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Humanitas

humanitas :: concordia

°

Jungkook, o come il suo nome biblico vuole chiamarlo, Ramiele, era la virtù della concordia. Questa virtù altro non è che la gentilezza.

Jungkook insegnava la gentilezza verso il prossimo, verso sè stessi e verso ogni situazione. Come viene naturale pensare, anche la virtù della concordia era estremamente importante, come le altre, per mantenere l'equilibrio.

L'angelo aveva un animo buono e allo stesso tempo deciso: infatti egli sapeva essere un gran combattente contro il male, che desiderava sradicare con tutto sè stesso.

Ramiele credeva davvero nella bontà delle persone, e voleva aiutarle a utilizzarla nella vita. Egli era dell'idea che una buona parola, un complimento o un aiuto poteva solo fare bene agli altri.

E d'altronde dando amore e gentilezza, non si poteva che ricevere altrettanto. Questo era anche ciò che insegnava ai suoi allievi, mettendoli all'erta del pericolo dell'invidia.

L'invidia nasceva da un odio incondizionato nei confronti del prossimo, e causava solo danni allo stessa anima.

Oltretutto, Jungkook era un angelo molto, molto dolce. Trattava con cura chiunque e aveva sempre qualcosa di buono da dire.

Non poteva nemmeno contare quanti sovrani aveva aiutato nel corso del tempo, di quelli così invidiosi delle conquiste altrui da causare gravi guerre e disastri.

Voleva evitare quelle catastrofi il più possibile; coinvolgevano la popolazione innocente, ed erano inutilmente distruttive.

Come quella volta che un giovane principe, invidioso delle terre di un vassallo, mandò a saccheggiare i suoi territori, finendo per ammazzare numerosi abitanti.

Jungkook era dovuto intervenire, facendo il possibile. Arrivò, guardandosi intorno velocemente. Vide il principe e gli si avvicinò, cercando di farsi ascoltare.

"Principe. Devi ascoltarmi. Reagire così non ti porterà a nulla di buono, ma solo una terribile punizione all'inferno. Non hai bisogno dell'invidia."

"Ma quel vassallo ha più territori di me, e io sono il principe! Non è giusto, io dovrei averne di più!! Io voglio le sue terre!!" Urlò quello, completamente preso dalle sue convinzioni

"Ti scongiuro, tutto questo sarà la tua rovina. Ma sei ancora in tempo per rimediare. Mi devi ascoltare. È per il tuo bene. Io sono la virtù della concordia, posso aiutarti." Jungkook parlò, toccando la spalla del giovane.

Grazie al suo tocco, finalmente il giovane perse quella furia che lo stava accecando.

"Io... io... scusami. Perdonami, farò di tutto per-"

Jungkook sorrise, scuotendo la testa leggermente come cenno di no. "Va tutto bene. È stato un piacere aiutarti. Ricordati di avere sempre gentilezza nel cuore. Farai grandi cose"

°

Un'altra volta, invece, Ramiele aveva dovuto aiutare alcuni angeli per una loro missione.

"Ramiele, cosa dobbiamo fare se l'umano non ascolta?" Chiese uno dei tanti angeli della concordia.

"Dovete ricordare loro che c'è sempre speranza per il loro futuro. Che possono sempre riscattarsi, possono sempre migliorare. E salvarsi. Ricordate loro il male che l'invidia ha fatto a loro stessi e agli altri." Parlò tranquillo, con voce soffice.

"Sei proprio fantastico nell'insegnamento, fratello. Lasciatelo dire" una dolce risata lo fece girare.

"Ah, Uriele. Grazie..." sorrise Jungkook, "ma come mai sei qui? Pensavo fossi impegnato in paradiso" disse poi la virtù della concordia.

L'angelo dai capelli biondi rispose "Sì, vero. Ma ho sentito che poteva servirti un piccolo aiuto qui, e così sono venuto. Sai che un po' di amore può alleviare l'invidia." sorrise Jimin, mentre Jungkook ancora lo ringraziò.

"Il tuo aiuto è sempre utile, fratello. Ti ringrazio." Ramiele prese le mani dell'altro, che stava per aprir bocca, quando tutt'a d'un tratto percepì una pessima sensazione.

"Ramiele." Uriele cominciò a guardarsi intorno, con allarme negli occhi e nei movimenti. "Sento un forte sentimento di lussuria qui nelle vicinanze, e... non mi piace per niente. È troppo forte. E penso sia collegato alla missione dei tuoi allievi." disse Jimin, ancora vigile.

"Come?" Jungkook rispose. "Dobbiamo allontanarli allora, è troppo pericoloso per dei nuovi angeli come loro stare vicino a un peccato così forte. Di per giunta, mischiato alla lussuria." Parlò anch'egli preoccupato, aprendo le ali bianche.

"Già. Invidia e lussuria insieme sono... completamente distruttive. Dobbiamo fermare quell'anima umana." Uriele proseguì, spiccando poi il volo con l'altra virtù.

E i due giunsero dagli angeli della concordia, che tentavano di aiutare l'umano. Egli era però troppo divorato dall'invidia, e la situazione era sull'orlo di esplodere.

"Andate via, ragazzi. Ci pensiamo io e Uriele." Jungkook disse, guardando attentamente i movimenti dell'uomo, mantenendo la voce calma e rassicurante.

"Ma Ramiele, noi-"

"È troppo pericoloso. Un sentimento di invidia così potente... risveglia anche tutti gli altri peccati. Dovete andarvene, non voglio che vi accada niente di male." La virtù disse seria alla fine, e Jimin vide ancora la perplessità degli altri angeli.

"Ricordatevi che come una virtù non è univoca, nemmeno i peccati lo sono. Abbiate fede in noi" parlò con un dolce sorriso Uriele, e riuscì finalmente a convincerli.

"Fratello, chiamiamo le altre virtù per aiutarci." Ramiele disse, e l'altro annuì, usando la loro connessione mentale per chiedere aiuto.

Nel frattempo, l'uomo, spinto dall'invidia fu sopraffatto dalla lussuria, ed era sul punto di avere un rapporto con una donna.

Lei era la promessa sposa di suo fratello, ma loro due si erano sempre amati. L'uomo non riusciva a sopportare il fatto che il fratello avesse la sua amata solo perchè più grande.

"Ti prego, buon uomo. Non continuare a dare ascolto alla tua invidia. Se tuo fratello o tuo padre scopriranno del tuo peccato, sarai con molte probabilità punito con l'esilio. Ascoltami, ti prego." Jungkook parlò, con tono supplicante e occhi apprensivi.

"Lascia perdere la lussuria dentro di te. Ti pentirai delle tue scelte in futuro. Il peccato è irrazionale, non vuoi davvero farlo." Jimin aggiunse, facendo un passo avanti.

"Lasciatemi stare!! Che ne sapete voi di quello che provo?! Io la amo, e quel bastardo di mio fratello vuole rubarmela!! Anche lei mi ama!! Perchè non possiamo stare insieme??!" Urlò l'uomo, spaventando la donna vicino a lui.

Ella guardò stranita le due virtù, stesa sul letto quasi nuda. Non agiva.

"Troverete un altro modo-" Jimin fece per dire, ma fu interrotto dall'uomo. "Non ci sono altri modi!! Questa è la vita reale!! Non una storiella popolare!" Parlò infuriato, e la virtù della castità sobbalzò sul posto.

Uriele stava cominciando ad agitarsi. Non ascoltavano, nessuno dei due. Se non fossero riusciti a liberarli dal peccato, sarebbe successo um disastro.

"Uriele. Possiamo farcela, mh? Ricordi? La positività ci aiuterà a superare questo momento difficile. E non siamo soli. I nostri fratelli arriveranno presto." Jungkook sorrise all'altro.

Si abbracciarono, e Jimin strinse l'altra virtù. "Grazie fratello. Davvero" disse, per poi staccarsi.

"Ramiele ha ragione. Non siete soli, siamo qui per aiutarvi, fratelli." La voce calmante di Taehyung rallegrò subito Uriele, che sorrise, voltandosi verso la virtù dell'umiltà.

"Grazie a Dio! Eccovi" esclamò, sollevato.

"Dobbiamo intervenire subito" Yoongi esordì poi, "Percepisco una grande accidia nella donna. Devo aiutarla." Disse, e in seguito si avvicinò a lei.

"Uriele, Ramiele e Azriele, penso che lui abbia bisogno di tutti noi" Raffaele disse, ricevendo dei cenni del capo da parte degli altri tre.

"Fratello, io e te saremmo più utili al fianco di Gabriele. Andiamo." Samiele si rivolse a Michele, che con lui andò dalla donna.

Così, la virtù della carità le parlò "Abbandona la tua brama di essere desiderata, ti prego. Finirai sola, su questa strada."

"Devi anche agire. Fai una scelta e decidi con chi stare. Lui o suo fratello? Rimanere impassibile contribuirà solo a creare del male" Gabriele aggiunse, e Samiele continuò.

"Non c'è bisogno di continuare a desiderare all'infinito. Quello che hai già è sufficiente. Un uomo ti basterà, e non sarai travolta dai sensi di colpa."

La donna li guardava senza parlare, confusa. "Non so come fare. Forse mi merito l'inferno, a questo punto" disse, scoppiando a piangere. Si mise il viso tra le mani, singhiozzando.

"Perdonatemi!" Supplicò debole.

"Shh. Ehi. Non devi preoccuparti. Il pentimento è il primo passo verso la salvezza. Puoi farcela. Ti daremo noi l'aiuto che ti serve." Yoongi le sorrise, abbracciandola.

"Fratelli" li chiamò, pacatamente. Si presero per mano, e una forte energia bianca si creò attorno a loro, illuminando poi la donna.

Ora si sentiva più tranquilla, come capace di agire e fare qualcosa. "Grazie! Grazie per avermi salvata!"

Nel frattempo, Taehyung era preoccupato per l'uomo. Sembrava completamente immerso nel peccato. Non ascoltava le loro parole.

"Ti prego. Ti prego. Devi essere meno superbo, solo così potrai renderti conto dei tuoi errori. E salvarti." Disse ancora, ma l'umano lo spinse via, facendolo cadere a terra.

"Raffaele!!" Jimin si precipitò da lui, e notò con preoccupazione che aveva le lacrime agli occhi. Uriele lo guardò freneticamente, agitato.

"Jimin. Jimin." Singhiozzò, alzando lo sguardo addolorato verso l'altra virtù. "Non mi ascolta. Non so se- se riuscirò a salvarlo. È un'ora che provo a-"

"Fratello" Uriele sorrise tristemente, inginocchiandosi al suo livello. "Non è colpa tua. Questo è tutta colpa della sua invidia, che non gli permette di lasciare andare i suoi altri peccati. C'è troppo odio nel suo cuore. Nemmeno Namjoon riesce." Jimin cercò di rassicurarlo.

"Dobbiamo intervenire insieme. Tutti e quattro" sorrise poi, concludendo.

Taehyung annuì, alzandosi e asciugandosi le lacrime.

"La tua invidia ti porterà a perderla." Jungkook disse preoccupato, e Namjoon aggiunse "Finirai col farti prendere dall'ira, e ucciderai tuo fratello, o peggio ancora, lei. Non puoi lasciare che questo accada. Devi rilassare la tua anima e fare spazio alla mitezza e alla pace."

"Non... non è vero!" Urlò l'umano, ma arrivò Jimin.

"Ti serve l'amore, buon anima. Io lo so che ne sei capace. So che c'è amore dentro di te. Deve essere un amore puro, con cui puoi fare del bene alla tua amata senza ferire i tuoi familiari o lei. Ama, buon anima" Uriele disse, dando la mano ad Azriele.

"Ama e dimentica l'odio. Lei ama te, non tuo fratello. Con la calma potrete farcela, insieme." Aggiunse la virtù della mitezza. Prese la mano di Ramiele, che a sua volta parlò.

"Sii gentile nei suoi confronti e nei confronti di tuo padre e di tuo fratello. Spiega loro che la ami da sempre, e loro sapranno reagire adeguatamente. Te lo assicuro." Jungkook infine offrì la sua mano a Raffaele, che la strinse con un sorriso.

"Lascia la superiorità e la superbia alle spalle. Non puoi farcela fa solo. Hai bisogno di lei, e della tua famiglia. L'unico modo in cui puoi continuare ad avere entrambi è con la via della salvezza. Puoi salvarti." Disse infine.

L'uomo sembrava tranquillizzarsi, e mentre la forte energia bianca delle quattro virtù lo illuminava e liberava dal peccato, scoppiò in un pianto liberatorio.

"Grazie. Grazie infinite!!"

Tutti tirarono un sospiro di sollievo, nel vederlo ora libero dal peccato. "Menomale" soffiò Jungkook con un sorriso.

"Ce l'abbiamo fatta fratelli, li abbiamo salvati" sorrise Uriele, guardando gli altri in felicità e armonia.

°

"T/n!" Charlotte corse verso di te, e sprizzava energia e gioia da tutte le parti. Solo a vederla ti sorse spontaneo un sorriso.

"Ho delle fantastiche notizie!! Non ci crederai mai!! Oh signore, ancora non posso crederci!" Saltellò euforica, abbracciandoti.

Ridesti, contenta. "Cosa? A cena c'è carne di pollo?" Chiedesti.

"No, ma... indovina!!" Proseguì gioiosa "Ho ricevuto una lettera, e a quanto pare un mio zio lontano è venuto a mancare. Non lo conoscevo, ma ha voluto lasciarmi in eredità una grossa somma di denaro, ancora non ci credo!!"

Anche il tuo volto si accese, "Ma è fantastico!!" La abbracciasti, e lei ancora ricambiò.

"Mi basterà per un bel po' di tempo, fino a quando non troverò qualcuno da sposare" fantasticò, portandoti alla realtà.

Avere ora dei soldi significava che avrebbe abbandonato il convento. E saresti rimasta sola.

Ma Charlotte era la tua amica, e non potevi che essere felice per lei. Dovevi, quello che le era accaduto era bellissimo.

Con gli occhi lucidi e un leggero pizzicore al naso, sussurrasti "Mi mancherai"

"Anche tu, T/n. Verrò a visitarti, te lo prometto." Si separò dall'abbraccio per sorriderti, radiante come sempre.

°

"Luca dice che gli arcangeli hanno un modo per fermarvi." Yoongi disse, in piedi nella sala del trono prima di andarsene.

Si fermò poi.

"Ah, giusto" parlò senza emozioni l'altro, guardando ora gli altri. Mantenne la bocca aperta per qualche secondo, prima che Taehyung lo distraesse.

"Quindi?? Quale sarebbe il suo piano?" Sbottò, già irritato all'idea di avere intralci.

"Un umano particolare che a quanto pare è in grado di sconfiggerci." Il peccato di accidia rispose.

"TUTTO QUA? NON SAI ALTRO??!" Namjoon si alzò dal suo trono adirato, visto che quell'informazione non serviva loro praticamente a niente.

"Si, tutto qua." Rispose calmo Belfegor, guardando intensamente Amone e la sua mascella rigida.

"Calmati, fratello. Vorrà dire che uccideremo tutti gli umani che ci sembreranno eccessivamente buoni." Lucifero sogghignò, nascondendo un che di irritazione.

Yoongi cominciò ad allontanarsi, ma fu fermato da Taehyung che lo chiamò. "Non dimenticarti di dopo."

"Certo che no, fratello. Non vorrei perdermi l'occasione di usare il pugnale del peccato su Jungkook per niente al mondo"

°

Nella sua immensa stanza, Belfegor stava disteso nel suo altrettanto grande letto, con le coperte di seta nera sotto di lui.

Guardava davanti a sè torvo, quasi come pronto a polverizzare il lussuoso portone. Era sfinito, e irritato. Solo il pensiero di tutto quello che era successo lo stancava e adirava profondamente.

Come avevano osato fare di lui un burattino da usare a loro piacimento? Lo avevano privato della sua identità, gli avevano riempito la memoria di bugie, falsità.

Lo avevano fatto combattere per una causa che non era sua, si erano presi gioco di lui. Ora, ritornato in sè, le memorie del passato gli balzavano alla mente.

"Mio signore" una voce lo distrasse, e portò il suo sguardo sulla porta, dietro alla quale un suo servitore stava.

"Cosa" parlò, piatto, disinteressato.

"Abbiamo preso le anime che ci aveva richiesto. C'è anche Xeno che le vuole parlare."

"Fallo entrare. Portatemi le anime, comincio ad essere troppo stanco."

"Si" la voce rispose, e le porte di aprirono.

Eccolo, Xeno, che entrò velocemente portandosi al cospetto di Yoongi.

"Mio signore." Esordì, non reggendo lo sguardo. "La creazione dell'esercito dei morti prosegue con qualche... ostacolo"

"Che tipo di ostacolo?" Il peccato di accidia disse, chiudendo gli occhi. Non era particolarmente preoccupato.

"La virtù della diligenza" disse quello "Vuole che la uccida?" Chiese ignaro di tutto.

Yoongi sbuffò tanto incredulo quanto divertito. Aprì gli occhi di poco per scrutare con scherno l'altro.

"Sei un deficiente, Xeno." Parlò sottile Belfegor, con un sorrisetto stanco sulle labbra rosee.

"Come..." farfugliò Xeno confuso.

"Sai cosa? Non ho voglia di spiegartelo. A Gabriele ci ho pensato io. Altri problemi a parte lui?" Disse, richiudendo gli occhi.

"L'esercito è... scarno. Non riusciamo a utilizzare tutti i cadaveri dei cimiteri e non riusciamo nemmeno a convincere gli umani a-"

"Stai zitto. Mi stai disturbando." Disse Yoongi, voce assonnata. Xeno guardò perplesso.

"Cosa... faccio?"

"Dammi le mie anime e vattene. Ora non ho voglia di rimediare alla tua incapacità."

°

"Spero che funzioni." Chiuse gli occhi lucidi il ragazzo, speranzoso.

Si tagliò il dito, facendo gocciolare il sangue sul terreno umido, su cui aveva disegnato un stella iscritta in un cerchio.

"Vieni a me, demone dell'accidia! Vieni a me!!" Urlò, e urlò ancora.

Ripetè fino a quando non vide una figura materializzarsi di fronte a lui. Questa non sembrava molto contenta.

Subito il ragazzo rabbrividì, vedendo il pallore e soprattutto l'espressione del demone. "S- sei Belfegor?"

"Sì, idiota. Mi hai evocato." Yoongi rispose, incrociando le braccia al petto. "Che vuoi da me? Fai in fretta."

"Io-" spalancò gli occhi quello, allarmato. Aveva pianto, si sentiva dalla voce, e lo si capiva anche dal naso rosso e gli occhi gonfi.

"Mia madre... è venuta a mancare per una malattia a noi sconosciuta. E io- io sono disposto a tutto pur di riaverla indietro! Ti prego! Mi devi- mi devi aiutare!" Supplicò quello, inginocchiandosi ai piedi del demone.

Belfegor guardava in silenzio. "Dovresti stare attento a quello che dici, umano. Non sai a cosa vai in contro." Disse poi, squadrandolo dall'alto verso il basso.

"Io- ti prego!!" L'altro ancora pianse.

Yoongi sbuffò infastidito "Va bene, va bene. Come preferisci. Ti ridarò tua madre. E in cambio voglio la tua anima quando morirai."

"V- va bene!! Grazie! Sei-" cominciò l'umano, e il demone ghignò impercettibilmente, prima di sparire prima che potesse finire.

°

Jungkook era sulla Terra. Aveva perso il conto di tutte le persone che aveva aiutato quel giorno, tra invidiosi di amici e parenti, o invidiosi di altri governanti, ne aveva viste di ogni.

Fortunatamente non aveva avuto problemi e li aveva salvati tutti, e a ripensarci, un dolce sorriso gli si formò sulle labbra. Era stupendo vederli riaquistare la gentilezza del cuore, per poi usarla sulla gente.

Ora che era rimasto solo, le giornate erano diventate più lunghe. Non aveva nessuno da cui tornare, qualcuno che ascoltasse cosa gli era successo sulla Terra.

Gli mancavano i suoi fratelli, e per quanto provasse a distrarsi con le missioni, il dolore per quanto era successo era sempre lì.

Sì, era sempre contento di aiutare gli altri e di diffondere benevolenza e gentilezza, ma quello non era abbastanza per riempire il vuoto lasciato dagli altri.

Però una cosa era certa. Jungkook non si sarebbe arreso, non avrebbe permesso che il loro sacrificio fosse andato invano.

Se solo avessero capito dall'inizio cosa stava succedendo, forse non si sarebbe trovato ora, da solo, a guardare un piccolo villaggio dall'alto di una collina.

L'aria era fresca e pulita, quasi rigeneratrice, mentre il sole mattutino illuminava l'indaffarato paese. Urla dei venditori di strada, dei mercanti, e dei bambini che giocavano per strada erano piacevole alle orecchie, insieme al canto degli uccellini.

La primavera era finalmente arrivata, e anche la vallata che inglobava il villaggio ne dava prova: il verde dei rigogliosi prati cominciava ad illuminare di vita il paesaggio, insieme ai fiori colorati degli alberi che si riprendevano dall'inverno.

E Jungkook ammirava, in silenzio, perdendosi in quell'atmosfera pacifica e rassicurante.

Non per molto.

Un vento forte e freddo cominciò a soffiare, prendendo di sorpresa l'angelo. Tirava aggressivo, fischiava nella natura con una violenza esagerata.

Dei nuvoloni neri si formarono improvvisamente, e carichi di pioggia, si avvicinarono minacciosi all'intera vallata.

Tutto questo non sembrava per niente normale.

"Non sarai mica invidioso, mh, Ramiele?" Una voce apparentemente dolce chiese, e Jungkook non era così ingenuo da lasciarsi ingannare.

Avvertiva lo scherno nascosto dietro di essa. Perchè sapeva chi aveva parlato.

"Asmodeo" si girò con fare difensivo, impugnando la spada.

Il peccato di lussuria ridacchiò alla vista dell'angelo, che effettivamente aveva fatto bene a sfoderare la sua arma: Jimin teneva nelle mani artigliate il pugnale del peccato.

"Ehi, ehi. Calma. Non dobbiamo per forza farla difficile. Se stai fermo e buono faremo in fretta e sarà tutto finito in un batter d'occhio, mh?" Parlò ancora mieloso, e a Ramiele non andava proprio giù.

Spiegò le imponenti ali bianche, alzandosi immediatamente in volo. "Cosa ti fa pensare che mi arrenderò ai vostri loschi desideri? Non verrò con voi!!" Accusò Jungkook, con i lineamenti accartocciati in un misto tra dolore e fastidio.

Jimin sbuffò incredulo, come se per lui la risposta fosse ovvia. Guardò brevemente al lato, per poi puntare lo sguardo verso la virtù della concordia.

"Perchè ci siamo noi, no? I tuoi fratelli. Non vorrai tradirci, per caso?" Asmodeo aguzzò lo sguardo con fare minaccioso, storcendo il naso.

Jungkook rimase quasi scandalizzato.

Non poteva credere alle sue orecchie.

"Smettila con queste assurdità!! Non mi unirò a voi." Ribadì l'angelo.

"Non costringermi a inseguirti, Ramiele." Avvertì ancora Jimin, ma Jungkook lo ignorò, cominciando a volare via. Guardandosi indietro, vide il pugnale venirgli tirato addosso.

Spalancò le orbite, terrorizzato. Istintivamente, prese la spada e respinse il coltello che si muoveva sotto il controllo di Jimin, facendolo così cadere a terra.

Cercò così di scappare via, sapendo di essere in svantaggio fino a che il demone aveva quel pugnale in mano. Volò e volò, fino a quando non gli parve di aver seminato il demone.

Si appoggiò alla parete di un muro bianco, forse di qualche chiesa in mezzo alla campagna. Cercava di riprendere il fiato mentre riordinava confuso i suoi pensieri.

Aveva rischiato grosso.

"Ma guardate un po' chi c'è fratelli, Ramiele!" La voce di Taehyung proclamò tanto vivace quanto sinistra. I passi di altri quattro demoni si sentirono avvicinarsi alla virtù, che girandosi, li vide.

Ecco che ora lo circondavano, mentre Jungkook cominciava a respirare irregolarmente, rendendosi conto della situazione di svantaggio in cui si trovava.

"Ramiele!!!" Tuonò la voce di Asmodeo dall'alto, costringendo la virtù a guardarlo, terrorizzato. "Come puoi rinnegare i tuoi fratelli??! Sono stanco di aspettare-"

"Sta' un attimo zitto, Jimin." Yoongi lo fulminò infastidito. "E dammi il pugnale. L'onore sta volta è mio" disse poi, e la risposta fu un ringhio poco contento del demone della lussuria, che nel frattempo, si abbassò al livello della terra.

Jungkook li guardava e tremava, tremava e gli occhi gli si facevano lucidi. "Non- non siete più i miei fratelli. Lasciatemi stare, siete- siete già abbastanza forti così- non-"

"Abbiamo bisogno di te. Solo tu puoi evocare l'esercito oscuro" Taehyung parlò fermo e sicuro, guardando la virtù con determinazione sinistra nelle iridi viola.

L'angelo cadde a terra, cercando di stringere il suolo fra le sue dita, come se capace di dargli un supporto in più, una sicurezza che non aveva. La sua testa andava a mille. Esercito oscuro? Lui? No. Non era possibile. Solo l'idea di fare qualcosa di minimamente sbagliato gli faceva accapponare la pelle.

"Poche storie, ora." Belfegor si fece avanti, tenendo saldamente il pugnale in mano. Ramiele notò, nella sua agitazione, le mani pallide e venose del demone. Le vene scure che gli facevano impressione, e al contempo lo distraevano dal disastro che stava per succedere.

"Mi avevi promesso che saremmo rimasti insieme..." sussurrò avvertendo una stretta al cuore, e Yoongi si fermò per un istante.

L'aria era ferma, e gli altri peccati non parlavano. Per poco, a Jungkook sembrava di trovarsi solo con Gabriele, l'ultimo suo appiglio di speranza.

"Mi avevi detto che non avresti ceduto all'oscurità..." ancorà sussurrò, abbassando la testa, sconfitto.

"Non puoi capire" sputò Yoongi, quasi aggressivo. "È tutta una presa in giro" sbuffò come incredulo e divertito allo stesso tempo "Gli arcangeli non aspettavano altro che questo momento: avere le virtù fuori dai piedi. E non è nemmeno il peggio, Ramiele." Disse ancora, e concluse avvicinandosi pericolosamente e di scatto all'altro.

Il pugnale ancora non lo sfiorava, ma c'era molto vicino.

Jungkook rabbrividì, "Anche tu, come gli altri menti accecato dal male, e non lo vedi!! Gli arcangeli non hanno mai voluto farci del male, ma solo proteggerci!!" urlò sicuro, con le lacrime agli occhi.

"Posso assicurarti che quello accecato non sono io. E l'unico ad essere protetto qui sei tu, Ramiele. Non te ne sei mai accorto, mh? Che Luca ha paura di te??" Yoongi ghignò "Sono tutte bugie, quelle che credi. E noi ti aiuteremo a vedere la verità" alzò il pugnale, e la sua lama scintillò oscura nell'aria.

"N- no!!! NO!!! Mentite!! Sono tutte menzogne, è tutto quello che voi spregievoli esseri sapete fare!! Mentire e distruggere!! Non mi unirò a voi, mai!!" Urlò, ora singhiozzando.

"Non farmi ridere" Belfegor lo guardò dall'alto, "Non ci tradiresti così, non lo faresti se fossi davvero in te." Ringhiò tra i denti il demone.

"Siete voi che avete tradito me!!! Mi avete lasciato solo!! Io- cosa faccio adesso-" Jungkook scoppiò in un pianto ancora più disperato e angosciato.

"Shh. Non sarai più solo" Yoongi disse, ma prima che potesse tagliare la virtù con il pugnale, una forte luce lo colpì. Urlò, sentendo un forte dolore al fianco.

Le urla dei suoi fratelli lo spinsero a guardarsi intorno, e vide così tanti, troppi arcangeli scagliare contro di loro energia bianca. Quando si girò, Jungkook non c'era più.

"Dov'è??!!" Urlò ai numerosi angeli intorno a lui che continuavano a colpirlo. Era accecato dalla luce e dal dolore che provava ad ogni attacco, e davvero non riusciva quasi a muoversi.

"Va in paradiso, scappa!! Qua ci pensiamo noi!!" Sentì la voce di Luca urlare.

"NO!" Urlò, capendo a chi era rivolto.

"È ora di finirla. Questa arma è troppo pericolosa" sentì ancora, e mentre cadeva a terra, assistette impotente a una cinquantina di arcangeli che insieme a un attacco combinato distruggevano il pugnale del peccato.

No. Non era possibile. L'energia bianca lo stava letteralmente sgretolando in mille pezzi, in polvere. Fino a che non ne rimase niente.

"IL PUGNALE!!!" L'aria fu tagliata dal grido profondo e forte di Lucifero, completamente adirato. I peccati, tutti atterrati dai colpi degli arcangeli, stavano lentamente realizzando quanto appena visto.

"NO!" urlò Taehyung, alzandosi da terra. Cominciò ad emanare energia oscura, mentre il suo sguardo si incupiva e la mascella si irrigidiva.

"CHE COSA AVETE FATTO??!!!" la voce infuriata di Amone squarciò il silenzio, e Yoongi deglutì, allibito.

"Te ne sei fregato fino adesso Luca, e ora ti interessa proteggere l'ultima virtù??! Ma per favore" parlò velenoso Lucifero con gli occhi puntati in alto.

La sua mascella, stretta furiosa quasi in un ghigno. "Peccati." Esordì il demone della superbia, per poi urlare sinistro "UCCIDETELI!"

Jin e Yoongi si alzarono in volo, e con dei getti di acqua e aria, cominciarono a colpire gli arcangeli. "Maledetti!!" Urlò Belzebù "Mi avete talmente fatto arrabbiare che ora ho ancora più voglia di mangiarvi. No, Belfegor?"

Il demone rivolse l'attenzione all'altro, che alzò prima un sopracciglio per poi ruotare gli occhi all'indietro, sbuffando. "Bah."

Namjoon nel frattempo, creò una grossa spaccatura nel terreno dando un colpo di pugno. Allargando le braccia, in seguito, separò i due lembi di terra, creando un ampio vuoto tra i due.

"Vi faremo pentire di quello che avete fatto!" Jimin pronunciò sinistro, lanciando del fuoco blu nel vuoto tra la terra. Fiamme alte e minacciose cominciarono ad innalzarsi, pronte a mangiarsi chiunque ci cadesse dentro.

"Ora, Mammone, Belzebù, Belfegor!!!" All'ordine di Taehyung, i demoni agirono. Hoseok usò dei grandi rampicanti per tirare giù gli arcangeli dalle caviglie, mentre raffiche di vento spingevano senza pietà gli esseri celestiali verso il fuoco, innalzandolo.

"Gabriele- non-" Luca fece per dire, ma fu interrotto dallo stesso "Stai zitto idiota. Mi hai proprio stancato adesso"  Yoongi movette la mano, e aria vorticosa spinse con forza l'arcangelo dritto nelle fiamme di Asmodeo.

Lucifero, nel frattempo, guardava gli arcangeli bruciare. Era consapevole che le fiamme infernali non erano abbastanza forti per ucciderli, ma almeno avrebbero sofferto.

"Questo è solo l'inizio della vostra punizione, arcangeli. Vi rovineremo uno per uno, con il tempo, vedrete. Me ne assicurerò personalmente." Li guardò dall'alto, con gli occhi privi di emozione e il viso illuminato dall'ardore blu del fuoco.

"Fratelli" chiamò poi, e tutti gli si avvicinarono. "Uniamo le forze in un unico attacco, voglio ferirli il più possibile con l'energia oscura di tutti i peccati."

"Vuoi fare una convergenza??! Siamo solo in sei, senza Jungkook potremmo-" Belfegor interferì.

"SILENZIO!! So benissimo che un attacco così potente potrebbe indebolirci, ma questi stronzi meritano una lezione. E l'effetto sarebbe lo stesso su di loro. Quindi. Convergenza. Adesso." Sibilò tetro, allargando le braccia verso l'esterno.

"Tz." Il peccato di accidia ghignò alla spavalderia dell'altro, dandogli però retta. Lui, come gli altri, si disposero in cerchio con le braccia allungate verso l'esterno.

Le mani si toccavano, e mentre l'energia oscura emenata da Lucifero era sicuramente la più potente e intensa, anche l'aura degli altri contribuì a creare una grande carica di oscurità.

I peccati cominciarono a recitare versi in latino, e pian piano, quella mastodontica massa si caricò del potere dei peccati. Si sovraccaricò di elettricità, che usciva esplosiva dalle mani di Amone.

Ancora fuoco si dimenava furioso all'interno, con l'acqua, con il vento, con spunzoni di spaventosi e minacciosi rampicanti. I demoni finirono di recitare il mantra, per poi indirizzare l'attacco sugli arcangeli, stremati in silenzio dalle fiamme blu estinte da Jimin.

Caddero a terra, completamente sfiniti. Una convergenza a sei è molto più rischiosa e meno efficace rispetto a una completa, e come da aspettativa, i sei peccati erano rimasti doppiamente sconfitti, dal loro canto.

Ma almeno potevano godersi i lamenti doloranti e agonizzanti degli arcangeli, per la prima volta dopo tanto tempo così sconfitti e battuti.

"Non finisce qui, Luca" Taehyung lo guardò male, intensamente, mentre provava ad alzarsi in fondo a quello squarcio di terra.

E poi fece sparire da lì lui e i suoi fratelli, per farli ritirare nelle tenebre dell'inferno.

°

Jungkook si allarmò alla vista degli arcangeli che rientravano dalla Terra. Erano tutti feriti, e aveva paura che fosse per colpa sua.

Anzi, era sicuramente colpa sua.

Gurdava velocemente tra loro per scorgere Luca, fino a che non lo vide, zoppicante.

"Luca!" Corse da lui preoccupato, "Cosa... cosa vi hanno fatto?" La virtù chiese insicura.

"Ci hanno tirati nelle fiamme infernali e poi ci hanno scagliato addosso una convergenza di energia oscura... non so come siano riusciti solo in sei... non avrebbe nemmeno dovuto funzionare!" Luca parlò infine tra sè e sè.

"Non... di cosa stai parlando?" Jungkook storse il naso in confusione. L'arcangelo, in risposta, scosse la testa. "Niente, lascia stare. Piuttosto, ora che finalmente il pugnale è stato distrutto, sei totalmente al sicuro. Non c'è alcuna possibilità che tu cada come loro."

L'altro sospirò. "Menomale. C'è qualcosa che posso fare per te? Per aiutarti? Ora tu dovresti riposare e cercare di riprenderti." Jungkook parlò con voce dolce.

"Grazie, Ramiele. In realtà sì, c'è una cosa che potresti fare."

°

Charlotte aveva lasciato il convento da qualche giorno, e già ti sembrava passata un'infinità senza di lei.

Certo, interagivi anche con le altre, ma lei era la tua unica amica stretta. Era ancora più triste ora pensare di dover restare sempre in quel posto.

Eri triste, e non riuscivi davvero a tirarti su di morale. Oltretutto, pensavi a quanto fosse fortunata Charlotte, ad essere potuta uscire, e costruirsi così una vita migliore.

"Sento che non stai provando emozioni piacevoli" una voce non troppo alta disse, e tu saltasti sul letto spaventata, cacciando un urlo.

"Io... scusa! Non volevo spaventarti!" Lo strano ragazzo vestito in tunica bianca mise le mani davanti a sè in panico. "Sono un angelo. Mi ha mandato Luca, non preoccuparti."

Tirasti un sospiro di sollievo, visto che ti stavi già chiedendo chi fosse e come avesse fatto ad entrare in camera tua.

"Io sono T/n."

"Lo so" sorrise l'angelo. "Io sono Ramiele, ma puoi anche chiamarmi Jungkook. Luca mi ha raccontato tutto su di te"

Abbassasti lo sguardo, imbarazzata. "In realtà io non credo di essere in grado di un così grande compito. Non riesco nemmeno a ridare vita a un fiore! Come posso pensare di aiutarvi contro i peccati capitali!?" Ti mettesti infine le mani tra i capelli.

La preoccupazione cominciava a salire.

Jungkook si sedette di fianco a te sul letto, posando gentilmente una mano sulla tua spalla.

"Ehi, T/n. Sono sicuro che ce la farai. Ti posso aiutare io, se vuoi." Ti sorrise ancora. Al che il tuo viso si accese in entusiasmo, "Sarei onorata! Ti prego, sì!"

La virtù rise in maniera genuina alla tua reazione. "Prima però vorrei aiutarti per un'altra questione." Disse.

"Di cosa si tratta?"

"Cosa ti fa provare questi sentimenti tristi? Sento... dell'invidia, dentro di te, T/n." Jungkook disse, guardandoti apprensivo.

Arrossisti, ancora imbarazzata. "Io... la mia amica se ne è andata dal convento perchè ha ricevuto un'eredità da un lontano zio e- ma io sono felice per lei!"

"Il convento ti aiuterà con il tuo destino, T/n. In ogni caso, io posso aiutarti, ma devi volerlo tu. Devi essere la prima a scacciare il peccato da dentro di te. Va bene?"

"Certo. Ma... come riesci a..."

"Giusto. Sono la virtù della concordia, per questo sono in grado di darti una mano."

Annuisti, e grazie ad un leggero tocco sulla tua fronte, e anche ovviamente ai tuoi sforzi, Jungkook ti aiutò a liberarti dal peccato.

"Ti ringrazio infinitamente. Ora mi sento molto meglio." Sorridesti, riconoscente.

"Di nulla." Ricambiò il sorriso "Andiamo fuori, voglio insegnarti una cosa."

Una volta fuori, si abbassò al livello del terreno, invitandoti a fare lo stesso. "Per dare vita è importante fare tesoro della propria e usarla a pieno. Con questo intendo che devi concentrarti su precisi momenti che per te sono positivi."

"Sentimenti di amore, gioia, spensieratezza, sono ciò che rendono efficace il tuo potere. E soprattutto, devi avere in mente il tuo scopo."

Indicò poi un fiorellino appassito. "Prova." Ti incoraggiò con un sorriso.

Deglutisti, insicura. "Non so se-"

"Fidati di me, T/n" parlò ancora, e in qualche modo riuscì a tranquillizzarti.

Annuisti lievemente, provando a concentrarti. Pensasti al momento in cui il conte era venuto a chiedere la tua mano ai tuoi genitori, ma ti riportava alla mente anche brutti ricordi.

Così come l'idea dei tuoi genitori, che ti lasciava un triste sentimento, mentre anche i momenti passati con Charlotte portavano con se un che di nostalgia.

Così non andava.

Eppure Jungkook, lì, paziente, aspettava con un dolce sorriso. La sua aura ti calmava, ti rassicurava e ti faceva sentire in pace con te stessa e il mondo che ti circondava.

Forse proprio averlo incontrato era una cosa positiva, che ti rendeva estremamente felice. Dovevi riuscirci, perchè dovevi aiutare anche lui nella lotta contro i demoni.

Jungkook, Luca e gli altri angeli avevano bisogno di te. Non potevi lasciarli soli.

"Guarda, T/n" La virtù sorrise e tu ti rendesti conto di avercela fatta. Il fiore era di nuovo fresco.

Sorridesti, contenta. "Grazie mille Jungkook! Ce l'ho fatta solo grazie a te!"

"No, è stato tutto merito tuo. Se continuerai così farai grandi progressi in poco tempo. Io credo in te. Ora devo andare, ma tornerò con Luca per controllare che tu stia bene." Ti sorrise ancora infine.

E anche tu sorridesti, finalmente un piccolo peso sollevato dal tuo petto.

°

Yoongi venne improvvisamente evocato sulla Terra, e fu accolto da urla tanto adirate quanto disperate.

"Tu!! Quella che hai mandato indietro non è mia madre, è un mostro!! Che cosa le hai fatto???! Maledetto!" L'umano si scaraventò contro il peccato, prendendolo per la giacca nera.

"Chi sei esattamente?" Il demone alzò un sopracciglio.

"Non- non ti ricordi nemmeno???! Brutto bastardo!!!" L'altro lo strattonava e poi scoppiò a piangere. "Ho fatto un patto con te l'altro giorno io-  io ti ho venduto l'anima per riavere indietro mia madre ma lei-  lei è irriconoscibile!" L'umano sbiascicava le parole, piangendo e singhiozzando disperato.

"Mi stava per uccidere solo perchè le stavo dando fastidio, e si è messa ad aggredire casualmente le persone del paese! Io- cosa le hai fatto??! Lo so che è colpa tua!! Ridammi indietro la mia anima!!"

Yoongi realizzò. "Ah, sei quel ragazzetto... " lo guardò poi con occhi freddi. "Un patto è un patto, idiota. Io ho mantenuto la mia parola, e tu farai lo stesso. Inoltre, quella che ti ho mandato indietro è tua madre. Più o meno. Dipende dalle prospettive." Spiegò tranquillamente, sebbene piuttosto disinteressato.

"Che cosa significa??!"

"Che io posso solo riportare in vita il corpo, ma l'anima si è già separata da esso alla morte. Un corpo senza anima è solo istinto. Quindi quella è tua madre, ma allo stesso tempo no."

"Come hai osato?!! Schifoso demone!!!" Pianse l'umano.

"Come ho osato?" Chiese Belfegor con voce ferma, avvicinandosi pericolosamente all'altro. "Ti ho detto di fare attenzione a quello che dicevi. Non mi hai ascoltato. Questa è colpa tua."

"Come potevo capirlo da quell'unica frase??!"

"Non è un mio problema"

"BRUTTO BASTARDO!!"

"Adesso ti uccido" sibilò Yoongi, stanco di sentire l'umano. "Stai parlando troppo, mi stai davvero infastidendo."

"Cosa-" Non fece in tempo a finire che il peccato di accidia gli spezzò l'osso del collo.

"Tz. Che seccatura gli idioti insolenti come te. Avrei dovuto ucciderti fin da subito" guardò impassibile il cadavere a terra prima di sparire nelle tenebre.

°

"Asmodeo, dove vai? Camera tua non è da quella parte." Jin chiese all'altro.

"Fatti i cazzi tuoi, Belzebù." Sputò acido Jimin, continuando a camminare.

"Gne gne Belzebù." Lo imitò l'altro. Asmodeo gli tirò un'occhiataccia, e il peccato di gola rise di gusto, prima di renderai conto dove stava entrando l'altro.

"Quella è la stanza di..." disse, corrucciando le sopracciglia.

"Già. E adesso vattene. Lasciami da solo." Ribattè Jimin, prima di sbattere la porta.

Una volta dentro, prese visione di tutto, rimasto come un tempo. Vide il letto, pulito e ordinato, immobile.

Ci si sedette sopra, lentamente, per poi stendercisi.

Gli avevano portato via Jungkook definitivamente, e intanto lui sarebbe rimasto convinto delle bugie che gli avevano inserito in testa.

Il peccato di lussuria era furioso, rammaricato e soprattutto rancoroso.

Non lo amava, perchè aveva perso la capacità di farlo da troppi secoli ormai. Ma lui e l'altro avevano un rapporto particolare, speciale, e l'idea di non riaverlo... lo stava facendo impazzire.

"Leviatano... io non lascerò che quegli stronzi ti manipolino così. Devo trovare un modo per liberarti. Te lo devo."



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Angolo autrice
CIAOOOOO
Lo so lo so vi ho fatto aspettare tanto... ma sono stata occupata fino a metà giugno con la maturità e poi sono stata impegnata per il test d'ingresso all'università quindi... ho avuto bisogno di riposarmi un po' dopo tutte ste cose ahaahah.

Ho avuto anche un po' di blocco e come sapete non mi piace scrivere qualcosa male perchè in quel momento non sono ispirata, e quindi eccoci qui. Ehehehe.
Cosa ne pensate del nuovo capitolo? Spero vi piaccia, fatemi sapere uwu

Poi volevo farvi una domanda: ci sarebbe qualcuno che sarebbe disposto a commissionarmi storie? E quindi in base al tipo/numero di richieste/lunghezza storia ecc. il prezzo varierebbe. Non parlo di prezzi esorbitanti, non vi preoccupate.
Mi è venuta questa idea visto che tante persone mi hanno detto che sarebbero disposte a comprare una versione carartacea delle mie storie, ma io al momento ancora non mi sento di pubblicarle su carta.
Perciò le commissioni mi sono sembrate un'idea carina, però non so, ditemi voi :)
Oppure non so, sareste interessati anche a contenuti speciali per esempio su patreon? Una cosa tipo, scene che avrei voluto includere ma poi ho tolto, o il processo di scrittura/brainstorming per i capitoli ecc.
Fatemi sapere, vi prego!

Nel frattempo, un grossissimo abbraccio dalla vostra urinamejungkook ♡
Spero stiate tutte bene e che siate in salute ♡
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