miliys

𝓙𝓪𝓬𝓸𝓫🕸



Mi sentivo un idiota ad averla lasciata lì, da sola, ma doveva capire che io ero un pericolo per lei e che quella storia doveva essere portata avanti solo da me e Tom. 

«Oi Jacob, ci sei?» fu Tom a distrarmi mentre ero fermo nel banco con la faccia sul braccio per sostenerla «Si» risposi distrattamente «Quindi che facciamo?» richiese ma non avevo ascoltato neanche mezza parola quindi rimasi zitto

«Jacob» mi richiamò e posai lo sguardo su di lui «Perché l'hai allontanata se poi devi stare così?» mi chiese in modo molto calmo e senza farsi vedere dal professore «Non voglio metterla in pericolo.» 

«Ah beh, non smetterà di indagare sapendo che c'entra in qualche modo anche suo padre. Non ha esitato un attimo all'inizio, quando non sapeva ancora niente e pensi che lo farà adesso?» in effetti aveva ragione e ormai avevo capito quanto fosse impicciona quella ragazzina. «Tom, se le accadrebbe qualcosa io non riuscirei a perdonarmelo» ammisi a malincuore, ero sempre stato silenzioso riguardo le mie emozioni ma in quel momento avevo bisogno di parlarne con il mio migliore amico «Lo so ma a volte vale la pena seguire lui» disse posando il suo dito sul mio petto, all'altezza del cuore «Cosa vorresti dire? Io non sono-»

all'improvviso il prof ci beccò «Signor Child e signor Fireson visto che avete così tanto da chiacchierare, volete condividerlo con noi?» eccolo con la solita frase del cazzo di tutti i prof, ma io mi chiedo: è così difficile farsi i fatti propri? «No no, ci scusi» rispose Tom perché se avrei risposto io mi sarei ritrovato direttamente in presidenza. Ci guardammo e mi passò un bigliettino sul quale c'era scritto:

Finiamo dopo in cortile. Ps. Non sei per niente bravo a mentire ;)

Ok, mancava pochissimo e lo avrei ucciso ma visto che c'erano fin troppi testimoni mi limitai a tirargli un pugno sulla spalla abbastanza forte perché potei sentire il suo gemito di dolore soffocato.


«Mi uscirà il livido per colpa tua» Tom mi raggiunse in cortile, sotto il nostro solito albero «Sono cose che capitano» risposi ironico «Stronzo. Rifiuti la realtà» rispose «Ti sbagli, tra tutti qua, forse sono l'unico veramente realista che vede le cose come stanno.» dissi serio finendo la sigaretta. «Allora dimmi come stanno lì le cose» indicò alla mia destra dove c'era un gruppetto di ragazze tra cui lei. Era vestita con una felpa oversize bianca e dei leggings neri che le calzavano alla perfezione mettendo in risalto le sue forme. La cosa che non mi piacque però fu che stava venendo infastidita da Margareth che avanzava minacciosa verso di lei.

«Qualche problema, Perry?» non riuscii a non andare verso di loro e oltre a Margareth vidi anche le altre due ragazze che le stavano dietro come due cagnolini «Chiedilo alla tua puttanella che rovista tra cose non sue» il mio corpo si infuocò appena sentì come aveva chiamato la sirenetta e non ci vidi più dalla rabbia. Mi avvicinai a Margareth fino a quando non sbattè la schiena contro il muro dell'istituto

 "Io di solito non tocco le ragazze neanche con un fiore ma se vuoi, posso fare un'eccezione. Non azzardarti a chiamarla così.» le dissi a pochi centimetri dal suo viso

 «Mio padre ha perso dei documenti molto importanti e qualche settimana fa è stata vista...» si fermò un attimo guardando la ragazzina che era paralizzata sul posto «Iris, rovistare tra l'elenco scolastico per trovare il mio nome» finì di dire «Cosa ne sai che stava cercando il tuo nome? Era arrivata da neanche due giorni» provai a fare il finto tonto anche se la piega verso cui stava andando la situazione non mi stava piacendo «Forse perché ha lasciato il foglio con i miei dati sopra tutti gli altri? Quando ingaggi nuove ragazzine almeno prendile intelligenti caro Jacob» mi sfiorò il mento con la sua mano ma mi allontanai subito «Non c'entra niente e se tuo padre non tiene in ordine le sue cose non è un problema mio» dissi e me ne andai in direzione della ragazzina che non si era mossa neanche di un passo così come le altre due oche o cagnolini di Margareth. 

La presi per un braccio e la trascinai il più lontano possibile mentre si agitava per essere lasciata. Appena fummo al sicuro da occhiate o orecchie indiscrete iniziai a parlare. «Possibile che quando hai cercato il nome di Margareth non ti sei preoccupata di rimettere tutto a posto?» nonostante, qualche ora prima, l'avessi lasciata da sola, in mezzo a un misero giardino, non riuscivo a togliermela dalla testa

«Non ero lì per trovare il nome di Margareth in verità» mi rispose tenendo i suoi occhi sui miei «E allora perché eri lì?»

«Perché te lo dovrei dire? Hai detto chiaramente che non mi vuoi tra i piedi» non mi aspettavo quel suo comportamento ma la affrontai comunque 

«È così difficile capire che lo faccio per te?» 

«Oh veramente Jacob? Lo fai per me? O per te perché hai paura di quello che provi?» mi fronteggiò come non aveva mai fatto e non feci altro che pensare a quanto fosse attraente in questa versione «Tu non sai quello che provo» lasciai perdere i miei pensieri e gli risposi a tono

«Ok, non lo so ma allora perché mi hai difesa prima? Perché, nonostante, quello che mi hai detto ieri, adesso sei qui a preoccuparti per me? Perché mi hai baciato sulla fronte? Perché mi hai fatto entrare nella tua vita? Perché ti sei aperto con me? Eh, Jacob? Rispondi.» Ripensai a tutti i momenti che aveva appena citato e potei immaginare il mio cuore sorridere perché se c'era una cosa di cui non mi sarei mai pentito, sarebbe stata quella di aver conosciuto Iris. 

«Vuoi sentirti dire che sei qualcuno per me? Va bene. Sei importante per me, sei una delle poche persone che sanno cosa ho passato senza essere scappate, sei l'unica per cui rischierei qualcosa e se ti succedesse qualcosa io sarei a pezzi. Non so perché la vita ci abbia riservato un secondo incontro ma so che ne è valsa la pena e scusami se sono talmente egoista da proteggerti da me stesso.» avevo buttato fuori cose che non avrei mai pensato di dire e mi sentivo meglio.

 La ragazzina davanti a me non parlò subito ma si avvicinò a me pericolosamente «E se ti dicessi che, ai miei occhi, sei la cosa più lontana da una persona pericolosa?» mi chiese a pochi centimetri da me 

«Ti direi che ti sbagli.»

«No, non penso. Ho conosciuto persone veramente pericolose e te non sei tra quelle, anzi forse saresti la persona dalla quale verrei per essere difesa» continuò a parlare ma io non riuscivo a togliere lo sguardo da quella fottuta bocca progettata da uno dei migliori artisti della vita

«Basta Iris. Perché ti limiti a me quando potresti trovare chiunque altro?» mi allontanai 

«Perché nessuno ha due occhi blu elettrico che quando le cose non vanno bene diventano quasi neri, questo anello che tortura quando è nervoso, questo senso dell'umorismo -un po' pessimo a volte-, questa passione per le macchine, questa protezione verso di me, questa fossetta che spunta quandosorride. Perché non sono te.» disse indicando le cose in considerazione ogni volta che le nominava mentre io rimasi immobile perché non percepivo come una minaccia le sue piccole mani. 

«Non sei sbagliato. Hai solo paura e non sai quante cose belle ti può togliere la paura.» continuò ma all'improvviso mi tornò in mente un ricordo della mia infanzia 

«Questa frase me l'hai già detta vero?» «Si» rispose stavolta più insicura spostando lo sguardo ai suoi piedi 

«Guardami» Le ordinai avvicinandomi a lei un'altra volta e fece come le dissi 

«Stasera tieniti pronta.» le dissi solo questo «Ma...non dovete continuare con le indagini?» mi chiese titubante «Se ne occuperà Tom, a volte deve fare qualcosa anche lui» «Quindi non sono più di intralcio?» mi chiese minacciosa.

A quanto pare oltre che ficcanaso era anche permalosa.

«No, sei te che hai deciso di entrare nella gabbia della bestia e ti farò capire cosa si prova.» Le sussurrai all'orecchio e potei sentire quando si era irrigidita

«A...che ora?» chiese imbarazzata 

«Alle 21:30 fatti trovare sotto casa.» gli risposi e me ne andai senza curarmi della sua reazione.


𝓘𝓻𝓲𝓼🥀

«Quindi è un appuntamento?!» urlò dall'altra parte del telefono Grace 

«No, oddio non penso» risposi tutta impanicata 

«Se non hai il ciclo è perfetto come giorno.» diventai rossa come un peperone

«GRACE! MA TI SEMBRANO COSE DA DIRE?»

«Si, perché no? Dopo mi devi raccontare tutto» 

«Ti metto giù se continui.» 

«No no ti prego, ti voglio tanto bene» Potei giurare che stesse facendo gli occhi dolci in quel momento e alzai gli occhi al cielo. 


Passammo due ore al telefono fino a quando non dovette uscire con i suoi genitori quindi finimmo e mi misi a pensare a quello che era successo in questi ultimi giorni. Jacob non faceva altro che incasinarmi la testa, prima dice che non mi voleva tra i piedi e poi mi dava un appuntamento, cosa voleva dire? Ripensai anche a cosa gli confessai riguardo cosa pensavo di lui e improvvisamente mi vergognai e iniziai ad avere paura di quello che realmente provavo forse. Ho paura che gli episodi vissuti due anni fa si ripetano e non so se potrei sopportarlo ma Jacob sembrava diverso

Lasciai perdere i miei pensieri e iniziai a pensare cosa mettermi per quella sera, andai davanti l'armadio ma qualunque vestito mi risaltasse all'occhio non mi sembrava all'altezza di una serata del genere ma soprattutto non mi sembrava adatto al mio corpo. La cosa che odiavo di più erano le smagliature che si notavano con qualunque vestito indossassi. 

Dopo diversi minuti scelsi un vestito nero brillantinato aperto sulla schiena ma non troppo scollato. Non sapevo cosa aspettarmi e avevo tanta ansia. 


𝓙𝓪𝓬𝓸𝓫🕸

«Le hai chiesto veramente un appuntamento?!» mi chiese Tom mentre tornavamo a casa 

«Ti ho già detto che non è un appuntamento.» risposi scocciato «E allora cos'è? Di sicuro non un'uscita tra amici» continuò ad insistere 

«Ti lascio qua eh» dissi indicando il campo di grano che era alla nostra destra 

«Beh ci potrei pensare mi è sempre piaciuto stare in mezzo alla natura» «Perfetto allora scendi» gli dissi 

«Però poi ti mancherei troppo quindi rimango qui zitto» finì di dire rannicchiandosi sul sedile della mia macchina 

«Certe volte mi chiedo dove ti ho trovato» lo presi in giro 

«Nell'uovo di Pasqua va bene anche, basta che sia della Kinder»

«Lasciamo perdere va'»

***

Avevo passato il pomeriggio a casa di Tom a guardare film o a cazzeggiare come nostro solito senza accorgermi dell'orario. «Bro, non devi andare? Sono le 21» mi avvisò il mio migliore amico mentre finiva l'ennesimo pacchetto di patatine 

«Cazzo e te me lo dici adesso?» Mi alzai velocemente e mi misi il giubbotto per andarmene subito dopo facendo un cenno di saluto a Tom.

Arrivai a casa e come un fulmine mi diressi verso la mia camera per vestirmi, per fortuna non ero indeciso su quello da mettere perché avevo già ipotizzato per un maglione nero con sopra una giacca nera e dei pantaloni blu sotto. Mentre mi stavo vestendo, sentii la porta aprirsi e mi ritrovai mia sorella in pigiama con Mr.Ghianda in mano

«Esci con qualcuno?» mi chiese «No perché?» provai a fare il vago «Non ti sei mai vestito così elegante se non per una ragazza.» Hallie mi riportò con la mente a Bailey con la quale ero stato fidanzato per un anno fino a quando non mi tradì con un mio ex amico di una vita. 

«Tu dovresti fare di più la bambina sai? Chiedi aiuto a Iris che è esperta.» la presi in giro e solo a nominare il suo nome sorrisi 

«Esci con lei??» Alzò la voce «No e vai a letto, dai» Le mentii perché i miei genitori e sua mamma non dovevano saperlo «Uffa!» urlò e se ne andò in camera lasciandomi finalmente uscire senza farmi notare. 

Erano le 21:20 ma dalla porta della casa a fianco vidi già la porta aprirsi. Rimasi incantato per qualche secondo perché nonostante il freddo polare che faceva, aveva un vestito nero che calzava perfettamente su quel corpo da urlo, un cappotto bianco e delle calze per proteggersi dai 3°C che coprivano quella città che da quando era arrivata lei non era più così tanto male forse. 

«Ciao» mi disse con già le guance che le andavano a fuoco e la rendevano ancora più bella.

"Ciao sirenetta" mi avvicinai lentamente a lei

 «che cosa ti sei inventata con tua mamma?» Le chiesi 

«Uscita tra amiche» 

«Allora facciamo iniziare questa 'uscita tra amiche' no?» la stuzzicai 

«Prima devo sapere dove hai intenzione di andare.» affermò seria 

«Ah ah ah, è una sorpresa. Anzi devi metterti questa» risposi prendendo in mano una benda «Non ci penso neanche!» si allontanò dalla mia mano intenta a metterle la benda 

«Ti fidi di me?» le chiesi titubante 

«Si» rispose talmente veloce che mi stupì «Allora fatti mettere questa cazzo di benda» mi avvicinai di nuovo e stavolta sembrò rimanere ferma ad accettare. 

Appena fui a pochi centimetri da lei, il mio naso venne inondato da un profumo di lavanda che per poco non mi stordì. Per metterla le sfiorai il labbro superiore con la mano destra e mentre lei si irrigidiva, il mio corpo stava venendo inondato da brividi.

«Messa, adesso dammi la mano» le ordinai ancora scosso e lei mi prese la mano ma si fermò dopo neanche qualche secondo «Ho paura di cadere.» ammise 

«Nessun problema. Usiamo il metodo alternativo.» risposi e la presi in braccio per portarla fino alla moto. Sentii i suoi capelli sfiorarmi il collo, le sue mani appoggiate sul petto e in quel momento mi sentii in paradiso. 

«Mettimi giù subito! Jacob!» continuò così fino a quando non arrivammo davanti il mio amato mezzo a due ruote. «Andiamo in moto perché è da tanto che non la uso e ha bisogno anche lei di lavorare.» dissi appena la misi giù 

«E come pensi che ci possa salire? Lo vedi il vestito?» mi chiese e non feci altro che fissare le sue gambe perfette. 

«È per questo che sei con me. Forza, dammi la mano e sali» la spronai 

«No! È troppo corto!» continuò ad urlare quindi la presi di nuovo in braccio e la misi a sedere ma provò continuamente ad abbassare il vestito sulle gambe che era arrivato all'inizio della coscia

«Ti consiglio di tenerti a me piuttosto che alle prese laterali» la avvertii dopo essere salito 

«Vanno benissimo queste." affermò convinta quindi feci uno scatto in avanti facendola aggrappare da me 

«Stronzo» disse ma in quel momento i miei occhi erano concentrati solo sulle sue mani insicure sui miei fianchi 

«Parti o no?» mi fece tornare sulla terra ferma e finalmente partii verso la tanto attesa meta.

Durante il tragitto, la ragazzina non staccò le sue mani da me e a volte imprecò per quella benda che non sopportava. «Siamo arrivati.» le diedi la mano per aiutarla a scendere 

«Puoi togliermi questa benda adesso?» mi chiese intenta ad abbassare il vestito sulle gambe, di nuovo 

«Girati ma resta con gli occhi chiusi» le dissi per togliergliela «Adesso aprili.»

Ci trovavamo nella collina migliore per vedere le stelle e dalla quale si poteva vedere anche tutta Glenbrooke illuminata e innevata. «Cosa ne pensi?» chiesi agitato della sua reazione ma lei si girò verso di me

«Come...Perché?...» chiese sconvolta 

«Ho notato come guardi il cielo stellato e ho pensato che magari ti sarebbe piaciuto qui.» confessai, l'avevo vista qualche volta dalla finestra fissare il cielo

«E il discorso della 'gabbia della bestia'?» mi chiese riferendosi a prima 

«Beh, le bestie non sono cattive con tutti oppure potrei averti mentito semplicemente» risposi sorridendo «però se non ti piace ce ne possiamo andare.» 

«Scherzi? È fantastico! Non so che dire» 

«Nulla, goditi le stelle sirenetta» mi avvicinai al suo fianco 

«Perché hai fatto tutto questo?» mi chiese girandosi verso di me

 «Possibile che con te ci deve essere sempre un perché?» 

«Si e non rispondere con un'altra domanda.» disse seria «Te l'ho già detto, ho notato che guardi le stel-» ma non ebbi il tempo di finire «Jacob.» mi guardò come se non credesse alle mie parole 

«Perché volevo farti qualcosa di speciale ok? Dopo tutto quello che hai fatto per me con mio padre è il minimo.» confessai ma non del tutto 

«L'avresti fatto anche se non fossi stata io?» continuò a tartassarmi

«Non lo so ma probabile» non rispose e si mise sdraiata sul prato a guardare le tante amate stelle.

«A te piacciono?» Mi chiese continuando a guardarle «Si, le guardavo sempre con Lola da piccolo» risposi 

«A volte mi chiedo se effettivamente contiamo qualcosa in questo universo o se siamo delle insignificanti particelle minuscole in confronto a tutto quello che abbiamo sopra di noi» rifletté 

«Mi hai preso per un filosofo?» la presi in giro

«Mhh adesso che ci penso ti mancano solo gli occhiali rotondi» e lei fece lo stesso

«Mi devi ancora dire cosa cercavi nei registri a scuola» le ricordai 

«Stavo cercando dei riferimenti a Tom o Brian» confessò 

«E perché?» diventai perplesso 

«Perché ti avevo sentito parlare con Tom e volevo scoprire chi era e per Brian perché ci stavi facendo a botte»

«Sempre detto che sei una ragazzina impicciona.»

«E io ho sempre detto che sei uno stronzo.» mi rispose a tono

«Ok allora con gli stronzi non dovresti starci quindi torniamo a casa» feci per prenderla sulle spalle ma mi si oppose subito «Non ci provare» e continuammo a goderci quella meravigliosa vista sorridendo

«Qual è la tua costellazione preferita?» Le chiesi sedendomi vicino a lei «Forse l'Orsa Maggiore. La tua?» mi chiese di rimando

 «Mi hanno sempre affascinato quella di Andromeda e Perseo» risposi provando a individuarla 

«Perché?» tirò fuori tutta la sua curiosità 

«Il mito afferma che Andromeda sia stata raffigurata, incatenata ad uno scoglio, in attesa di essere uccisa da un mostro marino ma è stata salvata da Perseo grazie al suo coraggio spropositato per la donna che amava. Da piccolo mi chiedevo spesso se valeva la pena seguire le orme di Perseo e salvare la donna che ami nonostante i rischi» non mi ero confidato mai con nessuno su questa cosa, neanche con Tom, e farlo con la ragazzina mi faceva sentire accettato e capito

«Adesso che sei cresciuto, hai capito se ne vale la pena?» mi chiese incastonando quei due smeraldi nei miei due zaffiri 

«Non ancora ma forse sono vicino a capirlo. Te cosa ne pensi?» provai a chiederle

 «Io penso di si ma non ho mai potuto provarlo, il vero amore.» rispose un po' malinconica mentre notai che stava tremando quindi mi tolsi la giacca e le la porsi 

«Tieni. Stai tremando» 

«No no, fa troppo freddo per restare con un misero maglione, poi quello a tremare sarai tu.» rifiutò l'offerta quindi fui costretto a mettergliela sopra le spalle di mia autonomia 

«Sono abituato al freddo» le dissi e finalmente si arrese e si rannicchiò tra la mia giacca 

«Grazie»

«Di nulla» risposi iniziando a sentire l'aria fredda invadermi le ossa «Non solo per la giacca. Grazie per tutto questo e grazie per aver stravolto un po' questa vita monotona» continuò non curandosi minimamente delle sue amate stelle

«Non devi ringraziarmi anzi grazie a te per essere te stessa perché senza il tuo lato da bambina curiosa non avrei avuto la possibilità di conoscere una parte del mio passato»

«Jacob io...ti vorrei chiedere una cosa...» Iniziò a parlare insicura e imbarazzata 

«Da quando fai la vaga?» 

«Vorresti venire con me e mia mamma in piazza il 16 dicembre?» sputò tutto di un fiato e staccando subito il contatto visivo che durava da troppo «se non vuoi o sei occupato, non preoccuparti, non vogli-» 

«Va bene però gradirei di non essere ucciso da tua madre» non ci pensai molto come di solito accadeva 

«Oh ok, avviserò mia madre del tuo desiderio» disse ridendo e ritornando a guardare il cielo mentre io, nonostante tutta la meraviglia che avevo sopra la testa, non riuscivo a non guardare lei come se fosse la stella più luminosa tanto da accecarmi.


«Oddio! Ci sono le lucciole!» urlò all'improvviso indicando dei piccoli animali volanti luminosi a qualche metro da noi. «Mi sa che da piccolo non sapevi dire la parola lucciola» disse mentre mi tirava per il braccio per andarle a vedere da più vicino «Io non penso» mi difesi anche se qualche vago ricordo mi ritornò in mente. Rimanemmo a guardarle per qualche minuto fino a quando Iris non si bloccò 

«Cos'è successo?» le chiesi preoccupato e lei mi indicò qualcosa sul prato. 

«È un iris, è impossibile che sia fiorito in questa stagione» disse quasi incredula 

«A quanto pare è speciale» risposi fissando il piccolo fiore di un azzurro chiaro e ricoperto di neve nonostante fosse un tipo da caldo e mare. Non sapevo con quale muscolo del corpo lo feci, ma decisi di inginocchiarmi per raccoglierlo e darlo a lei che dalle mie ultime parole non aveva detto più nulla ma appena le mie dita erano a pochi millimetri dal fiore sentii un urlo 

«JACOB!! AIUTO!» era la sua voce e non era più dietro di me. L'unica cosa che potei scorgere tra i miliardi alberi fu una figura vestita tutta di nero che trascinava con forza qualcun'altro e non esitai un attimo a inseguirli ma girato un angolo sparirono dietro un albero. 

«Cazzo cazzo CAZZO!» non ragionai più e iniziai a tirare pugni contro la corteccia degli alberi frantumandomi le mani ma il mio attacco di rabbia finì prima del solito perché mi misi subito a cercare qualche indizio nel bosco.

Sentivo l'aria, rinfrescarmi i miei muscoli facciali tesi come le corde di un violino ma il resto del mio corpo era un fuoco pronto a scoppiare da un momento all'altro se non avesse rivisto quella faccia ingenua ma fottutamente bella con i suoi occhi color smeraldo, il naso piccolo e all'insù, le labbra carnose ma timide e i suoi capelli fantastici, entro i prossimi minuti.


🦋🌹


Angolo autrice:

Lo so, lo so. Volevate il bacio ma è ancora presto (o forse no, magari nel prossimo capitolo...chissà👀) 

Però dovete amarmi per aver dedicato un intero capitolo esclusivamente su loro due guardando anche l'evoluzione del loro rapporto.

Che dite? Sono innamorati? 

A proposito, riguardo il titolo e al riferimento del mito di Andromeda e Perseo l'ho voluto mettere perché appena lo lessi me ne innamorai subito e avrà un senso in questa storia.🤍✨️

E beh, la fine del capitolo invece è un po' meno bella ed è qui che partono le domande:

Secondo voi chi ha preso Iris? 

Ce la farà il nostro Jacob a trovarla prima di spaccare tutto? 

Aspetto le risposte nei commenti aspettando il prossimo capitolo che sarà abbastanza movimentato. 

I love you 💓

~Sara



Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro