The choice
- ... Ash...?-
Qualcuno mi sta chiamando. Ho la testa talmente pesante che le parole mi arrivano ovattate, confuse.
- Ash!-
Si fanno sempre più chiare, più vivide. E' una voce che conosco, sempre allegra. Ma questa volta no, questa volta è preoccupata, spaventata. E' Chris.
Spalanco gli occhi. Con quest'unico gesto, il lato destro della mia faccia ulula pietà. Ho l'occhio così gonfio che non riesco neppure ad aprirlo, e il dolore mi fa piegare le labbra in una smorfia.
- Cazzo Ash! Cos'è successo?!- indica con un cenno del capo il mio viso. Ha un tono allarmato e pieno di paura. Ho paura anch'io.
Improvvisamente, la realtà mi torna alla mente, come una secchiata d'acqua gelida. Non sono a casa mia, nel mio letto, sotto delle calde coperte, con la testa appoggiata ad un morbido cuscino. Non mi sono appena svegliata da un incubo: ci sono dentro.
- E' stato... E' stato Lui...- biascica la mia voce, in un sibilo lieve e confuso.
Tutto mi sembra soltanto una mera bugia. Una pura invenzione della mia mente. Invece è vero: la vacanza nella baita dei Washington, la sparizione di Hannah e Beth, la seduta spiritica e... Lo psicopatico. E Sam, priva di sensi. E Josh, morto. E il suo sangue... Il suo sangue eradappertutto. I miei vestiti ne sono intrisi, la mia faccia ne è imbrattata.
Un singulto strozzato mi sale nella gola, morendomi sulle labbra. Le lacrime mi rigano il viso, il fiato torna a farsi mozzato.
- Oddio Chris, Dio! No no no no!- Scuoto ripetutamente la testa, stringendo le mani intorno ai braccioli della sedia su cui sono adagiata. Non voglio fare la stessa fine di Josh.
- Calmati Ash!- esclama Chris, invano. Non c'è nulla per cui stare calmi.
Solo dopo qualche secondo, mi accorgo che i miei polsi e le mie caviglie sono legate strette alla sedia, e che non posso muovermi. Fisso gli occhi verde-azzurri del ragazzo biondo, celati da spessi occhiali, seduto di fronte a me.
- Dove siamo?- balbetto.
Alle mie spalle c'è una telecamera; sta riprendendo tutto. Di fronte a me c'è Chris; ha le mani libere, ma anche lui sembra legato alla sedia. Siamo separati da un tavolo, e quello che c'è sopra mi fa tremare dalla paura.
Una pistola.
- No, Chris!- La mia voce è ridotta ad un piagnucolio, un lamento debole e disperato.
- E' opera sua- inizia, il tono prima calmo, poi sempre più adirato - del tizio che ha ucciso Josh...-
- Oddio, no!-
- Bastardo assassino! Sei un MOSTRO!-
Adesso sta urlando, sta minacciando il vento, le parole ridotte ad un ringhio. Sa che il pazzo non lo può sentire, non c'è nessuno nella stanza. E' buio, ci sono tubature rotte, catene che penzolano dal soffitto. Le lacrime continuano ad inondarmi gli occhi, il petto è stretto in un crudo senso di panico. Le braccia e le gambe si dimenano in un tentativo disperato di liberarsi.
- Oddio, Chris! No no no- Torno a piangere, le parole si seccano sulle labbra. E quando alzo la testa, strabuzzo gli occhi. Sopra di noi, ci sono delle seghe circolari. Lacio un urlo acuto, ma sembra più uno strillo strozzato- Moriremo Chris!- Scuoto la testa - Non voglio morire!Non voglio!-
- Nessuno morirà- mi rassicura. La sua voce è tornata lieve, e sono certa che stia fingendo solo per me, solo per calmarmi. Forse è per questo che mi piace. Perché si preoccupa sempre, perché non si fa spaventare così facilmente. Perché è divertente, e gentile, e coraggioso. Perché nel gruppo è quello che fa ridere tutti, che riesce a strappare un sorriso a chiunque.
Mi ha salvato la vita. Ha deciso di far morire Josh, per salvarmi.
E' stata una scelta difficile, dolorosa, ma ha scelto me.
Lui mi piace. Mi piace.
Mi piace da morire.
- Vorrei poterti dire...- comincio, ma ben presto le mie parole si trasformano in un grido colmo di rabbia - NON E' GIUSTO!- Ansimo, le lacrime tornano a sgorgarmi dagli occhi, a solcarmi le guance.- Non è... Giusto- mormoro. Avevamo perso la nostra occasione.
- Cosa? Dirmi cosa?-
- E' troppo tardi!- Risucchio il muco che mi cola dal naso - Chris, a che serve?!-
- Smettila- mi ammonisce, ma con dolcezza -dimmelo-
La mia voce è ridotta ad un lamento. Sono stata una stupida, quando potevo dirgli cosa provavo, non l'ho fatto. E ora, non potremo stare più insieme, è finita. E' finito tutto.
- Abbiamo continuato a girarci intorno e ora guarda!- Le lacrime non riescono a smettere di scendere.- Abbiamo sprecato tutto!-
- Ashley...- sussurra, vicino a me, sporgendosi sul tavolo - Niente è andato sprecato.-
- Cosa vuoi dire?- bisbiglio, guardando gli aloni delle lacrime precipitate sulle calze di lana. La mia bocca sa di sangue, forse il mio, forse quello di Josh; sa anche di sale, delle mie lacrime bagnate.
- Ogni secondo che ho passato al tuo fianco ha reso la mia vita degna di essere vissuta- Mi fissa dritto negli occhi, con una serietà che credo di non avergli mai visto sul viso. Le lacrime continuano a scorrere. Sono felice.
Ma ho una tale paura che il mio petto potrebbe esplodere.
Si può essere terrorizzati e felici allo stesso tempo?
- Cosa vuoi dirmi, Chris?-
- Mi dispiace- Adesso anche lui ha ridotto la sua voce ad un sussurro strozzato. Anche lui ha capito che stiamo per morire.- Avrei dovuto dirtelo prima...-
- Chris...- singhiozzo. Non ci sono parole per descrivere quello che provo. E' come sentirsi il cuore spaccato in due, e avere il pensiero proiettato su quello che potremmo fare, ma che non faremo mai. Le mie spalle sono scosse dai fremiti. Le lacrime mi riempiono il campo visivo, e rimango a fissare il volto di Chris, che è una figura sfocata sotto il velo di pianto.
- Ashley, giuro che quando torneremo a casa...- Ma non finisce la frase. Il rombo di un motore ci fa alzare la testa, di scatto. Il sangue mi si gela nelle vene. - Cazzo!-urla.
Voglio dire qualcosa, ma le mie labbra non sono in grado di articolare alcuna sillaba. Le seghe circolari hanno iniziato a scendere.
- NO!- grido, uno strillo colmo di panico. Inizio a dimenarmi, a cercare in tutti i modi di liberarmi i polsi. Non ci riesco.
- Ti salverò! Non ti lascerò morire!- urla, e anche se ha le mani libere, lo vedo trafficare con le corde che gli stringono il torso alla sedia, invano.
- Aiutami Chris! No no no no no!- grido, come se potesse davvero riuscire a fare qualcosa. Non voglio morire. Non voglio morire. Non voglio morire.
E poi, le seghe si fermano, ma continuando a roteare.
- Salute a voi, mie piccole cavie speciali.-
La voce agghiacciante dello psicopatico, modificata da qualche strumento elettronico in modo grottesco, risuona attraverso degli auto-parlanti, fissati negli angoli della sudicia stanza.
- Oh, merda!- sbotta Chris, perché intuisce che non è affatto un buon segno. Se prima ero spaventata, adesso sono letteralmente terrorizzata.
- Ho paura Chris!- gli dico, le lacrime asciutte sulle guance, il corpo paralizzato. L'angoscia è talmente forte che non riesco più a muovere un solo muscolo.
- Non avere paura- cerca di rassicurarmi, ma il panico cresce sempre di più; il respiro mi rimane bloccato nella gola; la bocca mi si secca; gli occhi sono spalancati in un'espressione di puro terrore.
- Oh, e invece dovresti Ash. Perché ecco il colpo di scena: Chris ha già dovuto fare una scelta fatale, oggi.-
- No no no no- Le lacrime ritornano a bagnarmi il viso.
La sua scelta: me, invece che Josh. La mia vita per la sua. Guardo Chris, piena di sbigottimento, e scuoto la testa, con l'orrore che mi agita le membra.
La pistola sul tavolo. Le seghe circolari.
L'ombra di un nuovo giochetto perverso.
- E ora dovrà farne un'altra. Chris... Puoi prendere la pistola davanti a te e sparare ad Ashley, oppure puoi sparare a te stesso. Quello che rimane, resta in vita. La scelta è tutta tua.-
Le seghe tornano a scendere, più veloci di prima.
Il ronzio forte e fastidioso pervade l'aria. Chris non ci pensa neppure per un momento: afferra la pistola, e spara in direzione degli autoparlanti, pieno di rabbia. La voce del pazzo ride di gusto.
- Chris, non essere sciocco...-
Lui digrigna i denti, e stringe la presa sulla pistola talmente forte che posso vedergli sbiancare le nocche. Poi, tende il braccio armato verso di me.
Per un terribile momento sono convinta che mi spari.
- Oh mio Dio, no! No, Chris!- Stringo forte gli occhi e scuoto la testa, scioccata, allibita, terrorizzata - Chris, basta! No, Chris! No! Oh no!Oh mio Dio, no!- urlo a squarcia gola - No, no!-
Chiude gli occhi, le labbra si riducono ad una linea sottile. E la pistola nella sua mano cambia obiettivo, va verso di lui.
- Fermati Chris!- grido. Ci dev'essere un altro modo. Per forza.
La canna si posa nell'incavo fra la sua mascella e il collo.
- NO! Non farlo, non farlo!- le mie grida sovrastano il ronzio delle seghe, sempre più vicine. Ma adesso non c'è più spazio per la paura, per il terrore. Rimane solo disperazione. - Ti prego, non puoi farlo. No!- Le lacrime mi si insinuano dentro la bocca, che è spalancata, in un silenzioso urlo di disperazione, incastrato nel fondo della gola.- Io... Io ti amo...- mormoro, e le mie parole vengono risucchiate dal rumore, e dal dolore. Deglutisco. - Spara me...-
La voce mi si riduce ad un sibilo silenzioso, ma sono sicura che ha capito tutto quello che ho detto.
- SPARA ME!-
Ma la pistola resta su di lui.
Mi guarda un'ultima volta, poi mi sorride.
- Anch'io ti amo, Ash-
E preme il grilletto.
NDA:
La coppia AshleyxChris mi piace troppo *^*
Questa one-shot è su uno degli eventi del videogioco nel capitolo 6. "Vendetta"
Spero vi sia piaciuta!
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