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9

Mi ritrovai appesa con i polsi e gambe legate. Era tutto buio l'unica cosa udibile erano le urla femminili di qualcun'altra del gruppo. Mi guardavo intorno ma non vedevo niente, ero sola immersa nel buio più profondo, mi trovavo evidentemente nella grotta e iniziai a pensare che forse quelle persone selvagge ci avevano presi. Mi chiedevo dove fosse Chris, cosa stesse facendo, se quelle persone avessero ucciso qualcuno del nostro gruppo. "AIUTO" iniziai ad urlare con tutta me stessa, ma sentivo solo l'eco e nessuna risposta.
Sentii dei passi provenire verso di me, dei passi pesanti di un uomo sicuramente. Chiusi gli occhi per fingermi ancora addormentata. Era alto, robusto e stava trascinando la ragazza del gruppo di Louis, se non ricordo male Nicole.
Ma Nicole non era venuta con noi... quei bastardi ci avevano seguiti per tutto il tempo, hanno aspettato che noi ci dividessimo per poi colpirci, figli di puttana pensai.
La mise su un tavolo fatto di legno evidentemente costruito da loro e iniziò a prendere un coltello... mi trattenevo per non piangere perchè sapevo che se lo avessi fatto per me sarebbe stata la fine. Quell'orco iniziò a legarla, i polsi e i piedi e l'appese affianco a me quasi come se fossimo maiali.
Cercavo di aprire leggermente gli occhi per intravedere cosa stesse facendo. Dopo aversi accertato che fosse legata per bene, se ne andò.
Iniziai a chiamare sottovoce la ragazza ripetendo più volte il suo nome, ma lei ancora non rispondeva.
Mi faceva male la testa, quei figli di puttana mi avevano dato una bella botta.
Pensai che ci avevano attaccati in tanti, anche perchè noi avevamo anche una pistola...ero davvero confusa.
Cercai di slegarmi ma i miei tentativi furono invani. La ragazza affianco a me iniziò ad aprire gli occhi...
"NICOLE NICOLE" ripetevo.

《Cosa succede? AIUTO, AIUTATEMI...》disse iniziando ad agitarsi e ad urlare.

《Così non ci sei d'aiuto stai zitta verranno di nuovo e ci prenderanno chissà per fare cosa TI PREGO.》dissi spaventata sottovoce.

Sembrava avesse ragionato alle mie parole, così si zittì. Davanti a me c'erano alcuni coltellini ma non ci arrivavo se non con i piedi. Iniziai così a spingermi in avanti cercando di prenderli con le dita dei piedi.

《Dovrei avere un coltellino nella tasca di dietro, ma non riesco a prenderlo, ho le mani legate.》disse Nicole.

Avendo anche io le mani legate davvero non riuscivo ad arrivare a Nicole e prendere quel cazzo di coltellino. Ci hanno preso tutti, come cazzo hanno potuto fare? devono esserne in tanti pensai ad alta voce.
Da lontano vedemmo correre un ragazzo tutto insanguinato, solo quando si avvicinò realizzammo che era Philippe, un ragazzo arrivato con il gruppo di Louis. Iniziammo ad urlare per farci liberare, si avvicinò impaurito e iniziò a slegarci.

《Sono riuscito a scappare, da quegli esseri》disse tremando.

"Ti prego aiutaci" riuscimmo solo a dire, proprio quando aveva liberato Nicole da dietro si ripresentò l'orco con un'ascia, rimasi immobile senza fiatare ormai scioccata, ma ancor di più quando confficcò l'ascia in testa a Philippe facendogli scorrere sangue a volontà, e quasi dividendogli la testa in due.
Iniziai ad urlare fortissimo guardando ai miei piedi il corpo di Philippe pieno di sangue. Nicole indietreggiò e cercò di scappare ma invanamente...
"L'essere" la prese per la maglia sollevandola da terra per poi scaraventarla sul muro roccioso facendole sbattere la testa.
Le prese i polsi e i piedi e la rilegò per poi appenderla come un'animale. Venne vicino a me e mi guardò fissa negli occhi, lo guardai impaurita e tremavo solo all'idea mi facesse ciò che aveva fatto a Nicole o peggio ancora a Philippe, notai nei suoi occhi due colori diversi, un occhio era azzurro e un altro era marrone, il che mi fece pensare che avevano qualcosa di strano.
Lo fece girare una voce femminile, doveva essere un altro degli esseri, parlavano un linguaggio loro, non capivo nulla. La "ragazza" se così poteva essere definita, trascinò il corpo di Philippe chissà dove.

Avevo sonno ed ero davvero esausta, avevo fame e volevo solo uscire da quel posto. Avevo perso ormai la cognizione del tempo e il mio istinto di sopravvivenza arrivò al limite, cercai così di slegarmi le mani quasi a farmi male, dopo continui tentativi, e dopo essermi segata i polsi con la corda riuscii a slegarmi... caddi per terra faccia in avanti, facendomi malissimo al naso. Presi uno dei coltellini che erano lì su una specie di bancone di pietra e iniziai a slegare Nicole tagliando le corde.
Si svegliò e la aiutai ad alzarsi, dovevamo trovare una via d'uscita ma prima dovevamo cercare gli altri.

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