Why so obsessed ?
"La strada era completamente ghiacciata ed era veramente difficile riuscire a tenere la macchina ferma,la cosa più grave però era che lei era completamente fuori di senno,aveva bevuto e sniffato un sacco di roba.
Quella era la roba che spacciavo io per potermi permettere tutti i lussi che avevo,ma io non fumavo o sniffavo nulla,ero solo un pusher.
Quella sera avevo venduto la roba ad un tizio con cui lei andava spesso a letto,le cose si misero male quando litigarono e lei prese la macchina,non curante dell'essere troppo fatta per poter guidare,l'unica cosa che ricordo é il suono della sirena e le urla deliranti di sua mamma."
Il giorno seguente a scuola evitai di incrociare Travis o di chiedergli spiegazioni riguardo la sua assenza del giorno precedente.
L'unica cosa che ancora mi frullava in testa erano le parole,sicuramente non dette a caso,di Caleb.
Perché aveva detto in quel modo?!
Mentre ero immersa nei miei pensieri andai a sbattere contro qualcuno,i libri che tenevo stretti al petto ormai erano a terra assieme ai vari appunti.
<< Maledizione a me >>mi chinai per raccogliere il tutto,senza badare contro chi ero andata a sbattere.
Alzai lo sguardo e incrociai gli occhi di Travis,lo fissai per un millesimo di secondo e senza neanche dargli modo di dire una sola parola,raccolsi tutto e scappai verso l'uscita della scuola.
Passarono come minimo tre ore,ma io me ne stavo con lo sguardo fisso nel vuoto.
Neanche mi ero accorta che avesse iniziato a piovere, uscii dal mio stato di trance, e realizzai che dovevo prendere in mano la situazione e invitare Travis per una lezione di ripasso del programma.
Senza neanche sforzarmi di recuperare il suo numero di cellulare, notai una notifica da un numero che non avevo salvato tra i miei contatti.
'' Ciao Helena,sono Travis sono riuscito a farmi dare il tuo numero dalla tua amica Michelle. Ti andrebbe se pomeriggio prendiamo un caffè così mi passi qualche appunto di letteratura? ''
Cazzo.
Io odio profondamente la mia migliore amica.
E adesso devo andarci per forza in caffetteria.
Devo mantenere la calma ed evitare di cadere in trance dinuovo.
Non avevo proprio voglia di uscire,soprattutto con quel tempaccio che c'era fuori.
E adesso che mi metto?
Non posso ne sembrare una scappata di casa ne tantomeno una stripper.
Optiamo per qualcosa di comodo e antisesso.
Una bella tuta con scarpe da ginnastica.
Giusto un filo di trucco e via.
Uscii di casa imbottita da sembrare quasi un pupazzo di neve.
C'era un freddo assurdo e la pioggia non accennava a cessare di cadere.
Odio profondo per queste giornate.
Io sono un amante del sole,del calore.
Chissà Travis che temperatura corporea emana,tutti quei muscoli.
Idiota,sei proprio un idiota Helena.
Arrivai in caffetteria e notai attraverso la grande vetrata,che Travis era già seduto e smanettava al pc.
Allora é interessato davvero agli appunti.
Ed io che mi ero illusa che era una sottospecie di appuntamento.
Due volte idiota,Helena.
Varcai la soglia del bar,subito un profumo di caffè e cornetti caldi invase le mie narici.
Travis alzó lo sguardo e sorrise.
Alzó una mano a farmi cenno di andare verso di lui.
Attraversai il lungo corridoio che divideva il bancone dai tavolini.
<< Hei >>
Mi schiarii la voce e cercai di non farmi vedere troppo in imbarazzo.
<< Heilà>>
Spostai la sedia e mi accomodai difronte a lui,cercando ovviamente di non sembrare goffa.
Sorrise e iniziò a parlare.
<< Partiamo con il presupposto che non avevo voglia di stidiare ,ma avevo semplicemente bisogno di vederti al di fuori della scuola...>>
Sospirai e lo fissai dritto negli occhi
<< Però penso che tu non abbia pensato al fatto che probabilmente non mi piacciono i ragazzi..>>
Il suo viso divento bianco di colpo,e abbassó la testa.
Era un segno di offesa? Probabile.
<< Ecco,io... >>
Era visibilmente nervoso,e non riuscivo a capirne il motivo.
<< Travis,stavo scherzando >>
Iniziammo a ridere all'unisono.
Ordinammo due cappuccini al caramello e dei muffin al cioccolato.
Mi raccontó un po' di lui,della sua famiglia e della sua passione per il surf.
Mi fece vedere qualche video che aveva fatto in California durante l'estate.
E poi cercai di aiutarlo con gli appunti di letteratura,era davvero molto indietro con il programma e aveva bisogno di crediti.
Mi sentii osservata,mi girai e non c'era nessuno.
Era una sensazione veramente strana.
Metteva veramente i brividi.
Qualcosa nel mio subconscio mi fece guardare attraverso la grande vetrata che avevo sul mio lato sinistro.
Dall'altro lato della strada vidi Calea, che ci fissava.
Era vestito totalmente di nero e indossava un cappuccio per nascondere il viso,ma era palesemente lui.
Lo scrutai e notai che aveva i pugni serrati.
Era completamente scuro in volto,come se qualcosa o qualcuno lo avesse irritato.
Travis notó che ero distratta e segui il mio sguardo.
<<Questo tizio é completamente fuori di testa>>
Mi girai di scatto per capire se anche lui aveva visto la stessa cosa che avevo visto io.
<< lo hai visto anche tu>>
Annui con la testa.
Travis era diventato improvvisamente molto rigido e aveva la mascella serrata.
<< Stai attenta a Caleb,non ci sta con la testa>>
I miei punti di domanda adesso si fecero più spazio nella mia mente.
<<Ci sono delle storie molto strane sul suo conto >>
Mi prese le mani,ma io le ritirai.
Perché avevo reagito così al suo tocco?
<< Scusa..>>
Abbassó la testa.
<< No,No... scusami tu. E che non sono abituata a queste cose>>
Arrossii.
Effettivamente era vero,non avevo mai ricevuto attenzioni da un ragazzo.
Il genere maschile in generale era qualcosa di suo non mi ero mai fidata.
Forse perché non avevo mai avuto una figura paterna a cui fare affidamento.
Eravamo solo io e mamma.
Ho visto con quanti sforzi e sacrifici mi ha tirata su,completamente da sola.
E non avevo più visto un uomo al suo fianco dopo che mio padre era andato via di casa.
Solo dio sa quanto mamma abbia pianto quando per posta sono arrivate le carte del divorzio.
<< a cosa stai pensando?>>
La voce di Travis mi riportó alla realtà.
Scossi il capo e sorrisi.
<< nulla nulla... dovrei andare,sta facendo buio>>
Iniziai a raccogliere le mie cose.
<< posso darti un passaggio se vuoi,non vorrei ti accadesse qualcosa nel tragitto >>
Era così gentile.
Accettai il suo passaggio e mi feci accompagnare a casa.
Arrivati nel vialetto di casa mia,rimanemmo in silenzio per qualche secondo e poi Travis spezzó la tensione che si era creata.
<< Quanto sei bella Hel? >>
Mi accarezzò i capelli e poi posò la mano sulla mia guancia,e mi diede un leggero pizzico.
Mi scostai dal suo tocco.
E poi rimasi lí Immobile di fronte a lui,come una cretina.
Restammo in silenzio.
Un silenzio assordante.
<< Come posso riuscire a
farti fidare di me?>>
Ero incredula di sentire quelle parole.
Mi avvicinai a pochi centimetri dalle sue labbra.
Lui fece lo stesso.
<<Ritenta,sarai più fortunato>>
Aprii la portiera della sua auto e scesi.
Camminai verso casa con un sorriso fiero.
Per quanto mi facciano piacere le lusinghe e i piccoli gesti,non bastano a farmi cadere ai suoi piedi.
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