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Patientia

patientia :: mitezza

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Namjoon, o come il suo nome biblico vuole chiamarlo, Azriele, era l'angelo della mitezza. Caratteristica era la aua calma, in qualsiasi situazione. La sua virtù consiste nell'essere vogliosi di perdonare e ed avere misericordia.

Motivo per cui, insieme a Michele, angelo della generosità, salvava le anime che nonostante i loro peccati si erano pentite delle loro azioni in fin di vita. Namjoon sentiva un senso di appagamento, di pace interiore ogni volta che avvertiva il sollievo nel cuore delle persone perdonate.

Era felice di poter dare loro pace grazie al perdono. Per lui esso era la soluzione alla maggioranza dei problemi: il fatto di non aver potuto perdonare i fratelli l'aveva infatti ferito profondamente.

Era sì dell'idea che il perdono fosse importante, ma credeva allo stesso modo che avere fiducia negli arcangeli e nelle loro decisioni lo fosse altrettanto.

Li rispettava, e sapeva che le loro azioni erano a fin di bene. Per tutti, sia il paradiso che la terra. Certamente, bandire i suoi tre fratelli era stato doloroso, ed era sicuro lo fosse stato anche per gli arcangeli, ma chissà cosa ne sarebbe stato del paradiso se le versioni corrotte di quelli che una volta erano stati virtuosi angeli fossero rimaste.

Gli arcangeli dovevano avere il coraggio di bandire anche persone care, se esse avevano peccato. Perchè era giusto così. E perciò Namjoon li stimava, per la loro forza.

Ciò che Azriele insegnava, quindi, consisteva nel mantenere una certa stabilità mentale, rifiutando la vendetta, distruttiva, per invece accettare le colpe altrui senza pregiudizi.

Più volte giovani angeli avevano pensato di risolvere questioni complicate ricorrendo a guerre, ma grazie a Namjoon molte vite furono risparmiate.

Innanzitutto, quelle umane, di innocenti e non, in quanto Azriele credeva fortemente che col perdono, chiunque potesse rimettersi in sesto e migliorare.

Poi, anche i demoni. Certo, loro non avevano sicuramente nessuna voglia di migliorare, ma Namjoon non aveva mai ucciso nessuno di loro. In casi estremi, ne aveva feriti, per fermarli, ma non si era mai spinto oltre.

Odiava la violenza, e il suo obbiettivo, che cercava di trasmettere anche ai suoi allievi, era quello di risolvere conflitti e ingiustizie pacificamente.

Il valore a cui Azriele però teneva di più, era quello del perdono per i peccatori. Ripeteva sempre che chiunque avesse così tanta misericordia da perdonare il peggiore dei peccatori, aveva un cuore grande, e poteva considerarsi un vero angelo della mitezza.

Namjoon era apprezzato e stimato da tutti. Riusciva a mantenere la calma anche nelle situazioni peggiori ed era in grado di trasmetterla anche agli altri.

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"Giovane Daniel, non farti prendere dalle forti emozioni." Aveva rimproverato a un suo allievo.

"Ma- Namjoon- i demoni dell'avarizia attaccano e saccheggiano città, uccidono e rubano anime di innocenti! Non possiamo permettere che questo accada-"

Azriele sospirò e posò una mano davanti a sè, in un tranquillo gesto per fermare l'altro.

"Non dobbiamo abbassarci al loro livello. Ti prego di mantenere la calma, Daniel. Io e le altre virtù stiamo pensando ad un piano che risolverà tutto senza dover ricorrere alla violenza." Namjoon parlò tranquillamente, un po' triste al pensiero della distruzione causata da Hoseok.

Daniel chinò il capo in sconforto e vergogna "Scusami... non volevo sembrare avventato ma... mi addolora davvero ciò che i demoni stanno facendo a noi e agli umani..."

Namjoon sorrise al giovane angelo. "Capisco il tuo turbamento. Andrà meglio tra poco, non ti preoccupare."

°

Forse non sarebbe andata meglio. Namjoon a terra, stremato, aveva i brividi alla vista di Hoseok che rideva soddisfatto davanti agli altri angeli.

Si sentiva come se gli fosse caduto il mondo addosso. Fino a qualche secondo prima, aveva creduto che fosse finita. Avevano sconfitto i demoni, il terrore che regnava sulla terra sarebbe cessato.

Si era sbagliato di grosso.

Mammone recitò qualcosa di sconosciuto in latino, e in terrore tutti gli angeli guardarono le porte riaprirsi.

Giovanni aveva un'espressione disperata sul volto: "Tutta questa fatica per niente, non posso crederci" si buttò sconfitto a terra, piangendo.

Luca lo guardò triste, spostando poi lo sguardo irritato e sconfitto su Hoseok, e i tre demoni che arrivavano dietro di lui. "Come hai fatto?" Chiese.

"Oh, sembra che non abbiate tenuto conto dei miei poteri." Il peccato di avarizia disse, sfoderando velocemente la spada e ficcandola nello stomaco della figura uguale a lui, che si dissolse subito.

Tutti gli angeli guardarono esterrefatti, e Namjoon ragionò confuso "Come abbiamo fatto a non accorgerci di quando si è sdoppiato..."

Hoseok camminò verso la virtù della mitezza, guardandolo con un'aria di superiorità.

"Dopo che mi sono fatto battere da Yoongi, ho avuto tutto il tempo per sdoppiarmi e possedere il vostro amichetto Simone, mentre voi eravate impegnati a combattere contro Lucifero e Asmodeo. Quello che hai chiuso dentro" disse, girandosi poi verso Luca, "non era altro che la mia copia" ghignò infine.

"Stupido" rise ancora Hoseok, seguito da Asmodeo, i quali occhi blu brillavano in soddisfazione.

"Pensavate di liberarvi di noi, ed eravate così contenti e sollevati quando si sono chiuse le porte... ho dovuto impegnarmi per non ridervi in faccia-" Jimin parlò sinistro, allontanandosi di poco dal gruppo e cominciando a girarci intorno.

"Non vedevo l'ora di vedere le vostre patetiche facce tingersi di delusione e sconforto"

Il demone continuò a girare in tondo attorno agli altri, confondendoli.

"E adesso, adesso sono fottutamente eccitato nel vedervi così" non riuscì a trattenere la risata schifosa che uscì dalle sue labbra. Non poteva essere descritta se non come spaventosa e malvagia, colma di pura meschinità.

"Sei un mostro" Jin gli disse con le lacrime agli occhi.

Ad Asmodeo non sembrò interessare, infatti ridacchiò ancora in risposta, leccandosi i piercing sulle labbra. La sua coda si muoveva eccitata, mentre la sua camicia di seta aveva solo gli ultimi due bottoni chiusi, lasciando poco all'immaginazione.

Al centro, insieme agli angeli indeboliti dall'inferno, stavano anche Hoseok e Taehyung. Quest'ultimo era impassibile, occhi viola che splendevano di orgoglio.

"Mi fate proprio pena. Siete venuti qua giù, convinti di sconfiggere me, in casa mia-" sbuffò presuntuoso "Sono più forte. Siamo più forti di voi."

Lucifero parlò piano "Non ci fermerete, vi distruggeremo" terminò, guardando Jimin per dargli il segnale.

L'altro alzò la mano sinistra mentre continuava a girare, e del fuoco si innalzò intorno agli angeli.

"È colpa tua!!" Jungkook accusò il peccato di superbia, e Hoseok ringhiò in irritazione "Ancora non hai inparato a chiudere il becco, mh, moccioso?!"

Delle radici robuste nere uscirono dal terreno, bloccando l'angelo al suolo e tappandogli la bocca. Jungkook provò invano a liberarsi, piangendo calde lacrime mentre le sue mani tentavano di staccare le radici dalla sua bocca.

"Debole. Non vedo l'ora che torni Le-" Hoseok fece per dire, e Taehyung lo interruppe "Non ancora, Mammone" lo fulminò temporaneamente con lo sguardo.

"Fai quello che devi fare, piuttosto" ordinò minaccioso Lucifero.

"Parlami un'altra volta così e ti darò in pasto a Yako, fratello" Hoseok controbattè infastidito, e Taehyung digrignò i denti in rabbia.

"So qual è il mio compito, e non fallirò. Ti ho forse mai deluso?" Mammone disse sempre al demone della superbia, passando oltre a lui.

Lucifero spostò poi Hoseok e Namjoon fuori dal cerchio di fuoco, dove entrò adesso anche Asmodeo.

Namjoon si guardò intorno disorientato. Era lontano dagli altri, intorno a lui poteva vedere solo desolazione, e Hoseok.

"Vuoi uccidermi?" Chiese con tristezza, e l'altro lo guardò in silenzio.

"Si, Azriele. Voglio ucciderti." Rispose freddo Hoseok, guardando gli occhi caldi di Namjoon riempirsi di lacrime. "Non ho-  non ho forze per combattere. Questa è la mia fine... Michele, se ancora mi puoi sentire-  ti ho sempre amato e stimato-"

Singhiozzò, e il demone non lo lasciò continuare. "Azriele chiudi quella cazzo di bocca, adesso." Disse a denti stretti, infastidito.

"Vuoi sapere perchè ti ucciderò, mh?" Mammone si abbassò al livello dell'altro, prendendo con violenza il suo mento. Namjoon tremava, lo guardava con terrore. Hoseok faceva paura. L'oro dei suoi occhi sembrava trafiggere i propri, mentre gli artigli stringevano la pelle del suo viso.

L'angelo deglutì.

"Perchè rivoglio mio fratello indietro, non la sua copia debole e patetica" il demone parlò con irritazione all'orecchio di Namjoon, che corrucciò le sopracciglia.

"Di cosa- di cosa stai parlando?" chiese l'angelo confuso.

Hoseok non rispose, procedendo a buttare completamente a terra l'altro, tirando fuori il pugnale.

"Risvegliati, Amone" disse il demone mentre conficcò l'arma nello stomaco della virtù della mitezza. Quello spalancò gli occhi in orrore, non capiva nemmeno lui se per il colpo o per quanto detto da Hoseok.

Quando però Namjoon provò a rialzarsi, l'altro era sparito.

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"Giovanni viene con noi" Taehyung parlò, ghignando alle figure ormai prive di energie che giacevano a terra impotenti.

"No!" Luca provò a farsi avanti, ma fu subito respinto da un attacco di energia oscura, che lo scaraventò metri e metri più lontano, facendolo urlare.

"Luca! Scappate! Trovate Namjoon e scappate!" Giovanni urlò, tra le grinfie di Lucifero che lo teneva come fosse un trofeo di guerra.

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T/n sentiva le farfalle nello stomaco. Indossava il suo abito migliore, di un grazioso rosa confetto ricamato con fiori bianchi. Camminava elegante verso l'entrata della chiesa, dove il giovane conte le aveva detto che l'avrebbe aspettata.

Infatti era lì, quasi regale, elegante e composto, bello e solare. La notò avvicinarsi e il suo sorriso si accese, mentre T/n arrossì.

"Conte Owens, " la giovane salutò, facendo un piccolo inchino, e sorridendo dolcemente all'altro ragazzo.

"Adorabile T/n" ricambiò il saluto e il sorriso, prendendo la sua mano e posandoci su un lieve bacio.

T/n rise in imbarazzo, e subito dopo il conte si schiarì la voce. "Avete... avete deciso?" disse, intrepido di sapere la risposta. I suoi occhi erano pieni di speranza, colmi di ammirazione.

T/n si sentiva la ragazza più fortunata del mondo. Sorrise e abbassò di poco la testa, ridendo.

"Ecco... sì, conte. Ho deciso di accettare la vostra proposta" gli sorrise, e lui scoppiò in una risata di euforia e felicità, prendendola in braccio facendola ruotare.

"Sono onorato" sorrise a trentadue denti, "Posso... posso baciarvi?"

T/n annuì, e le labbra dell'altro giovane si posarono dolcemente e con delicatezza sulle sue.

La ragazza sprizzava gioia da tutti i pori, era contentissima: il suo petto era leggero e allo stesso tempo pieno di positività.

"Che ne dite se entriamo? La funzione sta per iniziare. Se non vi sembra troppo avventato, potremmo già cominciare a parlare con Padre Steven" propose tendendo la mano verso T/n, che accettò, al settimo cielo.

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Namjoon guardò la sua ferita ormai sanata, ripensando alle parole sconnesse di Hoseok. Amone? Ma di cosa stava parlando?

Oltretutto aveva detto di volerlo uccidere, ma alla fine non aveva fatto proprio niente. Non capiva.

"Azriele!! Azriele! Aiuto, devi- devi perdonarmi- ho fatto un disastro-" un angelo arrivò correndo dalla virtù, visibilmente agitato.

"Cosa è successo, Sam?" Namjoon in apprensione rispose.

"Ho- ho- ho fatto un patto con un demone e...  gli arcangeli sono venuti a saperlo" disse l'altro angelo, guardando dappertutto tranne che la virtù della mitezza.

Quest'ultimo posò una mano sulla spalla di Sam, simpatizzando per lui. "Oh, Sam, mi dispiace-"

"Non... non è la parte peggiore." Paonazzo l'altro chinò il capo.
"Gli arcangeli sanno che qualcuno ha stretto un patto con un demone. E quando mi hanno chiesto se sapessi chi fosse mi sono agitato, e ho risposto..." farneticò, era davvero agitatissimo.

"Cosa? Sam, forza. Lo risolveremo." Azriele cercò di tranquillizzarlo.

"Io- io... ho detto che sei stato tu" l'angelo sussurrò imbarazzato, nascondendosi la faccia tra le mani. Namjoon spalancò gli occhi in sorpresa.

"...io?" Ripetè in confusione "Come mai?" Chiese in tutta tranquillità, solo un po' in pensiero per come effettivamente risolvere il problema.

"Perchè... sei stato la prima persoma che mi è passata per la testa-  scusami, davvero. Non so come farmi perdonare-"

"Sam, basta. Non fa niente. Sei perdonato; parlerò io con gli arcangeli."

"Non fa niente?" Incredulo, l'altro angelo soffiò.

Namjoon annuì "Ma stai più attento la prossima volta" continuò, sorridendo.

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"Quindi l'hai fatto?" Lucifero chiese, vedendo tornare Mammone.

L'ultimo lo guardò con un sopracciglio storto, "Certo che sì, fratello. Dubiti di me, forse?"

"No. Sarebbe stato d'intralcio se le altre virtù ti avessero beccato con Azriele, ma da quello che ho capito, tutto è andato liscio."

Hoseok annuì, poi vedendo l'arcangelo Giovanni a terra, privo di sensi. "E lui che ci fa qui?"

"Posso prendere la sua anima?" il peccato di avarizia chiese impaziente "No, frena." Taehyung lo fermò con un braccio, beccandosi un'occhiataccia dell'altro.

"È un esperimento. Vediamo quanto può sopravvivere un angelo all'inferno prima di morire" disse sorridendo sinistro "Guardie! Portatelo nelle celle, in mezzo agli altri prigionieri demoni" il peccato di superbia ghignò lievemente alla vista del corpo indebolito dell'arcangelo venire trasportato via.

"Lo rinchiudi in mezzo agli altri demoni?" Hoseok ridacchiò "Se lo mangeranno"

"Appunto" Taehyung guardò meschino l'altro, ricambiando la risatina.

"Dov'è Jimin?" Chiese poi Mammone, e l'altro rispose "Non so, da qualche parte a scopare, come al suo solito."

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"Luca, io non ho fatto nessun patto con un nessun demone" sospirò Namjoon, sfregando i polpastrelli del pollice e dell'indice sul ponte del naso.

"È stato lui, vero?" L'arcangelo chiese, realizzando che in realtà era stato Sam.

La virtù della mitezza non proferì parola, e Luca sospirò anch'egli.

"Suppongo di sì. Posso fargliela passare liscia solo perchè è molto giovane. Avvertilo però, alla prossima la punizione ci sarà."

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"Rick! Qui c'è forte energia oscura, la avverti anche tu?" Un angelo del pudore chiese alla virtù, che annuì in tensione.

"Dobbiamo trovare la fonte" proseguì, guidando gli angeli verso la direzione secondo lui più giusta.

Erano stati chiamati per aiutare un gran numero di umani attaccati dalla lussuria, e per questo erano anch'essi numerosi.

"Vi prego di stare attenti, quasi sicuramente troveremo un'orda di incubi, e... sapete cosa potrebbe succedere" Rick si rivolse agli altri, in apprensione.

"Si, lo sappiamo. Uriele... lui ci aveva spiegato tutto" un angelo disse quasi sottovoce, ricordando le parole dell'ex virtù del pudore.

Rick annuì ancora, fermandosi bruscamente davanti a un edificio.

"No..." sussurrò, cominciando ad agitarsi.

"Cosa c'è?" Chiese un angelo preoccupato, e un altro ancora "Perchè ci siamo fermati qui?"

Solo Rick era in grado di avvertire da dove precisamente proveniva la fonte di energia oscura, motivo per cui gli altri angeli erano confusi.

"I demoni hanno attaccato il convento." Rispose, facendo sussultare gli altri in versi di orrore e sgomento.

"Sbrighiamoci, o sarà troppo tardi." Guidò la virtù, portando tutti gli angeli all'interno della struttura.

Era notte, ed era buio. Non c'erano candele accese, e le tende tirate impedivano alla luce lunare di entrare.

Dal corridoio d'entrata, tutto sembrava tranquillo e silenzioso.

Poi un urlo. Era in lontananza, e ciò che giunse alle orecchie degli angeli del pudore era l'eco del suono. Rabbrividirono tutti, e in un gesto istintivo posero le mani sul fodero delle loro spade.

"Dividiamoci. Troverete con molta probabilità ragazze e donne addormentate, in preda all'agitazione a causa dei demoni. Cercateli, saranno lì nella stanza da qualche parte. Non fatevi tentare, miraccomando. Siamo gli angeli del Signore, ridiamo alle sorelle di questo convento la pace che è stata loro tolta da quelle creature odiose." Rick parlò, per poi incamminarsi verso nemmeno lui sapeva dove.

Gli altri angeli si misero a cercare le camere, trovandole grazie ai gemiti che si udivano da esse.

Entrarono a controllare, e fortunatamente in alcune la situazione era normale.

Non fu così per tutte. Un angelo entrò in una stanza da cui proveniva un pianto: vide la ragazza a letto avvinghiata alle coperte che singhiozzava.

Si avvicinò con cautela, posando una mano sulla sua fronte, cancellando qualsiasi sogno stesse avendo.

"Shh. È tutto finito adesso." Disse dolcemente l'angelo, accarezzando la testa della ragazza con delicatezza.

Si guardò poi intorno, tirando fuori la spada e puntandola al vuoto.

"Dove sei, demone?" Chiese, scrutando per bene l'oscurità.

"Ero sul più bello, ma tu hai rovinato tutto" quello sbucò dalle tenebre, praticamente nudo con le sue gambe coperte da strisce disordinate di pelle nera, e una camicia quasi trasparente dello stesso colore.

Le sue corna grosse si spingevano in avanti, mentre la coda strisciava dietro il demone, che ora si avvicinava all'angelo.

"Beh mi dispiace aver interrotto il tuo momento, ma stavi importunando una figlia del signore" l'angelo stette fermo, nonostante la sua crescente paura.

Pensava alle parole di Rick e a quelle di Uriele, e aveva una paura matta di non essere mentalmente forte abbastanza da resistere agli scherzetti del demone.

"Bleah" il demone fece una smorfia disgustata "Voi angeli siete così morbosi, vi preoccupate di tutto e di tutti" disse l'incubus.

"Cosa ti importa di questa inutile suora? Fatti i cazzi tuoi" sputò infastidito il demone, facendo sussultare l'angelo per la brutalità del tono di voce.

"No. A differenza vostra, noi siamo creature celestiali, e proviamo amore, per questo non permettiamo che fecce come te compiano atti osceni a discapito di innocenti" l'angelo parlò con convinzione.

Il demone sbuffò presuntuoso "L'angioletto ha gli artigli..." si leccò le labbra prima di continuare "Vedi, non me ne sbatte assolutamente un cazzo di quanto nauseante amore tu provi e tutte quelle minchiate lì." L'incubus sibilò avvicinandosi alla faccia dell'angelo, fulminandolo con lo sguardo.

"Mi interessa piuttosto la tua intrusione, e stai per pagarla cara, angioletto." Il demone spinse l'angelo violentemente contro il muro, tenedolo fermo con la mano destra, artigli neri che pungevano la pelle dell'altro sotto la lieve veste bianca.

"Non puoi uccidermi, non sei abbastanza forte" l'angelo disse, puntando la spada al collo dell'incubus.

"Nemmeno tu" il demone guardò intensamente l'angelo "Ma non era mia intenzione."

L'angelo corrucciò le sopracciglia im confusione.

"Vuoi sapere perchè ho attaccato lei in primo luogo?" L'altro chiese gettando un'occhiata veloce alla ragazza che ora dormiva tranquilla.

"Perchè è innocente e pura. E adesso, sarai tu a darmi quello che mi hai tolto."

"Mai!" L'angelo urlò conficcando la spada nel petto del demone, che urlò in dolore.

Ringhiò "Non puoi uccidermi, io al momento sono più forte di te" disse a denti stretti togliendosi l'arma dalla carne.

"No, ma posso rispedirti all'inferno" l'angelo disse, pronunciando qualcosa in greco, e il demone sparì subito dopo.

Come lui fecero anche gli altri angeli, rispedendo gli incubi all'inferno. Alcuni avevano dovuto intervenire fisicamente, visto che gli incubi stavano avendo il rapporto sessuale nella realtà.

Altri fecero come l'angelo di prima; altri ancora rischiarono grosso di essere corrotti, ma con grande forza riuscirono a respingere i demoni.

Rick aveva perso il conto di quanti demoni aveva cacciato, ma era sollevato di aver finito.

"Siete tutti qui. Che sollievo. Sono fiero di voi. Grazie per il vostro impegno" disse con un sorriso stanco ma sincero sulle labbra.

"Rick..." arrivò di corsa un angelo "Lui è qui"

La virtù spalancò gli occhi, "Tom, Shane, voi venite con me. Tutti gli altri, tornate in paradiso. È troppo pericoloso"

Ovviamente lui si era preso la madre superiore, e Rick non capiva come aveva fatto a tralasciare quell'opzione.

"Fermati, Asmodeo!" Urlò la virtù entrando nella stanza della madre superiore, accolto dalla vista del demone che continuava a spingere come un forsennato.

Lo spettacolo era raccapricciante, e forse ciò che lo era di più erano le suppliche della donna ad andare più veloce, più forte.

"Cosa le hai fatto??!" Rick accusò, e Asmodeo lasciò un ultimo bacio sulle labbra della donna, passando la lingua lungo tutta la sua cavità orale per poi tirarla fuori, addentando il labbro inferiore e tirandolo.

"Torno subito, dolcezza. Toccati pensando a me" le sussurrò con voce roca all'orecchio, per poi girarsi svergognato verso i tre angeli alla porta.

"Un po' di ritegno davanti a tre autorità celestiali, deplorevole essere!" Rick rimproverò, e Jimin lo guardò con un sorriso sghembo spaventoso: sembrava nascondere una rabbia accesa.

"Ma guarda guarda il nuovo angioletto, tutto cresciuto e coraggioso. Tanto spavaldo da parlarmi con questo tono?" Il peccato di lussuria lo schernì, stringendo la mascella in irritazione all'ultima domanda.

"Vestiti, Asmodeo." La virtù ripetè impassibile, dopo aver deglutito.

"E va bene. Solo perchè ci sono quei due polletti dietro di te che potrebbero pensare cose alla vista del mio bellissimo caz-"

"Asmodeo!!" Rick rimproverò, e poi si rivolse agli altri due "Uscite subito da qui!"

Con una smorfia Jimin schioccò le dita e almeno ora dei pantaloni gli cingevano le gambe. E il membro eretto.

"Il sesso è divertente, polletti. Se volete provarci, io sono sempre disponibile" fece occhiolino ai due angeli ancora nella stanza.

"Via, ho detto!" Rick li spinse praticamente fuori.

"A noi due, Asmodeo." La virtù puntò la spada verso il demone, pronto ad attaccare. O forse no.

Infatti Jimin lanciò l'arma lontano con un colpo di mano, e come Rick provò a riprenderla, scaraventò anche lui sul muro, dalla parte opposta però.

Il colpo fu tale che il muro in pietra raschiò la faccia dell'angelo, e Asmodeo gemette in soddisfazione.

"Ahh, cazzo, il sangue ti sta bene addosso" sussurrò avvicinandosi.

"Smettila di corrompere l'anima pura della madre superiore. L'hai trasformata in una schiava del contatto fisico" respirò in modo affannoso l'angelo.

"Che giro di parole altisonante per dire 'morta di cazzo'. Beh, non è colpa mia se una volta scoperto cosa si prova, non voglia più smettere. È invece colpa di qualcun'altro se in questo momento non posso essere squisitamente generoso dandole ciò che desidera, ovvero il mio cazzo." Asmodeo fulminò Rick con lo sguardo, per poi stringere il collo.

Quasi sul punto di romperglielo, la donna urlò il suo nome, ancora nel suo stato di trance che non le permetteva di accorgersi di quello che stava accadendo.

"Asmodeo? Cosa-"

"Shh, dolcezza. Aspettami da brava mentre uccido questo guastafeste."

Rick decise di approfittarne per scappare, ormai troppo debole per rispondere agli attacchi del demone. Se Jimin avesse continuato, l'avrebbe ucciso.

Il peccato di lussuria ringhiò infuriato non appena si rese conto della scomparsa dell'angelo, alzandosi in piedi e tornando verso la donna.

"In ginocchio, tesoro" ordinò leccandosi le labbra, e sfilandosi i pantaloni.

Continuarono per ore fino a che la donna non fu sfinita. Aveva apprezzato tutto, certo, e guardava Jimin come fosse il suo salvatore, colui che le aveva aperto un mondo.

Il demone le stava vicino, lei che lo abbracciava con affetto.

"Asmodeo, ti ringrazio" disse lei, continuando "Mi sento libera"

Lui ridacchiò, accarezzandole la testa. "Oh, di niente, dolcezza. L'ho fatto con piacere." disse. La sua faccia fissava vuota e priva di emozione il muro, nascosta dalla donna.

"Penso di essermi innamorata per la prima volta... ed è bellissimo" sussurrò accoccolandosi nel petto del demone, che rise, accennando un ghigno.

"Oh, dolce, piccola ragazzina. Sei così ingenua" disse enfatizzando il così. "Proprio per questo mi piaci" si staccò di poco da lei per guardarla negli occhi.

Lei era confusa, "Ragazzina? Sono di poco più grande di te." si mise seduta sul letto.

Asmodeo si alzò in piedi allontanandosi da lei. "Oh credimi, dolcezza, sono sicuro di avere qualche anno io in più di te." Ridacchiò lui.

"E mi lusinga averti fatto innamorare, ma io non provo amore, mi dispiace" parlò fintamente dispiaciuto, guardando la donna con un'espressione triste.

Lei corrucciò le sopracciglia "In che senso non provi amore? Mi è sembrato che il nostro momento-"

Jimin la interruppe sbuffando divertito "Il nostro momento-" ripetè, ridendo. "Adesso sono stanco di giocare a fare il buono" disse in tono irritato, e la sua voce calò di ottave.

"Non c'è stato nessun nostro momento" la guardò superiore, come se lei fosse l'essere più schifoso su tutta la terra. Era senza parole, con le lacrime agli occhi, che guardava quel bellissimo ragazzo per cui aveva perso la testa.

"Ti ho scopato perchè mi andava. Perchè sei la madre superiore di questo convento e ti ho trascinata giù nella lussuria" il demone si riavvicinò buttandola sul letto, mano sul petto per tenerla ferma.

Lei era confusa, non capiva. "Forse è ora di mostrarti chi sono" le ghignò meschino, cancellando la sua immagine da scolaretto con i capelli arruffati e guance paffute, per mostrare le sue imponenti corna, la sua coda, i suoi lineamenti affilati e la sua figura tutt'altro che umana.

Lei sussultò in orrore, cominciando a tremare. "C- cosa s- sei?" Farneticò poi, piangendo.

"Mi stupisco che con i tuoi studi tu non ti ricordi chi è Asmodeo" Jimin le parlò all'orecchio, spingendo il suo fragile e stanco corpo di più al letto.

Lei spalancò gli occhi terrorizzata, solo ora ricordandosi "Il peccato capitale di lussuria" sussurrò con voce strozzata.

Asmodeo rise di gusto, schiacciando il suo basso ventre con violenza sulla donna. Ciò le provocò piacere ma allo stesso tempo dolore dovuto alla forza mostruosa con cui Jimin premeva.

"La tua anima una volta schifosamente pura e virtuosa adesso finirà all'inferno" disse meschino il demone prima di accendere il fuoco dentro il petto della donna, che urlò.

"Eri destinata al paradiso, sai? Posto noioso, dovresti ringraziarmi" parlò ancora Asmodeo con prepotenza, e lei pianse ancora, sconfortata.

Il suo sguardo perso che realizzava in agitazione cosa aveva appena fatto lo faceva impazzire, era eccitato più che mai.

Sussurrò poi sensuale e completamente sinistro "Se vuoi smettere di soffrire devi dirmelo, dolcezza. Non ti concederò la morte fino a quando non supplicherai per averla"

°

Hoseok e Taehyung, intanto, erano nelle prigioni del castello.

"Verranno a salvarmi, vedrete" tossì Giovanni, stremato.

Lucifero ghignò "Come fai ad esserne così sicuro? Non se ne fanno più niente di un debole come te" sputò meschino, ferendo visibilmente l'arcangelo.

"Luca non mi abbandonerà qui, lo so."

Mammone rise schernendolo "Luca? Luca è un bastardo che pensa solo a sè stesso. Sarà più contento adesso che non sei più tra i piedi"

"Perchè?" Pianse Giovanni "Perchè mi fate questo?!"

Taehyung si avvicinò alle sbarre "Perchè sei sempre stato troppo solare e positivo. Voglio vederti soccombere all'oscurità fino al punto di morte" disse il demone senza un minimo di rimorso.

"Cosa ti hanno fatto, Raffaele... avevi un cuore così grande" singhiozzò l'arcangelo, vedendo la faccia contorta in malvagità del demone della superbia.

"Fratello, dagli tu una risposta. Dopo vieni nella sala del trono per discutere di alcune... faccende." Lucifero squadrò Giovanni per poi andarsene.

Mammone ghignò "L'amore non esiste. È una scusa che voi angeli usate per essere sempre felici, ma alla fine è solo una grossa menzogna."

"Non è vero! Voi avete lasciato che l'odio e l'oscurità vi condizionassero e adesso-  adesso non avete più un cuore-" diceva addolorato mentre calde lacrime gli scendevano sulle guance.

"No? Sarai tu a dirmelo, Giovanni, quando anche tu proverai sulla tua pelle il tradimento delle persone che ami" Hoseok continuò, guardando il prigioniero dall'alto.

"Luca e gli altri non mi tradiranno."

"Staremo a vedere. Chissà se sarai tu o la speranza a morire per ultimo" Mammone concluse prima di sparire nelle tenebre.


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Angolo autrice
Capitolo confuso? Ops?
Non so, ditemi cosa ne pensate ahahhaha
Forse ho esagerato con la cattiveria ma hey, sono demoni, non gli amici della porta accanto.
Ebbene donne il prossimo è Namjoon!! uwu complimenti a chi aveva indovinato ;)
Spero che la storia stia continuando a piacervi, pls pls pls commentate e votate se sì
E statemi benone bella gente 💓💓💓

I💜 u

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