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22 - La Caduta (Parte 3)

Lo sai

Lo sai 

Sei tutto ciò che so

Sei tutto ciò che so

Quando tutto si sgretola

Sei tutto ciò che so

Sei tutto ciò che so

...

Mi aggrappai a lui.

Ero terrorizzata a lasciarlo. Terrorizzata di alzare il viso dalla sua maglia e assistere alle urla di mio padre sul corpo morto di mio fratello.

Il mio Ced.

Il mio bellissimo, fantastico e meraviglioso fratello.

Andato.

Il dolore era spaventoso. Le mie dita scavavano nella nuca di Draco che mi teneva stretta a sé. La sensazione delle sue braccia avvolte protettivamente intorno a me mi davano un filo di sanità.

Le persone stavano parlando, urlando, gridando ma tutto quello che riuscivo a sentire era l'impetuoso e forte orrore nella mia testa.

E poi improvvisamente una voce. Una severa voce femminile.

"Lasciala andare ragazzo. Dobbiamo portarla in infermeria."

No. Non volevo andare via. Volevo stare nelle braccia di Draco vicino a Cedric. Fare qualcos'altro lo renderebbe troppo reale.

"Io non la lascio." ringhiò Draco stringendomi maggiormente.

Continuai a strizzare gli occhi premendomi a lui il più strettamente possibile.

"E' sotto shock. Ha bisogno essere controllata."

Sentivo il mio corpo tremare. Ero terrorizzata. C'erano troppe persone. Volevo stare solo con Draco e Cedric. Perché erano tutti qui? Dovevamo dire a Cedric di alzarsi. Finiamo questo stupido gioco ora, Ced.

"Lei ha bisogno di me!"

Era così. Avevo bisogno di Draco. Avevo anche bisogno di Cedric.

"Ced," sussurrai. "Cedric...Cedric...Cedric."

Non riuscivo a smettere di dire il suo nome. Non urlando. Non gridando. Solo dirlo. Mi concentrai molto sul movimento della mia lingua, il modo in cui premeva contro i miei denti prima di colpire il palato per far uscire morbide note.

Un bellissimo nome. Un bellissimo ragazzo. Tutto andato.

Sentii Draco muoversi. Il panico si insidiò nella mia gola quando le sue braccia si allentarono. Si stava alzando.

No. Non potevo permettergli di muoversi. Sennò avrei dovuto vedere. E non volevo vedere.

Mi aggrappai disperatamente a lui. Le mie dita si intrecciarono alla sua maglia, alle sue braccia, alla sua schiena. Non andare. Non lasciarmi. Lascia che nasconda in te. Ti prego.

Una specie di suono lasciò le mie labbra. Ma nessuna parola. C'era solo una parola che riuscivo a dire. Cedric.

"Shhhhh, dai, Aurora, vieni con me. Sono qui, sono con te."

Realizzai che stavo piangendo. Non piangendo - lamentando; un suono di un lamento di un piccolo animale. Solo il suono. Non le lacrime. Non ancora. Verranno dopo. 

Forti braccia mi fecero alzare. Tutto il mondo era ribaltato e pensai che stavo per sentirmi male.

"Respira. Respira con me."

Mi stava stabilizzando, con le sue braccia avvolte saldamente intorno alla mia vita e la sua fronte premuta contro la mia.

Lui respirò. Io respirai. Mi concentrai sul respiro, seguendo il suo. Dentro e fuori. Dentro e fuori.

E' incredibile che tu possa dimenticare come respirare.

...

"Dov'è Amos?" 

"E' stato sedato. L'hanno mandato a San Mungo."

"La povera ragazza ha bisogno del padre."

"Il ragazzo sembra tenere a lei. Si rifiuta di lasciarla. Lei si rifiuta di lasciarlo andare."

"E...il corpo?"

"E' stato portato all'obitorio. E' una tragedia, che cosa terribile, Molly. Quella povera famiglia. Prima la madre..."

Draco sentì i distinti rumori di qualcuno che si soffiava il naso con un fazzoletto.

"Harry dice che è stato Tu-Sai-Chi. Non pensi sia vero, no, Poppy? Tranne che...Harry non mentirebbe mai su ciò."

"Albus gli crede. E se è abbastanza per Silente, è abbastanza anche per me. Dobbiamo accettare i fatti, Molly: Tu-Sai-Chi è tornato, come i suoi seguaci."

"Shhhhh. Il ragazzo dei Malfoy. Harry dice che suo padre-"

Ma Draco aveva già intuito abbastanza. Strizzò gli occhi attaccando maggiormente il corpo di Aurora al suo, premendola fermamente contro il suo petto mentre erano distesi sul lettino dell'infermeria. 

Lei non aveva ancora detto niente. Shock, lo chiamò Madam Pomfrey. Lui non aveva idea se si fosse addormentata o se stesse semplicemente sdraiata lì, insensibile al mondo.

Aveva sentito ciò di cui stavano parlando Madam Pomfrey e la signora Weasley? Su suo padre. Riguardo il fatto che avesse, più che probabilmente, dato una mano per la morte di suo fratello.

Draco non aveva mai provato tale vergogna di essere un Malfoy. Come avrebbe potuto tornare a casa d'estate e guardare in faccia suo padre, sapendo che è parte della crudeltà che ha distrutto la vita di Aurora?

Ma lui non voleva pensare a cosa sarebbe accaduto dopo. Di lasciare Aurora.

Le baciò i capelli e inalò il suo profumo.

"Ti amo," sussurrò, molto piano.

Sapeva che lei non potesse sentire, ma aveva bisogno di dirlo.

Avrebbe voluto dirglielo prima, ma era troppo codardo. 

Aveva solo quindici anni, ma l'amava.

L'amava con tutto il suo cuore.

...

Sono pronta per la caduta

Pronta per gli abbandoni

Pronta per i colori che bruciano in oro e si sgretolano

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