Capitolo 2.

La mattina dopo i due ragazzi furono svegliati dal gatto che miagolava con insistenza.

Will si mise seduto tra le coperte e lo guardò divertito prendendolo in braccio: «Hai fame tesoro?»

Il gatto in tutta risposta miagolo nuovamente per poi sbadigliare ed il ragazzo rise divertito.

Peter aprì lentamente gli occhi e guardò la scena restando disteso tra le coperte pensando: Come fa ad essere così tenero? Resterei ad osservarlo per tutto il giorno...

Sentendosi osservato, Will, portò lo sguardo su di lui: «Da quanto sei sveglio?» «Da pochi minuti e ti stavo osservando» ammise l'uomo guardandolo seriamente.

«Davvero?» chiese lui lasciando andare il gattino per poi sistemarsi meglio tra le coperte mettendosi in modo da poterlo guardare meglio.

«Sì, ma adesso è meglio alzarsi e fare colazione» rispose lui resistendo alla tentazione di baciarlo.

Will lo prese per il polso attirandolo verso di sé posando le labbra su le sue.

Peter per un attimo ne rimase sorpreso, ma poi si lasciò andare e senza pensarci due volte ricambiandolo.

Quando si allontanarono il ragazzo borbottò: «Non ho fatto altro che pensare a te mentre ero in ospedale. Ho sperato a lungo che tu venissi a trovarmi, ma non ti sei mai fatto vedere» s'interruppe un attimo ed aggiunse: «Mi sono innamorato di te dal primo istante che mi hai accolto tra le tue braccia»

«Stai correndo un po' troppo, Will» ammise l'uomo per poi sussurrargli a fior di labbra: «Sono venuto spesso a trovarti mentre eri in ospedale e ti ho osservato da lontano senza avere il coraggio di raggiungerti e parlarti»

«Adesso sei qui vicino a me...» rispose lui senza pensarci troppo.

I due si alzarono dal letto e si vestirono per poi andare in cucina e fare colazione.

Il gattino li seguì e miagolò attirando la loro attenzione e Peter gli mise davanti una ciotola di latte.

Quando terminarono diversi minuti più tardi sistemarono la cucina e Will aiutò come meglio poteva, ma poi prese l'uomo per il polso: «Peter, a te va bene che io mi sia innamorato di te?»

«No, Will. Non mi da fastidio perchè provo lo stesso per te» disse l'uomo senza giri di parole.

Per tutta la giornata rimasero in casa a giocare con la Play Station per far scorrere più in fretta il tempo.

Will si era accomodato tra le braccia di Peter che per restare comodo e poter giocare meglio gli aveva fatto passare le braccia attorno ai fianchi.

«Ti piacciono le coccole?» gli chiese l'uomo tranquillamente.

«Le amo a dire il vero» rispose Will alla sua domanda senza distogliere lo sguardo dallo schermo.

Quando terminarono di giocare prepararono il pranzo ed una volta che fu pronto si misero a mangiare.

Nel pomeriggio andarono in caserma dove il ragazzo fu ben accettato dai colleghi di Peter che si adoperarono per farlo sentire a suo agio medicandogli anche la gamba ogni volta che doveva cambiare le bende.

Durante la loro permanenza ci fu solo un emergenza in tutta la giornata che riguardò un gatto bloccato su un albero, ma poi tutto il resto dell'orario di servizio dell'uomo passò tranquillo e Will vide un lato del tutto nuovo di Peter.

Al termine del turno tornarono a casa e cenarono con una bella pizza calda che fu portata loro a casa.

Al termine della cena, Peter, gli medicò nuovamente la gamba ed andarono a dormire sapendo che da quel momento avrebbero fatto di tutto per restare vicini per tutto il resto della loro vita.