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100 - Fuori dal fuoco

Le urla cessarono e il cuore di Draco era nella sua bocca. Non riusciva a vedere nulla intorno le pareti di fiamme davanti a lui e nessuna magia sembrava funzionare contro di esso.

Sapendo che doveva prendere velocemente Aurora, fece l'unica cosa che pensava di fare. Rinforzandosi, corse il più velocemente possibile nel fuoco.

Il calore che lo colpì era indescrivibile. Ma non gli importava. Doveva prenderla. Era tutto quello di cui gli importava. Era fottutamente tutta colpa sua che lei fosse lì.

Miracolosamente, le fiamme non lo catturarono. Blaise venne a coprirlo dietro di lui, e improvvisamente capirono dove si trovava Aurora.

Fuori da un'enorme pila di banchi e sedie, una mano debole usciva da lì.

"Aurora!" gridò Draco, correndo e lanciando via i mobili quasi subito.

Ma molto di esso era stato avvolto dal fuoco e aveva paura che non l'avrebbe presa in tempo.

"Sta indietro, amico!" ordinò Blaise, puntando la bacchetta contro l'ammasso di mobili.

Draco si scostò, ma solo abbastanza da poter ancora stringere la presa nella mano fioca di Aurora. Non sopportava il fatto che lei fosse stata lì da sola. Ed era terrorizzato che fossero arrivati troppo tardi.

"Resisti, amore," mormorò, strizzando le sue dita, "ti tireremo fuori."

Blaise lanciò un incantesimo che distrusse i mobili, Draco si coprì la testa con un braccio mentre le schegge di legno piovevano su di lui ma non lasciò mai Aurora.

Appena il polverone finì, poteva far uscire il resto di lei. Tuffandosi in avanti, rimosse gli ultimi pezzi di mobili che la tenevano giù e tirò il suo corpo incosciente nelle sue braccia.

"Aurora," ansimò, tendendola stretta a lui. Il sollievo lo avvolse mentre poteva sentire il suo cuore battere, e lei sembrava respirasse, anche se estremamente piano.

"Dobbiamo uscire, SUBITO!" soffocò Blaise nel fumo che ora era molto denso.

Ma mentre si guardavano intorno, le fiamme erano più feroci e alte che mai, circondandoli completamente, rinchiudendoli lentamente.

"Merda!" imprecò Draco. Non riusciva a vedere come potessero uscire da questo. Strinse Aurora a lui, cercando di farle da scudo il più possibile.

"Draco," tossì lei, risvegliandosi. "Cosa-"

"Shhhh," la tranquillizzò, cercando di nascondere tutta la sua paura e il suo panico. Prese il suo viso a coppa, alzandolo vicino al suo. "Ti amo, Aurora. Mi dispiace molto."

Chiuse gli occhi, posando la fronte contro la sua.

"AGGRAPPATI!"

Draco alzò lo sguardo per vedere Potter volare verso di loro sulla scopa, la sua mano si allungò verso di loro.

Non era mai stato così grato di vedere quell'idiota in tutta la sua vita.

"Prendi Aurora!" gridò Draco senza esitazione, saltando sui suoi piedi. Blaise lo aiutò a caricare Aurora dietro Harry, ma lei continuava a perdere conosceva e non riusciva a tenersi.

"Va con lei, amico," disse Blaise.

"No, tu!" abbaiò Draco. "Lasciami, è tutta colpa mia se siamo tutti qui!"

"RON STA ARRIVANDO CON UN'ALTRA SCOPA!" ruggì Harry tra le fiamme, "ORA MUOVETEVI CAZZO O MORIREMO TUTTI!"

Draco balzò dietro Aurora, tenendo fortemente mentre Harry prendeva di nuovo il volo. Guardò dietro di lui con sollievo mentre guardava Granger aiutare Blaise a salire sulla scopa di Weasley.

Il sollievo lo riempì mentre vedeva la porta in avanti. Ma per qualche ragione, Harry cambiò strada.

"COSA CAZZO CREDI DI FARE POTTER?!" urlò Draco nel suo orecchio, "LA PORTA È LAGGIÙ"

Ma Potter lo ignorò e continuò il suo nuovo percorso; giù verso le fiamme che sfioravano pericolosamente le loro caviglie.

Draco tenne Aurora, cercando di proteggerla dalle fiamme e il fumo circostanti. Aveva paura che non sarebbe sopravvissuta ancora a lungo a meno che non prendesse un po' di aria.

Potter sembrò afferrare una specie di corona prima di dirigersi finalmente verso la porta.

Si schiantarono nel corridoio, rotolando sul pavimento, con Draco che teneva saldamente Aurora mentre faceva un profondo respiro.

"Amore, svegliati!" gridò, mentre portava Aurora sulle sue gambe.

Ma lei restava fioca come una bambola di pezza, e con suo orrore, non riusciva a sentirla respirare.

"Cazzo!" strillò, mentre si ritrovava in iperventilazione dal terrore. La sua mano tremava mentre cercava disperatamente di trovare il suo battito nel collo.

Blaise, che era già stato portato in salvo da Weasley e Granger, lo spinse via e fece distendere Aurora sulla schiena.

Draco guardava mentre sguainava la sua bacchetta e la puntava alla sua gola. Mormorò un incantesimo che Draco non riconobbe nemmeno.

Ti prego, Aurora, pregò in silenzio mentre le lacrime gli rigavano le guance. Non morire, ti prego.

E poi all'improvviso, tutto il suo corpo ebbe una convulsione mentre prendeva un forte respiro.

Draco si lanciò su di lei, piangendo nel più totale sollievo.

"Draco," soffocò lei, tirando le braccia intorno a lui.

"Ti amo, Aurora," sospirò Draco, baciandole il viso, "Ti amo così tanto cazzo."

Lui la mise seduta e la cullò sulle sue gambe, tenendola vicino e non volendo più lasciarla.

"Ci hai spaventati, Aurora," ridacchiò Blaise, sedendosi accanto a loro contro la parete.

"Goyle," raschiò, ancora in difficoltà a parlare bene mentre si aggrappava a Draco. "Mi ha lanciata. Lui-lui-"

"Si spera sia fottutamente morto," ringhiò ferocemente Draco. Se non lo fosse stato, lo sarebbe stato presto.

Draco si guardò intorno. Potter, Weasley e Granger erano accasciati contro il moro opposto al loro, ansimando leggermente mentre si ricomponevano.

Gli occhi di Potter incontrarono i suoi e Draco non riuscì a non fargli un lieve cenno del capo. Era il meglio che potesse fare per ringraziarlo.

Prima che qualcuno potesse dire una parola, un trambusto alla fine del corridoio catturò la loro attenzione.

Spuntarono i due gemelli Weasley, entrambi duellavano con due mangiamorte.

Il golden trio scattò subito in piedi e iniziarono a correre verso di loro.

"Fred-" ansimò Aurora, ancora in lotta per respirare, "dovremmo andare ad aiutar-"

Ma non riuscì a terminare la frase; per l'aria esplosa intorno a loro.

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