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Capitolo XIV

La mattina iniziò presto a casa Nightson e casa Blackwater: quello non era solo il giorno del Gran Finale della Cinquantesima Edizione degli Hunger Games, ma anche il giorno in cui David e Matthew si sarebbero trasferiti nella loro nuova Casa.

Già di prima mattina, il campanello suonò e un esercito di traslocatori invase i due appartamenti, inscatolando, impacchettando e caricando tutti gli oggetti che occorrevano, in un grosso furgone e portandoli alla nuova dimora.

"... si, quello e mi serve anche quell'altro, i vestiti invece li potete mettere tutti in uno degli scatoloni per gli abiti." Stava dicendo David ai lavoratori "Certo Signore, come desiderate, anche se per i vestiti serviranno molti scatoloni, non solo uno." Rispose uno di essi.

Fu così che coordinando le operazioni di trasloco, in un batter d'occhio, si fece ora di pranzo e le due Famiglie decisero di mangiare insieme.

Così David si preparò: indossò una camicia azzurra, dei jeans e mise le bretelle colorate, poi scese le scale e insieme ai suoi genitori uscì di casa.

Nel frattempo, all'interno dell'Arena, data la sua ampiezza e il ridotto numero dei Tributi, per fortuna non c'era stato ancora nessuno scontro:

Charles Chapman era ancora nella Cornucopia, ormai agonizzante a causa dell'infezione alla gamba, tremava e si lamentava, mentre l'arto ormai in cancrena, pulsava e bruciava.

Daniel Bard, del Distretto 9, che per sua fortuna era riuscito finora a non incontrare nessun altro Tributo, stava camminando nel fitto del bosco, come anche Martina Mayers del Distretto 1.

Infine i due alleati del Distretto 12: Haymitch Abernathy e Maysilee Donner, si trovavano ancora oltre la spessa siepe, dove avevano scoperto che, oltre il baratro c'era uno strano Campo di Forza a Repulsione, che rispediva indietro tutto ciò che ci veniva buttato dentro.

Le Famiglie decisero di pranzare in un elegante ristorante di Sushi, non lontano dalla Piana, dato che una volta finito il pranzo, i due Fidanzati si sarebbero recati alla grande Piazza, incontrandosi con i loro amici: Margaret, Anita, Ireen, Samuel e persino Eloise Crane, invitata da Matthew.

I loro genitori invece, sarebbero andati al Centro delle Scommesse per assistere alla conclusione di quella fantastica Edizione.

Il Pranzo passò tranquillo e allegro, i ragazzi chiacchieravano entusiasti, come anche i loro genitori, mentre facevano una scorpacciata, fino a scoppiare, di rotolini di pesce crudo e di ramen.

All'interno dell'Arena, ancora non era accaduto niente, tutto era tranquillo: la calma prima della tempesta.

Era evidente che gli Strateghi stavano allungando la tensione, aspettando che tutti gli occhi di Panem fossero incollati agli schermi, prima di dare il via al Gran Finale.

Erano ormai le 15:00 quando le due Famiglie uscirono dal ristorante e si unirono alla marea di gente festante in strada: il Corso e il Decumano, sembravano dei fiumi in piena, che confluivano alla Piana.

Quando arrivarono a destinazione, i genitori fecero le ultime raccomandazioni ai due ragazzi, visto che poi sarebbero rientrati direttamente alla nuova casa, poi li salutarono ed entrarono al Centro Scommesse.

Non passò molto, prima che venissero trovati dal resto del gruppo e insieme andarono alla ricerca di un buon punto di osservazione sui megaschermi.

"Allora i due piccioncini vanno a vivere insieme..." Disse ridendo maliziosa Ireen "Hahahaha vedo che hai fatto i compiti, le tue fonti sono accurate." Rispose ridendo David, guardando in modo buffo Margaret "Perché guardi me? Non sono io quella che fino ad un attimo fa ha parlato di quanto sia figa la vostra casa..." Disse in risposta lei, esibendo la sua migliore faccia innocente, facendo ridere tutto il gruppo.

Poco dopo, i ragazzi trovarono tra la calca di persone, anche Eloise, che li salutò timidamente prima di fare le presentazioni.

I ragazzi avevano trovato un buon punto d'osservazione e stavano allegramente chiacchierando, quando finalmente qualcosa accadde.

Dagli schermi si levò un urlo, Daniel Bard, del Distretto 9, aveva fatto un passo falso: difatti, aveva trovato una grande quercia, le sue dimensioni erano notevoli, il tronco era almeno due metri di diametro e i suoi larghi rami si protendevano alti verso il cielo.

Il luogo era suggestivo e accogliente, così Daniel decise di arrampicarcisi sopra per poter mangiare qualcosa e allo stesso tempo controllare la zona circostante da una posizione sopraelevata.

Il ragazzo però non aveva pensato che quell'albero potesse essere già la dimora di qualcosa, difatti poco dopo, alcuni meravigliosi scoiattoli, dal pelo lucido e probabilmente anche molto morbido, vennero attratti dalle cibarie del ragazzo; o meglio, così pensava lui, perché in realtà quelle adorabili creature erano invece state attirate proprio dal Tributo stesso: con una velocità impressionante, gli corsero sopra e iniziarono a mordere.

A quel punto Daniel urlò, perse l'equilibrio e cadde, per sua fortuna il ramo su cui si trovava non era troppo alto, ma comunque al momento dell'impatto, si sentì un forte "CRACK" e la sua caviglia assunse un'angolazione del tutto innaturale.

Un altro grido di dolore uscì dalla gola del povero ragazzo, mentre tentava di alzarsi per scappare dagli scoiattoli, ora diventati un branco, che lo stava inseguendo.

Inutile dire che non fece più di qualche metro, prima che le creature lo raggiungessero, dilaniando le sue carni e, unendo le forze, trascinandolo all'interno di un profondo buco sotto le radici del grande albero, mentre il cannone sparava e la sua foto fu proiettata in cielo.

Alla Piana, le reazioni erano ormai esasperate: chi urlava di gioia, chi di rabbia, chi invece scoppiava a piange e chi si scandalizzava portandosi le mani alla bocca o davanti agli occhi.

Invece all'interno dell'Arena i Tributi, ben consci del fatto che erano rimasti in pochi, avevano i nervi a fior di pelle, trasalendo quando il cannone sparò.

"Haymitch, andiamo, ormai non manca molto alla fine, non ha senso restare qui." Disse Maysilee "No, io non mi muovo." Rispose freddo lui "Perché? Dobbiamo andare, ha poco senso restare fermi a questo punto del Gioco." "Senti, io resto qui, tu fai quello che ti pare, se vuoi andare, vai, anzi meglio, così non dovremmo tentare di ucciderci a vicenda nel gran finale."

Maysilee era sconvolta dalla testardaggine del compagno, così, offesa perse il suo zaino, si voltò, poi disse semplicemente "Io vado, buona fortuna Haymitch, davvero." Poi senza ottenere risposta se ne andò.

"Il tempo è agli sgoccioli e anche l'ultima alleanza si è spezzata a causa di due strategie diverse: uscire allo scoperto, oppure restare nell'ombra fino all'ultimo, dopotutto Haymitch..." Il commento di Cesar fu bruscamente interrotto da un urlo di terrore.

Haymitch, ancora concentrato sul burrone e sul campo di forza, sentendo quell'urlo straziante e riconoscendo la voce di Maysilee, si alzò di scatto, afferrò al volo un'arma e si precipitò in suo soccorso.

Uscì dalla siepe, pronto per affrontare chiunque volesse fare del male alla sua amica, ma ormai era troppo tardi: la ragazza era circondata da uno stormo di piccoli uccelli color rosa confetto, uno dei quali stava trafiggendo il collo della ragazza con il suo lungo e affilato becco.

Lei fece appena in tempo a lanciare uno sguardo sofferente e implorante ad Haymitch, prima di morire, prima che il cannone sparasse e la sua faccia venisse proiettata nel cielo blu.

Come tutti gli spettatori, Haymitch era sconvolto, lo stormo prese il volo e il ragazzo si lanciò sul corpo inerme della ragazza, "Maysilee! Maysilee!" Continuava ad urlare il suo nome, mentre teneva il suo cadavere tra le braccia e i suoi vestiti si macchiavano di sangue. "Cazzo! Mi dispiace, tu mi hai salvato e io non sono riuscito a ricambiare il favore, ma vincerò, vincerò per me e per te, non sarai morta invano."

Alla Piana, era scoppiato il caos: la scena era stata davvero toccante e ora molte persone erano in lacrime.

"Mi dispiace per Maysilee Donner era una ragazza eccezionale, ha saputo sfruttare l'Arena a suo favore e a ribaltare molte situazioni." Disse triste Eloise "Hai ragione, era un Tributo magistrale." Concordò Margaret "Ci ha regalato emozioni straordinarie ed è un vero peccato che sia finita così." Disse ancora Eloise.

"Ma quanto è stato carino Haymitch Abernathy? Faceva finta di essere indifferente, ma quando ha capito che era in pericolo si è precipitato in suo soccorso." Esclamò quasi in lacrime Anita "Hai ragione, ha dato prova di una grande solidarietà e di amicizia." Rispose David per poi continuare: "Credo che l'amicizia sia un dono meraviglioso."

"Comunque ora che Daniel Bard e Maysilee Donner sono morti, sono rimasti solo in tre: Haymitch, Charles Chapman e Martina Mayers." Rifletté pensieroso Matthew.

"Da quello che abbiamo visto Charles ormai sembra alquanto inoffensivo." Rispose Margaret "Hai ragione, sta parecchio male, probabilmente Martina non lo ha ancora ucciso perché lui era il leader del gruppo ed è sempre stato quello più spietato: probabilmente, nonostante le sue condizioni, ne ha ancora paura." Teorizzò David, per poi continuare: "A questo punto, spero davvero che Haymitch riesca a vincere, non solo perché abbiamo scommesso su di lui, ma soprattutto, perché non voglio vede una di quelle due persone orribili, trionfante e con la corona in testa."

Era pomeriggio inoltrato, quando la telecamera si fermò a mostrare gli ultimi momenti di Charles Chapman, del Distretto 2.

Il ragazzo era scivolato dal suo giaciglio e ora era riverso a terra, sul pavimento dorato della Cornucopia: aveva degli spasmi, urlava di dolore, mentre si contorceva come i vermi che ormai infestavano la sua ferita.

Ormai era totalmente in preda ai deliri: invocava la morte, si strappava i capelli e inarcava la schiena, tentando di alleviare il dolore, che come un incendio, si era irradiato a tutto il corpo e proprio come fuoco, sembrava bruciarlo dall'interno.

I suoi scatti si intensificarono, fino a sfociare in una vera e propria crisi convulsiva: il ragazzo sbattacchiava di qua e di là, con la bava alla bocca e gli occhi girati all'indietro.

L'infezione lo aveva ridotto proprio male, la gamba era completamente nera, necrotica, mentre il corpo era attraversato dal reticolo dei vasi sanguigni, che si vedeva definito e scuro sotto la pelle.

Una volta terminate le convulsioni, Charles riprese conoscenza e ormai provato e stremato, esalò il suo ultimo respiro: finalmente accolto tra le braccia della morte dopo interi giorni di agonia costante.

Quando il cannone sparò e la foto di Charles fu proiettata nel cielo, i due Tributi rimasti, capirono che lo scontro finale sarebbe arrivato molto presto.

"Con la morte di Charles Chapman del Distretto 2, sono rimasti gli ultimi due Tributi: Haymitch Abernathy, dal Distretto 12 e Martina Mayers, del Distretto 1. La finalissima è appena iniziata!" Esclamò entusiasta Cesar, gesticolando in modo frenetico davanti alla telecamera.

Nel frattempo, David e come si presumeva anche i suoi genitori, erano con il fiato sospeso, sperando nella vittoria del loro pupillo.

In realtà tutto il gruppo sperava nella vittoria di Haymitch, perché nessuno voleva vedere vincere la detestabile Martina.

Passò qualche tempo, Haymitch bazzicava nei pressi della siepe, mentre Martina, stava setacciando il bosco, seguendo un sentiero, probabilmente creato appositamente dagli Strateghi, che la stava conducendo dritta incontro al suo avversario.

Non passò molto infatti, prima che i due si incontrassero, dando il via al duello per la Vittoria.

Haymitch che come sempre era attento e guardingo come un felino, si accorse subito del fruscio proveniente da poco distante, così estrasse la sua spada e si preparò al confronto.

Martina saltò fuori dalla boscaglia, in mano aveva una grande scure e subito si lanciò all'attacco: con un forte suono metallico le due armi cozzarono l'una sull'altra, emanando qualche piccola scintilla.

Poi con un movimento rapido Haymitch si ritrasse, prima di menare un fendente che andò a segno colpendo la ragazza ad un fianco, lei urlò, più per la rabbia che per il dolore e tornò alla carica.

Martina era forte: grande e grossa, usava tutto il suo corpo per attaccare, sferrando colpi potenti e pesanti, Haymitch dal canto suo, era invece molto agile, bravo nello schivare e a infliggere colpi veloci e leggeri.

Lo scontro fu lungo e sanguinoso: entrambi riportarono ferite molto gravi, inferte con le armi oppure a pugni.

Haymitch aveva appena schivato un brutale colpo, contrattaccando subito dopo, piantando l'elsa appuntita della sua spada nell'occhio dell'avversaria, ma purtroppo per lui, non fece in tempo a schivare il colpo successivo: Martina dolorante, sanguinante e rabbiosa, fece roteare la sua ascia, Haymitch si ritrasse, ma troppo tardi, la lama lo colpì creando un grosso squarcio diagonale sul tronco del ragazzo, che cadde a terra e fu disarmato.

"Oddio, no ti prego!" Esclamò David portandosi le mani alla bocca. "Era stato così bravo fino ad adesso." Continuò "È ancora vivo e pure lei è messa male." Lo rassicurò Matthew "È stato disarmato, ora deve scappare se non vuole essere ucciso sul posto." Rifletté Margaret e così fu.

Quasi come se la voce di Margaret avesse attraversato lo schermo, Haymitch si rimise velocemente in piedi e senza perdere tempo, iniziò a correre.

"Guarda che ti prendo piccolo bastardo!" Tuonò minacciosa Martina, mentre partiva all'inseguimento.

Alla Piana intanto c'era il delirio: la folla era divisa in due, chi schierato a favore di Haymitch e chi a favore di Martina, il ruggito del tifo era assordante, tra applausi, fischi e urla.

I due ragazzi intanto correvano, incespicando e tamponandosi le ferite, fino ad arrivare al varco creato nella siepe, Haymitch ci si fiondò dentro, seguito subito da Martina, che ormai lo aveva quasi raggiunto, lui arrivò sull'orlo del precipizio e mentre la ragazza scagliava contro di lui la sua ascia, lui si buttò a terra, l'arma lo mancò per un soffio e finì nella voragine.

A quel punto, entrambi disarmati e feriti, si guardarono sconcertati per qualche secondo: tanto bastò, affinché il campo di forza respingesse l'arma della ragazza, rispedendola esattamente da dove era venuta e così in un attimo eccola rispuntare e scagliata ad altissima velocità, l'ascia tornò dalla sua proprietaria, colpendola in pieno volto e spaccandole in due il cranio.

Martina Mayers cadde morta a terra, l'ultimo colpo di cannone sparò, la sua faccia venne proiettata in cielo e delle trombe festanti suonarono per tutta l'Arena: Haymitch Abernathy aveva vinto.

Tutta Capitol City era in subbuglio, dagli altoparlanti usciva una musica trionfante, fuochi d'artificio e coriandoli furono sparati in ogni angolo della città, alla Piana si ammirava ogni tipo di emozione.

Il gruppo di amici, si abbracciava esultando, festante, in preda alle emozioni, Matthew afferrò il suo fidanzato e lo baciò con tanta passione da fare addirittura il casqué, mentre nel frattempo Cesar continuava ad urlare a ruota libera, come un matto nel microfono:

"Ha Vinto! Ha Vinto! Contro ogni aspettativa, Haymitch Abernathy del Distretto 12 è il Vincitore della Cinquantesima Edizione degli Hunger Games! È davvero una rarità che un Tributo di un Distretto così remoto sia il Vincitore!"

Il suo commento/delirio continuava, ma il cellulare di David squillò e quando il ragazzo rispose, tentando di sentire qualcosa in mezzo a tutto quel baccano, distinse dall'altro capo, sua madre che esultava: "Ha Vinto! Haymitch ha Vinto! Che ragazzo straordinario! Avevo ragione!" "Si mamma, sono felicissimo e tu sei stata fenomenale, hai riconosciuto subito del potenziale in lui, quando altri lo davano per perso."

"Oh David, sono così felice, che soddisfazione, ah e poi quando è morta Maysilee Donner, poverina, qui al centro scommesse hanno dato l'ultimatum per le offerte e noi abbiamo rilanciato di Un Miliardo di Denari: che forse sul complessivo dell'intero patrimonio Familiare non sono chissà che, ma in realtà sono un sacco di soldi!" "Hahahaha WoW, avete fatto davvero bene ad investire su di lui." "Ora andiamo a riscuotere da Jonathan la vincita, divertitevi. Un bacio. Ciaoo."

La chiamata si interruppe e David tornò a festeggiare con i suoi amici e il suo Fidanzato, alla Piana era stato suonato l'Inno Nazionale e ora dagli altoparlanti continuava ad essere sparata a tutto volume della musica, mentre gli spettatori ridevano, chiacchieravano, cantavano e ballavano, alcuni addirittura avevano acceso dei fumogeni, che coloravano l'aria di mille sfumature diverse.

I festeggiamenti nella grande Piazza andarono avanti per parecchio tempo: erano circa le 19:00 quando la musica si interruppe e le persone iniziarono a defluire nei larghi viali per rincasare.

Anche il gruppo decise di spostare la festa in un luogo più tranquillo: più precisamente, inaugurando la nuova casa dei due fidanzati, pertanto decisero di fare la strada più lunga, ma anche più "panoramica": presero il Decumano, per poi passare sotto alla meravigliosa Galleria Aurea ed immettersi nell'omonima Via, costeggiare il Parco Cittadino ed infine arrivare all'incrocio con il Corso, dove era situato l'imponente Grattacielo.

Varcarono le grandi porte a vetri, salutarono il Portiere e presero uno degli ascensori riservati, che li portò in pochi secondi, direttamente ai piani alti.

Quando il gruppo entrò, rimase senza fiato: anche se con ancora qualche scatolone qua e là, l'appartamento era sempre mozzafiato, persino per i due inquilini, che dovevano ancora abituarsi alla nuova dimora.

Quando entrarono, i due Domestici diedero il benvenuto ai proprietari e ai loro amici: saluto ricambiato cordialmente dal gruppo, poi Margaret esclamò: "Allora?! Visto che non esageravo descrivendo questa casa? Hahahaha." "Devo dartene atto, non mentivi: è così grande, luminosa, elegante, per non parlare del fatto che ha un intero piano dedicato alla SPA e al benessere." Rispose colpita Ireen "Ragazzi, guardate che vista!" Esclamò estasiato Samuel avvicinandosi alle grandi vetrate.

"A dire il vero, si sta davvero bene fuori, perché non mangiamo sui divanetti esterni in terrazza?" Propose Matthew: proposta subito accettata all'unanimità da tutti.

Così quando le pizze furono consegnate, il gruppo si spostò sulla terrazza, il cibo fu appoggiato sul tavolino basso e cenarono allegramente, mentre il sole calava sulla città, tingendo il cielo di colori spettacolari.

La serata continuò allegra e spensierata: una volta finito di cenare, David andò dietro al bancone e preparò qualche Cocktail e così, chiacchierando e sorseggiando ottime bevande, si fece tardi e uno ad uno gli invitati tornarono a casa.

L'ultima ad andarsene fu Margaret, che li abbracciò, gli diede la buonanotte e uscì, lasciando i due ragazzi da soli.

"Che bella serata." Disse soddisfatto David "Si hai pienamente ragione, ci siamo divertiti tanto, che è passata in un batter d'occhio, quasi un peccato che sia già finita." Rispose il suo amato "Hahahaha bhe tanto domani torneranno tutti qui, prima della Cerimonia di Incoronazione del Vincitore, per inaugurare il Piano SPA." Rise David, per poi continuare abbassando un po' la voce e con un sorriso malizioso: "Intanto direi di inaugurare la camera da letto..."

Matthew sorrise: "Sai che sei perverso?" "Oh si lo so." "E a quanto pare sai anche che questo tuo lato mi piace da impazzire." Rispose il Moro, prima di baciare David, tirandolo a se dalle bretelle e insieme salire le scale ed entrare nella Camera Padronale.

Era ormai notte fonda e David non riusciva a prendere sonno: non sapeva se fosse a causa delle forti emozioni di quell'incredibile giornata, oppure perché doveva abituarsi ad una Abitazione, Camera e un letto nuovi: probabilmente un bel mix delle due cose.

Sta di fatto che dopo l'ennesima volta che si girava nel letto, decise di alzarsi, scendere e ancora a torso nudo uscire sulla terrazza a prendere una boccata d'aria: quella notte, c'era la luna piena e una dolce e fresca brezza gli spostava i lunghi capelli sciolti, spezzando il clima ormai già estivo.

Matthew stava dormendo, quando a causa di uno spostamento, si svegliò: ancora confuso, vide David che si alzava e che usciva dalla camera, così sbadigliò, si stropicciò appena gli occhi e lentamente si alzò, si mise un paio di boxer e raggiunse il suo ragazzo sulla grande balconata.

"Hey, non riesci a dormire?" "No, faccio fatica ad addormentarmi, sai, nuovo letto, nuovo ambiente..."

Allora Matthew si avvicinò a David che era girato di spalle e cinse il suo corpo tra le sue braccia, appoggiando la testa sulla sua schiena. E rimasero così, in silenzio, ammirando il panorama illuminato dalla luna e dalle luci della Città e ascoltando il fruscio del vento, mentre li avvolgeva e gli accarezzava la pelle.

Dopo un lasso di tempo indefinito, che poteva variare dai pochi minuti, alle ore, David lentamente si girò, sfiorò le labbra di Matthew e poi disse: "Dai, andiamo a letto." Così i due tornarono di sopra, si coricarono e scambiandosi coccole ed effusioni, si addormentarono.

La giornata seguente, trascorse sorprendente tranquilla, in confronto alla settimana di Giochi appena passata.

La mattina passò in fretta: i ragazzi si svegliarono, fecero colazione, poi uscirono sull'ampia terrazza e fecero la loro sessione di Yoga mattutina, poi finirono di mettere in ordine gli ultimi scatoloni rimasti dal trasloco e infine pranzarono.

Nel pomeriggio invece, quando furono circa le 14:30 arrivarono i loro amici: Margaret, Ireen, Anita, Samuel ed anche Eloise Crane, entrarono, scesero le scale a chiocciola, si misero in costume da bagno e diedero il via al "Pomeriggio Relax", così tra, nuotate nella piscina, bagni di fango, immersioni agli oli essenziali, saune e rilassanti massaggi, si fece l'ora di uscire.

Il gruppo si ripulì e velocemente si rivestì, pronto per la Cerimonia di Incoronazione del Vincitore, uscirono di casa e scesero, dove alcune vetture li aspettavano per portarli al Viale dei Tributi.

Si salutarono e poi sulla prima auto, salirono, David, Matthew, Margaret ed Eloise: tutti e quattro infatti, sarebbero andati direttamente al Palazzo delle Cerimonie, per poi raggiungere i loro genitori sul Palco di Famiglia, mentre il resto del gruppo sarebbe andato sugli spalti laterali al Viale dei Tributi.

La Cerimonia fu solenne: venne suonato l'Inno di Panem, il Presidente parlò, poi accompagnato da squilli di tromba, uscì sul Palco Presidenziale Haymitch Abernathy, che era stato rimesso in sesto: le ferite curate, lavato, pulito, truccato e vestito di tutto punto,

Stava in piedi di fronte a Coriolanus Snow, che gli posava sul capo una stretta fascia dorata, mentre scroscianti applausi si levavano dalla folla.

Una volta conclusa la Cerimonia, le Famiglie Nightson e Blackwater decisero di cenare assieme, così andarono tutti a casa Blackwater, dove la serata trascorse allegra e festante, poi, fattosi tardi, i due ragazzi salutarono i genitori, diedero la buonanotte e rincasarono.

Una volta entrati nell'appartamento, si misero in pigiama, si lavarono i denti e poi si misero a letto: Matthew cingeva le spalle di David con un braccio, mentre lui poggiava la testa sul suo petto, si diedero un bacio e infine, stanchi si addormentarono.

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