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DANIEL
«Hey Daniel! Come va? Ti sei sistemato?»
Attivo il viva voce mentre i miei ricci bagnati sgocciolano sul telefono, ero in doccia ma leggendo il nome di Dafne sul display, non volevo perdermi la chiamata. Prendo l'accappatoio e friziono i capelli con un'asciugamano. Raggiungo la cucina e prendo una birra dal frigo prima di andarmi a sedere sul patio. Stare in mezzo al nulla lontano da occhi indiscreti è davvero fantastico.
«Hey Daf, si devo dire che il cottage è ancor meglio di quello che pensassi. Fa molto caldo, ma a quello ci sono abituato.»
Sento la voce di Carlos a distanza. La storia tra Dafne e Carlos è stata veramente travagliata ma sono davvero felice di vederli sereni. Non voglio essere ipocrita, mi ero preso davvero una bella cotta per lei ma la nostra amicizia è stata più forte. Il bacio che c'è stato tra di noi una sera tanti mesi fa è dimenticato e anche con Carlos le cose si sono aggiustate. Da quando sa che la mia attenzione è totalmente rivolta a Savannah non è più guardingo sul rapporto tra me e la sua fidanzata.
«Sono contenta che il cottage ti sia piaciuto...» ormai mi accorgo quando Dafne tentenna perché freme dalla voglia di dire altro quindi la invito a sputare il rospo «vabbè dai, lo sai. Volevo sapere se avevi visto Savannah...»
Guardo oltre il lago, dove si scorge l'inizio della tenuta della sua famiglia e scaccio della polvere immaginaria dalla sedia
«Sai, non vorrei tipo presentarmi lì. In fondo non si è fatta più viva. Non vorrei sembrare uno stalker matto.»
Dafne ride «Non potresti mai esserlo! Noi arriveremo solo tra una settimana ma spero che riuscirete a vedervi prima. Cercherò di parlarle anche se attualmente è molto schiva anche con me. Non vedo l'ora di capire cosa sta succedendo.»
«Vorrei tanto saperlo anch'io...»
Ogni tanto il mio manager si fa vivo per capire cosa sto combinando. In realtà non sono mai stato più tranquillo di così. Ho incontrato alcuni amici che mi sono fatto qui in texas durante le gare negli scorsi anni per una birra e sto organizzando una festa appena Dafne e Carlos saranno qui. Lo ammetto, sono la mia esca per rintracciare Savannah che al momento sembra essere irraggiungibile nonostante sia a poche miglia da me. Ma voglio giocarmi bene le mie carte questa volta. Ho nutrito questa voglia di vivermi una storia sana ed equilibrata nell'ultimo anno. Lo ammetto, da quando ho avuto una carriera da pilota, il mio ultimo pensiero era quello di sistemarmi. Mi sono divertito molto, probabilmente ho spezzato molti cuori ma mi auguro che non ne debba pagare ora lo scotto di tutto quello che ho fatto senza guardarmi indietro.
La questione carriera invece col mio manager è sempre un argomento spinoso: dobbiamo guardare in faccia alla realtà, quest'anno non ho una scuderia. Inizialmente è stata una delusione bruciante, non mi sentivo pronto a lasciare. Pian piano ho deciso di cambiare prospettiva e prendere questo periodo come un periodo per ritrovarmi e perché no, pensare a cosa e dove mi piacerebbe investire se dovessi pensare ad un'altra carriera.
Stamattina in città mi hanno dato un volantino per una tipica serata Texana a Spring Branch, ci sarà musica, tanto cibo e tanta birra quindi decido di spolverare il mio cappello da cowboy ed andarci, sono riuscito anche a convincere Bryan quindi sarò in compagnia.
La serata si svolge in una zona poco popolosa, mi ricorda molto le lande in cui organizzano il Coachella a Los Angeles. L'ambiente è sicuramente meno patinato e più adatto a me. La musica country riecheggia tra i vari stand di cibo da strada finché io e Bryan non scorgiamo un gruppo di ragazzi che si sfidano al toro meccanico: la ragazza che sta gareggiando ha una lunga chioma bionda ondulata e non posso fare a meno di notare il suo sedere che accompagna i movimenti del toro. Quando il toro si gira all'improvviso lei porta i capelli all'indietro e io do un colpetto a Bryan indicando col mento nella sua direzione
«È lei.»
Quando lei rintraccia il mio sguardo il toro meccanico la disarciona, lei si alza subito e si gira di nuovo verso di me, cerco di farle un cenno con la mano ma non me ne dà il tempo. Si è già dileguata.
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