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32 - P per Punizione

"GRIFONDORO!"

Draco rabbrividì. Guardò dal tavolo dei Serpeverde il ragazzino del primo anno saltare già dalla sedia e corse con entusiasmo verso gli esultanti e viscidi bastardi.

Merlino, quanto odiava i Grifondoro. Pregava con tutto se stesso che Aurora non fosse una di loro. L'avrebbe amata comunque, ovviamente, ma avrebbe dovuto abituarsi a baciarla e stringerla con indosso quei vestiti.

"Il tuo tesoro è il prossimo." si inclinò Blaise, mormorando al suo orecchio. "Buona fortuna, amico."

Gli diede una solida pacca sulla spalla, come se dovesse accompagnarlo in prima linea.

E certamente era come se si sentisse in prima linea, comunque.

Draco deglutì appena vide Aurora sedersi mentre la McGranitt la presentava alla scuola.

I loro occhi si incontrarono attraverso la sala appena le venne posato il cappello in testa. Draco trattenne il respiro, il suo cuore martellava nervosamente nel petto.

"CORVONERO!"

Draco emise un piccolo grido di gioia come se il sollievo gli stesse scorrendo nelle vene. Era certo che dopo essere stata in compagnia dei Grifondoro durante tutta l'estate, fosse diventata come loro.

"Congratulazioni, amico," ridacchiò Blaise, colpendolo sulla schiena. "Uscirai con una nerd."

Sì, ma almeno è meglio di una stupida Grifondoro, pensò Draco. O nemmeno un'inutile Tassorosso.

Era la miglior cosa dopo Serpeverde, comunque.

...

Il mio cuore correva mentre mi avvicinavo agli esultanti Corvonero. Non sapevo come sentirmi.

Ero rattristata di non seguire le orme di Cedric in Tassorosso, e contraria di non essere con Fred e George in Grifondoro.

Comunque, ero sollevata di non essere smistata in Serpeverde. Tranne per Draco e Blaise, semplicemente li detestavo. Non mi ci vedo amica con qualcun altro di loro, e il loro professore era così inquietante.

Quindi, Corvonero era almeno meglio di Serpeverde.

Individuai Cho, che mi stava salutando e facendo cenno di sedermi accanto a lei. Gratamente mi immersi vicino a lei, e lei mi inglobò subito in un inaspettato abbraccio. Quando si staccò, vidi che stava piangendo.

"Oh, Aurora," pianse, pulendosi il viso bagnato furiosamente con la mano. "Sono contenta che tu abbia deciso di tornare. Sei l'unica che capisce il mio dolore."

Mi strinse di nuovo, tremando senza controllo mentre singhiozzava fortemente e velocemente sulla mia spalla. Mi guardai intorno allarmata, non sentendomi totalmente a mio agio.

Fortunatamente, Silente scelse quel momento per alzarsi sulla pedana e invitando tutti al banchetto.

Mi distaccai da Cho, e mi sedetti, mentre i miei occhi cercavano Draco. Mi stava già guardando. Sentii il mio cuore volare appena un sorriso crebbe sulle sue labbra, facendogli brillare gli occhi.

"Quindi, che ne dici di quella Umbridge?" chiese Luna, mentre lasciavamo la sala dopo aver consumato la cena.

"Ummm," dissi, cercando un modo per essere diplomatica. "Interessante. Lasciami i giudizi a dopo la lezione con lei."

Anche se venisse detta la verità, non avevo molte speranze che lei potesse portare del bene.

Sussultai quando delle braccia mi avvolsero la vita da dietro, e mi ritrovai la schiena attaccata a un caldo e forte petto.

"Ho sempre saputo che fossi troppo intelligente per il tuo bene," voce fioca dall'alto, respiro caldo sul mio collo.

"Calmati, Draco," risi, "Non sono abbastanza furba per essere Serpeverde come te."

Con aria di autorità, mi fece girare, e premette fermamente le labbra sulle mie.

"Attenta," mormorò con fervore, rompendo il bacio, "o dovrò metterti in punizione."

Ridacchiò guardandomi dall'alto, i suoi occhi brillavano maliziosamente. Il mio stomaco si annodò in una feroce adrenalina di desiderio e improvvisamente speravo che non fossimo in una sala circondati da professori e studenti.

"Sto iniziando a pensare al potere che sta arrivando alla tua testa." ridacchiai di rimando. "Non che mi lamenterei se fossi rinchiusa in un aula con te. Cosa mi faresti fare? Delle linee?"

"Se mi mostrassi il tuo lato da birichina, potresti scoprirlo."

Questo era troppo, non riuscii a non ridere. "Sei un fenomeno, lo sai questo, Draco?"

"E tu sei bellissima, come puoi biasimarmi?" Lui mi baciò la punta del naso, prima di sospirare con rammarico. "Temo che devo andare e svolgere i miei reali doveri da prefetto prima che la maledetta Pansy mi squarci di nuovo l'orecchio. Sono solo grato che tu non sia così. Sarebbe una spaventosa noia."

"Sopravvivrai," sorrisi, mettendomi in punta di piedi per strofinare gentilmente le mie labbra sulle sue. "E nel frattempo," aggiunsi, alzando timidamente un sopracciglio. "forse poi pensare a una punizione adatta a me."

"Oh, credimi," ringhiò Draco, guardandomi affamato. "Non penserò a nient'altro."

Un forte singhiozzo tremante suonò accanto a noi. Draco e io girammo contemporaneamente le teste alla ricerca del rumore. Cho si stava soffiando il naso, le lacrime sgorgavano sul suo viso.

"Qu-questo mi ricorda Cedric!" piagnucolò, nuove lacrime le uscivano dagli occhi. "L-lui mi diceva queste cose tutto il t-tempo!"

"Grandioso," mormorò Draco sotto voce, mentre indietreggiavo. "Beh ha rovinato il momento."

...

Mentre Draco guidava la sua casa ai sotterranei, io seguii la mia vero una torre del castello.

Venne fuori che dovevamo rispondere a un rompicapo ogni volta che dovevamo entrare nella nostra sala comune. Questo mi fece sentire nervosa. Cosa sarebbe successo se non avessi risposto?

Era bellissima, un grande soffitto circolare a cupola e delle grandiose finestre arcate. I colori blu e bronzo erano rilassanti, e sentii subito una sensazione di tranquillità colpirmi appena entrai.

Mi guardai intorno sorridendo. Sapevo che sarei stata bene lì. Anche se non ero in Tassorosso, mi sentivo già più vicina a Cedric dal funerale.

Quella notte quando mi arrampicai nel letto, decisi che ero abbastanza forte da prendere il libro mi aveva regalato per il compleanno. Appena aprii 'The Tales of Beedle the Bard', il mio cuore si fermò quando notai qualcosa che non avevo mai visto.

Era una dedica nell'angolo in basso nella pagina del titolo.

Alla mia pazza, divertente, bellissima Rory. Spero che questo libro ti porti la stessa allegria che ha portato a me. Pensa a nostra madre, e ricorda me. Tuo fratello per sempre, Cedric.

Lacrime silenziose scorrevano lungo il mio viso mentre leggevo quelle parole ancora e ancora, le mie dita tracciavano ogni lettera e me lo immaginavo scriverle.

Il mio meraviglioso, adorato fratello. Il mio Ced.

Come se potessi mai dimenticarmi di te.

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