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Capitolo IV

Finita la parata, la gente sugli spalti iniziò a riversarsi per le strade di Capitol City, tornando festanti alle loro abitazioni o uscendo con gli amici, mentre gli invitati d'eccellenza che avevano posto sui palchi del Palazzo delle Cerimonie rientrarono all'interno e si diressero nella grande Sala dei Ricevimenti posta al primo piano.

Quando le famiglie Nightson e Blackwater entrarono, notarono che era addobbata similmente agli anni precedenti, ma comunque lasciava sempre a bocca aperta, vi era un lungo tavolo esattamente al centro della stanza, sopra il quale vi era ogni prelibatezza e leccornia, poste in traboccanti cornucopie: ovviamente una citazione appositamente creata per i Giochi, sulle grandi colonne che sostenevano il soffitto della struttura erano state affisse come rampicanti una quantità spropositata di rose bianchissime, che emanavano un profumo talmente forte quasi da far girare la testa, sedie, poltrone e piccoli tavoli erano disseminati per tutta la sala, in modo da poter comodamente mangiare e chiacchiere, una schiera di valletti si aggirava con vassoi pieni di bevande e cibo, oppure con vassoi vuoti pronti a ritirare le stoviglie usate.

La stanza si riempì in fretta, Margaret individuò al volo David e Matthew e si diresse rapida verso di loro "Ciao Matthew come stai?" "Tutto bene grazie, anche se sorbirsi tutta la cerimonia con questo soggetto qua, mette a dura prova." Rispose lui ridendo e indicando con il pollice David "Eh già, io lo so bene, ma ragazzi, ora ditemi: quanto era orrendo il costume del Distretto 3?" Chiese ironica Margaret "Oddio veramente inguardabile, io seriamente non so come uno stilista possa aver fatto un pasticcio del genere e pensare che fosse bello." Disse David sconvolto, "Hahahaha credo che quest'anno non vedremo il suo nome sui cartelloni pubblicitari, come invece probabilmente avverrà per gli stilisti del 5 e del 6." Aggiunse Matthew.

A tal proposito proprio in quel momento un bambino di circa cinque anni passò di fianco ai ragazzi correndo e facendo dei versi con la bocca mentre fingeva di sparare qualcosa dalle mani, una donna, presumibilmente la madre: elegante, giovane, alta e dalla stessa pelle scura del figlio, esclamò:

"Cinna aspetta, non correre!" "BIM - BUM non sto correndo, sto sparando fulmini come i ragazzi del Distretto 5! BAM!" "Dai fermati, magari se fai il bravo, quei Tributi potrebbero venire a dirti il segreto della loro magia." Ridacchiò la madre

"Quando sarò uno stilista anche io voglio fare qualcosa di grandioso come quello e mi piacerebbe concentrarmi sugli ultimi Distretti, mi dispiace davvero un sacco che siano sempre vestiti uguali." "Ah sì? E cosa avevi in mente?" Chiese dolcemente lei "Bhe ancora non lo so, però sarebbe davvero fico qualcosa con del fuoco." Disse il ragazzino con entusiasmo muovendo le braccia e con gli occhi illuminati dalla passione, per poi tornare a correre e sparire tra la foresta di invitati, la madre sorrise, fece un sospiro e seguì pazientemente suo figlio.

Il gruppo che aveva ascoltato lo scambio di battute non poté che trovarsi d'accordo con il bambino, purtroppo era veramente triste che nessuno si occupasse seriamente degli ultimi Distretti, tutti dovevano meritare la stessa attenzione e dedizione, ma purtroppo pensò David, probabilmente il loro turno di gloria e attenzione sarebbe arrivato soltanto quando quel bambino avrebbe realizzato il suo sogno.

La sua riflessione fu interrotta dalla allettante proposta di Margaret di andare all'attacco del buffet, così ognuno di loro afferrò al volo un calice dal vassoio di un valletto che passava e si diressero verso il tavolo centrale, presero qualcosa da mangiare e fecero per andare a sedersi, quando Helena e Alexander presero improvvisamente da parte il figlio, David sorpreso cercò di capirne la motivazione, ma essa gli fu subito ovvia, quando vide Snow avvicinarsi proprio nella loro direzione.

"La Famiglia Nightson: una delle Famiglie che assieme alla mia, ai Blackwater, i Crane e poche altre elette, agli albori, hanno fondato la nostra bella Città. È un onore avervi qui a questi ricevimenti, che lo ammetto, sono sempre uguali." 

"L'onore è tutto nostro Signor Presidente." Disse Helena con un piccolo inchino "E poi, in barba a quello che si dice in città, un po' di monotonia non è male, serve a dare sicurezza e stabilità." Continuò Alexander "Sagge parole Signor Nightson, sagge parole, è di questo che ha bisogno il Paese." Detto ciò, strinse la mano ai tre membri della Famiglia e si allontanò.

David tornò dai suoi amici "Scusate ragazzi, ma i miei genitori volevano che ci fossi anche io ad incontrare il Presidente." Disse lui "Tranquillo, noi intanto abbiamo iniziato con gli antipasti, spero che non ti dispiaccia." Rispose Margaret mentre addentava una piccola tartina al formaggio

"Tieni, prova questo, è buonissimo." Disse Matthew porgendo a David un piccolo involtino di pane e prosciutto affumicato a forma di rosellina.

"Grazie." Rispose il ragazzo assaggiandola "WoW hai proprio ragione, è delizioso." "Visto, io non sbaglio mai, fidati di me e ti farò scoprire meraviglie." Disse il ragazzo sfoggiando un gran sorriso "Addirittura?!" Rise sarcastica Margaret, quasi strozzandosi con la tartina appena mangiata, facendo ridere di conseguenza tutto il gruppo.

La serata proseguì tranquilla, i ragazzi spiluccarono e assaggiarono di tutto un po', declinarono gentilmente, a differenza di altri, l'offerta del liquido per vomitare, chiacchierarono e scherzarono, il tempo sembrò passare così in fretta che in un batter d'occhio erano già arrivati al dolce.

David era entusiasta, adorava i dolci, su un piattino prese la fetta di una particolare torta fatta con pasta frolla, tanto burro, mandorle e delle tagliatelle all'uovo spezzettate dentro all'impasto e come copertura sopra la torta: veramente squisita, inoltre decise di prendere anche una terrina di Crème Brûlé: dolce a cui lui non sapeva resistere.

Il gruppo si posizionò su un paio di divanetti un po' più isolati, in modo da poter chiacchierare tranquillamente.

Ad un certo punto Matthew che sedeva di fianco a David, appoggiò la testa sulla sua spalla: un gesto semplice, ma che fece provare a David una bella sensazione, come se quella fosse per loro la posizione più naturale e confortevole del mondo, ma in fondo David sentì anche una punta di imbarazzo, era strano pensare al suo amico in quel modo, anche perché era certo che lui non ricambiasse lo stesso sentimento e che quel gesto non avesse nessun significato.

Le farneticazioni di David, furono bruscamente interrotte da Margaret che schioccandogli le dita davanti alla faccia disse: "Terra chiama David!" Il ragazzo a quel punto rispose: "Eh cosa?" "No niente, stavo proponendo di ordinare qualche Cocktail, ma a quanto pare, per stasera tu di alcol ne hai già avuto abbastanza." Rise l'amica "Mi sembra un'ottima idea, anche perché non mi ero incantato, stavo pensando... a differenza di te Hahahaha." Scherzò David.

A quelle parole Matthew chiamò uno dei valletti che giravano per la Sala, Margaret chiese un Gin - Lemon e prima che David potesse aprire bocca per dire il Cocktail che desiderava, l'amico ordinò: "Può portarci un Old Fashioned e un Mojito per favore?" Il cameriere fece un cenno di assenso, un piccolo inchino e poi sparì di corsa tra la folla per recapitare l'ordine.

"Come facevi a sapere che avrei preso un Mojito?" Chiese stupito David "Bhe per prima cosa, ti conosco abbastanza bene per sapere che è il tuo Cocktail preferito e in secondo luogo sei una persona abbastanza abitudinaria: metti assieme le due cose ed ecco spiegato il mio trucco di magia." Disse sorridente Matthew "In effetti ha ragione, prendi quasi sempre lo stesso Cocktail." Confermò Margaret.

Dopo qualche chiacchiera, lo stesso valletto che aveva preso l'ordine, arrivò reggendo un vassoio con le tre bevande, le appoggiò sul tavolo, fece un altro piccolo inchino e se ne andò, i ragazzi presero i bicchieri e fecero un brindisi pronunciando le parole "Alla Salute!" per poi sorseggiare il proprio Cocktail.

"Davvero buono." Disse Margaret assaporando la bevanda. "Anche il mio è fatto veramente bene." Rispose David "Vedi? Te l'ho detto anche prima: fidati di me e ti farò scoprire meraviglie!" Rise l'amico che aveva ordinato anche per lui.

"Hai ragione, lo farò. Piuttosto com'è il tuo?" Chiese David curioso che un po' se ne intendeva di Cocktail visto che adorava prepararli.

"Buono, anche se ne ho sentiti di migliori... tipo i tuoi." "Hahahaha ma non dire cretinate, la sincerità dovrebbe essere un dono apprezzabile." Rise il ragazzo "Ok, ok, su qualcosa dovresti lavorarci ancora un po', ma veramente molti tuoi Cocktail sono davvero buoni." Rispose il Moro, "Il tuo Mojito e il tuo Gin - Tonic sono veramente super." Esclamò Margaret staccandosi dalla cannuccia "Vi ringrazio, ma rimaniamo sulla versione per il quale devo ancora lavorarci." Rise David, prendendo un sorso dal suo bicchiere ghiacciato.

Parlando del più e del meno, si fece notte inoltrata e già molti degli invitati stavano lasciando il Palazzo.

Del gruppo la prima ad andare fu Margaret, che con i suoi genitori si diresse verso l'uscita per tornare a casa.

Non passò molto prima che anche i genitori dei due ragazzi si presentassero per annunciare che di lì a poco sarebbero rincasati, così David e Matthew finirono i propri Cocktail e si salutarono prima di salire ognuno nella rispettiva autovettura.

Durante il viaggio Alexander chiese: "Allora, vi siete divertiti?" "Si, abbiamo chiacchierato, mangiato e anche un po' bevuto..." Rispose David "Voi invece?" "Mah in generale si, siamo stati molto in compagnia dei Blackwater, anche se un paio di volte abbiamo incontrato delle persone proprio noiose." Asserì Helena.

David stava per rispondere, ma in quel momento l'automobile parcheggiò e si arrestò, la Famiglia scese e si diresse al proprio appartamento.

Una volta in casa, David stanco, salì le scale, si tolse i vestiti e si mise in pigiama, si lavò i denti, si struccò, diede la buonanotte ai suoi genitori e si buttò sul morbido letto, prima di sprofondare nel sonno ripensò alla bella serata passata insieme agli amici, a quello che era successo con Matthew e a quello che significava per lui.

Pensò fino a che non riuscì più a resistere, si lasciò trasportare dolcemente dalla notte nel mondo dei sogni, per poi svegliarsi direttamente il giorno dopo.

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