Leviatano
Jungkook si trovava in riunione con gli arcangeli, ora fortunatamente ripresisi dall'attacco dei peccati.
Discutevano di cose che non capiva, argomenti di cui non era mai stato messo al corrente. Di solito lui e le virtù si occupavano di aiutare gli umani personalmente, non erano abituati a sentire parlare di questioni prettamente burocratiche.
La virtù della concordia non riusciva nemmeno a concentrarsi, troppo perso nei suoi pensieri. Era ancora attanagliato dalle minacce dei peccati, le loro dure parole. E quello che avevano fatto agli arcangeli.
Jungkook era a dir poco terrorizzato, e nemmeno il fatto che il pugnale del peccato fosse andato distrutto riusciva a tranquillizzarlo.
Venne risvegliato da Luca, che lo scosse lievemente per la spalla.
"Ramiele" sorrise l'arcangelo, "per favore, vai nel mio studio e portami la mia spada, è nell'armadio vicino alla scrivania" concluse poi.
La virtù annuì confusa. Era talmente perso nella sua mente che non sapeva come fossero arrivati a quel punto, ma non si fece altre domande.
Si alzò dal suo posto e camminò fino a che non trovò lo studio di Luca. Una volta entrato, si guardò un attimo intorno.
La stanza era grande, elegante ed estremamente luminosa. Assomigliava molto alla sala delle virtù, ma questa aveva un qualcosa che la rendeva particolare, anche se Jungkook non sapeva bene cosa.
L'angelo si concentrò sul motivo per cui era là, e si diresse verso l'armadio menzionato da Luca. Aprendolo, vide due spade bianche, e per la prima volta le guardò attentamente: erano bellissime.
Le spade degli arcangeli erano diverse per ognuno di loro, ed erano più grandi rispetto alle spade che utilizzavano gli altri angeli, comprese le virtù.
Visto che Luca non aveva parlato di due spade, Jungkook pensò che l'arcangelo volesse la più grande, quella sulla destra. La prese in mano, e in quel momento una voce lo sorprese da dietro.
"Ramiele! Cosa ci fai qui? Non puoi entrare senza permesso" un altro arcangelo disse, e la virtù della concordia lo riconobbe quando si girò.
"Metti via quella spada" aggiunse poi, e Jungkook sospirò. "Marco" parlò, "Mi ha mandato Luca, non ti preoccupare. Mi ha chiesto di portargli la sua spada."
"Quella non è sua- vuole l'altra" l'arcangelo disse, con tono scocciato. "Prendila e torniamo dagli altri" pose fretta all'altro infine.
°
"Non c'è nessun modo per far cadere Jungkook. Circondato da tutti gli arcangeli, non peccherà. Non glielo permetteranno" Hoseok disse.
"E allora portiamolo qui." Taehyung parlò tetro, e Jin rispose. "A cosa può servire? L'ho visto fin troppo convinto. Non cederà mai."
"Non possiamo arrenderci. Senza Jungkook non avremo la forza necessaria per entrare in paradiso." Taehyung strinse i pugni, adirato. La mascella si serrò e chiuse anche gli occhi, preso dalla frustrazione.
Cosa potevano fare? Il piano sembrava improvvisamente impossibile da portare a termine, avevano perso?
No, Lucifero non poteva accettarlo. Non poteva essere vero.
"Non dimentichiamoci che è nostro fratello. Se Leviatano potesse rendersi conto di cosa gli è successo non starebbe con le mani in mano." Jimin intervenne, rancoroso.
"Si, ma senza pugnale non possiame fare nulla! Nessuno di noi ha peccato prima di averlo usato. Maledizione!" Namjoon strinse i pugni.
°
La riunione finì, e gli arcangeli si prepararono per sbrigare le proprie faccende.
Jungkook sospirò, dirigendosi verso la Terra. Ancora una volta non aveva nessuno da salutare o consultare.
Sebbene sconfortato, sapeva che aveva lavoro da fare, e decise di non perdere altro tempo.
Proprio in un piccolo villaggio un giovane ragazzo si era lasciato andare all'invidia, ed era ora in preda all'odio, alla quasi completa oscurità.
Jungkook arrivò da lui, preoccupato nell'avvertire la sua forte aura. "Giovane anima. Ti prego di calmarti. Io sono Ramiele, la virtù della gentilezza. Credi nelle mie parole, questa invidia ti fa solo del male. Lasciala andare. Io ti aiuterò."
La virtù disse stendendo le mani avanti verso l'umano, per infondergli il suo potere. "C'è sempre una soluzione a tutto. Non farti sopraffare dall'invidia. Non puoi uccidere." L'angelo sussurrò, aggrontando le sopracciglia in apprensione.
"No! Non capisci! Se non lo uccido lei sposerà lui! Perché è più ricco! La mia famiglia non sarà mai all'altezza, lo devo uccidere, levati!" L'umano urlò, con le lacrime agli occhi.
"No, buon anima. Ti prego. Sono qui per aiutarti, lascia che-"
"Lascialo stare Ramiele." Una voce disse dietro di lui, prendendolo di sorpresa. Jungkook si spaventò, nel sentire le parole proprio all'altezza del suo orecchio destro.
"A- asmodeo" la virtù si girò verso il demone, aspettandosi la solita odiosa faccia, meschina e divertita. E invece il peccato era serio, impassibile.
I suoi occhi guardavano freddi dritti negli occhi dell'altro, che deglutì. Preso il tempo per rendersi conto di quello che stava accadendo, e Ramiele si spostò dall'altra parte della stanza.
"Sei stato tu? Tu l'hai riempito di energia oscura? Come- come hai potuto-" Jungkook guardò freneticamente il ragazzo, per poi spostare lo sguardo su Jimin, e infine sulle sue mani.
Era preoccupato, non sapeva cosa fare. Come poteva salvare il ragazzo?
"E cosa hai intenzione di farmi?" Fermo e rigido, Jimin disse con tono altrettanto inflessibile.
La virtù della concordia avrebbe davvero voluto fare il coraggioso e attaccarlo, fermarlo. Ma la strana serietà del demone lo stava davvero spaventando.
Cosa stava succedendo?
"Non mi farai niente. Perché sei debole." Disse, continuando senza battere ciglio. Fece un passo avanti, fissando Jungkook con una determinazione terrificante negli occhi.
"Perché senza gli arcangeli puoi al massimo farmi il solletico, con quella tua fottutissima spada. Non ti è mai venuto un dubbio, mh? Sul perché sei così debole??" Ancora si avvicinò, alzando il tono di voce senza però smuoversi.
"Io sono soddisfatto così. C'è una ragione per tutto, se gli arcangeli sono più forti deve essere una sua decisione-"
Jimin strinse la mascella in irritazione, avvicinandosi ancora all'altro, e aprendo bocca "STRONZATE!" urlò, sta volta facendo trasparire la furia pure sul suo volto.
"Sono qui per dirti come stanno veramente le cose, Ramiele." Jimin disse, bloccando Jungkook al muro con la mano sinistra, mentre con l'altra dava fuoco all'umano qualche metro alle sue spalle.
La virtù urlò in disperazione "NO!! NO NON FARLO!!" fece per allungare la mano, ma il peccato di lussuria lo ostacolò mettendosi davanti a lui.
Lacrime gli scendevano calde sulle guance, mentre il ragazzo bruciava. "Perché?" Chiese stremato, guardando debole il demone. "Qualsiasi cosa tu voglia dirmi, lui non c'entrava niente" disse pacato, abbattuto.
"Non me ne frega di quello!" Asmodeo sbottò prendendo per la veste Jungkook e tirando verso di sé, fulminandolo con lo sguardo.
L'angelo era davvero terrorizzato.
"Gli arcangeli non sono perfetti come credi. Non hanno mai gradito la presenza delle virtù, ci hanno sempre considerati come di troppo, come un intralcio al loro potere in paradiso. E a tutto quello che potevano fare." Jimin disse, lasciando la presa sulla veste dell'angelo.
Il peccato continuò a guardarlo glaciale, composto e con un espressione a dir poco spaventosa in viso. Andò avanti. "C'era un tempo in cui noi eravamo più in alto di loro. Noi eravamo gli arcangeli, e loro... loro ci hanno traditi. Hanno peccato tanto quanto noi, e continuano a farlo."
"Cosa-" Ramiele corrucciò le sopracciglia, confuso. Asmodeo si stava palesemente inventando una storiella e si aspettava che gli desse retta?
"Quello che stai dicendo non ha il minimo senso." Ridacchiò incredulo l'angelo, non prendendo seriamente l'altro.
Le orbite del demone si spalancarono in uno scatto d'ira, mentre la mascella si serrò. Il viso fino allora impassibile si contorse in una smorfia arrabbiata, per qualche frazione di secondo.
Jimin abbassò la faccia, squadrando orrificamente Jungkoook, che sentiva ormai solo il suo cuore battergli all'impazzata, sembrava sul punto di scoppiargli.
Doveva pensare ad Uriele. Ad Uriele.
Chiuse gli occhi. Suo fratello, sorridente e pieno di amore stava davanti a lui, porgendogli la mano. I suoi occhi erano caldi, marroni. La sua pelle era di un vivace colorito, i capelli biondi. Era vestito di bianco, e le sue ali maestose e candide diedero un po' di respiro alla virtù della concordia.
Cominciò a pizzicargli il naso, e sentì gli occhi farsi di nuovo lucidi, fino a che lacrime silenziose non gli cadevano dagli occhi.
'Mi manchi, fratello' pensò, guardando ancora quel suo ricordo.
"Quei bastardi non hanno esitato a bandirci tutti dal paradiso ad ogni minimo errore, quando loro peccano di avarizia e superbia tutti. I. Giorni. E non è finita qui. Ti è stata offuscata la memoria, e non vedi la verità. Non ti ricordi cosa ti hanno fatto, cosa ci hanno fatto. Luca ha paura di te perché ti ha tradito tempo fa, ma a differenza tua, lui ricorda tutto! Ti stanno prendendo in giro. Ti stanno sfruttando" Jimin concluse, guardando attentamente la reazione dell'altro.
Le parole del demone avevano intanto spezzato la visione di Jungkook, che ora lo guardava confuso e di certo non convinto.
"Asmodeo, lo so che vuoi farmi cadere con i tuoi giochini, ma se pensi che crederò alle tue menzogne ti sbagli. Gli arcangeli hanno fatto di tutto per proteggerci, e ancora lo fanno per proteggere me che sono l'unico rimasto, da voi!! Voi che provate a farmi del male, e l'ultima volta li avete massacrati! Sono tornati distrutti, e tutto questo per difendermi!!" A questo punto l'angelo piangeva senza ritegno.
"Quindi non mi puoi dire tutte quelle bugie e aspettarti che ti creda, demone. Lasciami stare, ti scongiuro" Ramiele sospirò, convinto nelle sue parole.
Jimin ancora strinse la mascella "NO! NO! NO, NO, NO! Noi vogliamo vendetta- tu-" il demone perse tutta la compostezza nel vedere che la virtù non gli credeva. Si mise le mani nei capelli grigi, artigli che stringevano forte il suo stesso cuoio capelluto quasi sul punto di farlo sanguinare.
Poi scosse la testa, e in seguito alzò lo sguardo verso l'angelo. Aveva gli occhi spalancati e la mascella tesa, guardandolo in un modo che Jungkook non riusciva a decifrare.
"TU SEI UNO DI NOI, LEVIATANO! DEVI RICORDARTI!! TUTTA QUESTA È UNA MENZOGNA, TUTTO!" Urlò Jimin, accanendosi contro la virtù. Si buttò addosso a lui, attaccandolo al muro grazie alla mano al collo.
Stringeva, furioso. "LEVIATANO!" Urlò nuovamente, più forte, e l'altro sobbalzò per la forza della voce del demone. Non sapeva comunque di cosa stesse parlando, e Asmodeo glielo leggeva in faccia.
Avvicinò il viso a quello dell'angelo, ancora tenendo salda la presa sul collo. "Leviatano... Leviatano- Leviatano! LEVIATANO" Jimin pronunciò aggressivamente come un mantra, in innuendo, proprio sulle labbra tremolanti di Jungkook. Che aveva gli occhi chiusi, spaventato, incapace di reggere l'oscurità in quelli del peccato.
"S- smettila. Non capisco una singola parola di quello che tu dici. Lasciami stare" l'angelo farneticò, stremato.
"DANNAZIONE!" Strillò il demone, staccandosi dall'altro. Tirò un getto di fuoco tutt'intorno a loro, e parte della mobilia si accese.
"Ti ho detto che non mi farai cadere, Asmodeo. Io resisterò anche per voi. O almeno... quello che eravate" la voce di Jungkook si intristì, così come il suo sguardo.
La virtù sfoderò velocemente la spada, è approfittando della distrazione del demone, gliela conficcò nella spalla sinistra. Jimin gemette in dolore, sorpreso. E cadde all'indetro, sbattendo la testa al pavimento.
Quasi ringhiò, alzandosi subito con ancora la spada nella spalla. "Maledetto" parlò con voce roca e cupa, il petto che si sollevava affaticato per colpa della ferita aperta e ancora sanguinante.
Del nero viscoso vi usciva, lento. Ramiele fece per volare via, ma il peccato usò il suo potere per trascinarlo a terra dalle ali, facendolo gemere per lo strattone.
"Ah!" La virtù sbattè a terra, e gli ci volle un attimo per vedere il demone, imponente sopra di lui, fulminarlo dall'alto. I suoi occhi ghiacciati sembravano penetrarlo, e Jungkook poteva sentire l'aura del demone più oscura che mai.
"Mi sono proprio stancato di te, Ramiele, sai?? Ridammi indietro Leviatano, brutto bastardo!!" Urlò, buttando un piede sullo stomaco dell'angelo.
Si tolse la spada dalla spalla sobbalzando un secondo, mentre i suoi occhi si chiusero e la bocca si aprì lievemente, il tanto per far uscire il gemito infastidito.
Buttò via la spada, e premette poi il piede sullo stomaco dell'altro, facendolo contorcere su se stesso. "Ah, come, non ti piace?" Disse meschino nella voce, ghignando.
Si inchinò poi all'altezza dell'altro, prendendo il suo mento con le mani artigliate. Poi le sue dita scivolarono sul collo, dove si fermarono, e Asmodeo conficcò gli artigli nella carne.
Jungkook urlò.
"Guardati, come sei diventato." Jimin si alzò, parlando con disprezzo. "Cazzo, sei patetico. Non riesci a difenderti, credi ciecamente a tutto ciò che ti viene detto in paradiso e sei convinto della tua utopia di mondo perfetto!" Terminò incredulo, tirando una risatina.
Il demone tirò la testa all'indietro, e il che mise in evidenza il suo pomo d'adamo, che contribuiva a dare all'angelo a terra un'aria di autorità e imponenza che continuava a terrorizzarlo.
"Ah... ridicolo." Si ricompose poi per guardare di nuovo la virtù "Non ci posso credere. Se fossi in te stesso non accetteresti mai una cosa del genere"
"Ma cosa- cosa dici-" Ramiele tossì, tenendosi il ventre in dolore. "Io sono in me stesso, cosa vuoi da me ancora?" Chiese debole, con gli occhi lucidi.
"Devi essere lo zimbello del paradiso. Nemmeno gli angeli comuni sono deboli come te. E ora cosa farai, aspetterai che arrivino gli arcangeli a salvarti, non è così? Tz."
Il peccato concluse il suo discorso. Era insoddisfatto, arrabbiato. Nulla sembrava funzionare per risvegliare l'altro. Di questo passo senza pugnale davvero non sarebbero riusciti a concludere nulla.
Stringendo la mascella, si voltò e spiegò le ali, andandosene.
°
"Non ci sono problemi con l'umana che deve aiutarci. Sta imparando pian piano, e finché ci sarà lei non abbiamo nulla da temere. I peccati non potranno fare più danno di quanto non stiano facendo adesso." Luca parlò a tutti gli altri arcangeli.
"Noi ovviamente faremo di tutto per tenere al sicuro gli umani. E per questo volevo ringraziare da parte di tutti gli arcangeli Ramiele, virtù della concordia. Grazie perché nonostante il momento difficile e il grande dolore che è stato per te perdere sei fratelli, stai continuando a fare il tuo lavoro eccellentemente." Luca sorrise lievemente a Jungkook, che chinò la testa in segno di ringraziamento.
Gli tremavano le gambe, ad essere sincero. Si trovava proprio nel punto in cui i suoi fratelli erano stati privati delle ali. In cui i suoi fratelli erano caduti.
E ora era lì, a corte. Ma per essere elogiato. Quasi come ai vecchi tempi, quando gli arcangeli ringraziavano insieme al resto degli angeli tutte le virtù per il loro operato.
E mentre tornava al suo posto, sentiva il sottofondo della voce di Luca che parlava, e spiegava agli angeli tante cose, ma Jungkook non riusciva bene ad afferrarle.
Era triste, scosso. Non c'era nessuno a consolarlo dopo l'incontro con Asmodeo. Ovvio, sapeva che tutto quello che il demone aveva detto erano bugie, e quanto appena accaduto glielo confermava, ma la vista di Jimin così infuriato e aggressivo nei suoi confronti l'aveva turbato.
Passò il tempo, e il congresso finì. Luca avvicinò Jungkook e gli chiese di portargli nuovamente la sua spada, mentre lui si sarebbe riunito con gli altri arcangeli per discutere di alcune cose, per poi recarsi sulla Terra.
La virtù così fece, e diede la spada all'arcangelo dopo aver bussato alla porta della stanza in cui gli arcangeli discutevano sul da farsi.
Jungkook sperava vivamente che andasse tutto bene, e che i peccati non creassero problemi come al solito. Poteva solo pregare.
Era ancora debole per l'attacco di Asmodeo, quindi non poteva aiutarli, anche se avrebbe voluto.
°
"Cos'è stato?" Jungkook disse, precipitandosi insieme ad altri angeli delle diverse virtù ma anche della concordia, e altri angeli comuni verso il luogo da cui era provenuto un gran trambusto.
"Anche tu hai sentito qualcuno urlare ripetutamente?" Un angelo chiese alla virtù, che annuì preoccupata. "Sì, e anche un gran rumore, ma non capisco cosa sia stato."
"Sembrava provenire da una di queste stanze" disse un altro angelo, aprendo la prima porta. Controllando all'interno, sembrava tutto tranquillo. Anche nelle successive stanze sembrava tutto a posto, fino a quando non arrivarono all'ultima, la sala delle virtù, inutilizzata ormai da qualche tempo.
Jungkook rabbrividì alla vista della più totale distruzione: i vasi erano rotti in mille pezzi, i quadri squarciati. Le tende erano strappate, le finestre rotte, e sul grande tavolo in marmo giacevano le candele raschiate e spezzate.
Le sedie erano rotte, completamente sformate, qua e là disseminate per la stanza, e si vedevano i segni sul muro che mostravano con quanta forza esse vi erano state tirate contro.
Ma non finiva qui, ancora i mobili erano ribaltati, tutto quanto contenevano o gli stava sopra si trovava ora a terra, infranto.
Un completo caos, e una completa distruzione. Ramiele crollò in ginocchio, e gli occhi gli si riempivano di lacrime.
"Perchè..." sussurrò, devastato dal fatto che l'ultimo pezzo di ricordi con i fratelli fosse stato distrutto così.
E poi, ecco che da dietro un mobile storto, nel fondo della stanza, la sagoma di qualcuno si fece vedere.
L'angelo tremava, e aveva le lacrime agli occhi. "I- io- mi dispiace, non so- non so davvero come- perché- io- non mi ricordo niente- perdonami, Ramiele! Scusami!" Scoppiò a piangere più forte, buttandosi a terra disperato.
Cosa era successo a quell'angelo?
°
"Luca!! Luca! È- successa una tragedia- io-" Jungkook corse verso l'arcangelo, con le carime agli occhi.
"Cosa... cosa è successo? Stai tranquillo Ramiele, risolveremo tutto." L'altro cercò di rassicurarlo, mettendogli una mano sulla spalla.
"Marco... Marco e altri cinque angeli- s- sono-" la virtù cadde a terra in un pianto disperato. "I peccati- li hanno uccisi- davanti ai miei occhi io- non- non- ho potuto fare niente" singhiozzava.
Luca lo guardò con preoccupazione, e dolore. "Stanno esagerando. Ramiele, stai qui. Io e altri arcangeli andremo ad affrontarli" disse con determinazione l'arcangelo.
"No! È troppo pericoloso, Luca! Non voglio che anche tu-"
"Non ti preoccupare, Jungkook." Gli sorrise "Dobbiamo solo fargli capire che non accetteremo tutte le loro barbarie."
"Ma... sei sicuro che ce la farete? Non sono..." Jungkook si fermò, insicuro. "Troppo forti?" Concluse, con voce bassa e spenta.
"Fino a quando T/n sarà pura e dalla nostra parte, non avremo da temere. Ora devo andare." Sorrise infine Luca.
"Aspetta!" Lo fermò la virtù. "Cosa... cosa succederebbe se venisse corrotta?" Jungkook tremava, aveva paura della risposta.
L'arcangelo sospirò. "Perderemmo la protezione delle porte del paradiso."
Ramiele rabbrividì.
"Buona fortuna, Luca. Fa attenzione" disse infine la virtù, preoccupata.
°
"Mio signore" un demone si precipitò nella sala del trono, spalancando le porte. Si rivolgeva a Lucifero, che arricciò il naso infastidito.
"Cosa vuoi? Senza nemmeno chiedere il permesso" lo squadrò dall'alto al basso, con un sopracciglio alzato.
"Gli arcangeli sono qui, e vogliono lei e gli altri peccati." Disse il demone, in ginocchio.
Lo sguardo di Taehyung si incupì, mentre strinse la mascella. "Chiama gli altri." Ordinò, alzandosi dal suo trono.
"Ah, Luca. Questa volta non ho intenzione di andarci piano." Disse, guardando avanti a sè con determinazione.
Ben presto arrivarono gli altri peccati. "Che seccatura" disse Belfegor, ma venne ignorato.
"Andiamo a vedere cosa vogliono i nostri migliori nemici" ordinò Taehyung, dirigendosi con gli altri nel luogo dove gli arcangeli li aspettavano.
Arrivarono in fretta, e subito gli arcangeli si misero sull'attenti.
"A cosa dobbiamo questa visita inaspettata? Luca?" Il peccato di superbia chiese, leggermente più avanti rispetto agli altri.
"Non possiamo accettare tutto il caos che state creando, addirittura uccidendo angeli." Luca disse, sfoderando la spada.
"Beh sembra che vi dovrete abituare perchè le cose peggioreranno e basta d'ora in poi" Asmodeo disse sarcastico, ma non era per niente divertito.
"Uccidetevi tra di voi. Tranne te, Luca" Lucifero ordinò, e la maggior parte degli arcangeli eseguirono. Quei pochi che erano immuni all'incantesimo vennero subito attaccati dagli altri peccati, e poi uccisi.
Così, in breve tempo, dei già pochi arcangeli, rimase solo Luca. Si guardava intorno esterrefatto, incredulo. "Mostri! Come avete potuto?!"
"Tu hai deciso di venire qui, Luca. È colpa tua" Yoongi sputò velenoso, guardandolo infastidito.
"Circondatelo" ordinò Taehyung facenno cenno con la testa verso l'arcangelo. Quello strinse la presa sulla spada, mentre in pochi secondi si ritrovò i peccati tutti intorno a lui.
"Avete ucciso Marco! E con lui altri angeli innocenti! E ancora avete controllato un povero angelo e gli avete fatto distruggere la sala delle virtù! Questo... deve finire!! Meritate una punizione per tutto quello che avete fatto!!" Luca disse, piangendo, e creò una sfera di energia bianca, che estese fino a che non colpì i demoni.
Quelli urlavano presi alla sprovvista, e furono costretti ad allontanarsi. Si rimisero vicini, da una parte. Taehyung si alzò da terra, stringendo la mascella in rabbia.
"Ci avete già banditi, cos'altro vuoi fare, uh??!" Urlò, con il viso contorto in una smorfia di rabbia. Il peccato creò invece dell'energia oscura, centrando poi in pieno Luca, che cadde a terra.
"Sei venuto all'inferno apposta per provare le fiamme infernali, non è così, Luca?" Asmodeo ringhiò in un misto tra arrabbiato e meschino, tirando una fiammata di fuoco azzurro sull'arcangelo.
"Ne ho abbastanza di questo qua" Lucifero disse con voce grave, guardando dall'alto al basso Luca, a terra. "Uccidetelo"
"Con piacere" Belzebù ghignò, tirando fuori la sua arma, ma un urlò interruppe tutto.
"NO! LUCA!"
L'arcangelo tirò su la testa sollevato ma anche preoccupato "Ramiele?? Cosa ci fai qui? Ti avevo detto di restare in paradiso, è troppo pericoloso"
Jungkook si precipitò ad aiutare Luca, mettendogli un braccio attorno al collo per sorreggerlo. "Non potevo lasciarti solo. Dopo tutto quello che hai fatto per me" sussurrò la virtù.
"Bleah, Ramiele. Mi viene da vomitare." Asmodeo lo fulminò, e l'altro si limitò ad ignorare.
"Tu e la tua penosa gentilezza, mi fate schifo" continuò il peccato di lussuria. "Leviatano non avrebbe mai-"
"Basta così, Asmodeo. È inutile." Hoseok rimproverò, stringendo la mascella.
"Andiamo via di qui, Luca." Ramiele invitò, con calma.
"No... no... hai visto cos'hanno fatto alla tua sala delle virtù... e a Marco e i tuoi angeli!! Non posso-"
"Per quanto mi sarebbe piaciuto uccidere quel ficcanaso di Marco con le mie stesse mani, purtroppo io non l'ho toccato. Tantomeno so cosa sia successo alla sala delle virtù." Ringhiò spettrale Namjoon, incrociando le braccia.
"Nemmeno io ho toccato Marco" Aggiunse Yoongi "E non ho idea per quanto riguarda la sala della virtù"
Tutti gli altri peccati si aggiunsero nel dire di non sapere di cosa Luca stesse parlando, oltre che non avere ucciso Marco.
"Mentite! Solo voi potete aver fatto una cosa del genere!!" Luca pianse, mentre Jungkook lo lasciò andare per un attimo. La virtù della concordia stava leggermente dietro rispetto all'arcangelo.
"Luca, andiamo via. Hai bisogno di riprenderti." Ramiele cercò di far ragionare Luca, che però ormai era troppo perso nei suoi sentimenti.
"Non possiamo- dobbiamo- rinchiuderli-"
Jungkook sospirò. "Forse dovresti credergli."
Luca non capiva. Si girò, confuso. "Cosa vuoi dire?"
L'altro angelo rispose "Voglio che dire che hanno ragione... non sono stati loro ad uccidere Marco e gli altri. O a distruggere la sala delle virtù..."
Luca continuava a non afferrare cosa Jungkook volesse dire. "Cosa dici, Ramiele? Come puoi dirlo con certezza?"
La virtù rimase in silenzio per un paio di secondi, per poi aprire bocca. "Perchè sono stato io." Disse, rimanendo composto.
Sulle sue labbra si formò un lento ghigno, che sfociò in poco tempo in una risatina sinistra.
Luca si paralizzò sul posto. Spalancò gli occhi, preso all'improvviso dal panico. Fece per indietreggiare, farneticando, agitato "N- non è... non è- possibile- non-"
Ancora indietreggiò, guardando l'altro come se gli fossero cresciute tre teste. "Leviatano"
Quello sorrise meschino "Si! Ti sono mancato, Luca?"
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Angolo autrice
Ciao! Vi sono mancata?
Mi scuso per la lunga attesa, ma purtroppo l'ispirazione non è sempre l'ideale... e sapete che scrivo solo quando sono super ispirata, altrimenti uscirebbe fuori qualcosa di forzato.
In ogni caso!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e vorrei chiedervi: vi sareste aspettat* questo finale? Spero di no, perchè è da più di un anno che lo architetto nella mia testa perchè uscisse fuori come colpo di scena imprevedibile.
Nel prossimo capitolo spiegherò bene cosa è successo, ma per ora mi limitò a dirvi che fino a prima l'incidente della sala delle virtù, Jungkook era ancora Ramiele. È successo qualcosa giusto prima che l'ha fatto tornare Leviatano. :)
Spero di avervi incuriosito e spero di riuscire ad aggiornare presto.
Bacini💜💜💜
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