💫 17. @Chris070692 💫
-Ti aspettavi di raggiungere questo traguardo?
Ero molto consapevole delle mie possibilità. E sapevo dove peccassi: la copertina. Quando ho visto il punteggio ho subito presupposto fosse quello. 70 era un buon voto ma credevo avrei ottenuto di più. Non è arroganza ma consapevolezza.
-Hai vinto nella categoria "Horror", preferisci scrivere solo su questo genere? E perché? Principalmente mi piace l'horror, il genere che riesce a tirare fuori il meglio di me. Però mi so destreggiare bene nel thriller e nel pensiero filosofici. Non per altro ho creato una sezione apposita per questi ultimi nel mio account. Mi piace scrivere l'horror perché è un modo per me di mettere sotto la lente d'ingrandimento l'essere umano e le sue contraddizioni. Sono spesso analitico e l'horror è in grado di mettere di fronte al lettore temi spaventosi e a risvegliare in lui sentimenti sepolti. La paura in fondo è un'emozione primordiale. I pensieri filosofici li utilizzo spesso per una situazione del momento, volendo comunicare qualcosa al lettore ma in pillole. Può sembrare un lato secondario della mia attività, ma ci tengo molto.
-Secondo me è una bella particolarità della tua scrittura.
Ora passiamo a parlare della storia, qual è il personaggio in cui ti ritrovi maggiormente?
Ti ringrazio per il complimento; comunque è, ovviamente, il dottor Levy. Un uomo schiacciato dal sistema nel quale si trova ma che vuole sfruttare per poi uscirne, realizzando quella vita idilliaca che aveva sempre sognato con la compagna Sophia. L'uomo che si incatena, e attende il momento per usare quelle catene come armi e ribellarsi alla caverna nella quale è rinchiuso. Inoltre è uno scienziato; io ho studiato neurobiologia e ho vissuto la vita in laboratorio. Poi mi rivedo molto nell'amicizia con il Dottor Kataev. Un tipo di rapporto che ho vissuto, per mia fortuna, tante volte. Un legame, quello fra loro, che rappresenta il valore che ho sempre dato all'amicizia; ma anche come, delle volte, questo legame possa mutarsi in un ostacolo... quando si presenta un cambiamento.
-Quando scrivi una tua qualsiasi storia, ti ispiri a qualcosa o a qualcuno?
Sì, mi ispiro ai grandi scrittori horror, perché ho il grande desiderio di superarli. Penso di potercela fare, ma tutto dipenderà dal mio lavoro. E grazie ai miei amici che mi aiutano spronandomi di continuo o dandomi suggerimenti, sento che non è un'impresa così impossibile.
-Esattamente! Si deve sempre credere nelle proprie ambizioni. Ora vorrei porti una domanda che potrebbe sembrare banale, ma secondo me ha molta importanza: per te scrivere cosa vuol dire?
Scrivere? Spiegare questo verbo è molto difficile. Ti dirò: è l'espressione migliore del proprio sé, qualcosa che ti libera, che ti fa sentire unico. Oserei dire persino che ti fa volare. Insomma: libertà.
-Se dovessi dare un consiglio, a uno scrittore in erba, quale sarebbe?
Lasciarsi andare. Fare molta pratica e non dare la caccia alle idee, perché saranno sempre loro a venire da te e mai il contrario. E soprattutto: non arrendersi mai.
-Quando scrivi, preferisci usare il computer, il telefono o la cara vecchia carta? E perché? Computer/telefono. Rimpiango la carta ma dovrei ogni volta ricopiare, e questo rallenterebbe molto il lavoro.
Siamo giunti alla fine di questa breve intervista, purtroppo. Ma ora voglio che tu ci ponga cinque domande riguardo alla sinossi della tua storia. Richiesta ambigua, me ne rendo conto, ma è la peculiarità del servizio interviste che abbiamo appena inaugurato con voi vincitori!
Ok, perfetto!
1. Di cosa soffriva Pavlov?
2. Dove erano diretti Pavlov e i colleghi dopo aver recuperato il carico del treno?
3. Come reagisce il dottor Kataev quando vede arrivare Pavlov e i colleghi?
4. Chi era Hank?
5. Quanto durò il tragitto di Pavlov verso i laboratori?
Perfetto, grazie mille. È stato un piacere intervistarti e sentiti complimenti per la vittoria!
Anche a me! Grazie a voi!
-scialla38
-⭐️THE STARS TEAM⭐️
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