- Ehi! Pronta per l'intervista?
Pronta.

- Perfetto, e complimenti ancora per la vittoria. Ti aspettavi di raggiungere questo risultato?
Sinceramente no, perché non ho mai vinto un concorso con questa storia è dubitavo fortemente di raggiungere il suddetto podio da me tanto agognato.

- Hai vinto nella categoria "Lupi mannari", ma preferisci scrivere solo ed esclusivamente su questo genere letterario?
Non riesco a scrivere storie realistiche e di conseguenza mi tuffo sempre nel fantasy. Nonostante ciò, non mi focalizzo unicamente sui lupi mannari, infatti scrivo anche di angeli, demoni, vampiri, zombie e chi più ne ha più ne metta.

- Qual è il personaggio in "Il figlio della Luna" in cui ti ritrovi maggiormente?
Ovviamente nella protagonista, anche se il personaggio in cui mi identifico maggiormente è Anastasia, perché come lei non ho mai avuto una "vita facile" a scuola, in quanto sono una di quelle ragazze fantasma che popolano i corridoi e che nessuno guarda mai. Nonostante ciò, è forte e tenace e non ha necessità di un lupo/uomo per farsi forza, anche se la vita le mette costantemente i bastoni tra le ruote. Riesce sempre ad alzarsi ed è questo che mi piace di lei.

- Quando scrivi una qualsiasi storia, ti ispiri a qualcosa o a qualcuno?
In realtà, ogni storia nasce da uno dei miei innumerevoli incubi che sogno di notte. Il mattino seguente, mi sveglio e metto su carta tutto quello che ricordo, poi organizzo tutto, miglioro qualcosa per renderlo meno terrificante ed agghiacciante e il gioco è fatto.

- So che è una domanda banale, ma a questo punto mi viene naturale chiederti: per te, scrivere cosa vuol dire?
Partiamo dal fatto che una domanda non è mai banale se è ben meditata e ben posta. Comunque, per me scrivere è uno sfogo. È sempre stato così fin dall'inizio. Sentivo la necessità di raccontare, condividere e SFOGARMI. Scrivere tutte le cose che non posso dire nella vita di tutti i giorni. Perché? Dire la propria, al giorno d'oggi, è quasi impossibile, ma il tutto diventa meno difficoltoso dietro uno schermo o sulle pagine ancora bianche di un libro tutto da scrivere. Quindi la scrittura è sì, uno sfogo, ma anche e soprattutto vita. Quante volte una sola frase ci ha fatto pensare? Quante volte una frase ha lasciato un segno nel nostro cuore? Quante volte una frase ci ha fatto piangere e urlare? La scrittura è vita... vita pura.

- Se dovessi dare un consiglio, a uno scrittore in erba, quale sarebbe?
Chiudi gli occhi e parla da solo, poi apri le palpebre e metti su carta quelli che hai detto. Può sembrare banale il tuo pensiero o estremamente infantile, invece non lo è, perché è il cuore che l'ha sussurrato al tuo orecchio. Non copiare frasi già scritte, ma crea. Lasciati andare alla musica, ai sogni e alla vita. Non perderti d'animo... tutto verrà a tempo debito.

- Quando scrivi, preferisci utilizzare il computer, il telefono o la cara vecchia carta? E perché?
Molto spesso uso il computer per praticità. La carta la utilizzo solo per scrivere pensieri, citazioni o dettagli importanti della storia... non voglio che "quelle cose" spariscano. Inoltre con la carta si ha un rapporto più intimo e profondo, ma è più stancante.

- Siamo giunti alla fine di questa breve intervista, purtroppo. Ma ora voglio che tu ci ponga cinque domande riguardo alla sinossi della tua storia. Richiesta ambigua, me ne rendo conto, ma è la peculiarità del servizio interviste che abbiamo appena inaugurato con voi vincitori!
1. Come si comportano i genitori nei confronti della protagonista?
2. Che rapporto ha la protagonista con il fratello?
3. Come avviene l'incontro tra Anastasia e Jace?
4. Come avviene l'incontro tra la protagonista e il protagonista?
5. Cosa pensa la protagonista riguardo alla sua nuova vita?

- Bene, spero che ti sia divertito/a almeno un po' a rispondere a queste domande. E ancora complimenti per la vittoria meritata!
Grazie a te.

-alessia2530
-⭐️THE STARS TEAM ⭐️