Una delicata bussata alla porta fece alzare la testa di Nova mentre veniva allattata.

Si attaccò subito dopo aver realizzato che non era il uso papà.

"E' quasi ora," disse gentilmente Fred, mentre entrava timidamente nella stanza e chiudeva la porta dietro di lui.

Sentii una pesante e sorda sensazione nel petto e guardai tristemente in basso mia figlia.

Erano passate due settimane da quando Draco era uscito da questa camera. E nonostante avesse solo quattro mesi e mezzo, potevo dire che a Nova mancava molto.

Era il giorno del funerale di Silente e appena sarebbe finito, avremmo lasciato Hogwarts per andare nell'appartamento sopra il negozio di Fred.

Non volevo andarmene. Sarebbe stato come se avessi accettato che Draco avesse fatto quello che aveva fatto. Non che fossi arrabbiata; sapevo che non fosse colpa sua. Sapevo che si sentisse come se non avesse altra scelta.

Ma Harry mi aveva detto che Silente gliene aveva offerta una, che Draco stava per accettare giusto quando gli venne strappata via.

Era troppo tardi. Ma era lì; se solo avesse pensato di schierarsi con Silente quando ne aveva ancora la possibilità.

Mi chiedevo dove fosse e quali orrori Voldemort gli stesse facendo subire. Mi spezzava il cuore, ma non riuscivo a smettere di pensare al peggio.

E soprattutto, mi mancava così dolorosamente tanto.

Il funerale è stato bellissimo. Ero seduta tra Fred e George, tenendo Nova sulla mie gambe.

Non piansi - non piangevo da quando avevo scoperto cosa avesse fatto Draco. Mi sentivo insensibile come se fossi stata sedata.

Avevo provato molta tristezza nella mia vita; avevo perso troppe persone e avevo pianto tutte le lacrime che avevo. Sentivo che non mi era rimasto niente, niente se non il forte amore protettivo per mia figlia. Lei mi permetteva di andare avanti; lei mi dava la ragione per alzarmi ogni giorno.

E per quanto facesse male, dovevo accettare che Draco non facesse più parte delle nostre vite.

Indossavo ancora il suo anello al collo però, e portavo la pietra di luna nella mia tasca. Perché sapevo che mi avrebbe amata per sempre, fino al giorno della mia morte.

"Sei pronta?" mi chiese gentilmente Fred dopo che il funerale fu finito.

"Voglio solo fare una passeggiata con Nova prima," mormorai, guardando verso il lago che brillava splendidamente sotto la luce del sole.

"Tutto il tempo che vuoi," disse Fred, baciandomi la testa e accarezzando la guancia di Nova.

Camminai sul sentiero che avevo fatto l'ultima volta con Cedric e mio padre il giorno della terza prova. Il sentiero dove avevo abbracciato mio fratello per l'ultima volta.

La sofferenza che sentivo quando pensavo a Cedric non era cambiato, non si affievolì mai, non smise mai di fare male ad un livello inimmaginabile. 

In quel momento avevo così tanto bisogno di Cedric, avevo bisogno del conforto e dell'amore di Cedric. Avevo bisogno che mi rassicurasse che avremmo superato la guerra e che raggiunto l'altro lato senza graffi.

"Non credo che l'avrebbe mai fatto, sai."

Alzai lo sguardo, perplessa. Harry stava camminando accanto a me, i suoi occhi guardavano il lago.

Non dissi niente, ma invece, guardai in basso Nova e le baciai la testa.

"Per quanto lo detesto," continuò, "Malfoy non è un assassino."

"Non preoccuparti, Harry," sussurrai. "Tutto questo è già abbastanza senza sentire te che mi ricordi quanto lo odi."

"Non lo odio, Aurora. Provo pena per lui." Harry scrollò tranquillamente le spalle. "Chiaramente ama te e Nova; era pronto ad andare contro la sua missione per voi. Ma l'idiota era in ritardo, e ora dovrà pagare per quello per il resto della sua vita. Avrebbe dovuto fidarsi di Silente - non progettare di ucciderlo. Ha fatto la sua scelta, ed è quella sbagliata."

"Ti fa pena, allora anche io e Nova ti facciamo pena," dissi ferocemente, "perché noi lo amiamo e lo abbiamo anche perso."

"Non capirò mai perché lo ami. Non capirò mai perché hai fatto un figlio con lui e perché l'hai sposato quando sapevi che sarebbe finita così."

"Vai via, Harry, non voglio sentirti." fumai, sopraffatto dal nervoso per colpa di questo ragazzo che chiamavo amico.

"Ho appena detto addio a uno dei miei più cari amici, Aurora. Non avrei dovuto se Malfoy non fosse stato così pollo da chiedere una cazzo di mano. Per cui mi dispiace se per te è difficile ascoltare, ma francamente forse dovresti iniziare ad aprire gli occhi e le orecchie per l'amore di tua figlia." fece una pausa per guardarmi; la sua faccia di pietra ora era tenera; il suo tono divenne morbido. "Non ritornerò a scuola il prossimo anno, andrò là fuori e lotterò. E so che dirai di no, ma voglio che pensi all'idea di unirti a me."

"Sei serio?" chiesi, scioccata. "Harry nel caso non te ne fossi accorto ho una bambina nelle braccia proprio ora che ha bisogni di me più di ogni altra cosa!"

"Lo faresti per il suo futuro, Aurora. Lei sarà al sicuro dai Weasley. Quando ci esercitavamo per l'esercito di Silente vedevo il tuo potenziale. Sei una grande strega. E non dirlo a Hermione, ma tu eri un grado superiore a lei. Potrei farlo con qualcuno come te nella mia squadra."

"Sei davvero incredibile, Harry, lo sai?!" sputai, girandomi sul posto e camminando furiosamente verso il castello.

"Se mi aiuti a sconfiggere Voldemort, Aurora, potresti riavere la tua famiglia!" gridò dietro di lei, facendola bloccare sui suoi passi. "Potrai finalmente usare il nome di Malfoy e Nova riavrà suo padre."

"Non lo farò, Harry. Non lascerò mia figlia. Quindi non osare nemmeno chiederlo!" sibilai. Solo il pensiero di venire separata da lei per qualsiasi periodo di tempo mi contorceva le interiora dall'orrore.

Harry era stato egoista a chiedermelo. Egoista da far penzolare l'unica cosa che voglio di più davanti a me come un incentivo.

Una famiglia.