Belfegor
Yoongi non avrebbe dovuto essere lì. Impugnava tremante la sua spada, che era di fatto l'unica cosa che poteva proteggerlo dai pericoli a cui stava andando incontro.
Si trovava di fronte alle porte dell'inferno. Non poteva stare con le mani in mano: alcuni angeli erano tenuti prigionieri, e quando gli era giunta notizia sapeva che che doveva andare a salvarli.
Camminare in mezzo ai demonacci era tanto disgustoso quanto spaventoso: troppo deboli per attaccarlo, si limitavano a guardarlo con sguardi schivi e maligni, sibilando maledizioni.
"Cosa ci fa qui un angioletto come te?" Chiese la guardia davanti all'entrata del palazzo oscuro, e Yoongi si irrigidì.
"Sono Gabriele, la virtù della diligenza. Lasciami entrare, demone." parlò con determinazione. L'altro rise divertito "E perchè mai dovrei ascoltarti? Non sei nessuno per me."
"Io sono un angelo-" "Io seguo solo gli ordini dei peccati capitali." Yoongi sospirò preoccupato, il tempo stringeva. Sfoderò la spada, puntandola verso la guardia. "Se dovessi usarla, ti ucciderebbe. È una spada bianca, forgiata dall'energia bianca del paradiso. Non costringemi ad usarla."
Il demone inaspettatamente sfoderò la sua spada, colpendo quella della virtù. Gabriele cadde a terra, e un calcio ben assestato in pancia gli fece perdere i sensi.
Riaprì gli occhi, nell'oscurità. A terra, si alzò in fretta, rendendosi conto dei suoi dintorni. "Devo aiutare quegli angeli" pensava freneticamente, in agitazione.
"Qualcosa non va?" una voce spettrale e ferma chiese, facendo spostare lo sguardo di Yoongi sul suo possessore, che aveva la testa lievemente piegata verso il lato.
"Mammone." strinse la mascella l'angelo, infastidito. "Cosa ci faccio qui?" l'agitazione non lo abbandonava, e si sommava al disorientamento.
"Dovrei essere io a farti questa domanda. Cosa ci fai qui?" Hoseok alzò un sopracciglio, mettendo le braccia conserte e sollevò il mento. "Sono qui per salvare Erathaele e Cassiele." rispose Yoongi, portando la mano all'impugnatura della spada.
Non trovò niente.
Accidenti, doveva essere caduta quando era svenuto. Perchè era così debole? Era bastato un semplice colpo di spada di un demone per metterlo allo stremo. Come era possibile? Non era nemmeno un peccato, e lui era una virtù. Avrebbe dovuto essere in grado di affrontarlo.
Le parole di Amone gli tornarono in mente. No, non poteva dare davvero retta alle parole di un peccato, a maggior ragione perchè desideravano farlo cadere, fargli perdere la fede.
"Chi?" Mammone chiese, non sembrando particolarmente interessato né tanto meno a conoscenza dei nomi degli angeli.
"Gli angeli della mitezza che avete catturato e rinchiuso" specificò Yoongi, cauto dell'altro demone, visto che non poteva che scappare, in caso di pericolo.
"Ah" sogghignò Hoseok, "Quegli stupidi che hanno provato a fermare Amone" ridacchiò poi.
"Cosa gli avete fatto? Dove sono ora?!" l'angelo parlò preoccupato, e il peccato di avarizia continuò a guardarlo divertito.
"Rilassati, Gabriele. Sono ancora vivi. Cosa ti importa però, sono angeli della mitezza. Non capisco tutta questa tua ansia. Lascia che sia la virtù della mitezza ad occuparsene, no?"
Yoongi lo squadrò. "Non scherzare così con me, Mammone. Lo sai che mi fa male." disse, parlando pacatamente.
Il demone rispose "Tanta gente pensa di poter venire qui e fare quello che vuole. In tanti pensano di poter fermare Amone, ma falliscono. Ti ricorderai sicuramente Samiele, la virtù della sobrietà. Ha fatto una brutta fine... non trovi?"
La virtù cominciava a tremare, e gli occhi si illuminavano di lucidità, sull'orlo delle lacrime.
"Certo, questo dipende dai punti di vista. A mio parere è molto più divertente ora." finì Hoseok.
"A- amone... Amone li ha come prigionieri?" Gabriele chiese, impaurito. Chissà cosa stavano passando. Doveva darsi una mossa.
Il peccato sollevò le labbra in un ghigno, occhi dorati scintillanti nell'oscurità. "Belzebù voleva mangiarseli, ma Amone l'ha quasi distrutto. Non lo disturberei se fossi in te, Gabriele." disse.
"Devo salvarli. Portami da loro, ti prego." l'angelo supplicò, disperato.
"Quanto sei insistente, Yoongi. Tu odi quel tipo di persone." All'ultima frase, la luce negli occhi di Hoseok era strana.
Yoongi non capiva, non era assolutamente vero. "Va bene, posso portarti da Amone. Ma," iniziò, sinistro. L'angelo rabbrividì. Doveva aspettarselo.
"Devi portarmi qualcosa per sdebitarti. Cosa ci guadagno io altrimenti, la sfuriata di Amone? Non ne varrebbe la pena, non ho voglia di sentirlo urlare. Piuttosto, voglio le anime degli umani." sussurrò, facendosi serio.
"Non le prendi di già?" chiese Yoongi, e il demone rispose, avvicinandosi.
"Sì, ma sono troppo poche. I tuoi fottuti amichetti stanno usando la loro magia di protezione sugli umani, e anche dopo averli uccisi non riesco a prendere le loro anime." Il viso di Mammone si contorse in irritazione, e strinse i pugni.
"Non capisco come possa aiutarti io." Gabriele, davvero confuso, chiese.
"Tu puoi portarmi il contro incantesimo. E io ti porto da Amone." disse Hoseok.
"No, non posso. Farai del male a della gente che altrimenti rimarrebbe in vita-"
"O questo o puoi dire ciao ciao agli angeli della mitezza. Forse Amone li ha già uccisi, non dovresti nemmeno sprecarti." il demone parlò, consapevole che l'altro non sarebbe stato in grado di rifiutare.
Yoongi sospirò, agitato. "Va... va bene. D'accordo. Ora ti prego, portami da loro." Le parole della virtù della diligenza fecero ghignare trionfante il peccato, che fece strada all'angelo.
"Ah. Se non rispetti la tua parte dell'accordo, li ucciderò io stesso. Intesi?!" Mammone parlò aggressivo, e Gabriele rispose con un flebile e insicuro "S- sì".
Arrivato davanti alla grossa e imponente porta, Yoongi tremò. Hoseok lo lasciò lì, e sebbene si sentisse in colpa per quello che gli aveva promesso, sapeva che era il suo unico modo per aiutare i due angeli. Lo stava facendo per una buona motivazione.
Entro nella stanza, o meglio sala gigante. Era tremendamente buia, ma urla lancinanti rompevano il tetro silenzio. Altri suoni non riconoscibili squarciavano spaventosamente l'atmosfera, e il fatto che in tutto questo gli angeli strillassero supplicando pietà terrificava Yoongi.
Camminò nell'oscurità, fino a quando non giunse a un punto che lo costrinse a fermarsi. Ora vedeva, ora vedeva l'orrore. Cadde a terra, scandalizzato.
I due angeli erano appesi per le ali al muro. Esse erano insanguinate, spezzate, bucate e squarciate. Gli angeli avevano il ventre aperto, sanguinante. Tutto il loro corpo era imbrattato di rosso.
Yoongi notò con orrore uno dei due angeli, a cui mancava un occhio, e l'altro, con le guance aperte da profondi tagli. Le ferite erano, dalla prima all'ultima, prova della ferocia con cui erano state procurate.
La virtù non seppe aprir bocca, fino a quando Namjoon, con la sua grande falce tagliò in un netto colpo le gambe degli angeli.
Yoongi urlò a squarciagola, non riuscendo a tranquulizzare il suo respiro né tantomeno a trattenere le lacrime.
Il peccato d'ira si accorse dell'intrusione, all'udire Yoongi che aveva addirittura sovrastato gli strilli colmi di agonia dei due angeli della mitezza. Si girò verso la virtù, e quella vide le mani nere grondanti di sangue viscido e denso.
"Gabriele. Cosa cazzo ci fai qui?" Strinse subito la mascella, aumentando la presa sulla sua arma. I suoi occhi rossi stavano fissando intensamente l'altro, che si ritrovava a bocca asciutta.
Gli tornavano alla mente le parole di Mammone. Forse avrebbe dovuto ascoltarlo. Amone sembrava pronto a dissezionarlo.
"I- io- devo salvarli" Yoongi farneticò nervoso. Namjoon improvvisamente puntò l'imponente arma insanguinata al collo della virtù, quasi ringhiando trai denti. Un lamento infuriato, animalesco gli risuonò in gola.
A Gabriele venne la pelle d'oca, e il suo battito cardiaco accelerò a dismisura. Sentiva il pungente e ferroso odore del sangue, sentiva l'energia oscura che la falce emanava, e soprattutto l'energia oscura emanata dal peccato.
E lui non poteva fare niente per difendersi.
"Non dovresti ficcare il naso dove non ti riguarda, Gabriele. L'unico motivo per cui non ti uccido in questo momento è perchè so che non sei in te." Namjoon sibilò con tono cupo e grave, minaccioso.
Spostò la falce dal collo di Yoongi, ignorando ora la sua presenza. Si voltò verso i due angeli della mitezza, che tremarono non appena lo rividero verso di loro.
Namjoon cominciò a prenderli a pugni, evidentemente sfogando tra rabbia. "Fermati!!" Gabriele ebbe coraggio di intimare, anche se insicuro.
"Non te lo ripeterò un'altra volta. Non intrometterti!" Fece per rigirarsi, ma Yoongi non si arrendeva.
"Come puoi trattare così due angeli della tua virtù?? Hai insegnato loro tu stesso tutto quello che sanno, come puoi far loro questo?!" Tremante, la virtù chiese.
"Va bene, allora. Benvenuto all'inferno, Gabriele. O dovrei dire bentornato, Belfegor?" Sussurrò l'ultima parte sinistro e con meschinità, come se fosse del tutto consapevole del secondo di orrore negli occhi di Yoongi.
Cosa era stato? Cos'era quella strana sensazione che aveva sentito dentro di sè?
Amone colpì Yoongi con una scossa elettrica, e l'angelo stentò a rimanere in piedi. "Sei pure senza spada. Questo prova il mio punto, Gabriele. Sei debole. Non puoi affrontare nessun demone, come pensi di poter aiutare loro?"
La virtù ignorò le parole del demone, dicendo "Loro erano tuoi allievi! Ti ammiravano! Lasciali andare!"
"Non mi ordinerai cosa fare. Mi hanno intralciato, hanno cercato di fermarmi. Detesto gli intralci. Si meritano una punizione."
"Ma guarda come li hai ridotti! Sono in punto di morte Amone!!" Yoongi constatò disperato.
"Di solito queste cose ti divertivano, vedi di fare in fretta a cadere. Sei proprio noioso così. Ora vattene se non vuoi che sia io a strapparti le ali." Ringhiò alla fine il demone.
"Ma di cosa parli?? Non posso lasciarli qui!" Yoongi controbattè, e Namjoon scaraventò un convinto colpo di fulmine sulla virtù. La scossa elettrica percorse tutto il suo corpo e lui urlò.
Sentì le sue corde vocali muoversi nel dolore, stridevano. Sentiva tutti i muscoli stanchi, sentiva le ali indolenzite. Aveva mille pensieri per la testa, e gli occhi erano pesanti.
Gli doleva dover abbandonare gli angeli, ma doveva andarsene di lì. L'attacco di Amone l'aveva visibilmente indebolito, e se non fosse sparito in fretta, forse rischiava di essere rinchiuso anche lui.
Sentendosi comunque in colpa di non essere stato d'aiuto, guardò con un ultimo sguardo addolorato i due angeli della mitezza. Sospirò, dirigendosi debolmente verso la porta.
"Spero di rivederti in circostanze più... interessanti, Belfegor"
Ecco. Ecco che ancora Yoongi si immobilizzava, spalancando gli occhi. Dava le spalle a Namjoon, ma l'altro sapeva benissimo che l'aveva di nuovo lasciato senza parole.
Ancora quel nome. No.
Non doveva pensarci. Doveva andarsene.
°
Tu e le altre ragazze del convento vi trovavate in paese. Delle truppe straniere erano passate e si erano fermate per trovare riparo.
Erano i mercenari di qualche signore vicino, e dopo giorni di estenuante viaggio, necessitavano riposo.
Quasi tutto il convento si era recato in paese per dare una mano. L'aria era gelida, ma fortunatamente eri ben coperta. Un pesante mantello faceva sì che rimanessi al caldo. Oltretutto eri in movimento, quindi non avvertivi granchè il freddo.
Nonostante ciò, il tuo naso era rosso e le mani ghiacciate. Dopo aver medicato la ferita ad un sopracciglio di un soldato, provvedesti a riscaldarti alitando un po' di calore nei tuoi palmi.
Il che ti diede sollievo per qualche secondo, ma fosti subito richiamata da una suora anziana lì vicino. Ti avvicinasti e la seguisti a sistemare il letto all'interno di un osteria.
In tutto quel trambusto, avevi perso di vista Charlotte, e non avevi la minima idea di dove fosse. Mentre ti preoccupavi di mettere le coperte sul letto, fosti distratta da una voce familiare.
Voltandoti, vedesti giusto fuori dall'osteria Elizabeth, che urlava aninatamente contro un giovane soldato.
"Non devi osare mettermi le mani addosso, hai capito? Sporca feccia!" Disse sicura. Spalancasti gli occhi, esterrefatta.
Magari avessi risposto anche tu così a quel monaco, magari avessi avuto anche tu la sua forza. La ammiravi davvero tanto.
Distogliesti lo sguardo e tornasti alle coperte. Poi lasciasti un po' d'acqua sul comodino, e vicino mettesti una candela.
Ed ecco che fosti colta di sorpresa, ancora. "Cosa ci fa una bella ragazza come voi in un convento? Scommetto che siete stata costretta dai vostri genitori... non vi preoccupate, io posso darvi una mano, dolcezza."
Disse un soldato piuttosto grande di età. Corrucciasti le sopracciglia in disgusto e paura, indietreggiando.
"Ecco io... non- io sto bene così. Grazie. Ora devo scappare-"
"Su, lo so che mi volete-"
"Non toccare un essere puro come lei, demone." Luca comparve dal nulla, facendoti sobbalzare.
"Dio!!" Urlasti in un sussurro, mettendoti una mano sul petto. Poi, realizzasti. Quello era un demone.
Lo vedesti cambiare forma, diventando un alto essere con le corna lunghe e i capelli rossi. La sua coda nera era attorcigliata alla sua gamba, fasciata da quelli che sembravano pantaloni di stoffa pregiata.
Il petto era nudo, e arrossisti di colpo, distogliendo lo sguardo. Gli occhi del demone erano color ghiaccio e rabbrividisti all'idea del pericolo a cui stavi andando incontro.
Menomale che era intervenuto Luca.
"T/n. Usa i tuoi poteri su di lui." Il tuo angelo custode ti disse, e tu ti svegliasti come da una trance.
"Ma... gli farò del male?"
"Si. Devi. T/n, questo è l'unico modo per sconfiggere i demoni. È un semplice demone della lussuria di basso livello, puoi farcela. Stava per farti del male. E chissà a quante persone ancora ne farà se non lo fermi. Coraggio" parlò rassicurante.
Sebbene perplessa e soprattutto spaventata, cercasti di deglutire via l'insicurezza. Concentrasti le tue energie nelle tue mani. Pensasti al fatto che volevi aiutare tante altre persone, e per farlo dovevi fermare questo demone.
Potevi farcela. Concentrasti tutto nelle mani, ancora, ed ecco una forte luce propagarsi da essa. Il demone urlò, colpito da essa.
Vedesti Luca decapitare il demone con la spada bianca. "Non sei stata abbastanza forte per eliminarlo. Però non male, T/n. È un buon inizio. Ma devi impegnarti di più se vuoi salvare il mondo. I peccati capitali sono molto più forti di questo demonetto, e ti uccideranno in breve tempo se non migliori." Luca disse, severo.
"Ma io... io non so come fare da sola."
"Parti dalle piante, dai fiori. Falli rinascere. Quando avrai preso dimestichezza, passa agli animali. Infine, alle persone."
"Le dovrò resuscitare?"
"Non sempre. A quel punto sarai però in grado di capire quando farlo. Ah, ricordati. Non farti vedere da nessuno, dobbiamo rimanere un segreto. Miraccomando. Mi fido di te." Disse poi, scomparendo.
E rimanesti lì, ancora scossa e turbata. Avevi un peso enorme sulle spalle, e non eri sicura di essere all'altezza. L'idea dei peccati capitali ti terrorizzava.
Ma il loro incontro era più vicino di quanto ti immaginassi.
°
"Perchè sono cosi debole, Luca? Non capisco" chiese Gabriele, perplesso. "Non riesco nemmeno a difendere me stesso dai peccati... come posso essere d'aiuto ad altri?"
"Non devi preoccuparti, Gabriele. Va tutto bene. A proposito, dove sei stato per indebolirti così tanto?" L'arcangelo evitò la domanda della virtù.
"Io... sono andato all'inferno per salvare Erathaele e Cassiele. Ma Amone era troppo forte." Rispose Yoongi.
"Non puoi lamentarti con me, allora. Te le vai a cercare, Gabriele. Come puoi pretendere di andare all'inferno e batterlo? Forse avresti dovuto occuparti dei tuoi angeli, piuttosto che strafare."
"Ma io sono la virtù della diligenza, volevo solo fare il più possibile per-"
"Gabriele. Devi essere consapevole dei tuoi limiti e fidarti di noi arcangeli. Tutto questo presto finirà, ci stiamo pensando noi." Luca parlò tranquillo e quasi mieloso, mettendo una mano sulla spalla dell'altro.
"Io mi fido di voi. Ma voi? Vi fidate di me? Non mi avete mai detto il piano." Yoomgi disse con un che di tristezza nella voce e negli occhi.
"Jungkook, da quanto sei arrivato?" Chiese Luca, vedendolo vicino alla porta. "Io... solo da qualche secondo."
Luca guardò pensoso Jungkook, e poi tornò su Yoongi. "Va bene. È arrivato il momento di dirvi il piano. Abbiamo creato un umano capace di aiutarci a sconfiggere i peccati. Ha poteri di luce molto forti." Disse l'arcangelo.
"Ti ringrazio, Luca." Rispose sinceranente Jungkook. L'altro sorrise. "Ci fidiamo di voi. Voglio che lo sappiate."
°
Yoongi cercava nella biblioteca del paradiso, tra i volumi più disparati. Ancora niente.
Ad un certo punto però si interruppe. Effettivamente, a pensarci, Amone aveva già ucciso i due poveri angeli della mitezza.
Quindi lui non era obbligato a dare a Mammone quello che gli aveva chiesto. Si stava sentendo come un peccatore, a frugare nella biblioteca per dare un aiuto, seppure involontario, a un peccato.
Ora che poteva lasciare stare, si sentiva molto sollevato.
Decise di recarsi sulla terra per aiutare chi ne avesse bisogno.
Si precipitò subito nelle periferie di un paese, dove tre uomini stavano discutendo. "Pensavo fossimo amici, come hai potuto rubarmi tutto quel denaro?" Chiese uno, rosso di rabbia.
"Io non credevo che fosse tuo! Pensavo appartenesse a quest'uomo!" Indicò l'amico al terzo uomo, che rimase in silenzio e insicuro sul da farsi.
Yoongi si avvicinò a lui, non rendendosi visibile agli altri due. "Non puoi lasciare che si uccidano a vicenda. Puoi fermarli." Parlò la virtù in tono rassicurante.
"No... potrebbero uccidere me." Ribattè preoccupato l'umano.
"Se non intervieni rischierai di venire incolpato tu. Devi agire. Ti prego. Sono Gabriele, virtù della diligenza. Voglio aiutarti. Il tuo grande coraggio verrà ripagato con il paradiso" Yoongi gli sorrise, accerezzandogli la guancia.
Gli infuse un po' di forza, e così, l'uomo seppe gestire la situazione. Però Yoongi era troppo stanco. Gli girava la testa, e faceva fatica a reggersi in piedi.
Era persino troppo esausto per chiedersi il perchè. Spiccando il volo, riuscì a spostarsi solo di poco, e poi fu costretto a toccare terra.
Era finito nel cimitero. Ma era davvero senza forze, come se usare la sua energia bianca su quell'umano l'avesse completamente prosciugato.
Fu costretto però a darsi una svegliata. Vide e soprattutto avvertì la presenza di demoni che recitavano strani incantesimi. Cauto, si avvicinò a loro.
"Che fate, spregevoli esseri?!" Chiese, mettendo su un esteriore forte e vigile. Con occhi attenti sui demoni, sfoderò la sua spada bianca e la puntò su di essi.
"Prepariamo l'esercito per il nostro signore. Ora vattene." Uno di loro, disinteressato rispose, per poi tornare insieme agli altri all'incantesimo.
"Smettetela subito- AH!" Yoongi cadde stremato a terra, tenendosi la testa. Sembrava stesse per scoppiargli, e ora i demoni avevano addirittura aumentato il volume di voce.
Le parole latine gli entravano nelle orecchie e gli risuonavano in testa, lo tormentavano.
Nel frattempo, una schiera di cadaveri sbucò dal terreno, seguendo apparentemente gli ordini dei demoni.
"Questi non sono abbastanza, lo sapete che lui ne vuole molti di più che una dozzina. Non ho intenzione di deluderlo, per cui mettete più fottuta energia nell'incantesimo, stronzi. Sono stato chiaro?!" Lo stesso demone che aveva risposto a Yoongi, alterato e visibilmente insoddisfatto rimproverò gli altri.
Di quale peccato stavano parlando? Forse Amone, o magari Asmodeo. In realtà no, non avevano la coda per cui non potevano essere demoni della lussuria.
"Ha ragione sapete, quando tornerà penso sarà un tantino... amareggiato. Vorrà vendicarsi per bene, e non credo che dieci ammassi di ossa marce riusciranno a soddisfarlo. Vi ricordo che è estremamente pignolo." Una nuova voce, in realtà fin troppo familiare, disse.
Yoongi la riconobbe subito, e gli si formò un nodo allo stomaco.
"Sì, Mammone. Provvediamo subito" Il demone rispose, e la virtù della diligenza alzò lo sguardo verso il peccato di avarizia.
"Gabriele. E io che pensavo che avessi un po' di buon senso. Dov'è il mio contro incantesimo?" Il peccato parlò esigente, con un sopracciglio alzato.
Yoongi vedeva l'impazienza nelle sue iridi dorate, e deglutì. Non sapeva cosa rispondere.
"Io... non-"
All'improvviso Hoseok si scaraventò sull'angelo, prendendolo per la veste bianca e avvicinandoselo al viso in un brusco movimento. Aveva un'espressione altamente infastidita, e quasi ringhiò quando aprì bocca.
"Senti, Gabriele. Sto perdendo la pazienza ad avere a che fare con voi virtù, quindi ascoltami bene, mh? Portami quello che ti ho chiesto o tutti sapranno che sei stato ferito col pugnale del peccato. Non si fideranno più facilmente di te, cosa credi?"
"Non potresti" sussurrò Yoongi.
"No?" Lo schernì il demone "Stai a vedere" sogghignò poi.
"Non ti aiuterò. Peccherei dandoti una mano. Non cederò al peccato, Mammone. Scordatelo." Gabriele disse con convinzione.
Hoseok lo lasciò andare, ridacchiando presuntuoso. "Tu credi che sia quello il peccato che rischi di commettere? Povero illuso! Vedrai, in un modo o nell'altro mi darai quello che voglio, in fondo siamo fratelli, no?" Ghignò meschino.
"Non più." Yoongi rispose debole.
"Oh, piccola, dolce virtù della diligenza." Mammone finse una voce dispiaciuta e triste, ma subito la cambiò "Fidati, non mento. Gli arcangeli sono solo dei falsi paladini. E non tarderai a scoprirlo."
°
Taehyung si guardava allo specchio, fissando i suoi occhi viola, intensi. Inclinò il mento verso destra, toccandosi la mascella con le dita affusolate. Gli artigli neri tracciavano la pelle pallida, perdendosi poi nelle ramificazioni violacee che gli imbrattavano tutto il collo.
Le sue iridi, incantate, seguivano le dita, con eleganza. Ammirò poi i suoi lineamenti, così dolci ma allo stesso tempo decisi e marcati. La sua pelle perfetta, e i suoi occhi a mandorla. Le sue labbra rosa e infine, i suoi capelli, ora nero pece, attorcigliati in ondulazioni.
La sua giacca, completamente in pelle nera, rifletteva il poco di luce che filtrava dall'esterno del palazzo.
Porca troia, lui splendeva. Era l'essere più bello che avesse mai visto, ed era forte, potente, il re dell'inferno.
Per un attimo intravide l'ombra di quello che era stato, Raffaele. Ma non solo, anche quel Lucifero di secoli addietro che ancora non si era reso conto della sua grandezza.
Vide i capelli cenere, lucenti e morbidi, che toccavano con cura gli occhi castani. La carnagione rosa, le sue sottili dita, ed eleganti mani. La sua pelle immaccolata, piena di vita, e le sue vesti candide.
E le più maestose, le sue ali bianche. Grandi, soffici e simbolo della sua bontà, della sua purezza. L'angelo preferito di Dio.
E ora eccole, nere, oscure, tanto maestose quanto una volta. Portavano addosso tutta la sua superbia, tutto il male. Taehyung poteva quasi ripercorrere con esse tutti i peccati che aveva commesso.
Si sa che, il primo peccato di un vero peccatore, è la sua mancanza di pentimento. In altre parole, la sua superbia. Taehyung non si era pentito per le sue azioni, per quello che era diventato.
Nessuno, prima di cadere, gli aveva mai riconosciuto i suoi meriti in maniera opportuna. Lui aveva sempre sopportato e sopportato e ancora sopportato ingiustizie e sofferenze, gli errori degli altri.
Ma lui, lui, il migliore di tutti che si faceva mettere i piedi in testa? Era ridicolo. E pensare che tutti quei secoli fa, ci erano voluti quei disgustosi esseri umani perchè si rendesse conto di quanto davvero valesse.
Di quanto fosse superiore. Taehyung sentiva ancora le voci degli altri angeli che davanti a lui lo lodavano e lo ammiravano, e poi, quando pensavano che lui non potesse sentirli, lo criticavano e lasciavano parlare l'invidia.
Lui che non aveva mai sbagliato, lui che era sempre buono e gentile con tutti. Lui che perdonava sempre tutti. Lui che era così umile e virtuoso.
Lucifero sapeva che se l'erano cercata. Tutto quel tempo in cui aveva sofferto in silenzio; tra poco sarebbe arrivato il momento di fargliela finalmente pagare.
Avvicinandosi allo specchio, continuò a guardarsi il viso, la mano destra posata sul vetro come appoggio. Si ammirava il volto come lo stesse riscoprendo da capo, attentamente, lentamente.
La sua mente sorvolò i momenti migliori, quelli in cui tutti erano impotenti dinnanzi a lui. Davanti ai suoi poteri, e al suo volere.
Presto tutti i peccati capitali si sarebbero riuniti ed era tutto merito suo. Il suo piano stava funzionando, e i suoi fratelli stavano cadendo uno dopo l'altro.
Per quanto la relazione con loro fosse contorta, Taehyung era al corrente che erano pezzi grossi nel suo schema. Oltretutto, erano i suoi più fedeli alleati e sapeva che non lo avrebbero mai tradito.
Dopotutto, la prima volta, lo avevano seguito spontaneamente nella sua ribellione.
Taehyung attaccò la fronte allo specchio, ghignando lievemente. Il bussare alla porta lo costrinse a staccarsi dal suo riflesso, e si girò.
"Chi è?!" Rispose acido, alzando il volume della voce.
Da fuori, un suo servitore rispose dicendo il suo nome, e il peccato di superbia sputò uno svogliato, ma pur sempre infastidito "Entra".
Il demone entrò, e chinò la testa. "Mio signore. Gli altri peccati la aspettano nella sala del trono. E... Amone mi ha detto di riferirle di fare in fretta perchè sta... perdendo la pazienza." Disse quello, un po' insicuro verso la fine.
"Tz" Lucifero sbuffò voltandosi nuovamente verso lo specchio. "Chi si crede di essere a darmi ordini"
"Ha davvero insistito sul sollecitarla a-"
"Forse Amone si è dimenticato che comando io" Taehyung sibilò pericolosamente, girando minaccioso la testa verso destra, occhi appena rivolti al suolo ma chiaramente indirizzati al servitore, che freneticamente si scusò e levò il disturbo.
Dopo aver mosso il viso in una smorfia infastidita, stringendo la mascella e i pugni, decise di dirigersi nella sala del trono.
"Non so cosa ti faccia pensare di avere il minimo diritto di darmi ordini, Amone, ma vedi di finirla subito." Lucifero entrò in sala sbattendo rumorosamente il portone, tanto che le guardie al di fuori sobbalzarono.
"Beh, Lucifero. Magari se non mi facessi incazzare ad ogni occasione potrei prenderlo in considerazione" Namjoon fulminò l'altro con lo sguardo, chiaramente arrabbiato.
Le sue mani nere, appoggiate ai braccioli del suo trono, erano completamente avvolte da energia elettrica, da quanto era irritato.
Taehyung ricambiò l'occhiataccia, andandosi a sedere sul suo trono, quello centrale.
"Tu sei sempre incazzato, Amone. Non è una scusa valida." Jin, ridacchiò punzecchiandolo.
"Stai zitto, Belzebù." Ringhiò il peccato d'ira.
"Quindi. Veniamo a noi. Facciamo il punto della situazione. Come procede il piano?" Chiese Taehyung, interrompendo così la tensione di sguardi tra Namjoon e Jin.
"Da quel che so, Yoongi non ha ancora peccato. Per il momento resiste bene, e questo in realtà rallenta i nostri piani." Jimin rispose.
"Maledizione." Lucifero imprecò fra sè e sè, "Dobbiamo intervenire, subito."
"Calmati, fratello. Ho tutto sotto controllo." Hoseok parlò rilassato, con un che di malizia nella voce.
"Ovvero?" Chiese ancora Taehyung.
"Ovvero, ho già incaricato Elia di avvisare gli arcangeli della ferita di Yoongi. Una volta che lo avranno scoperto, saranno diffidenti nei suoi confronti, e il gioco sarà fatto." Mammone spiegò, sogghignando.
"Avevo dimenticato quanto sei efficiente quando vuoi ottenere qualcosa" Jin disse, piacevolmente sorpreso.
Hoseok ridacchiò scuro, fiero di sè. "Oltretutto, ho visto Gabriele piuttosto debole e stanco. Ancora non ha ceduto, ma il peccato si sta facendo strada dentro di lui. E non c'è niente che può fare per fermarlo." Proseguì.
Namjoon si aggiunse. "Anche io ho notato la sua debolezza. Qualche giorno fa si è presentato qui per salvare due angeli, e non riusciva nemmeno a difendersi, tantomeno contrattaccare. Non è mai stato così debole prima d'ora."
"Molto bene, allora. Siamo vicini al nostro obbiettivo. Continuiamo a stuzzicarlo per accelerare il processo. Sono stanco di aspettare." Taehyung disse, voce roca e grave.
Jimin appoggiò lentamente la schiena sul suo trono, facendo alzare la camicia e lasciando così in bella vista i suoi addominali.
"Ah, finalmente. Non vedo l'ora di fare casino, tutti e sette insieme." Disse sogghignando, quasi eccitato all'idea.
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Angolo autrice
Saaaalvee gente :)
Ci avviciniamo sempre di più al momento cluee :))
Come vi sembra il capitolo? Spero vi piaccia. Io personalmente sono moolto soddisfatta di come è uscito.
Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate con una stellina e un commentino magari.
Ps. Come state? Spero bene.
Ah e, ho cambiato le copertine, vi piacciono?
Vi saluto calorosamente, un abbraccio forte💜
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