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7 - Il regalo di Draco

"Harry Potter."

L'intera sala rimase in silenzio appena Silente pronunciò il quarto, e inaspettato, nome.

Gli occhi di tutti scivolarono sul tavolo dei Grifondoro in cui era seduto Harry, che sembrava impietrito.

"Harry Potter!" Silente lo chiamò di nuovo, "Harry! Vieni qui, per favore."

Nella sala iniziò un brusio con bisbigli confusi e mormorii appena Harry si recò alla stanza dietro il tavolo degli insegnanti.

"Ma che cazzo?!" imprecò Susan Bones dietro di me, "Cedric è il campione di Hogwarts - non il maledetto Potter!"

"Quello stupido coglione ruba sempre la scena." mormorò Hannah Abbot, davanti a me, "Può lasciare ai Tassorosso un po' di gloria per una volta?"

Scossi la testa disperatamente. Non riuscivano a vedere che la faccia di Harry era tanto scioccata quanto il resto di tutti noi? E non solo sembrava scioccato, ma anche spaventato.

Stava succedendo qualcosa di strano, ma nessuno sembrava accorgersene per la rabbia nei confronti di Harry, quando invece avremmo dovuto preoccuparci.

La mia sensazione di esaltazione per Cedric e Fleur era rapidamente diminuita.

Stavo cominciando ad avere una brutta sensazione su questo torneo.

...

Tipico del maledetto Potter.

Draco fece una smorfia vedendo Harry scomparire nella stanza. Non perde mai l'occasione per farsi vedere.

I suoi occhi caddero sul tavolo dei Tassorosso ed era lieto di vederli tutti incazzati proprio come lui.

Tutti tranne Aurora.

No, sembrava...spaventata.

Draco si chiese cosa potesse averla fatta sentire in quel modo. Di certo non era preoccupata per Potter? Non capiva che quell'idiota era andato via immune da tutto? Preoccuparsi per lui era una perdita di tempo per tutti.

Un improvviso lampo di genio lo colpì appena pensò a un modo per far vedere ad Aurora che lui, Draco Malfoy, supportava Cedric come campione di Hogwarts. Sì - una brillante idea che l'avrebbe sicuramente impressionata. Ci avrebbe lavorato quella stessa notte.

Almeno l'avrebbe potuta rallegrare, pensò, vedendola passare la mano tra i suoi lunghi e scuri capelli.

"Lo stai facendo di nuovo."

"Vaffanculo, Blaise."

...

"Hey Harry! Aspetta!" 

Harry Potter si fermò sul posto in corridoio e ruotò lentamente la testa verso di me. Aveva un'espressione preoccupata, visto che si aspettava che gli urlassi in faccia,

"Non sei arrabbiata con me?" chiese avvicinandomi affannosamente a lui e sorridendo.

"Perché dovrei esserlo?" interrogai, "Non è colpa tua, il tuo nome è uscito fuori dal calice."

Uno sguardo di sollievo mischiato alla confusione inondò il suo viso, "Ma, Ced-"

"Cedric è d'accordo con me." lo interruppi, "Silente ha messo serie precauzioni intorno al calice. Chiunque abbia fatto in modo che due campioni di Hogwarts partecipano, deve essere un mago estremamente bravo. Quindi non puoi essere stato tu."

"Grazie." ridacchiò, "Cercherò di non offendermi."

"La domanda è." continuai mantenendo il mio sguardo serio, "Chi è stato?"

"Grazie." borbottò per un momento, "Nessuno sembra credermi tranne Hermione. Perfino Ron mi odia."

"Oh Harry." sospirai comprensivamente. Sembrava così triste che mi stavo avvicinando per abbracciarlo.

"Hey Potter!"

Harry e io ci voltammo verso l'alta e strascicata voce che proveniva dal corridoio.

"Oh, per l'amor del cazzo." mormorò Harry, "Ci mancava solo questo."

Un sorridente Draco Malfoy stava camminando verso di noi, accompagnato da due ragazzi robusti che sembravano due buttafuori di una discoteca, e seguito da un accumulo di sghignazzanti ragazze Serpeverde. 

Non potevo non notare che tutti loro avevano una grande distintivo puntato nei loro vestiti.

"Ti piacciono, Potter?" sogghignò Draco, fermandosi davanti a noi con il petto in fuori per farci guardare meglio il suo distintivo.

Luci rosse lampeggiavano in mezzo al corridoio poco illuminato:

Supportiamo CEDRIC DIGGORY - il VERO Campione di Hogwarts!

Gli occhi di Draco scorsero su di me, e lo guardai di rimando ricevendo da lui uno spavaldo e piccolo occhiolino.

Voleva impressionarmi o cosa?

"E questo non è tutto - guardate!" sorrise, premendo il distintivo contro il suo petto, e la scritta svanì, lasciando spazio ad un'altra:

POTTER PUZZA

Gli altri Serpeverde scoppiarono a ridere appena premettero anche loro il distintivo, così che Harry fosse circondato dalle parole POTTER PUZZA che si illuminavano intorno a noi.

"Oh, molto divertente." sputò Harry ad alta voce sopra le loro risate, "Il tuo ingegno non ha limiti, Malfoy."

Sbuffando, si voltò e arrabbiato scappa via, lasciandomi da sola con Draco e il resto dei Serpeverde.

"Ne vuoi uno?" chiese Draco in qualche modo goffamente. L'ho guardato con orrore mentre frugava nella sua tasca per tirare fuori un distintivo per me.

I suoi occhi grigi scintillavano nei miei aspettando impazientemente che lo afferrassi.

"Mi stai prendendo in giro?" gridai incredula, lasciando la sua mano appesa.

Il sorriso sul suo viso cadde, "Stavo pensando a te mentre li facevo. Volevo dimostrarti che noi siamo dalla parte di tuo fratello."

"Facendo indossare a tutti un distintivo per farvi beffe di un mio amico?"

I due buttafuori e le ragazze Serpeverde rimasero immobili a guardare Draco, come se stessero aspettando delle istruzioni su cosa fare.

"Guarda." mormorò, riponendo nella tasca il distintivo e prendendomi il braccio per portarmi lontano dal resto dei Serpeverde, "Se Potter non vuole attenzioni allora dovrebbe smetterla di cercarle."

"Non l'ha fatto!" urlai.

Con la coda dell'occhio riuscii a vedere i Serpeverde disperdersi, come se avessero intuito che Draco avesse finito con loro.

"Non stai seriamente pensando che non stava cercando un po' di gloria?" mi schernì, cercano il mio viso per un chiarimento.

"Non starai seriamente pensando che sia capaci di tali talenti in magia?" replicai a mia volta.

Quello lo disorientò.

I suoi occhi lampeggiavano e io potevo vedere che stava soffrendo con una sorta di conflitto interiore.

"Mio Dio, lo odi veramente." dichiarai, non potendo evitare il sorriso che si incarnava sulle mie labbra.

"Sei carina quando sorridi." disse, i suoi occhi grigi danzarono piacevolmente su di me mentre poggiava la spalla contro il muro.

Sentii di nuovo subito quelle farfalle, questa volta il mio stomaco fece due capriole contemporaneamente. 

"Togli quei distintivi." dissi più fermamente di quanto potessi, cercando di ignorare il calore delle mie guance.

"Forse." scrollò le spalle, i suoi occhi luccicavano, "Se me lo chiedi gentilmente."

"Per favore." sospirai, guardandolo solennemente.

Lui mi guardò dall'alto e sentii un brivido tra di noi, facendomi bloccare il respiro in gola.

Con mia sorpresa, Draco si raddrizzò, staccò il distintivo, si avvicinò a un cestino e l'ha buttato.

Poi si girò di nuovo verso di me.

"Contenta?"

Deglutendo, stupita dal suo gesto, annuii.

Non volevo ammetterlo, ma ero un po' troppo contenta.

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