Nel corso della mia vita, credo di aver perso molte cose. Non sempre in modo negativo, a volte infatti è stato anche un bene che le perdessi. Ho perso delle cose materiali, ma anche dei tratti della mia personalità che crescendo sono andati via via sbiadendo. Ho perso delle persone a me care, magari a causa della morte o anche solo non vedendole più. Credo che più siamo grandi, più ci rendiamo conto dell'importanza degli avvenimenti e più ci accorgiamo dell'effetto che hanno sudi noi.

Ci sono anche delle persone delle quali non ho più notizie e con cui mi piacerebbe riallacciare i rapporti, ma, adesso che ci penso, non saprei da che parte cominciare per rintracciarle. Mi ricordo che un po' di anni fa sono andata con mia madre, una mia amica e sua madre ad un ritiro spirituale. Lì io e la mia amica conoscemmo un'altra bambina, mi sembrasi chiamasse Noa. Era molto simpatica e giocavamo sempre insieme a lei. Ho anche un vago ricordo del suo viso, con una frangetta e i capelli lisci e lunghi, forse sul castano rossiccio e degli occhi chiari. Non potrò mai constatare se questi miei ricordi siano esatti o no, perché dopo il ritiro non ci vedemmo più. A volte, quando sono con la mia amica a una delle due viene in mente questa Noa e ci ricordiamo dei momenti passati con lei, consapevoli però di non poter vederla più, o almeno fino ad ora.

Pensandoci bene ci sono anche degli oggetti che non trovo più e che vorrei non aver perso. Magari agli occhi delle altre persone sono solo oggetti, ma per me possono avere avuto un valore affettivo o mi ricordavano qualcosa. Come un libro. Mi ricordo di uno in particolare che avevo quando ero piccola, credo che il titolo fosse una cosa come: "Nel paese dei mostri selvaggi" oppure "L'isola dei mostri selvaggi" o, insomma, qualcosa del genere. Era un libro per bambini illustrato che leggevo spesso e che mi piaceva molto. Fatto sta che ora non lo trovo più, il che è strano, visto che poco meno di un mese fa avevamo ancora i libri di Topo Tip e di Orsetto che fa il bagno. Ma, ahimè, non posso farci niente, se non cercare di ricordarmi quel libro, magari mettendolo in qualche angolino della mia mente. A volte è ancora più bello pensare così a un oggetto, come un ricordo lontano ma che, ogni volta che il tuo pensiero viaggia fino ad esso, ti fa sentire il tiepido calore dell'infanzia. A volte è più bello. Cercare di ricordare.

Le cose materiali non sono le uniche che si possono perdere, come ho detto all'inizio. Tanto per fare degli esempi, andando alle medie ho un po' perso la mia compostezza. Mi spiego meglio. Alle elementari sono sempre stata abbastanza disciplinata e seguivo sempre le regole. Per non fraintendermi, non dico che adesso trasgredisco le regole e che è più bello, dico solo che avrei dovuto essere, come dire, più "umana". Adesso che ci penso infatti, che noiosa che sarò stata! Anche alle medie cerco di stare alle regole, ma magari a volte durante la lezione (quella che solitamente facevamo in una vera classe) mi scappava una frasetta con la compagna di banco o una risatina. Credo che questo mi faccia godere ancora di più la scuola, in qualche modo che non so spiegare. Per intenderci, alle elementari era quella che indossava sempre ed in qualsiasi momento il grembiule anche se di tutta la classe nessuno oltre a me lo aveva addosso, tanto che un giorno la maestra mi ha chiamata e me l'ha tolto. Non intendo dire che se tutti sbagliano allora posso farlo anch'io, ma era un po'da perfettina. Questo solo a scuola, perché, come dicevano i miei genitori, "se sono sempre brava e attenta a scuola, fuori divento una pazza" ed era in parte vero. Comunque, credo che questo cambiamento mi abbia fatto bene. 

Un'altra cosa che ho perso, in cambio di una nuova che ho acquisito (purtroppo), è l'autostima, che ora mi viene a meno in certi contesti. Questo per svariate cose, come che non mi piaccio fisicamente ed esteticamente, forse anche un po' per colpa della mia compostezza durante le elementari, anche per il fatto che a volte in certi momenti mi sento fuori posto e soprattutto a causa della malattia. I sintomi sono venuti fuori alla fine della quinta elementare e da quando ce l'ho e devo conviverci a volte ho delle crisi. Non è una malattia per cui si muore, per fortuna, ma è una cosa che mi fa vergognare di me stessa, anche se la maggior parte delle volte la gente non la nota. La cosa che odio di lei è che non puoi fare niente per farla sparire del tutto, solo per alleviarla. Ma non importa, non mi piace parlare di questo.

Cisono molti svariati tipi di cose che si possono perdere, di cose e di persone e molti modi in cui si possono perdere. Ho perso molte altre cose, ma non c'è tempo per scriverle tutte.