Mammone
Jimin rideva e rideva, graziando le orecchie di Taehyung che sorrideva malvagio alla vista di ciò che aveva fatto.
Vide Jimin alzarsi da terra con l'accenno di un ghigno, diretto verso gli angeli che sconvolti e affranti dai sensi di colpa accerchiavano la figura priva di sensi di Jin.
"È colpa tua!! Maledetto!" Urlò Jungkook a Taehyung, con calde lacrime a rigargli le guance. Dopo tanto tempo passato a mantenere un esteriore forte, anche lui crollò, all'idea del suo fratello ferito.
L'altro gli ghignò in risposta, alzandosi da terra e avvicinandosi all'angelo. "Oh no, Jungkookie. Avete fatto tutto voi, è colpa vostra!" Disse con entusiasmo, facendo corrucciare le sopracciglia al più piccolo.
Un urlo lancinante ruppe il silenzio: tutti si girarono in quella direzione e videro l'angelo del pudore attaccato al muro, faccia contorta in agonia mentre il demone che lo teneva in trappola lo fissava sinistro.
"No, Rick!!" Urlò Yoongi, con tono sconvolto e spaventato.
"Ah!" Lo sguardo del demone della lussuria si accese, interessato. "Così ti chiami Rick? Che nome da sfigato!" Commentò ancora il grigio, avvicinandosi all'orecchio dell'altro.
"Tutti i Rick che ho scopato avevano il cazzo piccolo" sussurrò ridacchiando quasi innocentemente. E dico quasi perchè la malizia sotto la sua voce straripava come un fiume in piena, nauseando il nuovo angelo.
Spiazzato, rilasciò un urlo strozzato, la mano di Jimin che nel frattempo sgattaiolava sotto la veste e si faceva strada verso il membro dell'angelo.
"Vediamo se vale anche per te" il demone ancora disse, e Rick urlò, terrorizzato "NO!"
"Lascialo andare, Jimin! Per l'amor di Dio!!" Hoseok disse disperato, piangendo, tentando invano di alzarsi da terra, dove ancora stava indebolito dall'attacco dello stesso demone.
Mentre il grigio girò la testa verso l'angelo della generosità, un dolore lancinante si fece strada nella sua spalla sinistra.
Jimin guardò la sua carne trafitta da una spada, quella di Jungkook.
Asmodeo spostò velocemente gli occhi freddi sull'angelo che l'aveva appena ferito, sguardo mortale e irritato che faceva tremare il minore sotto la sua facciata forte e coraggiosa.
Uriele lo sapeva, sapeva meglio di tutti che anche Jungkook, come gli altri, aveva paura. Più volte il minore si era sfogato con l'angelo del pudore, rivelando le proprie debolezze.
Ora l'angelo guardava con dolore ciò che aveva fatto. Aveva appena ferito suo fratello. Poco importava che adesso fosse un mostro, non voleva combattere contro di lui.
Allo stesso tempo, però non poteva lasciare che ferisse il nuovo angelo del pudore: era troppo debole, rischiava la vita, soprattutto visto che ancora non sapevano fino a dove Jimin potesse spingersi con i suoi poteri.
"Scappa Rick!" Jungkook urlò, ancora preso di mira dalle pozze ghiacciate del demone della lussuria.
"Oh Jungkook, se volevi giocare con me bastava dirlo" piegò la testa lievemente a destra, prendendo a mani nude la punta della spada bianca e tirandola fuori da davanti.
L'arma trapassò la spalla, in mezzo ai gemiti di Jimin, che stringeva la mascella e aveva un'espressione contorta dal dolore lancinante. Il tutto accompagnato dal rumore della carne che si lacerava e delle ossa che si frantumavano.
La mano di Asmodeo era insanguinata, e Jungkook per poco non svenne alla vista del denso nero che sgorgava dalla ferita e dall'arto.
Jimin strinse la presa sulla spada, tagliando ulteriormente la sua pelle. L'arma velocemente si macchiò di nero, non solo per il sangue del demone, subito emanando una forte energia oscura.
L'angelo indietreggiò, spiegando le ali. Il demone al contrario, rimase fermo. Jungkook, per paura di istigarlo, non osava muoversi ancora di più di quanto non avesse già fatto.
Spalancò gli occhi in orrore, quando vide la mano insanguinata del demone avvicinarsi alla bocca, leccando con convinzione un po' del nero su di essa. Nel frattempo la ferita si chiudeva e l'altro arto impugnava la spada nera.
Sulla faccia di Jimin si fissò un'espressione disgustata, "Bleah, sembra una cosa che piacerebbe a Belzebù" disse, guardando poi attentamente Jungkook.
"Sai cosa avrebbe un miglior sapore invece?" Disse ancora, abbassando il tono di voce. L'angelo notò gli occhi dell'altro velarsi di lussuria, e già sapeva che ciò che l'altro stava per dire non gli sarebbe piaciuto per niente.
"Le tue labbra" Jimin sussurrò, ma Jungkook l'aveva sentito molto bene.
Il demone si fiondò sull'angelo, che subito si elevò al cielo "Stammi lontano Asmodeo!" Jungkook gridò agitato, volando il più lontano possibile.
"Amodeo! Si cazzo, sì, Jungkook, chiamami ancora così!!" Il demone rise soddisfatto, voce famelica e quasi pazza, eccitata, mentre spiegava le sue ali nere, e saltava in aria verso l'angelo.
Jungkook volava freneticamente, scappando da non sapeva bene cosa. Sentiva voci dal basso ma non capiva cosa stesse succedendo. Sapeva solo che Jimin ancora gli stava alle calcagna.
Da giù, intanto, Taehyung teneva un piede sulla testa di Jin, ancora privo di sensi, mentre gli altri si sentivano nuovamente in trappola e impotenti, incapaci di fare qualcosa.
"Nessun passo falso angioletti" schiacciò lievemente con lo stivale, e Hoseok urlò con le lacrime agli occhi "Fermati! Non ci muoviamo, siamo fermi. Ti prego, non fargli ancora del male."
Lucifero spostò gli occhi viola sull'angelo, tirando su un lato del labbro in un meschino ghigno. "Già mi piace la tua collaborazione, Mammone" lo fissò intensamente, e l'altro tremò.
Cos'era quella strana sensazione?
Spalancò gli occhi senza capire perchè quel nome gli suonasse familiare, ora più confuso che mai.
Taehyung era soddisfatto. Li avevano tutti legati al dito, e presto Hoseok avrebbe ceduto. Tutti adesso sospettavano di lui, visto che il demone aveva parlato come se i due avessero un accordo.
"Shh" Lucifero non staccò lo sguardo dall'angelo della generosità, portando il dito affusolato sulle sue labbra, il piede ancora sulla testa dell'altro angelo.
"Forza Jungkookie, fatti prendere. Mi hai tolto molta energia con la tua spada e devi rimediare" Jimin si piazzò velocemente davanti all'angelo, qualche metro di distanza a separarli.
Prima che Jungkook potesse fare qualcosa, Jimin diede un colpo con entrambe le ali, e lame metalliche furono lanciate con forza verso l'altro, che rilasciò un gemito di dolore mentre diverse lame si conficcavano nelle sue ali e nel suo corpo.
Cadde, toccando il pavimento con un sonoro tonfo. Gli altri angeli istintivamente provarono ad avvicinarsi, ma Jimin fu a terra e davanti a Jungkook prima di loro.
Alzò la mano destra circondando lui e l'angelo con fiamme roventi. "Non vorrete bruciarvi le penne" disse meschino, avvicinandosi a Jungkook.
Lui provò ad alzarsi, ma Asmodeo sfoderò la spada e la puntò al suo collo, costringendolo a risdraiarsi a terra ancora dolorante.
E poi il demone si buttò sull'angelo. Le sue labbra si scontrarono violentemente con quelle di Jungkook, che con tutte le sue forze cerco di allontanare la bocca.
"Eri solito uccidere per avermi" Jimin sussurrò nell'orecchio dell'altro, che confuso rispose "Ma di cosa stai parlando?"
"Rovinerei il divertimento se te lo dicessi. Ma non vedo l'ora di ritornare ai vecchi tempi" Asmodeo sussurrò un'ultima volta sulle labbra si Jungkook, per poi baciarle e infine sparire.
Alzandosi e pulendosi disperatamente le labbra, Jungkook si rese conto del disastro che era appena avvenuto non appena vide gli sguardi degli altri, combattuti e sconfitti.
E nessuna traccia dei due demoni.
°
Jin stava sul suo letto, ancora svenuto. Hoseok gli puliva le ferite e gliele fasciava, mentre gli altri riposavano.
L'angelo della generosità aveva insistito che andassero a prendersi una pausa, e lui si sarebbe occupato di Jin. Si sentiva in colpa per non aver potuto aiutare prima, e soprattutto di aver in qualche modo causato l'incidente.
"Mi dispiace Jin. Non sai quanto." Sospirò, e i suoi occhi si riempirono di lacrime. Finendo di medicare la ferita della testa, continuò "Ero totalmente immobilizzato dal terrore. E vedere Jimin comportarsi e parlare in quel modo..."
Pianse in silenzio alla memoria, e il suo cuore si strinse in emozioni tristi e scoraggianti.
"Io non mi fido di te, Michele." Sentì una voce dire alle sue spalle, e si girò ancora più addolorato di prima.
"Come? Perchè?" Hoseok chiese agitato e confuso a Jungkook, che lo guardava con uno sguardo distaccato e freddo, come fosse stato il più sporco traditore di sempre.
"Perchè? Fai pure finta di essere innocente? Tu stai dalla loro parte!" Accusò il minore convinto, provocando un forte vuoto al livello del petto dell'altro.
Davvero suo fratello dubitava di lui? Non poteva crederci. La cosa lo rendeva tristissimo. Cominciò a piangere più copiosamente di prima.
"Io? Con i demoni? T- tu... tu davvero credi-" singhiozzò distrutto, guardando Jungkook con sguardo perso e supplicante, incredulo. "Credi davvero che io stia dalla parte del male, Jungkook?" Hoseok cadde a terra, stremato.
Jungkook indietreggiò di poco, deglutendo e mordendosi il labbro. Dovette trattenersi dall'aiutare l'altro. Gli dispiaceva vederlo così. Forse si stava sbagliando?
No, impossibile. Ricordava perfettamente le parole di Taehyung, e la segretezza di Jimin con Hoseok. Nascondeva qualcosa.
"Cosa succede qui?" Namjoon, preoccupato e seguito da Yoongi, chiese.
"Hoseok!" Subito si precipitò per aiutarlo ad alzarsi, e intanto Yoongi interpellò Jungkook.
"Ci nasconde qualcosa. Secondo me sta dalla parte dei demoni." Affermò ancora, cercando di mostrarsi fermo e impassibile, ma in realtà era anche preoccupato.
"Jungkook! Hoseok è stato attaccato da Asmodeo e Lucifero e tu lo attacchi così? Non vedi come è ridotto? Pensi davvero che ci farebbe una cosa del genere?" Namjoon rimproverò il minore mentre cercava di consolare l'angelo della generosità passandogli la mano su e giù per la schiena, lentamente.
"Abbiamo già perso due virtù. Dobbiamo restare uniti, non accusarci a vicenda." Yoongi proseguì.
"Avete già dimenticato le parole di Tae- Lucifero? 'Già mi piace la tua collaborazione, Mammone' e poi quel 'shh' come se sapesse qualcosa che non dobbiamo venire a sapere." Jungkook ricordò agli altri due.
Namjoon si allontanò da Hoseok e chiese "Hoseok non avrà problemi a dircelo. Cosa ti ha detto Asmodeo?"
Hoseok alzò la testa, labbra tremolanti, che mostravano il suo nervosismo. Era indeciso sul da farsi e ripensava alle parole del demone.
Non poteva rischiare. Così mentì.
"Mi ha preso in giro per la mia debolezza. G- giuro, non mi ha detto nient'altro. Non avrei motivo di mentirvi." 'O forse sì, proteggervi' pensò.
Non sapeva neanche bene se davvero sarebbe successo qualcosa o se Jimin l'avesse solo voluto spaventare. A parte i sensi di colpa, era normale, e di certo non voleva ricchezze o roba simile.
Ma Hoseok si sbagliava, si sbagliava di grosso. Il peccato era più vicino di quello che pensava, ribolliva dentro di lui, ed era pronto ad esplodere.
"Visto? È tutto okay." Namjoon disse rivolto a Jungkook, che ancora indossava un'espressione sospettosa e non convinta.
°
Hoseok era perplesso e agitato. Perchè era richiesto il suo intervento ora? Sulla stessa persona che qualche tempo prima non era riuscito a aiutare nemmeno con Jimin e Taehyung.
L'angelo fu distratto da voci provenienti dalla stanza del re, e si diresse lì per capire cosa stesse accadendo.
Jimin, seduto sul comò con sguardo predatore e bocca praticamente con la bava, fissava il re mentre faceva sesso con una dama.
Hoseok arrossì e spostò schifato lo sgaurdo su Jimin.
Il demone si leccò le labbra, passandosi una mano tra i capelli grigi. "Mh" sospirò "è un buon porno ma sarei egoista se non dessi il mio contributo"
"Sta diventando noioso, no Michele?" Asmodeo chiese tranquillamente, come se avesse saputo della presenza dell'angelo fin dal momento in cui era entrato.
Hoseok deglutì, alla vista di Jimin che si avvicinava al sovrano che spingeva con stanchezza ormai.
"Come una bestia, uccidila." Sussurrò, e l'angelo della generosità era totalmente terrificato e sconvolto, incapace di fare niente se non portarsi la mano sulla bocca.
Un brivido gli percorse la schiena alla vista degli occhi ghiacciati di Asmodeo che si accendevano con malizia soddisfatta davanti all'umano che aveva seguito i suoi ordini.
"S- smettila di tentarlo!" Hoseok sfoderò la spada e la puntò insicuro verso Jimin, mano tremante.
"Lo vorresti salvare? Mi sembrava abbastanza chiaro che la sua anima fosse destinata all'inferno, Michelino. Vuoi andare contro il volere divino?" Jimin stuzzicò meschino da qualche metro, e l'altro strinse i pugni.
"È per il volere divino che io sono qui."
La porta si aprì con un sonoro slam, facendo intravedere un certo demone dagli occhi viola.
"Tieni giù le mani dalla mia anima, Asmodeo. Lo sai bene che per quanto sia lussurioso, la superbia è il suo peccato più grave." Lucifero entrò solenne e aveva un'aria fin troppo seria per Hoseok, che forse non l'aveva mai visto così.
Deglutì ancora, cercando di ingoiare la paura.
"Lasciatelo stare e tornatevene all'inferno!!" Urlò, impugnando ora saldamente la spada e riuscendo ad avvicinarsi all'uomo, ancora impegnato.
"Non vi permetterò di tentarlo ancora!" Disse convinto, una nuova brama di giustizia che si accese in lui.
Lo sguardo di Lucifero si incupì ancora di più, se possibile. "Ma davvero! La debole e fragile virtù della generosità vuole competere con me, Lucifero." Sbuffò presuntuoso "Pensi di rimandarmi all'inferno minacciandomi con quella spada? Tz"
"Mi prenderò quell'anima marcia con le buone o con le cattive. Levati." Taehyung ringhiò. Le vene sul suo collo sembravano brillare, quasi quanto i suoi occhi, spaventosi e mortali.
"Asmodeo, so che vuoi la puttana. È tutta tua, lasciami l'anima del re" Proseguì il demone della superbia, autoritario.
"L- lei? Lei non ti ha fatto niente! Non toccarla!" Hoseok provò a difendere agitato, mettendosi davanti ai due umani che ancora continuavano nel loro atto.
"Levati, Michele." Lucifero ripetè tombale, a denti stretti, un ultimo avvertimento prima del putiferio.
"Non posso." Guardò convinto il demone, e iniziò a recitare un incantesimo di protezione in greco.
Con quell'incantesimo, colmo di energia bianca e della sua virtù, i due umani smisero di fare sesso e caddero in un sonno profondo. Momentaneamente, il peccato aveva abbandonato quella bolla che li avvolgeva.
Michele sospirò sollevato. Almeno aveva fatto qualcosa. Lo stesso non si poteva dire dei due demoni.
"Io sto morendo di fame, e non voglio altro che prosciugare quella troia del suo sangue e delle sue energie. Voglio spaccarla in due, distruggerla, ucciderla, Michele, voglio la sua anima dopo averla corrotta! Ti do un'ultima chance. Togliti dai coglioni. Adesso."
Asmodeo tuonò furioso, e Hoseok lo vide davvero arrabbiato per la primissima volta. L'angelo, seppur spaventato, alzò la voce e continuò l'incantesimo, unendolo ad uno per infondere la sua virtù.
Vide il fuoco espandersi dalle mani di Jimin, e giungere fino a lui, che urlò nel dolore. L'incantesimo di ruppe, e i due umani rimasero privi di sensi.
Hoseok sentì il suo respiro mozzarsi bruscamente, e si rese conto in ritardo che il braccio violento di Asmodeo lo stava stritolando mentre lo allontanava dai due.
Taehyung camminò verso il re e usando una sola mano violacea, lo soffocò e gli staccò la testa grazie alla stretta del suo arto.
Hoseok urlò, e urlò ancora di più quando sentì la coda di Jimin arrotolarsi attorno la sua ala sinistra. Strinse.
"Forse è stata una pessima scelta usare il poco di luce che ti è rimasta, Michele." Taehyung parlò, avvicinandosi all'angelo.
"Sei proprio uno scassa cazzi sai? Però è una caratteristica che hai da sempre." Jimin gli soffiò nelle orecchie.
"Non pensavo di dover arrivare a tanto, ma siccome mi hai fatto davvero incazzare, ti darò una bella punizione" Lucifero intonò sinistro, ora a pochi centimentri dall'angelo.
Mentre Asmodeo ancora stringeva dal collo, Taehyung buttò la sua mano destra sul petto di Hoseok, e in poco tempo, energia nera usciva dalla mano e sembrava venire assorbita dall'angelo.
"AHHHHH!" Hoseok cacciò un urlo disumano, sentendo del pungente freddo pervaderlo dentro. Perchè il suo corpo non respingeva l'energia?
Che davvero stesse succedendo quello che Jimin gli aveva detto? No, no. Non poteva essere.
Jimin e Taehyung sparirono senza fiatare, e con loro la ragazza che stava con il re. Hoseok nel frattempo, piangeva a terra, mano a reggere il petto come se il cuore stesse per cadere fuori da un momento all'altro.
°
Gli anni trascorrevano diversamente sulla Terra.
T/n rientrava da chiesa nelle gelide temperature invernali. Il vento le colpiva il viso e i capelli, che erano scompigliati e bagnati a causa della pioggia.
Il suo vestito invernale e una coperta di materiale grezzo erano insufficienti a riscaldarla a dovere, vista la temperatura al di sotto dello zero.
La giovane ragazza tremava, mentre camminava per il sentiero di campagna che la riportava a casa sua. Teneva il vestito con le mani rosse, quasi immobili.
Non le sentiva più così come non sentiva più i piedi, fradici che continuavano a sporcarsi nel fango campagnolo.
La vista era appannata dall'acqua che le arrivava negli occhi a causa del forte vento, ma vedeva il cielo scurirsi.
Era ormai in cammino da una buona mezz'ora ormai, ma doveva darsi una mossa se non voleva rimanere bloccata nel buio pesto delle cinque del pomeriggio.
Mentre la madre e il padre erano a lavorare nel piccolo appezzamento di terra vicino alla loro piccola casetta, lei si occupava della casa.
Le tre sorelle, tutte più grandi, erano già sposate, e ogni tanto tornavano per qualche pranzo in famiglia.
Famiglia che era molto religiosa, e che teneva che T/n andasse ogni giorno a messa. Di solito la giovane andava il pomeriggio, e impiegava circa quarantacinque minuti per andare e altrettanti per tornare.
Non le dispiaceva andare in chiesa, era l'unica possibilità che aveva per imparare qualcosa e per vedere il paesino più vicino a casa sua.
Vedere la gente benestante del paesino la affascinava sempre. Portavano cappotti di stoffe bellissime e chiacchieravano allegramente nelle osterie.
T/n adorava vedere i fabbri al lavoro e il via via di persone al mercato del giovedì, i mercanti che tornavano con prodotti di terre lontane e gli artigiani che producevano oggetti di ogni tipo.
A volte rimaneva incantata ad osservare gli abiti colorati e preziosi delle dame, durante la messa della domenica. Guardava con occhi sognatori gli uomini che fuori dall'edificio le corteggiavano e quelli che invece le accompagnavano.
Non era gelosa, li ammirava e basta. Si chiedeva se prima o poi anche lei avrebbe avuto l'occasione di sentirsi così apprezzata e amata.
In ogni caso, adesso di certo tornare dalla messa le piaceva un po' di meno, giusto per il motivo del freddo. Il suo vestito era fradicio, e la sua coperta pure, facendole più freddo che caldo.
Arrivò a casa giusto in tempo, il cielo ormai sulle tonalità del grigio scuro mentre le nuvole continuavano a buttare giù acqua fredda.
I genitori erano già dentro; li salutò e andò a lavarsi. Mise il suo altro vestito e lavò quello bagnato dalla pioggia battente.
Ritornata dai genitori, rispose con un gentile sorriso alla madre, che mentre cucinava le aveva chiesto di aggiungere legna al fuoco.
Lì vicino, seduto al tavolo c'era il padre che si era appisolato. Ridacchiò e si avvicinò per dargli un bacio sulla guancia.
Dopo aver sistemato il fuoco, si fermò per qualche minuto davanti a esso per riscaldarsi. Si perse con lo sguardo nel forte arancione, ripensando alla predica del sacerdote di qualche ora prima.
Aveva detto di seguire sempre la parola di Dio e il suo volere, manifestato tramite le autorità della Chiesa. Era importante fare una vita virtuosa e lontana dal peccato.
Quella era l'unica via per il paradiso. Per i ribelli, per i malvagi, c'era l'inferno e la sofferenza eterna. E T/n di certo non voleva rischiare.
Aveva intenzione di seguire il consiglio del prete, che aveva messo tutti i credenti in guardia dal diavolo.
Oh, se solo avesse saputo cosa il futuro aveva in serbo per lei.
°
In paradiso, la riunione delle virtù si stava svolgendo. Rick e Matt, il nuovo angelo dell'umiltà, stavano raccontando delle loro difficoltà a debellare tutto il peccato di superbia e lussuria, soprattutto a causa del forte potere di Taehyung e Jimin.
Nonostante questo, avevano portato a termine le loro missioni e vennero lodati dagli altri.
"Jin non si è ancora svegliato. Abbiamo rafforzato gli interventi dei suoi angeli, e saranno loro ad occuparsi di combattere il peccato fino a quando non si sarà ripreso." Namjoon disse.
"C'è qualche problema per quanto riguarda le altre virtù?" Yoongi chiese, e Hoseok quasi si sentì attaccato, anche se il tono dell'altro angelo era del tutto tranquillo.
L'angelo della generosità deglutì.
"Io. Io non sono riuscito... a salvare l'anima che mi era stata assegnata" disse con voce fioca, abbassando lo sguardo.
"Non è un problema, Hoseok. Può succedere. Non è colpa tua" Yoongi lo rassicurò, e l'altro angelo cominciò a piangere quando venne subito sorpreso dal rumore del pugno di Jungkook che sbatteva contro il tavolo.
"È un problema invece. I due demoni erano Lucifero e Asmodeo, giusto Michele?" Il minore accusò, facendo alzare la testa ad Hoseok, che annuì.
"Jungkook, ancora?" Domandò Namjoon "Non significa nulla" continuò, con tono rimproveratorio.
"Ma non lo capite che ci sta prendendo in giro? Non so cosa gli abbiano fatto per farlo stare con loro ma una cosa è certa: mente!"
"Non sono dalla loro parte! Non ho fatto niente di male!" Hoseok si sentiva malissimo, era triste, e sconfitto.
Aveva perso la fiducia, la stima e l'amore di Jungkook. Ora rischiava di perdere pure quelle degli altri.
"Come spieghi il fatto che siano riusciti a portarsi l'anima all'inferno e che un'umana sia stata trascinata giù con loro? Finirà per morire anche lei, Michele, e lo sai bene." Jungkook andò avanti, e Hoseok entrò nel panico: non riusciva più a decifrare le facce di Yoongi e Namjoon.
Cosa stavano pensando? Matt e Rick, seppur perplessi, non osavano accusare una virtù molto più esperta e saggia di loro. Almeno loro ancora avevano della stima per lui.
"Sono stato attaccato, Jungkook." Ammise l'angelo della generosità, dispiaciuto. "Sono davvero distrutto per non essere riuscito a salvarlo."
"Menti! Tu hai lasciato che facessero quello che volevano di proposito!"
Gli occhi di Hoseok si spalancarono in orrore. Davvero Jungkook credeva quello?
"No..." sussurrò addolorato, e spostò piano lo sguardo sulle altre virtù, realizzando con paura che anche le loro espressioni erano ora poco convinte e sospettose.
"Cosa ti ha detto davvero Jimin, Hoseok? Namjoon chiese, adesso meno comprensivo dell'ultima volta.
"Nien-"
"Hoseok." Sospirò Yoongi "Ti prego. Vogliamo crederti, ma devi dirci la verità."
E l'altro angelo pianse ancora. Non poteva rischiare di mettere in pericolo pure gli altri. Già lui non era sicuro che le parole di Jimin fossero vere, non poteva allarmare le virtù per poi magari scoprire che era stata tutta una bugia.
"Non posso. Non posso mettervi in pericolo. Vi prego. È per il vostro bene... mi dovete credere... non vi farei mai del male... vi prego. Fidatevi di me..." disse con voce spezzata.
"Hoseok..." Namjoon scosse la testa in disapprovazione e turbamento, portandosi una mano alla tempia, massaggiandola.
Ora Hoseok li guardava, e tutti e cinque gli sembravano sospettosi e più lontani che mai.
"No... non anche voi... vi prego" pianse ancora, e sentì, oltre al dolore un vuoto dentro di sè.
Tutti si alzarono in silenzio e uscirono dalla stanza, lasciandolo in un doloroso silenzio.
"Devo a tutti i costi riavere la loro fiducia, la loro stima e il loro amore. Non posso vivere con loro che mi credono un traditore." Si asciugò le lacrime, determinato a fare del bene per dimostrare loro che non era da parte dei demoni.
Ma quel vuoto, quella nuova necessità che stava fiorendo dentro di lui l'avrebbe portato ad essere ciò che negava di essere: un traditore.
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Angolo autrice
Ohey! Povery! Come stiamo? Spero bene. Ho finalmente aggiornato e credo di avervi distrutto con 3800 parole di pura violenza, ma hey, è il mio lavoro. Come al solito ringrazio il continuo supporto, chi commenta, chi vota e voi tutte belle personcine che mi riempite di complimenti. Io non vi merito 😭
Detto ciò spero che il capitolo vi sia piaciuto, e se sì fatemelo sapere con un voto e se vi va con un commentino? Vi ricordo che se volete parlare con me la mia chat è sempre aperta ^^
Ci tenevo a ringraziare alcune persone in particolare, che taggo in ordine casuale:
allealiceecia Taequila_e_Soju mochiops Ragazza_dei_libri_ AlessiaMalfoyZabini _sayuriiii
I 💜 u
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