Anche un orologio rotto segna l'ora esatta due volte al giorno....

Quella notte il fortissimo temporale scoppiato sulla città aveva interrotto il mio sonno profondo così, come solitamente facevo, avevo trascorso il tempo restante leggendo fino alle prime luci del mattino.

Quella giornata di scuola non fu diversa rispetto a qualunque altra. I miei compagni,poi, non perdevano occasione per stare il più lontano possibile dalla "piromane", dunque trascorrevo il tempo in solitudine tra l'incontro con la psicologa e le terapie di gruppo cercando di dimenticare l'enorme disastro che ormai era la mia vita.

Vivevo in un limbo e chissà se un giorno avrei mai scontato la mia pena. Avevo un disperato bisogno di ricominciare pur essendo consapevole che per quelli come me non esisteva la speranza.

In quel momento ero sola,seduta su un tappeto di foglie verdi e osservavo dei rondoni volare, erano liberi desiderosi di iniziare i loro viaggi infiniti.

Quelle creature non posano mai in terra, pensai,non possono scendere sul nostro mondo, perche una volta qui non potrebbero spiccare il volo mai più e morirebbero. La vita di un rondone è un percorso inconcluso e senza sosta, sembrano non trovar mai la pace.

Al suono della campanella mi alzai ,e dirigendomi verso l'aula di biologia scansai un ragazzo che gridava per il corridoio il nome di un certo Adam e terminata l'ultima ora tornai a casa,consapevole che sicuramente lì non avrei trovato il mio paradiso.

Mi sarei dovuta arrendere? Avrei continuato anch'io a viaggiare in questa realtà per sempre,proprio come i rondoni?Qualcosa o qualcuno avrebbe mai messo ordine a questa enorme matassa di destini e eventi incrociati incatenati dal fato?

Dio mi avrebbe mai concesso un lieto fine?Forse no, da peccatrice non lo meritavo.