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Hey sweetie!

Mi giravo e rigiravo nel mio letto,cercando una spiegazione plausibile a tutti gli eventi che quella interminabile giornata mi aveva dato.

Non riuscivo a capire cosa il mio "io" cercava di comunicarmi,nella mia testa rimbombavano due nomi, "Travis" e "Caleb"

Vedevo un paio di occhi Verdi e un paio di occhi color miele nella mia mente.

Le labbra sottili di uno e quelle carnose dell'altro.
Iniziai a sentire caldo, ogni fibra del mio corpo era bollente.
Mi sdraiai a pancia in su e abbassai un po' del mio piumone per rinfrescare il mio corpo.
Effettivamente il soffitto non è che mi sia tanto di aiuto,ma devo dormire.
Direi che non è il caso di fare pensieri erotici su due sconosciuti.





Il mattino arrivò in un battere di ciglia,sembrava che avessi chiuso gli occhi da pochi minuti ed invece erano passate ore.
Strofinai gli occhi e cercai di far scrocchiare tutte le ossa del mio corpo.

Il ticchettio della pioggia sulla finestra mi fece alzare,i piedi toccarono il pavimento gelido e rabbrividì al solo pensiero che tra breve sarei dovuta uscire di casa.

Ormai ero talmente tanto sconnessa con me e i miei gesti che mi ritrovai sulla strada a camminare,con le cuffie nelle orecchie e il passo di chi sembrava inseguito da un serial killer.
Mi fermai un secondo e cercai di prendere fiato,avevo i battiti del cuore accelerati e stavo praticamente sudando.
Il mio subconscio stava cercando di farmi capire qualcosa e del perché mi stavo comportando in quel modo.

Mi sentivo osservata.

Mi voltai,ma non c'era nessuno.

Scossi la testa da quelle mie paranoie e mi incamminai con passo più tranquillo verso scuola.

Come sempre trovai Michelle seduta sulle scale della scuola con i nostri cappuccini fumanti.
<< ciao piccola pervertita >> tuonó lei
Le tolsi i cappuccino e iniziai a sorseggiarlo,ci sedemmo sulle scale in attesa che il custode venisse ad aprire le porte.
<< ah ah ah, che simpatica >> risposi con aria scherzosa.

Il mio sguardo si spostò subito sul lato opposto della strada.
Caleb stava venendo verso la nostra direzione.
Michelle mi diede una gomitata e quasi mi fece andare il cappuccino di traverso.

Il tipo stamattina se ne stava per fatti suoi,era molto cupo e scuro in volto.
Gli avranno forse detto che ha un tagli di capelli di merda? Perché io glielo direi.

Mi lancio uno sguardo fulmineo e quasi rabbrividii nel vedere che aveva veramente l'aria di un tipo losco.
Si accese una sigaretta,fece un tiro e soffiò il fumo verso la mia direzione.
Giro i tacchi e se ne andò da dove era venuto.
Io e Michelle ci guardammo stranite,nel frattempo il custode aveva aperto le porte e ne approfittammo per entrare.

Ma nella mia mente vagava quello sguardo cupo.

La giornata passó in fretta,e ci ritrovammo in mensa a pranzare.
Io e Michelle eravamo in fila per prendere i nostri pasti,quando una figura longilinea si mise davanti a me.
Alzai lo sguardo e incrociai un paio di occhi verdi.
<<Ciao dolcezza, allora posso richiederti di uscire?>>
Era Caleb.
Ma non era andato via prima dell'inizio delle lezioni?
Lo scrutai dalla testa ai piedi e sorrisi.
<<Non se ne parla minimamente,e ora per favore sparisci dalla mia visuale>>
Michelle scoppiò a ridere e nascose il volto dietro il vassoio ancora vuoto,Caleb se ne andò con l'aria da cane bastonato e io non potei che essere fiera di me.
Per quanto potesse essere carino non ci sapeva proprio fare con le ragazze,ma sopratutto con me.
<<Ma lo hai trattato malissimo>> la mia amica continuava a ridere
<< Solo perché non é il mio tipo >>
Michelle mi guardó con un sorriso malizioso e un sopracciglio inarcato.
<< Oh certo,qualcuna qui ha una grossa cotta per il tipo tenebroso >> e fece l'occhiolino.
Diventai rossa dalla vergogna e le tirai un buffetto sulla spalla.
Probabilmente aveva ragione,avevo una cotta per Caleb,ma non avevo il intenzione di chiedergli di uscire, mica sono scema.
E poi di certo non avrei dovuto chiedergli io di uscire, e sicuramente non ero assolutamente il suo tipo,lui voleva solo divertirsi,era fatto per stare con qualche cheerleader dal seno prosperoso e dai lunghi capelli biondi.
E io non avevo nessuna intenzione di farmi usare.

La lezione pomeridiana di letteratura proseguiva e come sempre Travis era seduto nella fila davanti alla mia.
Era lí seduto a fissare la professoressa Scott che spiegava Jane Austen ,aveva i capelli scompigliati e una penna in bocca che mordicchiava con non curanza.

Aveva le labbra carnose,e la sua mano era grande e le dita affusolate stringevano la penna.
Si intravedeva qualche vena e qualche accenno di inchiostro che disegnava un qualche tatuaggio.
Chissà dove li ha gli altri.
Magari qualcuno sul torace,che deve essere muscoloso.
O sulla schiena.

D'improvviso scattó verso la mia direzione e mi sorrise.
Spalancai gli occhi dalla vergogna.
Ecco mi aveva beccata a fissarlo come un ebete,che figura.
Ricambiai un sorriso timido e abbassai lo sguardo sui miei appunti.
Devo concentrarmi e smetterla di fare pensieri impuri su di lui.

La campanella suonó.
Finalmente questa tensione che si era creata tra me e lui era svanita,grazie campanella.
Tutti in aula iniziarono ad alzarsi e dirigersi verso l'uscita.
Tutti tranne me e Travis.
Stavo cercando di sistemare il mio zaino quando sentii una presenza davanti a me.
Alzai lo sguardo ed incrociai un paio di occhi color miele.

<< Helena,giusto?>>
Era palesemente in imbarazzo.
Si grattava la nuca in maniera nervosa.

<< Si..>>
Era una specie di affermazione o domanda?
Non lo so neanche io.

<< Mi chiedevo se potessi aiutarmi a mettermi in pari con il programma, la professoressa Scott mi ha detto che sei la più brava del suo corso >>

Bene.
Ogni tanto a scuola ne esce qualcosa di buono.

<< Ehm... si certo,posso passarti degli appunti se vuoi..>>
Sorrisi in maniera gentile,era veramente imbarazzante.
Un attimo prima stavo immaginando il suo torace e la sua schiena nudi, un minuto dopo mi stava chiedendo di aiutarlo con il programma scolastico.
Che botta di culo Helena.

<< In realtà mi servirebbe proprio una tutor,con gli appunti non credo di poter recuperare del tutto>>

Ah bene.
Lezioni private, più fortuna di poterlo beccare senza maglietta.

Il tizio mi fissava in attesa di risposta.
E io ero come sempre concentrata a fare pensieri poco casti.

<< s-s- si certo..>>
Stavo veramente balbettando.
Mancava solo che mi colava la bava dalla bocca e la figura di merda era servita.

<< ok, allora ci vediamo in giro>>
Corse verso la porta e spari nel corridoio.

Mi battei una mano in fronte.
Ma che ebete.
Mi sono fatta sicuramente sgamare.

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