Capitolo 12
Nian's POV.
Dopo essere tornato nella mia stanza mi sdraio a terra, lo faccio spesso quando devo pensare, non so il motivo preciso ma mi ha sempre aiutato nei momenti più difficili.
"Cosa devo fare ora?" Anche parlare da solo è una cosa che ho sempre fatto, riordina i pensieri. Guardo il soffitto bianco con un po' di ragnatele negli angoli senza concentrarmi troppo sulla domanda che mi sono posto. Non c'è nulla da fare, non posso dirgli la verità in nessun caso...
Sento bussare al vetro della finestra, mi siedo e vedo Ginger sul balconcino, non voglio farla entrare, non mi fido di lei e del suo sorriso inquietante che mi fissa attraverso il vetro opaco.
"Tony apri questa maledetta finestra dannazione." Dice bussando ancora, quel suo modo di fare lo odio tanto quanto amo quello di Eli.
"Vattene ok? Non mi va di parlare ora."
"Penso che invece dovresti farmi entrare, ho qualcosa di interessante da dirti."
"Non. Mi. Interessa. Chiaro?"
"Forse allora dovrei vedere se interessa ad Eli." Mi alzo mettendomi sulla difensiva e cerco di leggerle il pensiero... ma come questo pomeriggio pensa semplicemente al nero, sa cosa posso fare e sa come difendersi.
Apri questa finestra Anthony.
Stringo i pugni per la rabbia, mi dirigo verso la finestra e la faccio entrare.
"Devi stare lontana da Eli." Dico appena entra in casa mia.
"Non è lui quello che mi interessa Tony."
"Cosa vuoi?"
"Volevo farti sapere quello che ho fatto per te, prima che tu morissi."
"Mi hai scritto una lettera per caso? Sei talmente ottusa che non mi stupirebbe."
"Ho ucciso una persona." Mi blocco e la guardo serio mentre sento i miei occhi bruciare di rabbia.
"Un giornalista, ti aveva visto e aveva una tua foto, l'ho ucciso prima che potesse pubblicarla sul suo stupido blog." Quella sicurezza nella sua voce mi irrita, mi avvicino a lei e la guardo dall'alto in basso, lei sorride come se avesse vinto la discussione, ma non è così.
"Non avevi il diritto di farlo, hai ucciso un innocente e non provo gratitudine nei tuoi confronti."
"Se non sbaglio anche tu uccidi, eri un serial killer come lo sei ora Anthony."
"Io non avrei mai ucciso un innocente, le mie vittime si meritano di morire per ricevere la loro redenzione."
"Redenzione eh? Quindi è questo che pensi della morte, tu uccidi per redimere le cattive persone?"
"Non discuto certo con te di quello che faccio."
"So tutto di te, il tuo coltello serve per far rinascere le persone che uccidi, gli risparmi di scomparire per farle rinascere come persone migliori vero?" Come fa a saperlo? Non ho mai detto a nessuno di questa cosa... mai.
"Se non sbaglio, e non sbaglio, ti è stato dato questo compito dal demone Nian vero? Per questo ti chiami così ora."
"Come già detto, non discuto dei miei affari con una come te."
"Ti conosco Anthony, sei un ragazzo fantastico e per questo io ti ammiro, mi hai liberata te lo ricordi?"
"Avevo quattordici anni e scriverti quel biglietto è stato stupido e sconsiderato da parte mia."
"Ormai lo hai fatto e trovo che le conseguenze non siano poi così male no? Hai trovato me, siamo uguali Anthony." Mi si avvicina prendendomi le mani e stringendole al suo petto.
"Io non sono come te, sei solo un'assassina qualunque, una psicopatica che non ha saputo cogliere la libertà che IO le ho donato. Non voglio più vederti chiaro? Ora vai via." Scandisco le parole in modo che le capisca e la spingo lontano da me, esce dalla finestra da cui è entrata con un'espressione delusa sul viso e non me ne frega nulla. Dopo quello che mi ha detto non provo nulla se non puro disgusto nei suoi confronti.
Questa mattina non ho organizzato nulla, non ucciderò nessuno soprattutto perché dopo ieri sera la testa mi esplode e sento il bisogno del mio ciondolo con il campanello, un porta fortuna del demone che mi ha assegnato il compito di uccidere i peccatori, apro il cassetto del comodino di fianco al mio letto, è completamente vuoto a parte per un cordino nero con appeso un campanello giallo, non fa alcun rumore poiché gli è stata tolta la pallina di metallo all'interno, oltre che come porta fortuna posso anche usarlo per chiamare il demone che me lo ha donato nel caso avessi bisogno di aiuto, ma non l'ho mai fatto, in questo momento però ho paura che potrebbe servirmi così me lo metto al collo e lo nascondo sotto la maglia.
Per liberarmi i pensieri esco di casa e passeggio per i tetti come ieri sera ma mi annoio velocemente, mi sembra una cosa stupida stare qui da solo, mi accorgo di essere sopra al tetto del palazzo esattamente frontale a quello in cui vive Alice ora e decido di fare un salto da lei per schiarirmi le idee.
"Chi si vede, ciao Nian." Mi saluta subito dopo avermi aperto la porta.
"Cosa ti porta fino qui?" Chiede facendomi accomodare nel suo ordinato appartamento.
"In realtà sono capitato per sbaglio, però penso che tu potresti aiutarmi."
"Che è successo caro? Sembri davvero cupo oggi..." Mi guarda mentre mi siedo vicino al tavolo della cucina.
"Non so se posso dirtelo..." Appoggia la schiena al bordo del tavolo e incrocia le braccia.
"Sii vago, non voglio immischiarmi nei tuoi problemi se non vuoi."
"C'è una persona, una ragazza, che sa un segreto su di me, un segreto che non sa nessuno e questo mi spaventa, ho paura che possa raccontarlo ad Eli e lui non mi guarderebbe più come prima, me lo sento che qui finirà male Alice..." La donna mi appoggia la mano sulla spalla e mi sorride.
"Eli non potrebbe mai odiarti, come io e Ghast non potremmo farlo. So che questo è l'inferno e tutto il resto ma noi siamo persone normali, come te, che hanno semplicemente fatto cose sbagliate e che non hanno potuto rimediare."
"Cos'hai sbagliato tu?" So che non c'entra ma voglio distrarmi ora.
"Ho sbagliato tante cose, ma ho sempre creduto di essere qui per aver ucciso."
"Tu? Ma non eri una femminista durante la rivoluzione per i diritti delle donne?"
"Lo ero sì, per questo un giorno sono stata aggredita da un uomo, un maschilista convinto, mi ha beccata in un vicolo e ha cercato di violentarmi... ho spaccato una bottiglia e gliel'ho conficcata nel collo..." Sento la sua voce tremare mentre lo racconta.
"Non hai sbagliato Alice... per quanto possa valere la mia opinione... hai fatto bene."
"Lo credevo anch'io, tu pensi di aver sbagliato ad uccidere quelle persone invece?" Esito prima di rispondere pensando al motivo esatto delle mie azioni.
"No. Non ho sbagliato."
"Adesso convincitene Nian e smetti di piangerti addosso, butta via tutte le tue stupide riflessioni e per una volta fai qualcosa d'istinto, senza programmarlo, decidi ora se vuoi dire la verità o non la vuoi dire."
"No... non dirò la verità." La donna mora di fronte a me annuisce.
"Questo è un contratto, hai firmato un contratto con te stesso e hai deciso di continuare a mentire. Non dovrai più chiederti se dire la verità o no, non la dirai e basta."
"Fai uno strano ragionamento." Lei annuisce e va ai fornelli.
"Vuoi del tè?" Incredibile quanto passi velocemente da un argomento all'altro.
Se mentire è la cosa che ti sembra giusta allora non esitare a farlo Nian...
Parla con me, che sappia le stia leggendo il pensiero? Probabilmente, dato che è una cosa che faccio spesso.
"Allora Cold reader lo vuoi o no il tè?" Scuoto la testa e mi sveglio dai miei pensieri come fosse un flash a richiamare la mia attenzione.
"Sì grazie." La mora mi sorride mentre mette a scaldare la teiera, mi chiedo perché mai lei abbia stretto amicizia con un mostro come me. La mia domanda si scioglie al calore della tazza di tè che da li a poco mi ritrovo davanti lasciandomi semplicemente un bel ricordo e una frase impressa nella mente. Non esitare a farlo Nian.
Che capitolo poetico, vabbè, ho in mente un finale e non so se piacerà, però come ha detto Alice "scegli ora e non cambiare idea" quindi farò comunque quello che ho in mente, godetevi questi momenti carini finché potete.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro