Si recita
Diciannovesimo capitolo.
ELENA
-Allora... per questo mese dovrete preparare una scena molto toccante, a mio avviso. Isaac ed io ve la mostreremo a breve. Non accetto alcuna obiezione, ne va del credito scolastico. Avete due settimane di tempo per provarla. Si comincia-
Termina il proprio discorso la professoressa del corso di recitazione. E' stata molto gentile quando mi ha vista e mi sono presentata alla classe. E' la mia prima lezione e si sta svolgendo proprio a casa nostra.
La professoressa, che si chiama Lydia, avrà massimo trentacinque anni, ha i capelli color rame raccolti in uno chignon composto ma ciò che risalta subito alla vista sono le sue labbra molto pronunciate e carnose. Le quali non stonano affatto con il resto del viso. Ha due occhi color mandorla ed un naso piccolo e all'insù, sembra rifatto.
Isaac è suo marito, mi sembra di aver capito che sia più grande di lei di qualche anno, forse un paio d'anni. E' un uomo distinto, con due occhi neri e profondi. Al contrario della moglie, le sue labbra sono molto sottili ma ha un naso abbastanza evidente, la mascella squadrata e ben definita, ricoperta da un filo di barba. Non riesco a capire però il motivo per cui abbia tinto i capelli. Come faccio a saperlo? Dalle sue sopracciglia castane scuro non può avere i capelli biondi.
Quasi mi stava venendo il voltastomaco quando ho scorto la faccia di Melody, di Camilla e anche di qualche ragazzo della squadra di basket. Uno in particolare mi sembra di averlo visto quel giorno a scuola, vicino l'armadietto di Manuel.
Non so quale sia il suo nome ma il suo aspetto lo contraddistingue. Saranno le lentiggini che gli contornano le gote e anche il naso un po' troppo grande e a patata.
Sono seduta per terra con Jade a fianco, davanti a noi c'è una fila di ragazzi seduti con le gambe incrociate. Saremo diciotto ragazzi in tutto.
Quando è arrivata Melody è andata dritta verso Manuel e gli ha stampato un lungo bacio sulla guancia come se avesse voglia di trasformarsi in una ventosa. E' inutile dire che adesso si trovi accanto a Manuel, nella prima fila, vicino alla porta.
Simon è seduto ai confini della seconda fila, mentre Luca si trova vicino Jade. Bella invece si è seduta accanto a me, non perché abbia avuto una strana voglia di farlo... ma perché si è preparata in ritardo e ha preferito sedersi vicino a me invece di prendere posizione vicino Camilla.
Sono passati due giorni da quando è successo quel casino. Ho visto che Luca e Simon parlano tranquillamente adesso ma solo perché Manuel ha convinto Simon a mettere in primo piano il rapporto con Luca.
Diciamo che Simon cerca di non fare lo stronzo provandoci con Jade, mentre Luca cerca di viversi la propria storia con serenità.
Non so cosa abbia fatto Manuel per convincerli ma ha funzionato. Ha sistemato il casino che ho combinato io.
Jade non si è arrabbiata con me come immaginavo. All'inizio mi ha detto che sono stata un po' incosciente dicendo quelle cose a Luca, vedendolo già in crisi, ma poi ha capito che non l'ho fatto in mala fede.
Le sono così grata per non aver tenuto rancore nei miei confronti.
Mentre la professoressa Lydia e suo marito si sistemano, il mio sguardo si sposta verso sinistra. Manuel sta guardando Lydia con gli occhi un po' socchiusi.
Ha addosso un maglioncino grigio, skinny neri e delle converse bianche ai piedi. Visto di profilo è ancora più carino. Il ciuffo corvino all'insù, ben sistemato, nonostante venga torturato di continuo, il naso piccolo e sottile, leggermente all'insù, le labbra piene e semi schiuse, l'accenno di barba che contorna la mandibola.
I suoi occhi sembrano anche più profondi visti da questa prospettiva. Quegli occhi che non smettono mai di rapirmi e non riesco a capire come facciano.
Quando le sue iridi mi catturano inaspettatamente, mi ritrovo a distogliere immediatamente lo sguardo e rivolgerlo alla professoressa. Con la coda dell'occhio, noto che mi sta ancora guardando. E scorgo anche un piccolo sorriso farsi spazio sul suo viso.
Lydia tossisce e prende posto su una sedia. Chiude gli occhi ed ispira, cercando di trovare la concentrazione giusta. Isaac raggiunge con passi veloci la sedia e, piegandosi sulle ginocchia, cerca di afferrare la sua mano, ma quest'ultima lo scansa repentinamente.
-Ti prego piccola i-io posso spiegare...-
Lydia lo guarda con rimprovero con il capo chinato verso il basso. Ha gli occhi lucidi. Mamma mia, sembra stia soffrendo per davvero!
-Cosa vuoi spiegare? Cosa? Ti ho visto!-
Isaac scuote la testa veemente e poggia una mano sulla coscia della donna. Lei in risposta si alza dalla sedia.
-E' stata lei! Lei mi ha baciato, io non ho avuto il tempo di staccarmi perché ci hai visti... ma hai frainteso tutto!-
Isaac gesticola concitato. Questi due sono davvero bravissimi. Riesco a leggere la rabbia, la frustrazione e la delusione attraverso i loro sguardi. Mi hanno totalmente rapita, tanto che raccolgo le ginocchia al petto ed incrocio le braccia sopra, per dopo poggiare il mento.
-Non ci credo! I-io vi ho visti e tu...-
Lydia continua a scuotere la testa e a torturarsi le mani. Isaac fa un passo in avanti e le prende le mani, ignorando completamente la riluttanza della compagna.
-Mi devi credere, Tori... io amo solo te. Esisti solo tu per me!-
Isaac si abbassa leggermente e afferra il mento di Lydia facendo scontrare i loro occhi. I loro sguardi sono così intensi e magnetici.
-Perché dovrei crederti?-
Gli occhi di Lydia sono pieni di richieste nascoste e Isaac sembra captarle tutte quante e farle proprie. Non è facile fingere in questo modo... questi due si amano da matti nella vita reale.
-Perché sono qui e non mi stancherò mai di dirti quanto sei bella la mattina appena sveglia. E sai cosa ti rende così dannatamente meravigliosa?-
Isaac le regala un sorriso a trentadue denti accompagnato da uno sguardo incoraggiante. Da come la guarda si vede che non sta mentendo, che per lui esiste solamente lei. Lydia si bagna le labbra e scuote la testa timidamente.
-Perché sei proprio dove devi essere: tra le mie braccia-
Isaac le prende il viso fra le mani, fa un passo in avanti e piano piano avvicina il suo viso a quello di Lydia. Fa scontrare le loro labbra e Lydia si lascia baciare. Quando si staccano sorridono verso di noi e fanno un inchino, mentre noi cominciamo ad applaudire.
Sono stati a dir poco fantastici. Così realistici e veri. Mi ero persa a guardarli come si fa di fronte ad un bel film. Isaac si allontana e poggia le spalle al muro mentre Lydia prende parola rivolgendoci la sua attenzione.
-Come avete visto questa è una piccola scena, breve ma molto intensa. Tori, la protagonista, vede il proprio ragazzo baciare un'altra. Quest'ultima ha sempre messo i bastoni fra le ruote ai due che si sono amati dal primo momento che i loro occhi si sono scontrati- Ci sorride incrociando le mani. -Il ragazzo è innamorato di Tori e dice la verità... ma questo si evince da come si pone nei confronti di quest'ultima-
-Anche perché sono stato bravo io-
La interrompe Isaac facendoci ridere. Lydia gli rivolge un sorriso dolce e dopo ritorna a noi.
-Comunque... tutti voi dovrete mettere in atto questa scena e prima che possiate opporvi, sorteggeremo i vostri nomi da questa sacca. Qui dentro...- dice mostrando una sacca rosa - ... ci sono i nomi dei ragazzi, quindi sarete voi ragazze a sorteggiare. Cominciamo... Camilla, vieni pure- dice facendo un cenno con il capo.
Camilla si alza e prende un fogliettino. Le è toccato un ragazzo biondo con gli occhiali del quale non so assolutamente nulla. Rivolgo un sorriso verso Jade che lei ricambia.
Il corso è formato da nove ragazze e nove ragazzi. Dallo sguardo di Luca percepisco che non gli va tanto bene questa situazione. Beh... se non capita con Jade, quest'ultima dovrà baciare un altro.
E' il turno di Jade. -Adesso mi capiti tu, stai tranquillo- dice sorridendogli.
Arriva vicino a Lydia, fa scomparire la mano dentro la sacca e dopo qualche secondo estrae un fogliettino. Legge il contenuto e dopo alza lo sguardo lentamente verso Luca. Perché sembra scusarsi silenziosamente?
-Allora? Chi è?- chiede Lydia per poi sbirciare. -Oh, Simon Spirito. Bene, andiamo avanti-
Luca stringe le mani in due pugni e serra la mascella. Jade schiude le labbra e ritorna lentamente al mio fianco. Anche Manuel si è girato verso di noi. Non ho potuto non notare Simon che ha alzato il capo con uno scatto improvviso, mostrandosi interessato più che mai.
Poggio una mano sulla coscia di Jade mentre quest'ultima si morde il labbro inferiore guardando di sottecchi il suo ragazzo.
Luca è capitato con una ragazza molto carina, alta, capelli lunghi neri e con un seno molto prosperoso. Lo sguardo di Jade si è fatto più cupo mentre la guardava. Non mi era mai capitato di vedere Jade gelosa... questa sarà la prima volta.
Tocca a me. Mi alzo e vado vicino a Lydia, la quale mi sorride avvicinandomi la sacca. Sospiro e comincio a frugare dentro. Non vorrei fare questo ma devo, sarà solo una scena e non metterò in atto il bacio nelle prove. Lo farò direttamente qui, quando dovranno valutare l'esecuzione.
Prendo il foglio.
Non m'importa se colui che mi capiterà vorrà provare la scena, io non la proverò.
Apro il foglietto.
Io non darò baci così come se nulla fosse neanche se Manuel vorrà insistere e... Aspetta! Rileggo il nome strabuzzando gli occhi.
Manuel Russo.
Alzo il capo e cerco di rimettere il foglio dentro la sacca, però Lydia la toglie dalla mia visuale, rivolgendomi uno sguardo furbo.
-Che stai cercando di fare, furbona? Ho detto nessuna obiezione. Leggi a voce alta chi ti è capitato, andiamo-
Mi fa un cenno con la mano. Alzo gli occhi al cielo e sbuffo infastidita. Non può succedermi sul serio. Non a me.
-Manuel Russo- dico così tanto piano che nessuno, Lydia inclusa, può sentirlo. Lydia alza un sopracciglio.
-Come?-
-Manuel Russo- dico alzando, forse un po' troppo, la voce.
Jade, Luca e Simon mi guardano sorridenti, mentre Bella accenna un piccolo sorriso. Quando volto il capo verso Manuel vedo che sta cercando di non sorridere, mentre Melody, accanto a lui, mi rivolge uno sguardo truce.
Diciamo che eravamo rimasti noi tre più un altro ragazzo e quindi Melody sperava potesse capitare con Manuel. Possiamo fare uno scambio se ti va.
Nel tempo in cui Lydia annuncia l'ultima coppia rimasta, io abbasso lo sguardo, sviando gli occhi di Manuel, e ritorno al posto, vicino Jade. La quale alza e abbassa le sopracciglia in modo malizioso.
-Non una parola- dico tra i denti. Sposto il ciuffo e quando mi giro verso Manuel, lui mi sta già osservando.
Le sue iridi sono come un labirinto, una volta dentro non sai quale sia la via d'uscita.
ORE 17:50
Sono seduta sul divano dell'atrio e continuo a sfregare i palmi delle mani sulle cosce. Abbiamo due settimane di tempo per imparare il copione a memoria e provarlo. Prima iniziamo a lavorare e prima finiamo.
L'arrivo di Manuel con due tazze fumanti, mi risveglia dai miei pensieri. Poggia le tazze sul tavolino e si siede vicino a me. Io intanto lo guardo attentamente.
Ispeziono il contenuto delle tazze e alzo un sopracciglio rivolgendomi a Manuel.
-Cioccolata?- Manuel alza le spalle sereno.
-Gloria l'ha preparata e ho pensato che con questo freddo sarebbe stata ideale-
Mi spieghi perché riesci ad essere così dannatamente dolce e gentile? Non ti impegni neanche, ti viene naturale. Come se tu fossi nato per fare questo.
-Beh... io non ti ho chiesto nulla- rispondo atona.
-Ed io ho pensato che, magari, con la cioccolata potessi addolcirti un po'- dice canzonatorio. Inclino il capo mentre lui rivolge lo sguardo di fronte a sé.
-Non ho bisogno della cioccolata per esserlo-
Manuel sbuffa e si porta una mano fra i capelli scompigliandoli leggermente. Prende il copione dal tavolino e se lo porta sulle gambe.
-Proviamo?- chiede catturandomi con le sue iridi. Alzo le spalle in risposta. Rimaniamo in silenzio per qualche secondo, cercando la concentrazione.
Io non riesco a trovarla da nessuna parte, non voglio provare questa scena soprattutto non con Manuel. Prendo il copione e me lo porto sulle gambe a mia volta, inclinando il capo.
Manuel, come da copione, cerca di prendere la mia mano ma io la scanso automaticamente, dimenticando che il copione prevedesse ciò.
-Ti prego piccola i-io posso spiegare... - dice entrando nella parte perfettamente.
E mi sembra anche di aver sentito un piccolo battito mancare quando le sue labbra hanno pronunciato la parola "piccola". Leggo la mia battuta scuotendo leggermente il capo. Concentrati.
-Cosa vuoi spiegare? Cosa? Ti ho visto!- dico, cercando di imitare al meglio il tono di Lydia ma non mi riesce come vorrei.
Purtroppo, presa ancora dalla frase che Manuel ha espresso poc'anzi, non riesco ad aggiungere lo sguardo sofferente che richiede il copione. Poco importa però, perché tanto è la prima prova e potrò migliorare più avanti.
Manuel poggia una mano sulla mia coscia e io prontamente la tolgo e gli dedico uno sguardo di fuoco, per poi alzarmi.
-Non mi devi toccare!- dico con tono stizzito. Manuel si alza dal divano con il foglio in mano e la fronte aggrottata. Sventola il copione.
-Lo dice il copione, Elena!-
-Non m'interessa. Non devi e basta-
Manuel emette una risata amara guardando il tetto. Si porta le mani ai fianchi ignorando il fatto che in questo modo il foglio si stropiccerà.
-Sai che ti dico? Non capisco perché continui a stare dietro ad una ragazza che mi disprezza ininterrottamente e che non smette di buttarmi merda addosso- Socchiude leggermente gli occhi regalandomi uno sguardo quasi deluso. Scuote la testa mentre io lascio le braccia lungo i fianchi.
-Fa' come diavolo vuoi!- continua. Lascia bruscamente il foglio sul divano e serra la mascella. -Mi è passata la voglia-
Una smorfia prende possesso del suo viso e subito dopo scompare dietro l'angolo, dirigendosi verso le scale.
Mi siedo sul divano con il foglio tra le mani. Leggendo il copione mi ritrovo a sbuffare sonoramente. C'è scritto, nero su bianco, ed io come un idiota ho dimenticato tutto. Pensavo fosse troppo reale da sostenere.
Lancio il foglio dall'altra parte del divano e mi dirigo in camera. Mi fermo qualche secondo dietro la porta della camera dei ragazzi, comincio a mordermi l'interno della guancia indecisa sul da farsi.
Forse dovrei scusarmi, Manuel non merita la mia riluttanza. Mi odio da sola, lui ha il potere di farmi sentire incolpa oramai. Prima lo trattavo male ma non m'importava se ci rimanesse male. Adesso, invece, il rimorso si impossessa di me.
Scuoto il capo e, superando la porta del bagno, noto che la porta di camera mia è aperta. Dentro ci sono Jade e Simon in piedi, l'uno di fronte all'altra. Simon ha il viso di Jade fra le mani. Che diavolo sta succedendo?
Avrei voglia di entrare e di fermarli ma quando Jade si scosta con delicatezza, totalmente paonazza, mostrando il sorriso più imbarazzato che le avessi mai visto addosso, decido di stare ferma.
-Non è andata male come prima prova, dai- dice Simon per poi ridere.
-A parte il fatto che ti sei messo a ridere dopo la prima battuta- sentenzia Jade emettendo una lieve risata.
Sorrido alla scena e sposto lo sguardo verso la camera dei ragazzi, dove si troverà adesso Manuel. Se loro riescono a provare perché io non dovrei?
Ho decisamente esagerato con Manuel. Al posto suo non vorrei più avere niente a che fare con me. Ritorno davanti alla porta dei ragazzi e sto per bussare ma la voce di Manuel, oltre essa, mi fa rimanere il pugno chiuso a mezz'aria.
-Non ho nient'altro da fare, se vuoi ti vengo a prendere e andiamo insieme-
Aggrotto le sopracciglia capendo che sta parlando al telefono con qualcuno, ma non riesco a capire chi possa essere. Sento Manuel accennare una risata.
-No Melody, sul serio... cinque minuti ed esco-
Apro leggermente la bocca stupita. Sul serio? Continua a frequentarla nonostante tutto? Ma che diamine ci trova? Ed io che volevo proporgli di continuare a provare! Lui ha già un piano di riserva... mi chiedo se avesse già organizzato tutto quanto.
Sto per girare i tacchi ma la porta viene aperta da Manuel. Inclina il capo, aggrappandosi alla porta con la mano, sorpreso. Abbasso la mano rendendomi conto di averla lasciata sospesa in aria per tutto questo tempo.
-Devi dirmi qualcosa?- Ed il tono che assume mi destabilizza. E' così freddo e distaccato.
Lo guardo e sta indossando un maglioncino bianco aderente con un piccolo scollo sul collo, un paio di jeans scuri, converse bianche ai piedi e il suo solito giubbotto di pelle. Lo scollo sul collo lascia intravedere il tatuaggio delle ali.
Alza le sopracciglia. -Allora?-
-Stai uscendo?-
Ho davvero chiesto questo? Mi sto dimostrando interessata per davvero? Manuel corruga le sopracciglia.
-Ehm... si?- risponde quasi ironico.
Mi ritrovo a ispirare profondamente, non sono abituata ad un Manuel del genere. Mi trovo impreparata. Fa qualche passo avanti, si chiude la porta alle spalle, facendomi indietreggiare di conseguenza, e comincia a dirigersi verso le scale.
-Con Melody? Sul serio? Dopo quello che è successo? Ma poi... si è lasciata o è ancora fidanzata?-
Manuel si ferma di colpo, si volta con estrema lentezza e dopo essersi avvicinato a me, si adagia con una spalla sul muro, incrociando le braccia al petto, e lascia andare un sorriso laterale.
-Si spia adesso?-
Boccheggio leggermente distogliendo lo sguardo e portando le mani ai fianchi. Ed ora che dico?
Concentrati Elena, trova una frase sensata che possa giustificare il tutto.
-Quindi? Il gatto ti ha mangiato la lingua?-
La sua frase mi fa saettare lo sguardo verso lui. Dai suoi occhi e dalla sua espressione si evince ciò che sta provando adesso. Si sta divertendo e anche tanto.
-Non fare lo spavaldo con me, non ti si addice!- rispondo. -Mi sembra poco intelligente da parte tua andare dietro ad una come Melody-
Mi mordo immediatamente la lingua. Si può sapere che mi prende oggi? Questo l'ho sempre pensato.
Ho sempre pensato che Manuel meriti una ragazza migliore dell'ornitorinco ma l'ho sempre tenuto per me. Non pensavo potessi dirlo a voce alta e al diretto interessato per giunta.
Manuel spalanca gli occhi e alza le sopracciglia quasi compiaciuto. Si allontana dal muro e si avvicina a me. Mi rivolge uno sguardo diverso dal solito, neanche riesco a decifrarlo per bene.
Si bagna le labbra, inclina leggermente il capo e mi inchioda con le sue iridi al pavimento.
-E a te che importa?-
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SPAZIO AUTRICE
CIAO! Che ne pensate di questo capitolo? Diciamo che da adesso in poi si vedrà un Elena che non riesce a nascondere più ciò che sente o prova per Manuel.
Perché? Perché quando fingi per tanto tempo dimentichi che l'uomo è fatto d'istinto e impulso e primo o poi, quest'ultimo sovrasterà la razionalità.
E niente... vi è piaciuto? Sto scrivendo il capitolo successivo e ho paura di non riuscire a rispettare le vostre aspettative :( Crisi esistenziale!
Se vi è piaciuto e se le cose stanno andando come vi aspettavate (o il contrario) fatemelo sapere tramite dei commenti e dei voti.
Baci, -N :)
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