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12: Tension

"Come ti è sembrata la cena?", domandò Wriothesley al fidanzato, mentre finivano di mangiare i dolci, accompagnati da tè caldo.

Il tofu alle mandorle e i pasticcini ripieni di tuorlo d'uovo, avvolti dal sapore delicato del tè verde, erano totalmente distanti dai sapori tipici di Fontaine, ma altrettanto deliziosi. Wriothesley stava apprezzando immensamente la loro consistenza morbida, mentre osservava Neuvillette altrettanto entusiasta.

Sul suo volto solitamente composto era apparsa spesso una nota allegra, mentre socchiudeva gli occhi e assaggiava quei piatti con grazia, prendendo un piccolo boccone per volta.

"È tutto così buono. Spero troveremo il modo di incorporare queste delizie ai tè pomeridiani di Navia o Furina.", commentó Neuvillette, prendendo un sorso di tè con un sorriso divertito. "Mi sento così...ho mangiato decisamente parecchio. Ci vorrà una passeggiata per sopperire a questo intorpidimento, che ne dici?"

"Potremmo portargliene un po', sono sicuro che apprezzeranno.", concordò Wriothesley, immaginando già Navia accompagnare tutti i dolci di Liyue ai suoi amati macarons. Poi accennò a una risata, al secondo commento del fidanzato.

"Dopo aver mangiato tutta la Tentazione degli Adepti, direi proprio che un giro sul porto prima di rientrare è d'obbligo!", suggerì a propria volta.

Quel piatto tipico di Liyue era rinomato per la sua bontà: cotto in un pentolino e servito ancora caldo, racchiudeva le delizie della terra e del mare, proprio come la nazione in cui era stato creato. Funghi, prosciutto e gamberi erano alcuni degli ingredienti che si erano divertiti a individuare insieme, mentre proseguivano le loro lunghe conversazioni.

"Ci siamo davvero cimentati in un'impresa, ma ne è valsa la pena.", asserì Neuvillette, soddisfatto. "Grazie di avermi portato qui, Wrio. Mi è piaciuto molto.", aggiunse, con un tono velato di dolcezza e gratitudine.

Le loro mani, ormai libere dall'impegno di usare le forchette, tornarono a cercarsi sopra il tavolo, mentre i loro sguardi si intrecciavano.

"Grazie a te. E' stato davvero bello.",concordò Wriothesley.

Era stata una serata perfetta. La musica di sottofondo suonata nelle strade riempiva l'aria di un'atmosfera allegra, così come le luci della sera, che li avvolgevano nella loro calda aura. Lui e Neuvillette avevano parlato ininterrottamente, pianificando le attività per il giorno successivo, in cui avrebbero visitato Yoaguang Shoal e le spiagge nei dintorni, commentando la cena e il loro incontro con Zhongli e Childe.

Neuvillette lo aveva aggiornato su ciò che Zhongli gli aveva detto, e sembrava molto più rassicurato. Era evidente che avesse temuto un confronto con l'Archon, ma fortunatamente, Zhongli aveva un atteggiamento inaspettatamente amichevole nei loro confronti. Si sarebbero visti con la coppia l'ultimo giorno, per salutarsi, ed era decisamente rassicurante pensare che fossero tutti in buoni rapporti. 

Wriothesley, invece, era rimasto volutamente vago su ciò che lui e Childe avevano discusso. Quando Neuvillette aveva tirato di nuovo fuori il discorso delle manette, con totale candore, Wriothesley non aveva potuto fare a meno di agitarsi leggermente. 

Si reputava un uomo spigliato e pragmatico, e non considerava di certo il sesso come un argomento tabù in grado di scandalizzarlo. Tuttavia, parlarne con Neuvillette ,e vederlo a sua volta sia incuriosito che imbarazzato era tutta un'altra storia. Non poteva di certo rimanere lucido o razionale.

Nelle ultime settimane, era stato impossibile per lui non notare le reazioni di Neuvillette nei propri confronti, per quanto cercasse in qualche modo di nasconderle. Dal punto di vista emotivo, Neuvillette ormai si era completamente aperto, manifestando un grande affetto e rivolgendogli sia parole che gesti d'amore.

A volte, a Wriothesley veniva spontaneo chiedersi come avesse fatto a non notare prima quanto l'altro fosse interessato a sé, adesso che aveva imparato a distinguere le sue attenzioni nei propri confronti.

Ma, come aveva spiegato a Childe, dal punto di vista fisico Neuvillette gli era sembrato ancora un po' bloccato. Proprio per quel motivo, Wriothesley si era molto stupito di vederlo così interessato al discorso delle manette, e non aveva potuto fare meno di compiacersi dell'espressione intrigata che lo aveva sorpreso a fare, durante quella conversazione. 

Childe gli aveva suggerito di essere un po' più diretto a far comprendere le proprie intenzioni al fidanzato, se avesse notato dei segnali di interesse da parte sua. Per quel motivo, pensò Wriothesley, probabilmente quella sera si sarebbe sbilanciato un po' di più.

Cercò di togliersi dalla testa le immagini che quel discorso gli aveva creato, specialmente quando ripensò al modo in cui si erano baciati in camera. Non aveva visto spesso Neuvillette senza vestiti addosso, se non quando avevano fatto il bagno insieme o si erano cambiati i vestiti. Wriothesley gli aveva a malapena aperto i primi tre bottoni della camicia o accarezzato il petto da sotto la maglia.

Tuttavia, si stavano frequentando da abbastanza tempo perché quei fugaci momenti fossero rimasti non solo ben impressi nella sua mente, ma anche capaci di generare scenari decisamente più espliciti. Era difficile trattenersi, quando Neuvillette reagiva così bene alle proprie attenzioni, lo invitava a dormire a casa sua un giorno sì e uno no, ed era sempre più bello e amabile.

"Wrio, va tutto bene?", si preoccupò Neuvillette, vedendolo distratto.

Wriothesley fece uno sforzo immenso per smettere di fantasticare su Neuvillette con i polsi stretti in due manette, le braccia intrecciate dietro la schiena e lo sguardo rivolto a sé, completamente a propria disposizione. Lo immaginò con indosso soltanto un paio di pantaloni, i lunghi capelli sciolti sulle spalle scoperte, per poi sognare di sfilargli quei meravigliosi stivali alti che portava sempre, che gli segnavano le gambe lunghe in maniera perfetta. Wriothesley aveva passato fin troppo tempo a fissarle, intrigato dai lacci che le stringevano fino alle cosce. Avrebbe dovuto avere un autocontrollo di ferro per non notarle, ma non era più in grado di ignorarle già da tempo.

Guardò il fidanzato negli occhi, e decise di dare retta al consiglio di Childe. Non poteva pretendere che Neuvillette capisse che cosa voleva, se non si sbilanciava di più.

"Sì, grazie. Ero solo concentrato a pensare a te.",mormorò, lasciando scivolare una mano sotto al tavolo, fino a raggiungere la sua coscia. Attese di vedere la reazione di Neuvillette, che trattenne appena il fiato ma lo guardò con l'accenno di un sorriso compiaciuto, prima di lasciar scorrere le dita verso l'interno coscia, tracciandone il profilo.

Wriothesley fremette appena, quando sentì Neuvillette tremare sotto al proprio tocco, aprendo docilmente le gambe. 

"In quali termini? rispose Neuvillette a bassa voce, con un tono che tradiva il desiderio nascosto sotto la sua compostezza. "Mi piacerebbe molto saperlo."

"Spero di mostrartelo a dovere, più tardi.",sorrise Wriothesley, e, finalmente, comprese che Neuvillette aveva intuito le sue intenzioni. Intuizioni che sembrava decisamente apprezzare.

"Sono certo che sarai impeccabile anche in questo.",commentò Neuvillette, gli occhi viola accesi da una malizia che lo rendeva decisamente irresistibile. Wriothesley avrebbe fatto una fatica incredibile a resistere fino ad arrivare all'hotel.

Sollevato dal pensiero che Neuvillette gradisse quelle attenzioni, tuttavia, poteva decisamente osare di più. Scostò a malincuore la mano dalla sua gamba e la intrecciò a quella di Neuvillette, invitandolo ad alzarsi. 

Quando si ritrovò alla cassa, tirò fuori il portafoglio, sussultando nel notare il fidanzato fare la stessa cosa.

"Neuvillette, non preoccuparti. Offro io.", gli sorrise, grato del suo gesto, ma desideroso di viziarlo il più possibile.

"Posso dissentire? Ho tirato fuori prima io il portafoglio.",scherzò Neuvillette, poco prima che Xiangling si presentasse alla cassa e ridacchiasse, sentendo la loro conversazione.

"Oh, beh, almeno non fate come il signor Zhongli, che scorda sempre il portafoglio e si fa pagare tutto da Childe! Quei due piccioncini hanno fatto la stessa scena per tutto il loro corteggiamento, qua sotto al mio naso.",rise allegramente la ragazza, indicandogli la coppia seduta dalla parte opposta della terrazza, rispetto a dove prima si erano seduti Neuvillette e Wriothesley. Non li avevano neppure notati!

"Xiangling! Sto cercando di migliorare!",la riprese scherzosamente Zhongli, prima di alzarsi a salutarli insieme a Childe. "Buonasera, vi è piaciuta la cena?"

"Sì, direi di sì. Un consiglio eccellente.",approvò Neuvillette. Wriothesley, approfittando della sua distrazione nel dialogo, fece un cenno a Xiangling, e pagò la cena per entrambi.

Childe, notandolo, gli strizzò l'occhio. 

Quando Neuvillette se ne accorse, fece per protestare, ma Wriothesley gli sorrise dolcemente, stringendogli la mano. "Ti ho detto che avrei offerto io," disse, senza mascherare la sua soddisfazione.

Neuvillette sospirò, ma il sorriso che seguì mostrava chiaramente che non era davvero contrariato. "Ti ringrazio, ma la prossima volta non sarà così facile."

"Anche Zhongli ora cerca di fare lo stesso, per sdebitarsi.",raccontò Childe, divertito dalla scena, mentre teneva il fidanzato a braccetto. "Ma io riesco quasi sempre a pagare per primo."

"Per ora!",puntualizzò Zhongli, facendoli sorridere.

"Beh, in ogni caso..vi ringrazio per aver mangiato qui da me, e ovviamente, grazie a Zhongli e Childe per avermi sponsorizzato!",scherzò Xiangling.

"Oh, ci mancherebbe altro. E' il minimo che potevamo fare per la nostra prima sostenitrice.",rispose Zhongli, con tono allegro.

Si persero qualche altro minuto a chiacchierare, mentre Xiangling raccontava divertita del corteggiamento tra i due uomini in passato, prima che tutti loro si congedassero e la serata tornasse ad appartenere soltanto a loro due.

Una volta salutati Zhongli, Childe e Xiangling, l'atmosfera tra Wriothesley e Neuvillette tornò carica di tensione, al punto tale che Wriothesley si sentiva il cuore martellare con forza nel petto ogni volta che gli rubava uno sguardo.

Non lo aveva mai provocato come aveva fatto poco prima, prima di quel giorno, e adesso che era stato un po' più diretto, era impossibile fare finta di niente. Intrecciò le dita alle sue, rivolgendogli un sorriso, mentre si dirigevano a passeggiare sul porto, rivolti verso l'hotel.

Adesso, doveva affrontare le conseguenze di ciò che aveva fatto, e si augurava che fossero il più piacevoli possibili.

****

"Sei stanco? Il viaggio ti ha spossato?",domandò Neuvillette a Wriothesley, con tono premuroso.

"Sono un po' stanco, ma non tanto come pensavo. Dev'essere l'atmosfera: mi fa venire voglia di non stare mai fermo.",ammise Wriothesley, con un sorriso. "E tu?"

Wriothesley non aveva potuto fare a meno di notare che Neuvillette aveva iniziato a evitare di guardarlo direttamente, il viso leggermente arrossato e i movimenti un po' più rigidi del solito. Sembrava agitato, ma in modo positivo. O almeno, così sperava.

"Anche io sto bene. Andrei in giro ancora un po', ma la prospettiva di andare in camera mi sembra più interessante.", ammise, incrociando rapidamente il suo sguardo. 

"Ah sì? Hai qualcosa in particolare in mente, di gradevole?", non poté fare a meno di provocarlo Wriothesley, con tono malizioso.

Mentre camminavano lungo il porto per tornare in città, il paesaggio serale di Liyue faceva da sfondo perfetto a quel dialogo. Le luci soffuse della capitale si riflettevano sul mare calmo, creando un gioco di riflessi che danzavano sull'acqua. L'aria era fresca, con una leggera brezza che portava con sé il profumo salmastro del mare, mescolato alle fragranze dei ristoranti vicini.

Wriothesley si perse per un attimo nella bellezza del paesaggio, ma la presenza di Neuvillette accanto a lui era troppo forte per essere ignorata, e tornò a catturarlo a breve.

Neuvillette si morse il labbro inferiore, annuendo solo dopo un paio di istanti. "Io...credo proprio di sì," ammise, con un sussurro, sostenendo il proprio sguardo.

Wriothesley sorrise, e decise, di nuovo, di osare di più. Si avvicinò al fidanzato e posò una mano sul suo fianco, sentendo immediatamente la reazione di Neuvillette, che sussultò appena, prima di sorridere e stringersi a sé.

Non c'era nessuno in quel tratto di strada, nelle più prossime vicinanze . Wriothesley di crogioló nel fremito del corpo di Neuvillette. Poi, approfittó della giacca lunga che indossava per lasciargli scivolare la mano più in basso, fino a percorrere lentamente la curva del suo fondoschiena e fermare la mano nella sua tasca posteriore, stringendo la presa.

Non aveva mai fatto una cosa del genere, e probabilmente era folle farlo per strada, ma era stato decisamente difficile resistere.

Neuvillette si irrigidì per un momento, ma non si allontanò. Anzi, sembrò apprezzare quel contatto, anche se la tensione nel suo corpo era evidente. Lo guardò sorpreso, prima di lasciarsi sfuggire un sorriso compiaciuto.

"È saggio tenere la mano in tasca al caldo, non è vero?", sussurrò Neuvillette, e Wriothesley accennò una risata sollevata, felice che sembrasse apprezzare. Tuttavia, si interruppe, non appena Neuvillette lo prese per un faccio e gli fece cenno di fermarsi, voltandosi lentamente verso di lui per guardarlo in volto.

"Va tutto bene?", gli domandò, non riuscendo a non preoccuparsi.

Gli occhi viola di Neuvillette erano un miscuglio di emozioni, e Wriothesley riuscì a intuire un misto di desiderio e imbarazzo.

"Forse.. è meglio se rientriamo in hotel," disse Neuvillette, la voce calma ma carica di una tensione sottile. Appariva talmente serio e concentrato, tuttavia, che Wriothesley non poté fare a meno di
sentirsi confuso. Che cos'era quel cambio di comportamento? Lo aveva fatto rimanere male?

"Certamente.", si limitó a concordare, mentre sfiló la mano dalla sua tasca, sentendosi sprofondare. Pensare di aver messo a disagio Neuvillette lo faceva sentire malissimo. Probabilmente, aveva interpretato male i suoi segnali. Forse non era ancora pronto.

Durante il tragitto verso il centro città, il silenzio tra loro divenne quasi insopportabile, per il minuto o due che seguirono. Wriothesley non poté fare a meno di rimuginare sulle reazioni di Neuvillette, di interpretare ogni piccolo gesto che aveva fatto, senza riuscire a comprendere appieno cosa stesse passando per la mente del fidanzato, che ora sembrava più serio e concentrato che mai.

Appena raggiunsero una zona tranquilla e relativamente deserta, Wriothesley decise di affrontare la questione una volta per tutte. 

Non poteva continuare ad avere dubbi, creando potenzialmente situazioni peggiori.

Si trovavano in una stradina affacciata sul mare, da cui la città di Liyue, con le sue imponenti strutture di pietra con i tetti rossi e verde acqua, si stagliava in lontananza, visibile dalla spiaggia vicino alla città dove i due stavano camminando.
La sabbia era fine e soffice sotto i loro piedi, mentre il mormorio delle onde che si infrangevano dolcemente sulla riva creava un'atmosfera quasi surreale. Erano a pochi minuti di distanza dal fermento della capitale, protetti dalle montagne e dagli alberi, lì dove soltanto una striscia sottile di sabbia delineava il confine tra il mare e la terra.

 Wriothesley ruppe il silenzio che li avvolgeva, sforzandosi di trovare le parole giuste.

"Neuvillette. Posso parlarti un attimo?",gli domandò, con il tono più gentile che riuscisse a usare.

Neuvillette lo guardò senza riuscire a nascondere una certa preoccupazione, annuendo con il capo. "Certo. Ho sbagliato qualcosa? Non mi sto comportando abbastanza bene?",gli domandò a bassa voce, allarmato. I suoi occhi divennero improvvisamente colmi di tristezza, mentre chinava appena il capo. Wriothesley si sentì stringere il cuore, quando lo sentì dire: "So che in certi aspetti potrei essere carente, ma prometto di impegnarmi al massimo."

"Oh..no, no, tesoro. Sei perfetto. Non devi migliorare nulla.", lo rassicurò immediatamente Wriothesley, porgendogli la mano, che Neuvillette strinse, senza esitazione. Wriothesley la accarezzò con le dita dell'altra mano, vedendolo sospirare di sollievo. "Non c'è niente che non va, in te. E' di un mio comportamento che volevo parlarti."

Neuvillette gli fece cenno di continuare; sembrava ancora un po' allarmato, ma anche curioso di ascoltarlo. "Sono felice di sentirlo, grazie. Dimmi pure che cosa ti angoscia."

"Beh, ecco, oggi...mi rendo conto che forse mi sono un po' sbilanciato, a livello.." spiegò Wriothesley, cercando di scegliere con cura le parole. "...più intimo. Mi riferisco a prima, al ristorante, e a poco fa. E anche nelle ultime settimane, forse, ho calcato un po' la mano. Ti ho baciato fin dall'inizio, certo, ma forse ultimamente stavamo un po'...", fece per continuare, esitando appena. Non erano stati pochi, gli episodi in cui gli aveva infilato le mani sotto alla camicia, e si era trattenuto a stento dall'andare oltre.

Il contatto delle proprie mani con la sua pelle era a dir poco inebriante, e a volte aveva indugiato decisamente a lungo a prolungarlo. Neuvillette sembrava averlo apprezzato, ma ora Wriothesley non sapeva come interpretare il modo in cui si era irrigidito, poco prima.

Neuvillette sollevò appena le sopracciglia, sorpreso. "...lasciandoci andare?",azzardò, con il volto attraversato da un'ombra di imbarazzo.  

"Sì.", confermò, con onestà. "E pensavo ti andasse bene, ma a volte ho notato che ti tiri indietro, che ti alzi o mi chiedi di andare da altre parti. E anche prima...", proseguì, parlandogli sempre con dolcezza, senza alcuna traccia di accusa. "Al ristorante, mi sembravi coinvolto. Ma poco fa, quando ti ho messo la mano sul.."

"...sì.", gli fece cenno di continuare Neuvillette, accennando un sorriso divertito, risparmiandogli l'incombenza di essere troppo esplicito.

"...ti sei fatto molto serio e mi hai chiesto di andare a casa. Volevo soltanto chiederti se ci ho fatto qualcosa che non va. Sei hai bisogno di tempo, non voglio pressarti.",dichiarò. Era liberatorio poterne parlare apertamente, finalmente: aveva provato ad andare a intuizione fino a quel momento, ma essere onesti era molto meglio. "Non c'è soltanto quel lato, in una relazione, e sono molto grato per tutto il resto."

Neuvillette tenne lo sguardo fisso sul suo. "Wrio, non hai fatto niente che non va," iniziò lentamente, con un tono altrettanto rassicurante. Poi fece un profondo respiro, come se stesse raccogliendo il coraggio per parlare. "Il problema è che... quando sei vicino a me, non capisco più niente. Mi comporto in maniera irrazionale. Mi sento sempre agitato, ma in modo piacevole. E ultimamente, quando siamo davvero tanto vicini... quando dormiamo insieme, quando mi baci o mi abbracci..." Fece una pausa, come se ammettere quelle cose ad alta voce lo imbarazzasse, raddrizzandosi con la schiena e cercando di darsi un contegno. "io...non penso di farcela più."

Wriothesley sussultò, sorpreso. Aveva capito bene? Neuvillette era  troppo sopraffatto da quelle reazioni nuove, allora? Il problema non era che si sentiva a disagio? Si illuse di aver compreso la cosa giusta, ma non voleva illudersi, non ancora. Continuò a lasciarlo parlare, con il cuore che gli batteva forte nel petto.

"Quando siamo vicini, io inizio ad avere delle reazioni... beh, a reagire in un certo modo.", aggiunse Neuvillette, esitando appena, e abbassando lo sguardo per un istante. "Non sono familiare a questo tipo di reazioni, e mi sono chiesto spesso se ti mettevano a disagio. Per questo, a volte, ti sarà sembrato che io scappassi via."

"Come quando sei corso in bagno, alcune delle mattine che dormivamo insieme?", lo stuzzicò dolcemente Wriothesley, accarezzando lentamente il dorso della sua mano, sfiorandogli il pollice. Il volto di Neuvillette sembrò tingersi di una sfumatura di imbarazzo, mentre annuiva.

"Precisamente.",gli confermò. Non c'era bisogno che dicesse altro: Wriothesley aveva capito perfettamente cos'era successo, quando era scappato via in quelle condizioni. "Ma non scappo perché non ti desidero. E' che, semplicemente, io non riesco più a pensare lucidamente con te di fianco, e prima, quando mi hai toccato sotto il tavolo, e adesso qua, io...",sospirò, Neuvillette prima di parlare ancora e ancora, come se avesse finalmente trovato il coraggio di sfogarsi.  "...non sapevo se sarei stato in grado di reggere altro, e siamo ancora fuori, all'aperto."

Il sorriso di Wriothesley si ampliò, mentre spostò la mano, risalendo con le dita sul suo braccio, prima di tracciargli la spalla e la linea del collo. Neuvillette tremò appena, riprendendo il discorso. "Ma so che probabilmente tu non pensi queste cose, quindi lo stavo tenendo per me, perché magari succede solo a me, e tu non me lo hai chiesto direttamente, di andare oltre, e io...", sospirò appena, scuotendo il capo. "Non voglio che pensi che sia strano o che..."

Wriothesley lo interruppe dolcemente, portando una mano al mento di Neuvillette per sollevargli il viso. "Monsieur.", sussurrò, con un sorriso malizioso. Il suo volto era a pochi centimetri dal proprio, e quando incrociò il suo sguardo, si accorse di quanto le pupille di Neuvillette fossero dilatate. "Il problema, allora, non è che non mi desideri,", mormorò, a un soffio dalle sue labbra. "Il problema è che mi desideri troppo, dico bene?"

Si sentiva decisamente felice, ad aver appreso una cosa del genere. E anche decisamente più libero di essere audace con lui, adesso.

Neuvillette spalancò gli occhi, la sua espressione un misto di sorpresa e imbarazzo. Tuttavia, si ritrovò ad annuire, senza riuscire a negarlo. "E' così, sì.", confermò, cercando di tornare a mantenere un minimo di compostezza. 

Wriothesley ridacchiò, abbassando la voce a un sussurro sensuale. "C'è soltanto una soluzione a questo problema, allora." disse, le sue dita scivolando lentamente lungo il collo di Neuvillette, provocando un leggero brivido. "Credo che tu abbia resistito fin troppo. Sei stato davvero bravo."

Neuvillette sorrise, portando a propria volta una mano sul suo fianco, risalendo fino ad aggrapparsi con più forza ad esso. "Wrio, sei sicuro? Vuoi lo stesso?" sussurrò, la voce tremante.

"Se voglio lo stesso, mi chiedi?" Le mani di Wriothesley iniziarono a esplorarlo con più audacia, scendendo lungo il torso di Neuvillette, sfiorando ogni centimetro della sua pelle attraverso i vestiti. "Sai, non hai idea di quante volte ho sognato questo momento," mormorò, la sua bocca a pochi centimetri dall'orecchio di Neuvillette. "Di averti così vicino, sentire il tuo corpo tremare sotto le mie dita. Non te l'ho mai detto in maniera diretta prima, perché anche io, come te, credevo di essere l'unico a sentirmi così."

Era così liberatorio dirlo. Ed era così appagante vedere lo sguardo di Neuvillette così apertamente desideroso. Era come se, adesso che si era esposto, Neuvillette si sentisse più libero di manifestare quanto lo volesse. Quel pensiero fece correre un brivido compiaciuto lungo la schiena di Wriothesley, mentre osservava il fidanzato reagire a quel contatto; era più bello che mai, con le luci della sera a illuminargli il volto e quel sorriso sollevato dipinto sulle labbra.

"E' così bello sentirlo.", rispose, Neuvillette socchiundo gli occhi, abbandonandosi completamente a quelle sensazioni, lasciando scorrere le mani sulla propria schiena, in maniera fin troppo febbrile per nascondere la sua impazienza. "Dopo tutto questo tempo."

Tornarono a guardarsi negli occhi, più vicini che mai, e la tensione tra di loro raggiunse un punto di rottura. Senza ulteriori esitazioni, Wriothesley lo attirò a sè, catturando le sue labbra in un bacio profondo. Neuvillette rispose con altrettanta passione, le sue mani cercando disperatamente di aggrapparsi a Wriothesley, come se temesse che potesse svanire da un momento all'altro.

Il gemito compiaciuto di Neuvillette, che soffocò tra le proprie labbra, gli fece girare la testa al punto tale che non capì più niente. Non pensò, in quei momenti, a dove si trovassero: Wriothesley era troppo impegnato a perdersi nel calore delle sue labbra, mentre affondava le mani nei suoi capelli, con più forza.

Avrebbe voluto fare le cose con più calma, ma in quel momento, nessuno dei due sembrava in grado di trattenersi. In fondo, poi, avrebbe avuto tutto il tempo in hotel per dedicargli ancora più attenzioni. Di certo, non voleva fermarsi lì, non quella volta.

"Wrio... io... non riesco a resistere, se fai così...", mormorò Neuvillette, quando si scostarono a malincuore dal bacio, per riprendere fiato. Erano stretti l'uno all'altro, e Wriothesley approfittò di quel momento per fare indietreggiare Neuvillette su un muretto dietro di loro, dove si ritrovò ad appoggiare la schiena.

Poi sorrise, spostando una mano sul fianco di Neuvillette e poi più giù, approfittando della lunga giacca per farla scendere delicatamente fino a sfiorare la sua gamba. Insinuò una gamba tra le sue, premendolo più forte contro al muro, compiaciuto dal sentirlo sospirare di piacere. 

"Allora non farlo," sussurrò, mordicchiandogli l'orecchio a punta, provocandogli poi un gemito soffocato, quando scese a baciargli il collo, percorrendone la linea con le labbra dischiuse. Gli lasciò un segno alla base del collo, mordendolo piano sulla pelle morbida. Erano in vacanza, e a nessuno sarebbe importato di vedere dei segni collo di Neuvillette dove Wrio succhiò piano un lembo di pelle, con una certa soddisfazione. E anche se lo avessero notato, era piuttosto orgoglioso di pensare che lo avrebbero attribuito a sé.

Non vedeva l'ora di lasciargli altri segni, in tutto il corpo. 

Quando tornarono a baciarsi, Wriothesley sollevò appena una gamba tra le sue, premendo la coscia contro al suo inguine, sorridendo compiaciuto quando sentì Neuvillette sospirare a causa di quella piacevole frizione. Era duro, ormai, era impossibile non notarlo, nonostante lo spesso strato del tessuto dei pantaloni che indossava. Di fronte a quella consapevolezza, era ancora più difficile resistere. Lasciò scivolare le mani sotto alla sua camicia, e lo sentì fremere, mentre  lasciava scorrere le dita sul suo ventre, sul profilo ben scolpito, e poi sul leggero avvallamento dei fianchi, stringendoli. 

Neuvillette si aggrappò a Wriothesley, le mani che trovavano la strada lungo la sua schiena, stringendosi a lui con una forza che tradiva la sua voglia disperata di essere ancora più vicino. Mentre Neuvillette schiudeva le labbra, lasciando che la propria lingua tornasse a cercare la sua ancora e ancora, Wrio non stava capendo più nulla. Si sentì percorrere da un brivido, fino a quando non sentì una fitta quasi dolorosa all'inguine. Era così eccitato che non sapeva neanche come avrebbe fatto a resistere fino a quando non fossero arrivati in hotel, ma avrebbe fatto un ultimo sforzo. Dopotutto, era da settimane che aspettava con pazienza, e ora non gli sembrava quasi vero ciò che stava per accadere.

Riaprì gli occhi e si scostò da lui per riprendere fiato, non osando neanche immaginare in che condizioni versasse di fronte al fidanzato, che sembrava altrettanto coinvolto. Wrio si prese qualche istante per ammirare i suoi capelli leggermente spettinati, il suo volto arrossato e il suo respiro affannato.

"Sei così sensibile..." mormorò Wriothesley, spostando le labbra vicino all'orecchio di Neuvillette. "Non hai idea di quanto mi faccia piacere vederti così."

"Wrio... per favore..." sussurrò Neuvillette, la voce rotta da un misto di desiderio e supplica. Il suo corpo si mosse  contro quello di Wriothesley, cercando di alleviare quella tensione crescente che stava consumando entrambi, premendosi contro di lui. 

"Sì, mio caro?" lo provocò Wriothesley, con un sorriso compiaciuto. "Di cosa hai bisogno?" 

"Di te.", confessò Neuvillette, con un mormorio. "Ti prego."

Wriothesley non lo aveva mai visto a quel modo. Si stava completamente affidando a sé, con consapevolezza e convizione. Non avrebbe mai sprecato quell'occasione, quella fiducia.

"Vieni.",lo invitò, scostandosi da Neuvillette quel tanto che bastava per trascinarlo a sé, tra le proprie braccia. "Andiamo in hotel.", sussurrò, a bassa voce. "Restiamo da soli. Ho bisogno di un posto dove posso  dedicarti tutte le attenzioni possibili."

******

NOTE DELL'AUTORE

And soooo they f..

nel prossimo capitolo ;) muahahahaaha

Vabbè, dai, si fanno progressi! Volevo scrivere tutto in questo, ma sarebbe diventato kilometrico! Questo vorrà dire che il prossimo sarà l'ultimo e bello spicy

Se vi è piaciuto, fatemi sapere ! <3 

E ringraziamo tutti insieme Childe e la sua sexual education!!

Kieran

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