12
Aaron ed Aronne vivevano ormai da quasi un mese alla villa di Sinedrial.
I due fratelli si sentivano bene lì, Aaron non ricordava l'ultima doccia o l'ultimo pasto decente fatto... per ricambiare la gentilezza che il moro aveva loro riservato, entrambi, aiutavano la servitù.
La ragazzina aiutava la cameriera, Barbara, con le pulizie mentre il fratello si occupava di sua figlia: Maria. Allora era ancora una bambina appena nata, proprio uguale alla mamma. Con i capelli neri e gli occhi non troppo chiari.
La donna era ormai vedova, visto che il marito era morto prima che potesse vedere la figlia.
Sinedrial era sempre impegnato con il lavoro, sopratutto a quei tempi, ma quando aveva un pò di tempo libero gli piaceva uscire fuori con Aaron e la bimba che stava sempre in braccio a quest'ultimo.
A guardare le nuvole, come sempre.
Il demone di alto rango non faceva altro che perdersi negli occhi del più giovane, non poteva farci nulla... Sarebbe rimasto a guardarlo per sempre.
"Sinedrial. Posso chiederti una cosa?"
Domandò il giovane dai capelli rossi, mentre sfiorava delicatamente la guancia della bambina che aveva fra le braccia. Maria rise e poggió la testolina al petto del demone.
"Mh? Cosa vuoi chiedermi?"
"Perché ci hai ospitati? Voglio dire... non ci conosci, non ti è venuto in mente che noi potessimo essere pericolosi?"
Sinedrial scoppiò a ridere, sotto lo sguardo confuso di Aaron.
Cercò di darsi un contegno e, dopo aver ripreso a respirare regolarmente, osservo il ragazzo che aveva
di fronte.
Il più piccolo si sentì avvampare, per questo voltò lo sguardo di lato.
"Diciamo che mi sono fidato delle apparenze. E poi... se solo ci aveste provato probabilmente non sareste qui, adesso"
Il piccolo demone venne attraversato da un brivido. Il tono che aveva usato l'altro era sconcertante.
Sinedrial, accorgendosi del cambio d'umore del minore, gli poggió una mano sulla guancia e lo baciò sulla fronte. Senza dire niente, Aaron, si avvicinò ancora di più al moro e adagió la testa sul torace di lui.
"Padrone? Il pranzo è pronto"
Disse Barbara, che si era avvicinata all'albero sotto il quale si erano seduti.
La donna osservò la bambina che ormai dormiva beata tra le braccia del piccolo demone e sorrise.
"Arriviamo subito"
Sinedrial si alzò e prese in braccio la piccola Maria, che si svegliò, ed aiutò Aaron ad alzarsi.
La sala da pranzo era incredibilmente animata durante i pasti. La servitù era composta da settanta persone, il vociare di tutta quella gente poteva sembrare confusionario ma in realtà rendeva tutto molto accogliente.
Nel bel mezzo del pasto qualcuno suonò il campanello. L'acuta melodia rimbombò per la grande stanza attraverso gli altoparlanti, ad un tratto tutti si fecero silenziosi.
Barbara si alzò da tavola ed andò a controllare chi fosse. Una volta che arrivò di fronte al portone d'ingresso, sbirciò attraverso la serratura.
Il distintivo dello squadrone cacciatori della Lega dei demoni saltò subito all'occhio della donna, che allarmata corse per il corridoio e spalancò la porta per la sala da pranzo.
"Signore! I cacciatori! Sono qui!"
Urlò Barbara, con il fiatone.
Sinedrial scattò in piedi, insieme ad Aaron ed Aronne.
"Barbara, falli entrare. Voi due venite con me. Tutti gli altri tolgano i piatti da tavola"
Il moro afferrò i due fratelli e li trascinò al piano di sopra. Nella sua camera da letto, la stanza che sporgeva verso la sala da pranzo.
Spalancò la porta e li fece entrare dentro per poi richiuderla dietro le proprie spalle.
La stanza era tutta nera. Sia le pareti ed il pavimento che i mobili. Nel complesso la camera era spoglia. Provvista solo di un letto matrimoniale a baldacchino nella parete sinistra, un tavolo rettangolare pieno di fogli e lettere ed un armadio a quattro ante.
Sinedrial lo aprì e spostò i vestiti ai due estremi del mobile, rivelando una porta. Inserì il codice: 3984 e la porta si sbloccó.
Una piccola stanza nascosta, con solo un divano ed un tavolino al centro. Un armadietto ed un frigorifero di piccole dimensioni erano posizionati in un angolo della camera.
"Restate qui. Poi verrò a prendervi"
Sussurrò Sinedrial, accarezzando la guancia del ragazzo dai capelli rossi e dando un'affettuosa pacca sulla testa alla sorella di lui.
Quando se ne andò i due si sedettero sul comodo divano, ad attendere.
"Fratellone. Ho paura..."
Disse Aronne, abbracciata al corpo del fratello.
"Non devi avere paura. Sinedrial ci proteggerà"
***
Barbara provò ad intrattenere i visitatori: una ragazza dai capelli corti e biondi ed un uomo basso con una cicatrice al labbro inferiore.
Portò loro dei calici colmi di sangue ed un piatto pieno di tartine.
Quando Sinedrial scese alla sala da pranzo rimase parecchio sorpreso nel vedere Caroline e Frei. Lavoravano, come già detto, alla Lega dei demoni nel reparto dei cacciatori.
Frei era passato, per un periodo tutt'altro che breve, dal letto del moro.
Si erano conosciuti proprio a lavoro.
Gli aveva posato gli occhi sin dal loro primo incontro, i capelli lunghi e castani e gli gli occhi neri lo avevano attratto da subito.
Sinedrial istruiva i demoni più giovani al combattimento. Frei aveva circa duecento anni mentre l'altro quasi seimila. Si frequentano per un decennio circa, prima della loro relazione il più giovane passava da un cazzo all'altro come fosse una puttana. Ci provava con cani e porci... ma la cosa peggiore era che riusciva sempre nel suo intento. Persino Sinedrial ci era cascato, solo che loro erano riusciti a creare una relazione stabile... ma quando il moro ospitò Aaron ed Aronne a casa propria lo lasciò. Era troppo pericoloso averlo tra i piedi e nel letto.
La scenata che Frei fece a Sinedrial fu colossale. Il castano piangeva come un bambino e dopo aver dato al maggiore un sonoro schiaffo in faccia se me andò.
Ma alla fine aveva superato le cinque fasi: incredulità, tristezza, rabbia, indifferenza ed accettazione. Alla fine era tornato alla vita di sempre.
"Caroline, Frei. A cosa devo la visita?"
Chiese con finta indifferenza, sedendosi e prendendo un calice dal vassoio. Fece segno a Barbara di andare e così lei fece.
"Ci è giunta voce che un ibrido si nasconde tra i piani alti di Demon Hunter. Siamo venuti a controllare."
Fu Frei a parlare, non guardava il demone che aveva di fronte, preferiva stare con gli occhi puntati al suolo.
Sinedrial non lasciò che nessuna emozione attraversasse il suo volto, rimase impassibile.
"Cosa dovrei saperne io?"
"Non lo so. Ma sappi che abbiamo cambiato politica!"
Esclamò, estraendo un facicolo e porgendoglielo.
Nero su bianco sul figlio vi era scritto:
Cambio del regolamento per l'individualitá delle specie:
Nel caso che un demone ed un essere umano procreino i genitori del nuovo nato verranno giustiziati secondo le leggi del consiglio.
I bambini verranno dati in affidamento a dei volontari e saranno registrati nel database della Lega. Loro terranno il cognome del loro genitore e potranno rifiutare l'affidamento solo quando compiranno i diciotto anni di età.
-Lucifero
-Lilith
-Zekielle
-Emone
La firma dei componenti della famiglia reale decretava l'originalità del documento.
"Perché è stato deciso ciò?"
Chiese infine Sinedrial, dopo aver letto e riletto le parole stampate sul foglio di carta.
"È stato recentemente scoperto che gli ibridi, quando si accoppiano con un demone, faranno nascere a loro volta un demone. Per gli umani funziona nello stesso modo"
Sinedrial si limitò ad annuire. Frei restava in silenzio. Caroline era l'unica a parlare.
Alla fine chiamò Barbara e le chiese di far venire da lui i due fratelli. La donna ubbidí e tornò dalla camera del demone con i due giovani dia capelli rossi.
"Sinedrial?"
Chiese Aaron, preoccupato. Il maggiore gli sorrise, ed in un attimo si calmó.
Entrambi si sedettero e guardavano i nuovi arrivati.
Solo in quel momento Frei alzò lo sguardo per incontrare quello di Aaron.
"Bene. Potete darci i vostri nomi, sì? Il vostro cognome lo conosco già"
"Noi siamo Aaron ed Aronne"
La bionda segnò i nomi sul tablet collegato direttamente alla centrale. Ed caricò i loro nomi nel database.
"Il nostro lavoro qui è fatto. Possiamo andare"
Sinedrial decise di accompagnarli al portone principale. I due demoni che erano stati convocati, invece, rimasero seduti. Ancora intontiti da ciò che War appena successo.
Quando i tre arrivarono all'ingresso, Caroline uscì fuori recuperare i cavalli mentre Frei rimase dentro.
"Sinedrial..."
Sussurrò dopo un attimo di silenzio. Si guardarono negli occhi ed i minore si avvicinò, poggiando le sue labbra a quelle del moro.
"Un'ultima volta. Ti prego..."
All'inizio il più grande rifiutò ma dopo le insistenti suppliche da parte del suo interlocutore si trovò ad accettare la proposta.
"Però dopo ti scorderai di me. Prometti che troverai qulcun'altro"
"Lo prometto"
So di essere tanto in ritardo ma adesso che sta per cominciare la scuola sono stata parecchio impegnata. Mi farò perdonare
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