Capitolo XVI
Le giornate si susseguirono tranquille: su in montagna, tra sciate, buon cibo, relax e feste, i ragazzi si divertirono un mondo.
Per Haymitch invece il Tour della Vittoria era cominciato: partendo dal suo Distretto e andando a ritroso fino al Primo.
Gli aspettavano lunghi discorsi strappalacrime sui grandi palchi dei Palazzi di Giustizia, circondato dal suo staff, ovviamente mancante di Mentore e lunghe cene con le persone di spicco.
Nulla da dire, fu un Tributo impeccabile: le parole che pronunciava erano davvero commoventi, si mostrò trionfante, ma anche rispettoso, vedendo le famiglie dei Tributi caduti, era triste e mostrava di essere loro vicino.
La maggior parte delle Famiglie piangeva, alcune ringraziarono Haymitch per le belle parole e altre invece lo incolpavano per la morte dei loro figli o fratelli.
Lo scontro più brutale fu quello con la Famiglia di Martina Mayers: la ragazza finalista che Haymitch aveva ucciso nello scontro finale.
Quando si presentò sul palco del Distretto 1, fu accolto da applausi e lui iniziò a parlare, ma a metà del discorso, fu interrotto dalle grida infuriate della madre di Martina.
"L'hai ammazzata! Sei una merda! Doveva esserci lei qui, non tu!"
La donna era arrabbiata, ma soprattutto era disperata: dopotutto aveva perso la sua unica figlia.
"S-sono davvero dispiaciuto, nell'Arena abbiamo dovuto combattere, era o io o lei, io non..." Haymitch fu interrotto di nuovo, mentre tentava di calmare la situazione.
"Ah si?! O tu o lei?! Lo è anche ora!" Urlò lei e in preda ad un raptus, corse giù dalla sua piattaforma, attraversò come un fulmine la Piazza, schivando i Pacificatori che si facevano strada tra la gente, poi si arrampicò sul palco del Palazzo di Giustizia.
Arrivata a quel punto, lo staff e le guardie trascinarono in fretta e furia Haymitch dentro alle grandi porte, chiudendole con forza, mentre la donna veniva raggiunta e tirata giù dalla struttura a colpi di manganello.
A quel punto la diretta si interruppe, lasciando tutta Panem di stucco e un imbarazzato Cesar che cercava di sbloccare quella terribile situazione.
"Cazzo, Haymitch se l'è vista brutta... probabilmente quella donna lo avrebbe ucciso se ne avesse avuto l'occasione." Disse David con il suo Fidanzato "Si, credo di sì, dopotutto lui ha ucciso sua figlia: deve essere davvero distrutta." Rispose riflessivo lui.
Il giorno dopo Haymitch abbandonò il Distretto 1 e i ragazzi lasciarono lo Chalet di Montagna, per tornare a casa: dopotutto dovevano prepararsi per la grande serata.
I due varcarono le grandi porte a vetri del Grattacielo Déco, salutarono il Portiere e si fermarono a scambiare quattro chiacchiere, dato che lui chiese come fosse trascorso il periodo in montagna. Poi presero l'ascensore e salirono.
Entrarono nell'ormai familiare e amato appartamento, salutarono i Domestici, mentre nel frattempo gli veniva incontro zampettando allegramente la loro gatta: si chiamava Meme ed era una meravigliosa gatta dal morbido pelo nero, con soltanto le zampe e il collo bianco.
Quando i ragazzi la accarezzarono, lei fece le fusa e strofinò il musino sulle loro mani, bramosa di coccole.
Dopo qualche tempo passato a farsi accarezzare, lei lasciò i due ragazzi, dirigendosi verso la ciotola del cibo.
Intanto, Matthew e David si tolsero i pesanti cappotti e con l'ausilio dei Domestici, disfecero le valigie.
Quando finirono, era ormai più di metà pomeriggio, così i due, si spogliarono e si immersero insieme, tra incensi e candele profumate, nella larga vasca da bagno: dove si lavarono e fecero anche altro.
Una volta usciti dal bagno, ormai pieno di vapore, si vestirono di tutto punto:
David indossava una camicia sui toni del blu, come lo erano anche i pantaloni, esaltando gli occhi azzurri del ragazzo, portava un gilet bianco e un soprabito nero.
Matthew invece aveva deciso di osare: indossando un completo sui toni fluorescenti, in perfetto contrasto con la sua barba e capigliatura scura, risaltandolo.
Prima di uscire di casa, David diede gli ultimi ritocchi e fissò gli ultimi dettagli: il suo inseparabile bastone da passeggio e l'orologio da taschino con lo Stemma di Famiglia.
Tale Orologio era fatto d'oro, si apriva a conchiglia e sulla parte anteriore vi era inciso lo Stemma di Famiglia: un'antica lettera, una Delta su uno sfondo stellato.
Sul retro invece, vi era inciso in bella calligrafia, il Motto: "Straight in Rightful".
David lo guardò, amava quell'orologio, in realtà gli stemmi erano molto usati, tant'è che ogni membro della Famiglia, aveva un anello con l'Emblema: anche se era disponibile una tecnologia avanzatissima, per questioni particolarmente formali, la nobiltà usava ancora, carta intestata e ceralacca, sulla quale veniva impresso a caldo il proprio Stemma.
David legò la catenina ad uno dei passanti dei pantaloni e alloggiò l'orologio nell'apposito taschino, poi insieme al suo amato, uscì.
Quando scesero, trovarono già pronta la vettura, salirono e vennero portati direttamente al Palazzo Presidenziale, dove si riunirono con i propri genitori.
Erano le 18:00 quando varcarono la soglia del grande atrio, attraversarono il Palazzo, fino ad arrivare ai giardini, dove incontrarono anche Margaret e i suoi genitori.
Nell'attesa, i tre ragazzi, decisero di passeggiare per i giardini: nonostante fosse pieno inverno, grandi bracieri erano stati posizionati in ogni dove, creando una meravigliosa atmosfera e riscaldando tutta l'area.
Intercettarono uno dei numerosi valletti, afferrarono al volo un calice e qualche stuzzichino, si avvicinarono ad uno dei tavolini esterni e fecero un aperitivo.
Era quasi ora, tutto era pronto per l'arrivo del Vincitore: gli invitati erano in trepidante attesa, i camerieri si aggiravano con vassoi carichi di ogni pietanza, c'era persino Cesar Flickerman con un microfono in mano, con al seguito la sua troupe, pronto per filmare e commentare l'arrivo di Haymitch.
Fu così, che, alle 19:00, in perfetto orario, l'Inno Nazionale venne sparato a tutto volume, dei riflettori illuminarono a giorno il viale e la scalinata del Palazzo, creando meravigliosi giochi di luce, la sagoma slanciata di Haymitch Abernathy si stagliò su quel bagliore e accompagnato da scroscianti applausi, il ragazzo fece il suo ingresso trionfale.
Era ora di cena, c'era ogni ben di dio su grandi tavoli da buffet, ma ben pochi mangiarono, poiché erano ben più presi dal tentare di conversare con il Vincitore.
Fortunatamente, a salvarlo da quell'attacco, fu l'inviata di Capitol assegnata Distretto 12, che lo guidava con rigore, schivando abilmente la maggior parte degli approcci.
Fu invece condotto, prima da Cesar: che lo intervistò brevemente, poi ad incontrare gli Strateghi di quell'Edizione, che si complimentarono ampiamente con lui, sulla sua tecnica e sulle sue strategie, elogiando soprattutto la sua idea di sfruttare l'Arena a suo vantaggio.
Lui fu impeccabile: sorrise, parlò e scherzò addirittura, così la serata passò abbastanza tranquilla.
L'ora della cena era finita da un pezzo, e stava quasi per arrivare quella del Discorso Presidenziale, quando la guida di Haymitch squittì: "Oh, ecco, ora andiamo ad incontrare i tuoi Sponsor!"
Fu così che si avvicinarono alla Famiglia Nightson e salutarono.
"Buonasera." Iniziò lui tendendo la mano "Oh Haymitch, è davvero una buona sera, ti stai divertendo?" Chiese entusiasta Helena stringendo con vigore la mano di lui.
"Comunque, che scortese: fammi fare le presentazioni." Disse con un sorriso l'inviata di Capitol, per poi continuare: "Haymitch, loro sono la Famiglia Nightson, i tuoi Sponsor."
"Bhe, vi ringrazio davvero molto, avere uno Sponsor può davvero fare la differenza." Rispose lui.
"Gli altri non ci credevano, ma noi abbiamo capito subito che avevi un grande potenziale, purtroppo la maggior parte delle persone si ferma solo alla prestanza fisica, ma non capisce che in realtà conta molto di più una solida strategia." Rispose Helena.
A quelle parole il ragazzo sorrise: il suo solito sorriso scaltro, poi disse: "Bhe una strategia c'era, ma nell'Arena ho avuto anche parecchia fortuna."
"Che dire, ci vuole anche quella no? Hahahaha." Rise Alexander "Si, ci vuole anche quella e poi volevo ringraziarvi per le preziose risorse che mi avete inviato, probabilmente non sarei qui se non le avessi ricevute."
"Oh è stato un piacere, la tua determinazione e intelligenza ci hanno colpito subito." "Bhe grazie ancora." Poi continuò: "Comunque, che festa meravigliosa." "Si, le feste al Palazzo Presidenziale, non deludono mai: ottima musica, ottimo cibo e ottime compagnie." Disse ridendo Helena, per poi aggiungere: "Comunque ora ti lasciamo andare a divertirti, non vogliamo trattenerti più del necessario Hahahaha."
"Ma si figuri, non mi disturbate affatto, non potrei mai stancarmi di coloro che mi hanno salvato la vita."
"Grazie e buona continuazione." Disse Helena "E comunque Haymitch, sei il nostro Favorito e ora sarai Mentore: non esitare a chiedere se dovessi mai avere bisogno, i Nightson sono qui per te." Aggiunse Alexander sorridente. "Vi ringrazio e buona festa."
Mentre si allontanava, si accostò alla sua guida e chiese abbassando la voce: "Non ci credo, sono davvero il loro Favorito? Sono i Nightson delle costruzioni Nightson? Una delle Famiglie più potenti di tutta Panem?" "Si, si e ancora si: hai impressionato le persone giuste, tienitele strette." Rispose lei emozionata.
Terminato l'incontro con Haymitch, David tornò da Matthew e Margaret, scoprendo che si era aggiunta anche Eloise, che evidentemente quella sera non doveva badare a Seneca.
"Allora com'è andata?" Chiese il suo Fidanzato "Bene dai, abbiamo parlato degli aiuti inviati e dell'Arena."
"Ammettilo, hai gongolato a sentirlo dire: Oh mi avete salvato la vita... Hahahaha." Rise tagliente Margaret "Oh ma stai zitta Hahahaha." "Tanto lo sai che ho ragione... come sempre."
Lo scambio di battute fu interrotto dall'Inno di Panem, che risuonò per tutta la distesa, mentre tutti gli sguardi si rivolsero alla facciata del Palazzo, dove sulla balconata uscì Coriolanus Snow.
"Benvenuti e uno speciale Benvenuto al nostro Vincitore: che la sua Vittoria, fatta di ingegno e astuzia, sia sempre di insegnamento."
Scroscianti applausi si levarono, mentre il Presidente alzava a mezz'aria il calice e i fuochi d'artificio incendiavano il cielo.
Fu in quel momento, mentre erano avvolti dal calore dei bracieri, dall'euforia, mentre su nel cielo brillavano le luci dello spettacolo pirotecnico, che David fece la sua mossa.
Frugò nella sua tasca, trovano la piccola scatola che cercava, richiamò l'attenzione del suo Fidanzato e poi si inginocchiò di fronte a lui e mentre l'attenzione veniva spostata su di loro e arrossendo, pronunciò una semplice frase:
"Matthew Blackwater, Amore mio, Vuoi Sposarmi?"
Matthew era sconvolto, il cuore prese a martellare come impazzito nel petto: davvero l'amore della sua vita era in ginocchio davanti a lui e gli stava chiedendo di sposarlo?
Quell'istante sembrò prolungarsi per ore, in quel momento c'erano solo loro due, mentre tutto il resto del mondo era sfocato e ovattato.
Poi, arrossendo ed emozionandosi, Matthew diede la sua risposta: annuì ed esclamò "Si, Si, per Tutta la Vita Si!"
A quel punto, ormai in lacrime, anche lui si inginocchiò e strinse David tra le sue braccia, per poi baciarlo con passione.
Tutt'intorno ormai era il delirio: gli amici e i familiari dei due ragazzi erano emozionantissimi, anche gli altri si commossero, battendo le mani e complimentandosi con i ragazzi.
Dopo un tempo indefinito, i due si rialzarono e David mise al dito del suo Fidanzato l'anello che era contenuto nella piccola scatola nera: esso era una semplice fascia di platino, con i bordi leggermente in rilievo.
Esso esprimeva il sentimento che legava i due innamorati: un sentimento puro, lineare e semplice.
Dopo quel momento, Matthew e David, felicissimi, presero i loro amici e tutti insieme si precipitarono nella grande Sala da Ballo, dove si scatenarono a ritmo di musica.
Ormai non gli importava di mantenere un certo tono, erano felici e tanto gli bastava.
Margaret ed Eloise ispirate dall'amore dei due ragazzi, si strinsero l'una all'altra, ballando e volteggiando seguendo la dolce melodia.
I genitori della coppia invece tentarono di ricomporsi, fallendo miseramente: Helena non riusciva a smettere di piangere dalla gioia, come anche Tancredi, mentre Alexander e Kyla continuavano a sorridere come imbambolati.
La serata proseguì felice e spensierata, poi poco a poco, gli invitati iniziarono a rincasare e non molto tempo dopo anche le due Famiglie si riunirono nel grande atrio per uscire.
"Sono così felice per voi... non ho davvero parole per esprimere cosa sento." Esclamò di nuovo in lacrime Helena "Grazie mamma, ti voglio bene e anche a te papà."
"Siamo sempre stati amici e ora diventeremo un'unica Famiglia... non potevi scegliere persona migliore da sposare." Disse felice Kyla rivolta a suo figlio, mentre David arrossiva.
I genitori abbracciarono in una grande stretta di gruppo i figli, poi si salutarono e ogni coppia tornò alla propria abitazione.
Sia sulla macchina che dopo, per i due ragazzi non ci fu molta occasione di parlare, le emozioni turbinavano come impazzite, si baciavano, sapendo soltanto che l'unica cosa che volevano era restare insieme per sempre.
Quando entrarono in casa, fecero l'amore, un amore genuino e sincero, volendo quasi fondere le loro anime oltre che i loro corpi.
Era notte inoltrata, quando ancora ansimante, coricato sul letto, mentre faceva i grattini al suo amato, Matthew disse piano: "Sai, stasera sei stato meraviglioso, il tuo coraggio e il tuo romanticismo, mi colpiscono ogni volta, come se fosse la prima."
"In realtà ero spaventato a morte, ma ero anche sicuro della tua risposta. Io come sai sono davvero molto timido, ma quando sono sicuro di qualcosa, allora esco dal mio guscio."
"Si, sei una delle persone più forti che io conosca... ti amo e ti amerò fino alla fine dei miei giorni." "Anche io ti amo con tutto me stesso."
"Comunque non potevi trovare momento migliore: hai completamente distratto tutti dal discorso del Presidente." Rise piano Matthew, sdrammatizzando la serietà del momento.
"Hahahaha, ma dai, tra tutte le cose romantiche che ho preparato, tu noti questa?!" Rispose ridendo David, stampando un bacio sulla guancia del suo Fidanzato.
Poi risero insieme, come due ragazzini alle prime armi, si strinsero e l'uno tra le braccia dell'altro e pensando a tutti i preparativi per il matrimonio, sprofondarono nel sonno.
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