𝑪𝒂𝒑 9
𝑴𝑨𝑹𝑻𝑰𝑵 𝑺𝑻𝑬𝑰𝑵
"Aspettate, dove andate? Vi devo dire alcune cose sugli alieni con cui vi dovrete battere!" ci fermò il Dottore, continuando a osservare l'ologramma il quale Gideon stava mostrando sull'alieno, tutti noi ci voltammo verso di lui per sapere tutte le informazioni utili.
"Allora sono alieni, meglio conosciuti come Silenti. Non credo abbiano invaso nuovamente il vostro mondo, quindi, avrete una possibilità in più per fermarli." iniziò con la spiegazione.
"Gideon, hanno già conquistato la Terra?" lo interruppe Rip.
"No, capitano Hunter, sono presenti solo a Manatthan. Ma le possibilità di tirare fuori da quest'anno i signori Williams sono calate dal 60% al 50%." rispose in maniera concisa l'Intelligenza Artificiale.
"Martin hai detto che hai avuto mal di testa? È un effetto di questi alieni, basta distogliere gli occhi da questa specie per dimenticarsi completamente di loro. Io ora sono in grado di sapere tutto ciò solo perché sto guardando l'ologramma, ma se chiudessi gli occhi o mi girassi non ne sarei più capace ." ci illuminò il Dottore con la sua grande sapienza.
"Quindi che dovremmo fare non appena ci troveremo in loro presenza?"
"Ucciderle prima che loro uccidano voi. E mi raccomando voglio Amy e Rory sul mio TARDIS e non nella Waverider come dice il saputello qui." ci spiegò il Dottore, facendo un cenno con la testa verso il Capitano Hunter.
"Non sarebbe meglio se mi unissi a loro, Rip?" domandò Sara, sicuramente sentendosi messa in panchina.
"No, per piacere non mi abbandonare con questi due individui. Ho bisogno di te, hai conquistato la fiducia di River, continua a controllarla e a tenerla lontano dal TARDIS. Devo assolutamente scoprire una cosa e per farlo devo salire a bordo della loro navicella. Se avranno bisogno di te li andrai ad aiutare." disse il capitano prendendola per un braccio e portandola in disparte per evitare che qualcuno li sentisse. Io ebbi questa fortuna dato che mi trovai solo a pochi passi da loro.
"Forza, andiamo Grigio! Per te quei due stanno insieme?"
"Quei due chi, Jefferson? Il Dottore e River? Loro sì, sono spostati." risposi con leggera arroganza.
"Mi riferivo a Rip e Sara. Non vedi come sono sempre appiccicati? Anche se inutile dire: Sara è Sara. Chi non ha una cotta per lei? Persino tu l'hai trovata sexy." sembrò fiero della frecciatina appena fatta.
"Sai che non è vero, Jefferson. Quella considerazione mi è uscita date le circostanze in cui eravamo. Se non te lo ricordi, Sara stava interferendo con il mio 'IO' del passato, gli avrebbe fatto prendere decisioni che avrebbero stravolto il 'MIO' futuro. Oltretutto sono un uomo sposato per poter pensare a certe cose. Forza diamoci una mossa ci stanno aspettando." tagliai corto.
Zompammo giù dalla navicella e il caldo e afoso clima di Manatthan ci investì, nel 1˙938 l'aria della città era più respirabile rispetto a quella piena di smog dei giorni nostri.
Eravamo parcheggiati in prossimità di un cimitero e con l'intento di recuperare i due finiti nell'anno sbagliato ci dividemmo, solo così avremmo potuto perlustrare una zona più ampia in poco tempo.
Ovviamente io e Jefferson rimanemmo insieme, essendo Firestorm non potemmo dividerci.
"Ma è stata una buona idea separarci? Sappiamo tutti che Mick non ha proprio una faccia rassicurante e i suoi modi di fare si fanno sempre desiderare. Se sarà lui a trovare i due coniugi per primo, chi ci dice che non li farà scappare via spaventati?" ci fece notare il signor Raymond Palmer.
"Guarda che ti sento, Bei Capelli. Vuoi che ti spacchi la faccia?" certo che il signor Mick Rory non si smentiva mai.
"Dannazione! Dovete concentrarvi sulla missione." imprecò il capitano dagli auricolari, si sentiva sottopressione e stava persino perdendo la pazienza per via dei comportamenti fanciulleschi del suo nuovo conoscente, "Setacciate ogni angolo della città, intesi?"
"Agli ordini, Rip!" rispose prontamente Raymond.
"Muori merda!" esclamò Mick tutto d'un tratto.
"Guarda là! Ce ne saranno una decina, pronto per trasformarti in Firestorm, Grigio?"
Non aspettavo altro, l'adrenalina e l'euforia, che ogni volta ci coinvolgeva quando ci trasformavamo, era di una cosa indescrivibile.
Entrambi sapevamo che era realmente una cosa stupefacente diventare Firestorm, ci faceva star bene sia fisicamente che mentalmente; tra l'altro per me era una cosa vitale, dovevo fondermi con Jefferson almeno una volta alla settimana.
Volammo verso i nostri obiettivi senza staccare mai gli occhi da loro, con orrore li vedemmo intenti ad uccidere un umano con dei fulmini che partivano dalle loro mani, la scena fu orripilante.
Il Dottore aveva assolutamente ragione nel ritenerli esseri pericolosi.
"Jefferson impegnati e spara a loro per farli fuori." dissi alla mia metà.
"Come se non fossi capace di gestire i nostri poteri, Grigio!" si lamentò sbuffando rumorosamente, inutile dire che la sua cocciutaggine mi urtava.
Jefferson prese la mira e lanciò la prima palla infuocata contro due di loro, facendoli fuori in men che non si dica.
L'attacco a sorpresa funzionò alla perfezione, furono colti alla sprovvista e noi avemmo la meglio, sia sui due appena fatti fuori, sia con il nostro secondo colpo rivolto agli altri alieni.
L'unico gesto in grado di fare, prima di sopprimere, fu protendere le loro braccia ossute verso di noi.
"Ben fatto, Jefferson! Sono molto fiero di te!" esclamai soddisfatto.
"Scusate se interrompo il vostro momento idilliaco ma volevo informarvi di aver trovato i due amici del Dottore." ci fece sapere il signor Palmer.
𝑨𝑴𝒀 𝑷𝑶𝑵𝑫
"Quindi ora come organizzeremo la nostra nuova vita?" mi chiese Rory, mentre mano nella mano ci facemmo un giro per la città americana.
"Penso che per prima cosa ci servano soldi, poi una casa... trovare un lavoro e ambientarci. Ti piace come piano?" risposi.
"Sì, ma con i soldi come la mettiamo? Io ho solo qualche sterlina. Non credo che tu giri con i milioni in tasca."
"No! Comunque suppongo che il Dottore abbia già provveduto. Proviamo a controllare."
Non appena vidi una banca mi ci fiondai, diedi i miei dati e mi dissero di possedere tutti i risparmi aventi proprio lì nel '38.
Il Dottore era realmente un genio su qualsiasi fronte e ancora una volta aveva provveduto a noi.
"Ta dà! Possiamo fare tutto ciò che vogliamo. Abbiamo tutti i nostri risparmi." abbracciai felice Rory.
"Allora potremmo anche tornarcene in Inghilterra. In fondo noi abitiamo lì, oppure hai intenzione di dirmi: vita nuova, posto nuovo? O suona meglio posto nuovo, vita nuova?" mi suggerì mio marito.
"Non sarebbe male come idea, ma se rimanessimo qui, tu finirai in quell'ospizio e sinceramente mi si spezza il cuore sapere che passerai da solo gli ultimi tuoi giorni." mi fermai per guardarlo in volto.
"Allora torniamo nella nostra città natale e cambiamo la storia. Fidati di me, parola di centurione romano!" mi strizzò un occhio in modo complice.
Ero felice di essere lì con lui, lui che era l'amore della mia vita, non l'avrei mai lasciato andare.
Ci incamminammo in cerca di un posto dove saremmo potuti stare finché non avremmo deciso che fare del nostro futuro senza il Dottore e trovammo un luogo accogliente, Rory era della mia stessa idea.
"Oh, guarda quant'è carino questo hotel. Potremmo stare qui, cosa ne dici, mia cara?"
Tentai di rispondere tuttavia vidi volare proprio davanti alla mia faccia qualcosa somigliante ad una mosca.
Eppure fui certa che non si trattasse di ciò, ormai avevo fatto l'occhio a qualsiasi specie vivente dell'universo.
Non a caso, nel giro di qualche secondo la "mosca" si trasformò in qualcosa di più grande, a dimensione uomo, per l'esattezza.
Indossava una specie di esoscheletro con casco integrante che gli copriva la faccia.
Non riuscii a capire se si trattasse di un umano oppure era una nuova specie di cyborg.
"Salve siete i Wi... ehm voglio dire i Pond?" domandò, osservandoci per bene.
Rory, invece, urlò di terrore e si nascose dietro di me come a voler cercare riparo.
"Amy... ma... ma dove siamo finiti? È per caso un film di fantascienza questo? Lo vedi anche tu il robot davanti noi? Prima gli Angeli, adesso lui? Ma che abbiamo fatto di male?" iniziò a frignare.
"Smetti di fare il cretino, Rory. Pensavo che dopo tutto ciò che abbiamo passato, non ti potesse più sorprendere nulla. Abbiamo visto quasi ogni specie di alieno, ti spaventi per un cyborg? Che tra l'altro conosce pure i nostri nomi? Com'è che ci conosci? Ti abbiamo per caso dato danno in un'altra epoca? Se è così ci dispiace non era nostra intenzione." mi scusai.
"No, no tranquilli! Io sono un umano come voi. Piacere sono Raymond Palmer ma potete chiamarmi Ray. Sono qui per salvarvi e riportarvi nella vostra epoca e vostra vita." affermò lo sconosciuto, togliendosi il casco e mostrandoci la sua faccia e i suoi bei capelli.
In ogni caso il suo viso non disse proprio niente né a me né a mio marito, non lo avevamo incontrato in precedenza.
Quindi cosa voleva da noi?
"Scusa ma quando ci siamo incontrati?" chiese, infatti, mio marito. I conti non tornavano nemmeno a lui.
"In realtà non ci conosciamo, questa è la prima volta in assoluto che ci vediamo. Ma abbiamo un amico in comune: il Dottore."
Ziau :) come va?
Ok questo non è certo uno dei miei capitoli migliori, ma tranquilli a breve ne verranno di belli e anche esilaranti XD Intanto spero proprio che il nuovo capitolo e la storia in generale sia di vostro gradimento :)
Ciao ciao a mercoledì ♡
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