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Dopo che ebbero lasciato la città e che Newt si addormentò sulla sua spalla, stremato, Thomas riconsegnò la pistola a Lawrence dicendo che non gli serviva. La verità era che era terrorizzato all'idea che potesse ricapitare tra le mani di Newt mentre non era con lui.
<Dovresti tenerla, ragazzo> disse Lawrence <potresti averne bisogno. Sai, il tuo amico non è nelle migliori condizioni>
Thomas non voleva rispondere, si era prefissato l'obiettivo di non rispondere a provocazioni del genere, ma quel 'il tuo amico' lo aveva disturbato fin troppo.
<Newt sta bene, non mi farà del male e non ne farà nemmeno a te> rispose <E poi smettila di chiamarlo 'il tuo amico', è il mio ragazzo ed ha un nome, si chiama Newt> sbottò quasi arrabbiato.
<Riguardati dal tuo ragazzo, Thomas> disse solo l'uomo, scuro in volto.
Thomas e Newt, quando questi si fu svegliato, non parlarono molto, si tennero semplicemente per mano e goderono della vicinanza dell'altro. Non era come il sogno di Thomas, ma averlo al suo fianco era già un enorme passo.
Thomas non si preoccupò mai troppo degli sguardi straniti e preoccupati di Lawrence quando ogni tanto Newt gemeva emettendo qualche verso mentre Thomas gli accarezzava la schiena aspettando che lui riaprisse gli occhi. In quei momenti Newt lottava con tutto se stesso affinché si calmasse, che il rumore nella sua testa la smettesse per un attimo di torturarlo. Per non fare del male a lui.
La giornata sembrò protrarsi all'infinito ma finalmente arrivò la sera. Il calore cessò di essere soffocante nell'abitacolo del furgone e il cielo s'imbrunì presto, senza perdere troppo tempo con i vivaci colori del tramonto.
Thomas reclinò i sedili posteriori fino al massimo, quasi a toccare il fondo dell'autovettura e ci si sdraiò. Newt fece poi lo stesso stringendosi a Thomas che gli cinse la vita con il viso rivolto verso di lui. L'altro braccio lo teneva appoggiato al gomito, giocherellando con quel che restava dei capelli di Newt, il ragazzo sembrava stesse lottando contro qualcosa. Forse contro se stesso, pensò Thomas.
Non avevano mai dormito insieme, e questo faceva sentire Thomas, nonostante la situazione e ciò che Newt potesse provare, estremamente curioso, com'era nella sua natura.
<Sai, ho sempre voluto farlo> cercò di conversare Newt, la testa appoggiata al petto di Thomas e gli occhi chiusi saldamente.
<Che cosa?> domandó Thomas che stava quasi per assopirsi, stanco e pensando che il ragazzo più grande non fosse nelle condizioni di instaurare una conversazione con lui.
<Dormire con te> rispose Newt strofinando il naso contro la spalla di Thomas <Da quando ti abbiamo tirato fuori dalla Scatola; quando ti ho portato la coperta quella sera stavo davvero per farlo, e a quel tempo ti avevo appena conosciuto> scosse la testa, pensieroso.
<Immaginavo fossi stato tu> disse lasciando un bacio sulla tempia del biondo mentre ricordava la sua prima notte nella Radura.
<Cacchio, Tommy, ora che ci penso, la prima volta che ti ho visto ho avuto una strana sensazione> proruppe dopo qualche minuto <Penso proprio che ci conoscessimo anche prima di essere spediti nella Radura>
Thomas annuì <È probabile, non abbiamo mai saputo esattamente come la C.A.T.T.I.V.O. si comportasse con noi prima> al nominare il gruppo che gli aveva procurato tutto quel male, Newt ebbe un fremito.
<Magari quando hanno cancellato i nostri ricordi hanno tolto qualcosa di importante, qualcosa su noi due, qualcosa che avremmo voluto ricordare. Questo è ovvio> i fremiti aumentarono e Thomas non sapeva cosa fare.
Alle quasi urla del ragazzo, Lawrence si era voltato, solo per vedere Thomas baciare Newt cercando di calmarlo.
Dopo pochi istanti il corpo del ragazzo si rilassò e Newt si staccò per sussurrare un <Scusa> mentre gli occhi erano velati di lacrime. Thomas prese il viso di Newt in una mano e gli disse
<Newt, non importa quello che eravamo prima. Non ce lo possiamo ricordare. Quello che importa è quel che decidiamo ora, quel che siamo ora insieme> aveva quasi ripetuto le parole che il ragazzo gli aveva rivolto non molti mesi prima.
Newt annuì contro il petto del moro, rimanendo pensieroso. Mentre stava lasciando vincere il sonno, Thomas mormorò <E comunque, anch'io ho sempre voluto farlo>
Quella notte Thomas dormì circa tre ore, per poi essere svegliato da Newt mentre cercava di mettersi comodo. Il biondo si fermò non appena vide che Thomas era sveglio.
<Oh scusa, Tommy, non volevo svegliarti> si scusò Newt passandosi una mano tra i capelli ma rilassandosi un po' mentre guardava il moro <È questo cacchio di sedile, è scomodo> si giustificò Newt facendo poi anche una smorfia, non troppo convinto di quello che aveva detto.
<Non riesci a dormire?> domandó Thomas avvicinando la fronte a quella di Newt.
<No, infatti> rispose abbracciando il petto di Thomas. Quest'ultimo, avendo perso il sonno, si alzò per mettersi seduto e portò Newt con sé, ritrovandoselo in grembo.
Newt si strinse a lui tenendolo dal collo e risalendo verso i capelli, lo sguardo che ardeva dentro il suo. Thomas muoveva le mani sulla schiena del ragazzo, contemplando la sua bellezza e pensando che lui era solo suo, che nessuno si sarebbe più posto tra di loro. Era tutto così simile a quella volta, gli sguardi, le mani, il calore. Ma era anche totalmente diverso, Thomas aveva le idee chiare ora e finalmente sapeva chi fosse la causa di tutta la sua confusione.
Newt baciò Thomas dolcemente, le loro labbra si scontravano soffici, lente; prima di farsi più avide. Newt si strinse ancor di più a Thomas, per quanto fosse possibile, mentre l'altro ragazzo faceva scendere le braccia lungo la schiena di Newt. Quando il ragazzo più grande si alzò sulle ginocchia per poter prendere meglio il viso di Thomas tra le mani, quasi gemette.
O forse lo fece davvero, dato che subito dopo Lawrence si girò per gridare <Cosa sta succedendo là dietro? Non voglio porcherie nel mio furgone> e poi tornò alla guida, nel frattempo Newt si allontanò ed emise una breve risatina. Newt stava ridendo. Questo colpì Thomas. Newt era un po' più felice. Il moro fece un largo sorriso al ragazzo più grande, per poi lanciarglisi contro ed abbracciarlo. Newt scese dalle gambe di Thomas e gli si sedette accanto, avendo Thomas risistemato i sedili.
<Ti amo> disse Newt prendendogli una mano per giocherellarci. Con la coda dell'occhio, Thomas vide che il suo ragazzo stava sorridendo, non era un sorriso spensierato, ma pur sempre un sorriso era.
<Ti amo anch'io> disse appoggiandosi alla sua spalla e addormentandosi di nuovo, con l'immagine più bella che potesse desiderare: Newt che gli sorrideva.
*spazio autrice*
Come vi sembra? Troppo sdolcinato? Tra qualche capitolo inizierà l'azione ;)
A venerdì♡
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