Avarizia
avaritia :: avarizia
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! attenzione ! capitolo con scene e linguaggio violento
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Hoseok era ormai trattato con diffidenza e distacco. Nessuno si fidava più di lui e nessuno gli affidava più compiti da svolgere.
Si sentiva inutile. Voleva aiutare gli umani, e voleva anche recuperare l'amore che tutti gli davano prima.
Poteva fare entrambi.
Bastava salvare anime, e questo lo avrebbe aiutato a riasquisire la stima degli altri. Avrebbero visto che in realtà non aveva mai complottato contro di loro.
Ora si trovava quindi sulla Terra. Aiutava gli umani donando loro generosità, in attesa di salvare qualche anima dalle grinfie di avidi demoni.
L'avidità non è altro che una parte dell'avarizia. Volere sempre di più per il piacere di possedere in sè, senza condividere. Hoseok non li capiva proprio.
Come potevano pensare solo a sè stessi, come potevano essere soddisfatti sapendo che stavano facendo del male a qualcuno? Hoseok non se ne capacitava, ma forse era normale, non era nella sua natura pensare così.
"Dona quelle terre ai contadini che muoiono di fame, buon uomo" disse a un importante proprietario terriero, che subito suggerì l'idea agli altri suoi 'soci' lì presenti.
Vide come essi gli diedero ascolto, e si sentì sollevato e allo stesso tempo abbattuto: era da un bel po' che i suoi fratelli o qualcuno in generale lo trattava con affetto e rispetto.
Volò via, perso tra i ricordi.
Si fermò in mezzo al nulla, inginocchiandosi a terra per piangere. Era straziante, il petto gli faceva male da tutto il dolore che stava provando.
Sentì una sensazione che conosceva molto bene poi, era quella che lo avvertiva quando c'era bisogno del suo aiuto. Si asciugò in fretta le lacrime e spiccò il volo nuovamente.
Arrivò in una casetta di campagna, dove un modesto borghese, ormai anziano, era in punto di morte. Era stato sia avaro che generoso nella sua vita, era migliorato nei suoi ultimi anni.
Per questo meritava di essere salvato, ma Hoseok sapeva bene che i demoni avrebbero comunque cercato di prendersi la sua anima. Più dannati equivalevano a più forza per l'inferno, e l'angelo della generosità non lo poteva permettere.
"Namjoon mi aiutava sempre..." sospirò accarezzando la testa dell'uomo sofferente, ripensando a come il fratello avesse rifiutato di andare con lui.
Le lacrime si formarono di nuovo, e non potè trattenerle. "Dovete darmi una possibilità, vi prego" sussurrò inconsciamente rivolto ai suoi fratelli.
"Michele, sei proprio patetico. Non ti meritano, non lo capisci?" L'angelo venne distratto da una voce familiare, e ultimamente l'aveva sentita fin troppo.
"T- ti prego, Taehyung. Vai via." Tirò su col naso per poi asciugarsi le lacrime, e usò la sua energia bianca per alleviare il dolore dell'uomo morente.
Il demone lo ignorò, ancora seduto sul davanzale della finestra. "Oh, non posso, Michy. Ho portato qualcuno che muore dalla voglia di avere quell'anima." Taehyung ridacchiò divertito guardando Hoseok, che teneva la mano dell'umano come se potesse bastare a tenere lontano i demoni.
"Non ti lascerò prendere quest'anima. Si merita il paradiso per il suo operato negli ultimi anni. Ingenti donazioni alla Chiesa, a monasteri, a orfanotrofi e ai poveri. Merita la beatitudine." Parlò l'angelo con convinzione, guardando intensamente il viola intenso degli occhi del demone davanti a lui.
"Ah, quali onorevoli gesti." Taehyung si finse toccato e profondamente emozionato, posando una mano sul petto. Poi balzò giù, nella stanza, e la sua espressione minacciosa mise l'angelo sull'attenti.
"Entra, Zisiel." Ordinò Lucifero "Questo, generoso Michele, è il demone più potente dell'avarizia. Zisiel, spiega al nostro angioletto perchè questo signore merita di marcire sotto il tuo controllo, nel caso se ne fosse dimenticato" continuò il demone della superbia, meschino.
Hoseok strinse la mascella in irritazione, "I piani di Dio-"
"Robert Larsson, prima di darsi al volontariato, ha passato ben sessant'anni della sua vita a risparmiare, tanto da lasciare sua moglie perchè costava troppo mantenerla, e tanto da essere sleale con i suoi familiari e amici più stretti arrivando a tradirli pur di avere più soldi e potere." Il demone rappresentante l'avarizia espose, avvicinandosi ad Hoseok, il quale stava protettivo davanti al corpo dell'ormai senza vita umano.
"Credi ancora che si meriti il paradiso, mh?" Taehyung chiese, e Hoseok deglutì. "Certo. Ha fatto del bene."
Lucifero rise quasi maniacale, e guardò l'angelo con un'espressione indecifrabile: a metà tra l'infastidito, il divertito e l'incredulo. "Pensi davvero che un po' di bontà basti? Ahahaahah, illuso. Zisiel, prenditi la sua anima"
"NO!" Tuonò Hoseok, alzandosi in piedi e facendo da scudo al cadavere.
Taehyung ora ghignò, sapendo benissimo il motivo della sfuriata improvvisa ma fingendosi ignaro "Oh? Sembra quasi che tu voglia salvare quest'anima per altre ragioni"
"Stai fermo là, vile creatura!!" Sfoderò la spada e la puntò contro Zisiel, che si fermò di scatto. Taehyung gli fece cenno con la mano di stare fermo.
"Come ho già detto, non vi lascerò prendere quest'anima."
"Andiamo Michele, non sei qua per ordini superiori, hai solo seguito il tuo sesto senso." Lucifero disse, e poi abbassò la mano sinistra, segno all'altro demone di entrare in azione.
Hoseok venne cosi attaccato da Zisiel, che tirò fuori delle lamette affilate da l'angelo non aveva capito bene dove. Attaccò in fretta e la spada bianca cadde a terra, mentre il demone lo sbatteva violento al muro.
Le lamette si attaccarono al muro bloccando la stoffa della lunica tunica bianca di Hoseok, prendendo dentro anche la pelle in alcuni punti. Hoseok cacciò un urlo strozzato e strizzò gli occhi; evitò di chiedere l'aiuto dei suoi fratelli.
Per prima cosa non sapeva se sarebbero venuti in suo soccorso, e anche se fossero venuti, la presenza di Taehyung non avrebbe di certo giocato a suo favore.
"Sei troppo debole, Michele. Finirai per essere sostituito di questo passo." Lucifero lo riportò alla realtà.
Si staccò con dolore dal muro e incanalando tutta la sua energia nelle sue mani, formò un grosso fascio di luce bianca che colpì i due demoni.
Urlarono in dolore, allontanadosi. Hoseok ne approfittò per prendere l'anima, spiegare le sue soffici ali bianche e infine fuggire da quel posto il più velocemente possibile.
Taehyung guardò con occhi sinistri la direzione verso cui Hoseok era scappato.
"Sono spiacente, me lo sono lasciato sfuggire." Parlò Zisiel, solenne.
"Hai visto la sua reazione? Abbiamo istigato la bestia." Lucifero ghignò trionfante, ignorando la scusa dell'altro che non aveva la minima idea di cosa stesse parlando.
I due stavano ancora seduti a terra, col fiatone, feriti dall'attacco della virtù della generosità.
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Hoseok arrivò in paradiso stremato, dopo aver lasciato l'anima tra le altre dei generosi.
Giunto a palazzo, andò nella sala delle virtù, dove erano presenti tutti. Entrò e disse "Ho salvato- ho salvato un'anima-" cominciò a barcollare mentre la vista si appannava.
Le altre virtù si alzarono dal proprio posto in apprensione e Hoseok intanto finì la frase " -ora potete credermi" concluse debole prima di cadere a terra privo di sensi.
"Cosa... cosa gli è successo?" Chiese agitato Jungkook, e Namjoon rispose "Deve aver usato troppa energia"
"Portiamolo in camera sua, forza" Yoongi invitò gli altri quattro ad ascoltarlo cominciando ad alzare con cura l'altro angelo da terra.
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Jimin se la spassava, al castello. Continuava a fare sesso con quella dama del re, la torturava e di conseguenza diventava sempre più forte.
Quando sveniva, la tormentava in sogno tanto da costringerla a svegliarsi, per poi ricominciare tutto da capo.
"Dai dolcezza, non dirmi che il mio piercing alla lingua ti sta dando fastidio? Apri la bocca, da brava" Il demone disse gentile, accarezzando con pacatezza la guancia bagnata di lacrime dell'umana.
Lei continuava a piangere, e girò la testa al lato, rifiutandosi di guardare Jimin in faccia. "Forza, Adelaide, guardami e apri la bocca" pazientemente continuò.
"Mhh, devi essere stanca. Dormi pure" disse infine. La dama non si fece troppe domande, non voleva cambiasse idea e non sapeva nemmeno se l'avrebbe davvero lasciata riposare, ma ci provò comunque.
Stranamente, il demone sembrava davvero voler rimanere fedele alle sue parole.
Si svegliò dopo non sapeva quanto tempo, e vide una figura piangere nell'angolo. Vedeva solo i capelli biondi che sbucavano dalle braccia avvolte tristi attorno ad essi.
Non capiva. La persona piangeva e piangeva e sembrava non rendersi conto che lei fosse lì. Non poteva muoversi: era ancora legata, e la sua posizione le permise solo di vedere con la coda dell'occhio la sagoma che da lontano lentamente si alzava.
Vide i vestiti neri che aveva prima- Asmodeo!! Si rese conto, e agitata voltò la testa dall'altra parte.
"M- mi dispiace" parlava con voce affranta, e quando finalmente gli fu vicino, la dama notò che non aveva più coda, corna e piercing. A guardarla c'erano degli occhi scuri e caldi al posto di quelle iridi color ghiaccio che l'avevano tormentata fino a quel momento.
Cosa era successo? Era molto confusa.
"M- mi dispiace! Davvero! Io- io lo so che non può giustificare quello che ho fatto ma- non ero in controllo del mio corpo! Sono un angelo, ma ogni tanto-" singhiozzò "vengo posseduto da questa forza malvagia che non riesco a controllare- mi dispiace tantissimo, non ti immagini-" pianse ancora, avvicinandosi a lei.
Adelaide lo guardò preoccupata per lui ma anche per sè stessa, scrutando con attenzione i suoi movimenti. Inaspettatamente la liberò dalle manette che la tenevano legata al letto, e la dama si massaggiò i polsi e le caviglie completamente sfregiate.
"Oddio, cosa ho fatto..." l'angelo si mise le mani tra i capelli e diede le spalle alla donna, camminando in agitazione. Poi cadde a terra, e la dama spalancò gli occhi in spavento.
Si alzò dal letto più in fretta che potè, rallentata dal dolore delle ferite, ma riuscì comunque a raggiungere l'angelo.
L'aveva liberata, doveva almeno provare ad aiutarlo...
Girò il corpo di Jimin con delicatezza, e provò a scuoterlo leggermente per provare a svegliarlo. Niente.
"Ehi, dai... svegliati forza... non fa niente... non è stata colpa tua, lo capisco..." disse lei, provando ancora a svegliarlo.
Avrebbe funzionato la respirazione bocca a bocca su un angelo? Avevano bisogno di ossigeno? Non lo sapeva, ma voleva tentare.
Avvicinò la sua bocca alle labbra bagnate dalle lacrime dell'altro, e provò a immettere aria. Inizialmente non vi fu risposta, ma poi vide i suoi occhi aprirsi.
Non fece in tempo a sentirsi sollevata: vide gli occhi ritornare del colore freddo che erano prima, e subito sentì la prepotenza della lingua dell'altro all'interno della sua cavità orale.
Il muscolo del demone spingeva fino in fondo, facendole venire dei conati di vomito, anche se non avrebbe potuto rimettere proprio niente.
La pallina del piercing continuava a sbatterle contro il palato, aumentando la sensazione di fastidio e disagio. Jimin prese le spalle della donna e co poca gentilezza le voltò insieme al suo corpo, in modo che lui stesse sopra l'umana.
Adelaide vide in modo appannato le corna del demone e la sua coda che si agitava in eccitazione. Jimin continuava a spingere il suo membro contro la sua intimità, e la forza era tale che non sentiva nemmeno piacere.
Finalmente, dopo un tempo che sembrava interminabile, Jimin si staccò dal corpo stremato della donna.
Aveva il fiatone, il suo petto pallido e lucido dal sudore faceva su e giù continuamente, mentre fissava affamato la donna nuda e completamente sconvolta.
"T- tu..." disse lei con voce rotta, e Asmodeo cominciò a ridacchiare, ripensando alla faccia della donna quando si era resa conto che non era cambiato proprio nulla.
La sua risata si fece più forte, più pazza quasi. Si leccò le labbra e poi disse ad alta voce "Non posso credere che tu abbia creduto a tutte le cagate che ho detto!!" Continuò a ridere, tono sinistro e meschino che si prendeva gioco dell'ingenuità della donna.
"Avevi- avevi detto- che una forza malvagia-"
"Dolcezza, ti facevo più intelligente per essere una dama." Si alzò da terra e in un lampo le sue mani forti e dotate di artigli le stringevano il collo.
"Io sono la forza malvagia" rise ancora, fiondandosi sulle labbra della donna. Lei piangeva, ma non poteva fare niente contro il demone, troppo forte in confronto a lei.
"Adesso apri le gambe se vuoi che ti tratti bene, coraggio" sussurrò sensuale, spostando la mano dal collo al fianco, fino ad arrivare ad afferrare la coscia.
"Ti- prego- io- hai già- abbiamo già f- fatto..." disse debole, cercando invano di dissuadere Jimin da ciò che stava per fare.
"Non mi basta, non mi basta!" Tirò la testa all'indietro mentre entrava e gemeva immerso nel piacere. "Ho fame dolcezza, ti voglio distruggere" ghignò malvagio, ridendo poi soddisfatto, in estasi.
Era una cazzo di belva. La dama non sapeva come il suo corpo non si fosse ancora davvero spaccato, come aveva detto il demone. Aveva una stamina pazzesca, gli ci volevano ore prima di essere pienamente soddisfatto. E più andava avanti, più era forte e spietato.
Quando tutto finiva, era solo questione di poco tempo prima che l'ncubo ricominciasse. Stava andando avanti così da troppo ormai, e Adelaide non ce la faceva più.
Il piacere era solo una piccolissima parte in tutto quello strazio, il suo corpo mortale non poteva durare ancora per molto.
Una porta si spalancò, e la donna, paonazza di vergogna, alzò piano le doloranti braccia per coprirsi il volto.
Asmodeo ringhiò infuriato a chiunque avesse interrotto l'atto e, a malavoglia, si staccò dall'umana.
"Chi cazzo osa disturbarmi??!" Urlò al servitore, che intimidito abbassò la testa in rispetto.
"O- oruhus chiede di parlare con lei, s- signore. Dice che è importante e non può aspettare."
"Sarà meglio che sia davvero importante, altrimenti la scorticherò con le mie stesse mani" sibilò il demone della lussuria, prima di vestirsi e dirigersi fuori dalla stanza.
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Hoseok si risvegliò piano, con un mal di testa assurdo. Gli ci volle un po' per riconoscere il posto in cui stava: vide Jin ancora privo di sensi sul suo letto.
Sospirò triste, e si ricordò poi ciò che era successo. Si alzò di scatto dal letto, ma fu fermato da Yoongi.
"Piano, sei ancora debole."
"Y- yoongi, avete- hai visto? Ho salvato un'anima- gli altri hanno visto? Ho- non vi ho tradito-" parlò frenetico, e l'altro angelo sospirò.
"Hoseok, non basta a dimostrare la tua innocenza. Purtroppo è difficile crederti."
L'angelo della generosita sentì il mondo cadergli addosso. Non era abbastanza? Doveva fare di più.
Più anime. Doveva salvare più anime, dimostrare di essere buono. Dovevano amarlo come prima. E doveva avere potere come prima, perche così era troppo debole: gli era bastato un semplice attacco per svenire.
Così, dopo che si fu ripreso, era sempre più spesso sulla Terra. Aveva molta convinzione, e forse era proprio quella che l'aveva portato alla riuscita del suo intento.
Stava salvando tante anime, e fortunatamente riusciva a sconfiggere i demoni che volevano portarsele all'inferno.
Finalmente i suoi fratelli avevano riacquistato la fiducia in lui e si sentiva ora in pace con sè stesso.
In paradiso tutti si scusarono delle accuse a lui rivolte, una volta visto il suo grandioso operato. Più anime portate in salvo voleva dire più energia positiva per il paradiso e per lui che lì le portava.
Era in grado di affrontare i demoni e non aveva più paura, perchè era spinto dal desiderio di fare del bene.
O almeno questo era quello che pensava.
Una volta, gli capitò di dover salvare un'anima che nella vita aveva fatto più male che bene. Assassino per avidità, aveva ucciso talmente tante persone che due mani non erano sufficienti a contarle.
Si era pentito in fin di vita, e questo gli garantiva un posto in paradiso. Ma il demone non ne voleva sentire, e Hoseok non poteva permettersi di far finire ingiustamente l'anima all'inferno.
Così, armato di coraggio e la sua spada, uccise il demone. Si sentì in colpa per ciò che aveva fatto, lui non aveva mai ucciso nessun demone se non in casi in cui la sua vita era in pericolo.
Questa volta però non poteva non agire, doveva prendere quell'anima. La doveva salvare.
Altre volte aveva invece risparmiato le creature oscure, ferendole ma non mortalmente.
Ormai salvava sempre più anime, era adorato e ammirato da tutti, probabilmente anche più di prima. Era soddisfatto e contento, ora i suoi fratelli gli credevano, e lo amavano. Tutti gli altri angeli pensavano lo stesso.
Eppure, gli sembrava di non star facendo abbastanza. Chissà quante anime avevano bisogno del suo aiuto. Doveva salvare più anime, più anime, più anime.
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Eri intenta a lavorare a maglia. Il filo di lana che stavi usando era di un rosso acceso, e ti era stato regalato al compleanno da una delle tue sorelle.
Ti sembrava di maneggiare oro, visto che la lana colorata era costosa per gente come te.
Stavi seduta vicino al caminetto, canticchiando una preghiera che solitamente intonavi in chiesa. I tuoi genitori erano fuori dalla casa, a lavorare la terra.
Oggi era giornata soleggiata, pur sempre fredda però. Notasti che il sole era ben alto nel cielo, ciò voleva dire che era ora di pranzo.
Prendendo una pentola in rame, lucidata giusto qualche giorno prima con cura, la posasti sul tavolo.
Preparasti quindi un minestrone, che sapevi essere l'ideale per una giornata di freddo intenso. Oltretutto, i tuoi genitori lo amavano.
Dopo aver messo la pentola sul fuoco, tua madre e tuo padre rientrarono in casa chiamandoti "T/n! Cara, vieni, ti prego" tua madre disse dolcemente.
Ti dirigesti verso di lei, notando con confusione una persona sconosciuta tra lei e tuo padre.
"Tesoro, ti presento il Conte Owens. Stavamo parlando fuori e ci stava raccontando di come ti vede sempre a messa." Tua madre spiegò al settimo cielo.
Tuo padre ti vide ancora confusa, e continuò "Siamo onorati di ciò che ci ha detto. Potreste dirlo voi a T/n, gentiluomo" sorrise allo sconosciuto.
Egli ricambiò il sorriso e si girò poi verso te, mantenendo lo stesso sorriso smagliante. Prese la tua mano e la baciò, facendo un piccolo inchino.
"Signorina T/n, è già da mesi che vi ho notata in chiesa, sempre sola e silenziosa, ma aggraziata ed elegante. Siete raggiante e bellissima, tanto che sembrate creata dalle mani di Dio. Non ho potuto che innamorarmi perdutamente di voi, e poco mi importa della vostra posizione sociale. Sarei l'uomo più felice del mondo se foste la madre dei miei figli e la mia stupenda moglie. Perdonerete spero la mia spavalderia che mi ha portato a cercarvi e a trovare dove vivete."
Parlava con maestria e gentilezza, e non potevi che arrossire. Ti sentivi lusingata e contenta, di ricevere tutti quei complimenti.
"Non preoccupatevi. Mi sento indegna di essere vostra sposa, e anche in colpa perchè non potrò più aiutare i miei genitori. Ma se loro sono d'accordo a concedermi come vostra compagna, non posso che mettermi il cuore in pace. Gentiluomo, mi lascerete tempo qualche giorno per pensare bene alla vostra proposta?" Chiedesti in imbarazzo, ma al contempo davvero felice.
Stavi per vivere tutto ciò che avevi visto in paese? Un bell'uomo che ti amasse, con cui andare a passeggio? E per di più un conte? Sembrava un sogno, ma forse era arrivato anche il tuo momento.
"Certamente. Vi attenderò domenica davanti alla chiesa, allora. Fate un buon pranzo." Sorrise ancora, "Signori" chinò poco la testa come saluto ai tuoi genitori, e uscì.
"Non ti sembra un dono di Dio, figlia mia?" Tua madre ti abbracciò contenta, e tu ricambiasti, sentendoti grata e riconoscente.
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Jungkook si sentiva estremamente in colpa. Aveva esagerato, aveva accusato suo fratello per niente, e adesso per colpa sua Hoseok aveva qualcosa di strano.
Voleva buttarsi a terra a piangere, se solo non l'avesse trattato così male...
Hoseok non era cattivo o roba simile, ma Jungkook aveva notato che qualcosa era cambiato.
Era molto più convinto e meno impaurito, e fino a qui la cosa era positiva. L'angelo non era tanto convinto però della sua continua ricerca di anime da salvare.
Non aveva più nulla da dimostrare ormai, e il minore non capiva come mai continuasse a portare centinaia e centinaia di anime ogni giorno.
Aveva provato a parlare col fratello, che però l'aveva rassicurato dicendogli che stava bene ed era tutto normale.
Jungkook restava però preoccupato.
Ed effettivamente aveva ragione. Hoseok non aveva più nemmeno idea del perchè volesse sempre più anime. Giustificava la cosa come un volere aiutare tante persone, per il bene loro e del paradiso.
Non era stancante, no, perchè rientrato a casa tutti lo stimavano e lo lodavano per il suo operato. Ciò lo spingeva a combattere contro i demoni, uccidendoli molto spesso.
Voleva più anime, le voleva salvare dall'oscurità, diceva.
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"Oruhus, cosa c'è di così tanto importante da disturbarmi? Parla." Jimin chiese impassibile, ancora eccitato e insoddisfatto.
"Mi hai interrotto sul più bello, brutta stronza" sputò velenoso, guardandola male dal suo trono. Taehyung era via per cavoli suoi, e la sala era vuota.
Il demone stava seduto scomposto, con la schiena scoperta che scivolava verso il basso e stava quindi quasi all'altezza dei braccioli. I suoi pantaloni in pelle lasciavano ben poco all'immaginazione: la sua erezione era ben visibile.
Oruhus si leccò le labbra e deglutì alla vista, e Jimin tuonò severo "Smettila di guardarmi il cazzo e rispondi alla mia domanda"
"Asmodeo, mio signore-" disse inginocchiandosi al suo cospetto. "La prego- la prego, non ce la faccio più, non posso resistere secoli prima di poter avere-"
"SILENZIO!" Urlò furioso Jimin, e lo spaventoso suono rimbombò nella gigante sala, facendo tremare il succubus inginocchiato.
Alzò la testa e lo vide alzarsi, in tutta la sua gloria. I suoi addominali scolpiti, le sue braccia definite, e le sue cosce, avvolte da quella pelle lucida che le fasciava perfettamente.
Oruhus si sentiva salivare. Si sarebbe fatta scopare da lui subito, in quell'istante. Sentiva il fuoco dentro, il fuoco della lussuria.
Quando Asmodeo fu giunto davanti a lei, la prese per il collo e la sollevò da terra. "La prego" tossì, a causa del fastidio alla gola "Non è giusto- io ho bisogno di-"
"Tu osi mettere in discussione la mia punizione?" Jimin strinse la presa sul collo dell'altro demone, occhi furiosi che non facevano altro che impaurire Oruhus.
"N- no- ma- la prego! Farò tutto quello che vuole, posso- posso aiutarla io con il suo problema-" farneticò disperata.
"Tu sei il mio problema" la mise giù lentamente, parlando con voce roca e profonda.
"E sai come mi piace risolvere i problemi come te, no?" Continuò Asmodeo sensuale, abbracciando Oruhus.
Spinse volontariamente la sua erezione contro di lei, facendola gemere senza contegno. "S- signore- bru- AH! Brucia!!!" Urlò, sentendo caldo dentro di sè.
E sta volta, era opera di Jimin, che ghignò. "Ti piace così tanto giocare col fuoco Oruhus, finalmente è arrivato il momento di darti ciò che ti spetta. Dai, urla ancora per me." Sussurrò meschino lui sulle sue labbra.
Oruhus sentì la coda del demone avvolgersi attorno al suo corpo, sensuale. Sentì una fortissima fitta dentro di sè, mentre la coda cominciò a stringere.
"AH! SIGNORE!! AAAAAHH!"
Jimin rise malvagio, soddisfatto. Le morse le labbra con violenza, quasi staccandole. "Più forte, amore, più forte! Strilla il mio nome!"
La coda strinse ancora, e la punta arrivò al petto scoperto del succubus.
"ASMODEO!" Urlò, e Jimin posò gli artigli della mano destra sulla guancia dell'altro demone. Li passò poi sulla pelle, squarciandola. "Mhh, sì, Oruhus, proprio così. Forza, muori per me"
La punta della coda infilzò con forza il petto del demone, che cacciò un urlo spaventoso e morì sul colpo.
Jimin levò la coda dal corpo e chiamò Peito perchè lo facesse fuori. "Buon appetito" disse impassibile accarezzando le corna dell'animale, guardando senza battere ciglio il succubus a terra.
Tornò poi nella sua stanza delle torture. La dama stava dormendo, e lui procedette a togliersi scarpe e pantaloni, mettendosi esattamente nella posizione di prima.
Adelaide si svegliò terrorizzata alla sensazione di qualcosa entrarle dentro, e quando si rese conto che Asmodeo era tornato urlò nel panico.
"Adoro le tue urla, dolcezza. Mi eccitano molto, dovresti rimediare."
"Smettila, ti prego, smettila!" disse lei piangendo, e Jimin riprese a spingere con violenza.
"Non senti il piacere, mh? La costante sensazione di dover soddisfare la sete dentro di te? Posso sentire la tua sete di piacere, lasciati andare, dolcezza" disse in mezzo ai gemiti, e la dama non capiva.
"Sei troppo concentrata sul dolore, concentrati sul piacere. Anche il dolore diventa eccitante" rise sinistro, e divorò la bocca di Adelaide.
Colpì un punto preciso e la donna gemette in piacere "Sì, dolcezza. Così, continua così- ah- per me."
E continuarono, e continuarono. Era estenuante per lei, mero corpo umano a dover sopportare la forza e la resistenza del principe degli incubi.
"A te, che sei stata così brava e amorevole da aiutarmi anche dopo averti fatto del male, ho intenzione di fare un regalo speciale" Jimin si avvicinò alle sue labbra e le rubò un bacio, al quale lei rispose stanca.
Jimin prese la punta della sua coda e si ferì il polso, facendone uscire il viscoso sangue nero.
Appena Adelaide lo vide, rabbrividì in realizzazione. "N- no- no, ti prego- non-"
"Shhh" Jimin cercò di tranquillizzarla mettendo un dito sulle sue labbra. "Sei così gentile e altruista, così piena di amore. Scommetto che speravi che prima o poi il re si innamorasse di te, proprio come tu con lui, mh?" Il demone fece la voce triste e addolorata, mettendo un finto broncio dispiaciuto.
Le accarezzò i capelli neri, andando avanti "Povera piccola, lui era troppo stronzo per ricambiare vero? Eppure aveva ragione, l'amore non ti porta da nessuna parte. Hai visto come sei finita tu, per colpa dell'amore?" Jimin sussurrò poi apprensivo sulle sue labbra.
"Sei dolce e buona, appena sviata dalla lussuria. Io amo corrompere le anime come la tua." Rise sinistro, ancora sopra di lei sul letto.
"N- no" disse lei flebile, impaurita.
"Ti sto dando l'occasione di fare quello che vuoi veramente, senza sensi di colpa e merdate varie. Ti sto dando l'occasione di essere libera," si avvicinò all'orecchio e ridacchiò rocamente "di diventare un succubus" disse sottovoce, facendola rabbrividire.
Prese il suo polso e lo mise sulla bocca della donna, che con riluttanza lo leccò e poi bevve. "Il tuo nome non è più adatto, te ne darò uno nuovo"
La donna cominciò ad urlare e sbraitare, muovendosi in preda al dolore letteralmente indemoniata. Jimin rimase seduto sopra di lei, guardando con soddisfazione il suo corpo snellirsi ulteriormente.
Si muoveva freneticamente, ma il demone vedeva gli artigli crescere sulle mani che si tenevano la testa. Vide poi gli occhi spalancarsi e tingersi pian piano del tipico color ghiaccio, mentre i capelli passavano da essere neri a rossi.
La dama ancora urlava, le corna le spuntavano da entrambi i lati della testa e la coda le cresceva velocemente. Sentiva un bruciore dentro, un fuoco, ma era diverso da quello di prima.
No, adesso anche lei aveva fame. Asmodeo la guardava con un ghigno trionfante e piano si avvicinò alla sua bocca "Rinasci, Sharan" disse, e l'altra si sentì bruciare dentro, presa dall'eccitazione.
"Asmodeo" chiamò lei, e Jimin la sentì per la prima volta sensuale. "Porta rispetto al tuo signore, novellina" lui la fulminò, mordendole le labbra e facendone uscire sangue nero.
"Mio signore, ah- mi fotta" gemette lei alle continue attenzioni di Jimin, che proseguiva a stuzzicarla.
Lui rilasciò un mezzo ringhio, "Mhh- sei fottutamente sexy- ti scoperò, sì- ma voglio qualcosa in cambio" disse infine serio "Trovami l'angelo della generosità"
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Hoseok aveva sentito gli altri angeli parlare del piano per sconfiggere i demoni. Dicevano qualcosa sul chiudere le porte dell'inferno con un incantesimo raro, praticabile solo da un arcangelo per un'unica volta.
Perchè non l'avevano chiamato per dire anche a lui di questo? Ancora non si fidavano?? Ma per quale motivo? Aveva sempre fatto del bene e salvato anime, come potevano ancora dubitare della sua fedeltà?
L'angelo doveva giusto andare sulla Terra, e vide Yoongi uscire dalla sala.
"Di che parlavate senza di me?" chiese, e l'altro sorrise "Ah, pensavamo fossi sulla Terra. Non ti preoccupare, ti aggiorneremo a breve" cercò di rassicurarlo, ma la virtù della generosità non sapeva se credergli.
"Vado adesso. Se permetti, " Hoseok chinò la testa come per salutare ma Yoongi lo fermò, posando una mano sulla spalla dell'altro.
"Aspetta, lascia che venga ad aiutarti" propose il maggiore, e l'altra virtù rise "Che c'è? Non ti fidi?" chiese.
Aveva un sorriso stampato in faccia, ma mascherava la sua irritazione: non era sincero, non era contento.
Yoongi corrucciò le sopracciglia, "No, assolutamente. Ultimamente sei pieno di lavoro, e avevo pensato che una mano poteva servirti"
Hoseok sorrise ancora di più, "Non ti preoccupare, Yoongi. Ce la faccio da solo". Quel sorriso era troppo strano, tirato. Yoongi forse non l'aveva mai visto sul viso dell'altro.
Rise, parlando "Dai Hoseok, lo faccio con piacere. So che preferisci essere in compa-"
"Ti ho detto che non ho bisogno del tuo aiuto. Lasciami fare." sibilò Hoseok a denti stretti, aprendo per un secondo di più gli occhi. Lasciò così trasparire la sua irritazione, fulminando l'altro con lo sguardo.
Yoongi indietreggiò e l'altro gli passò vicino con passo pesante, poi superandolo per allontanarsi.
Hoseok sbuffò incredulo. Tenevano i segreti e poi volevano aiutarlo? Non si sarebbe fatto aiutare. Per cosa poi, condividere il riconoscimento, la forza? Non se ne parlava.
Se Yoongi voleva fare qualcosa di buono che usasse la sua virtù per gli umani che ne avevano bisogno.
Lui aveva bisogno di anime, e non poteva condividerle, erano tutte per lui. Solo per lui.
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"È strano. È troppo strano. Michele preferisce sempre svolgere le missioni in compagnia. Questa volta sembrava arrabbiato. Aveva qualcosa negli occhi- qualcosa di sinistro." Yoongi disse preoccupato agli altri.
"Non avremmo dovuto tenergli nascosto il piano per fermare i demoni. Ci ha dimostrato abbastanza di essere dalla nostra parte. Dobbiano scusarci." Namjoon disse.
"È troppo tardi." Jungkook disse con voce sottile, testa tra le mani e lacrime agli occhi. "È tutta colpa mia." Cominciò a piangere, e gli altri apprensivi si avvicinarono a lui, cercando di confortarlo.
"Cosa? Cosa è colpa tua?" Rick chiese, confuso.
"Si sta comportando esattamente come Taehyung e Jimin prima che cadessero. Pian piano, agisce sempre più secondo il suo peccato contrario- è colpa mia, se non lo avessi accusato all'inizio non sarebbe mai diventato così" pianse ancora, e gli altri lo guardarono dispiaciuti.
"Lo salveremo. Non perderemo un'altra virtù. Dai, andiamo,non c'è tempo da perdere" disse Namjoon.
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Intanto, il nuovo succubus Sharan aveva già portato a termine il suo compito. Vide l'angelo della generosità passare di casa in casa, rimanendo nella stessa zona.
Tornò quindi all'inferno, e riferì il tutto ad Asmodeo, che soddisfatto la lodò "Ho fatto bene a trasformarti, sei molto più efficiente di quegli idioti dei tuoi superiori"
"La ringrazio, mio signore"
"Adesso se permetti, ho una faccenda urgente da sbrigare"
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Hoseok era intento a salvare l'anima di una giovane donna, povera ma sempre generosa per quello che poteva.
Una voce lo sorprese, e lo fece voltare "Michele, sei diventato così generoso che doni la morte adesso?" chiese meschina e divertita.
"Asmodeo, cosa ci fai qui? Non è tua competenza occuparti dell'avarizia" Hoseok rispose tagliente, espressione e tono infastiditi dalla presenza del demone.
"Oh? Mi domando dove sia finito l'angelo fifone che conoscevo..." Jimin si muoveva piano, avvicinandosi all'altro.
"Stai lontano!!" tuonò minaccioso, sfoderando la spada. L'altro ridacchiò superbo.
"Ti prego Michele, feriscimi. Il dolore mi eccita" recitò teatrale, ancora quel sorriso sghembo sulle labbra. "Non mi hai ancora risposto"
"Non dono la morte, io salvo le anime dalla dannazione" disse Hoseok a denti stretti.
"Ah, ma ti senti? Sei arrivato ad uccidere umani innocenti per il tuo interesse personale" Jimin sussurrò felino, presuntuoso.
"Personalmente, lo trovo stupendo" disse poi, guardando intensamente Hoseok, che resse il confronto.
Corrucciò le sopracciglia "Lo faccio per il loro bene, non per mio interesse personale."
"Sicuro?" Ridacchiò l'altro "Sai benissimo che interferire con la vita umana è proibito se non per ordine degli arcangeli, ed è assolutamente vietato per qualsiasi angelo uccidere innocenti." Jimin si pose esattamente davanti ad Hoseok, ghignando.
"Tu non l'hai fatto per il loro bene, l'hai fatto per te. Per essere più forte, più amato, ti senti ancora generoso, Mammone?" Concluse il demone, e Hoseok gli tirò un calcio che lo fece volare lontano qualche metro.
"Zitto! Non è vero!! IO NON SONO UN PECCATORE!" Urlò, e Jimin rise. Quella risata era fredda, colma di perversa soddisfazione, era cattiva.
Hoseok creò un po' di luce dalla sua mano, e la pose sul petto della donna che dormiva. Prese così l'anima, e acquistò più energia.
Il corpo senza anima non poteva vivere, e quindi questo rendeva il gesto di Hoseok un omicidio.
"Quante volte l'hai già fatto, mh? Sembri esperto!" Rise ancora Asmodeo, e Hoseok lo fulminò con lo sguardo.
"Abbastanza per sapere come uccidere anche te, Asmodeo, hai fatto abbastanza danno" impugnò per bene la sua spada.
"Morirei dalla voglia di vederti uccidermi, ma abbiamo degli spettatori che sembrano desiderosi di parlarti. Virtù, insomma, non è educato origliare!!" Jimin tramutò il suo tono di voce da normale a infantile, spostando con un colpo di mano tutte le cinque virtù all'interno della stanza.
"Beh, io tolgo il disturbo" salutò fin troppo gioioso il demone della lussuria, distraendo giusto per un secondo l'angelo della generosità.
"H- hoseok..." piangeva Jungkook, sentendosi un forte dolore al petto.
Le altre virtù erano sconvolte, addolorate.
"Sei- sei un- a- assassino" balbettò Matt, spaventato. Hoseok spostò di scatto la testa in sua direzione, fulminandolo con lo sguardo.
"Io. Li ho. Solo. Salvati. Siete tutti degli stronzi irriconoscenti! Taehyung aveva ragione!!" Gli urlò contro, e Namjoon e Yoongi si precipitarono a bloccarlo.
Gli fecero un incantesimo per bloccare i suoi poteri, e lo disarmarono. "Lasciatemi andare!! Cosa state facendo!! Lasciatemi!!"
°
"Michele, virtù della generosità. La Corte è stata messa al corrente dei tuoi atteggiamenti violenti causati dall'avarizia e dall'avidità. A lasciare la testimonianza le altre virtù." Parlò l'arcangelo Luca, dall'alto della corte.
Hoseok stava al centro, mani legate dietro la schiena e due guardie a sorvegliare che non si muovesse.
Era furioso, gli rodeva ammetterlo, ma Jimin aveva ragione. Era davvero diventato avido di potere, di fama.
Lo mandava in bestia che i suoi fratelli non avessero esitato a consegnarlo al tribunale, era tutta colpa loro! Per proteggerli, aveva mentito, si era messo in pericolo, e lo ripagavano così!!
Ridacchiò amaramente, testa abbassata "Taehyung e Jimin avevano ragione. Hanno sempre avuto ragione." sussurrò tra sè e sè.
"Cos'hai da ridere? La situazione è gravissima, Michele." L'arcangelo Luca lo rimproverò, ma se ne pentì non appena l'accusato alzò la testa.
Quegli occhi non avevano più niente di divino, di buono, di generoso. Racchiudevano tutta la furia infernale, e l'espressione di Hoseok era spaventosa.
Non si capiva se fosse divertita o arrabbiata.
"Chiudi il becco, Luca" disse spavaldo, e tutti gli angeli presenti boccheggiarono.
"Manchi di rispetto ai tuoi superiori, Michele? Come ti-"
"Tappa la cazzo di bocca, ho detto!" Sbottì aggressivo. "Adesso parlo io." Spostò lo sguardo sulle virtù, che spaventate non riuscivano a reggere il confronto.
Lo sgomento degli altri angeli era tale da creare un brusio in aula, ma Hoseok non sembrava d'accordo con ciò. "SILENZIO!" tuonò, per poi parlare "Voi" disse con disprezzo, disgusto, odio, rivolgendosi ai fratelli.
"Avete accusato me di essere il traditore, ma guardatevi ora, schifosi vigliacchi! Avete consegnato vostro fratello alla corte, CHI È IL TRADITORE??!"
"Hoseok, sei- non potevamo-" Yoongi fece per dire, "Non voglio le vostre scuse, è troppo tardi!!" Urlò l'accusato, zittendo l'altro angelo.
"Io che mi sono sacrificato per voi, per salvarvi, e vengo ripagato così!! Sì, ho mentito, sapevo cosa mi aveva fatto Jimin, me l'aveva rivelato. Se ve l'avessi detto, avreste fatto la stessa mia fine. Stupido me che ho creduto a una simile cazzata!" Rise, incredulo della sua ingenuità.
"Le mie intenzioni erano buone, io ho mentito per il vostro bene!!!" Accusò ancora, e le virtù tremavano. Sensi di colpa, dolore, paura.
"Ti prego, Hoseok, per fare davvero il nostro bene devi dirci i piani di Lucifero e Asmodeo. E anche cosa ti hanno fatto. Perchè sei così?" Namjoon chiese, anzi supplicò. La sua voce era triste, debole.
Hoseok rise, fissando poi l'angelo negli occhi. Ghignò, stando in silenzio.
Quello bastò per far capire che non avrebbe parlato, e Namjoon si mise la mani tra i capelli.
"Michele! Il tuo comportamento è inaccettabile!!" L'arcangelo Luca parlò ancora, scandalizzato.
"La Corte ti bandisce dal paradiso per sempre, Michele, per peccato di avarizia. Guardie, sapete cosa dovete fare" continuò, ormai rassegnato.
Le guardie presero quindi le ali della virtù, e le strapparono insieme. Il macabro rumore delle ossa che si spezzavano era accompagnato dalle urla strozzate e sgolate di Hoseok, che si stava perforando la pelle delle mani a furia di premere con le unghie.
Sangue sgorgava dalle due grosse ferite, e mentre le ali bianche stavano dietro di lui, a terra, l'ex angelo continuava a gemere dal dolore.
Una fitta particolarmente forte gli fece cacciare un altro urlo, assordante e carico di agonia. In seguito, respirava affannato, stanco.
"Michele, hai fatto grandi cose finchè il peccato non ti ha annebbiato la mente. Sono devastato che sia finita così." Luca disse, davvero triste.
Hoseok quasi gli ringhiò contro, "Michele, Michele, Michele!!! Il vostro Michele non esiste più, fatevene una ragione."
"Hoseok..." sussurrò tra sè e sè Jungkook, incredulo, devastato e affranto.
"E ora... è il momento" disse l'arcangelo; e Hoseok cadde dai cieli.
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Angolo autrice
Per la cronaca, vi siete appena sparate 6200 parole di pura violenza. Mi dispiace? Nah.
Come vi è sembrato? Mi sono sentita uno schifo a scrivere tutte quelle porcate ma donne, ne è valsa la pena. Sono piuttosto contenta del capitolo, e mi rendereste davvero la persona più felice del mondo se mi diceste un po' le vostre opinioni su tutto quello che è successo. Jimin ha dato il meglio di sè e Hoseok l'ho fatto diventare proprio cattivo , uhhh
Vabbè come al solito vi ringrazio di cuore per tutto il supporto, e vi proprongo la solita domanda:
chi sarà il prossimo? (spoiler: non è così scontato)
Detto ciò,
I💜u
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