Draco fissava la ragazza all'entrata mentre la sua mano volò sulla sua bocca, soffocando il suo urlo.

L'orrore le riempiva gli occhi fissi sul suo braccio; il suo braccio sinistro, dove la sua manica arrotolata rivelava la nera immagine di un serpente e un teschio.

"Aurora," soffocò, la sua voce uscì in un sussurro strangolato.

"Tu sei un - un-" scattò, ma le sue parole non uscivano.

"Non avevo scelta, Aurora," sussurrò, lacrime fresche luccicavano i suoi occhi. "Ecco perché sono stato lontano. Non puoi starmi vicino. E' troppo pericoloso. Io sono troppo pericoloso."

Lei scosse la testa, le lacrime le cadevano dagli occhi. "Cosa ti hanno fatto?" pianse.

E con sua sorpresa, venne avanti, le sue braccia si alzarono mentre camminava attraverso il bagno per andare da lui.

Non poté far altro che accoglierla in un abbraccio, le sue braccia la avvolsero automaticamente appena lei cadde sul suo petto, singhiozzando. Era troppo esausto per cedere; troppo esausto per combattere per ciò che era giusto.

Insieme, entrambi si inginocchiarono sul pavimento del bagno, piangendo nelle braccia dell'altro mentre si aggrappavano strettamente l'uno sull'altro, il suo corpo sospirò felice per poterla toccare e stringere dopo tanto tempo.

"Oh, Aurora," pianse, baciandole i capelli e inalando il suo profumo.

Posò una mano sul suo pancione mentre la teneva stretta a lui e la gioia scorreva in tutto il suo corpo mentre sentiva dei movimenti sotto la sua mano.

Il suo bambino; il loro bambino.

I suoi occhi incontrarono quelli di Aurora e si sorrisero entusiasti, quando il cuore di Draco si riempì di amore; aggiustandolo, riparandolo, curandolo.

In questo momento, questo è tutto ciò che vuole.

"MA CHE CAZZO?!"

Sia Draco che Aurora alzarono le teste.

Harry Potter era in piedi all'entrata del bagno, fissandoli dall'alto, bacchetta nella mano e sembrando totalmente stupefatto.

Fottuto Potter.

Senza pensarci due volte, Draco saltò in piedi, mettendosi protettivamente davanti ad Aurora, la sua mano pronta a prendere la bacchetta.

"Vai a fare in culo Potter, ora!" ringhiò avvertendolo.

Ma Potter rimase lì, i suoi occhi guizzavano tra Aurora, che era ancora inginocchiata sul pavimento, e Draco.

"Non è di Fred, giusto?" sputò Potter, guardandolo disgustato. "Come hai potuto fargli questo, Aurora? Come puoi amare questo idiota invece di Fred?"

La furia esplose nello stomaco di Draco.

"Per favore, Harry, tu non capisci," lo implorò Aurora, sforzandosi di alzarsi. "C'è molto di più!"

Sembrava che stesse miserabilmente fallendo per riuscire a mettersi in piedi; la sua mano scivolò dal lavandino che usava per aiutarsi e cadde a terra.

E in quel momento, quando Draco si girò per piegarsi e aiutarla, Potter puntò la bacchetta.

Ci fu un forte rumore e Draco venne colpito attraverso il bagno, atterrando dolorosamente sulla schiena lontano da dove stava.

"Harry! Basta!" sentì Aurora gridare.

Draco sentì anni di rabbia e furia pulsargli nelle vene; offuscando la sua vista. Potter era sempre lì a rovinargli tutto; ficcando il suo naso in cose che non erano cazzi suoi.

E Draco ne era fottutamente stufo.

Prendendo la sua bacchetta, la puntò dritto nella direzione di Harry.

La fattura lo mancò, invece fece scoppiare una lampata da parete oltre l'orecchio sinistro di Potter.

Potter lanciò una fattura, e Draco riuscì a rotolare via in tempo, così che lo mancò ed esplose una cabina; facendo scagliare schegge i legno nella stanza.

Aurora urlava mentre continuavano il duello; il bagno stava lentamente scoppiando in frantumi intorno a loro.

Ad un certo punto, esplose una cisterna e un torrente d'acqua cascò ovunque, riempiendo subito il bagno. Aurora piangeva e li pregava di smetterla.

Ma tutto quello a cui Draco pensava era di prendere Potter.

Non pensava nemmeno a quanto egoista fosse con la sua rabbia cieca causata dal suo odio per Harry Potter.

Il suo egoismo era il motivo per cui Aurora era spaventata.

Il suo egoismo era il motivo per cui Aurora venne colpita da un incantesimo che Potter aveva lanciato per sperimentare.

Un incantesimo per il nemico.

"SECTUMSEMPRA!"

Draco non dimenticherà mai il suono dell'urlo raccapricciante di Aurora rimbombare nelle pareti, come se un'invisibile spada le avesse trafitto lo stomaco.

Il sangue schizzava ovunque e, come se andasse a rallentatore, le sue ginocchia si piegarono sotto di lei e cadde a terra con una forte, terrificante botta.

Draco seppe, in quel momento, che non si sarebbe mai perdonato per questo.

Mai.