The Black Widow
Salve ragazzi, sono tornato dopo molto tempo di attesa con una nuova storia.
Questa volta ho voluto provare a scrivere con un nuovo metodo di narrativa, spero che vi possa piacere.
pertanto fatemi sapere cosa ne pensate commentando e lasciando una bella stellina, cosicché io capisca il vostro parere a riguardo.
E ora non mi resta che augurarvi una buona lettura.
:)
PROLOGO
La vita di Alex non era delle migliori...
E' scappato dalla sua famiglia.
Tradito dalla sua ormai ex ragazza per un suo "amico".
Disoccupato, dopo che il suo capo lo incolpò per un qualcosa che non aveva mai fatto...
La lista delle sue sventure, sarebbe troppo lunga da elencare...
Solitamente se ne resta chiuso in casa da molti mesi ormai, abbandonato allo sconforto e alle sue delusioni varie...
Passa le sue giornate in pigiama, a guardare film e serie TV nel suo letto matrimoniale, o alla play station, o al computer.
Usciva solo per procurarsi del cibo per sfamarsi, ma dopo che iniziò a ordinare cibo da casa, non uscì più manco per quello.
Mentre stava per divorarsi la sua solita pizza alla diavola, bussò alla porta Mike, il suo migliore amico, l'unico che non l'ha mai abbandonato, e costrinse Alex a cambiarsi e uscire per la prima volta dopo molto tempo per divertirsi, minacciandolo di dire ai suoi dove lui abiti al momento.
Arrivati al Pub, Alex notò subito l'insegna del locale..."The Black Widow Pub".
Subito Alex rivolse uno sguardo molto irritato nei confronti del suo amico.
Che in totale risposta gli mostro una faccia che fece intuire subito ad Alex, che il ragazzo del suo migliore amico lo aveva tradito nuovamente.
<Non dirmelo...>
Gli disse Alex facendo una faccia da "te lo avevo detto".
<Ma...>
<ma niente! Lo sanno tutti che il lupo perde il pelo ma non il vizio, te lo avevo detto io che lui non andava bene per te, sin dal primo momento in cui l'ho visto, ma tu noo, non mi hai dato retta, quindi di che ti stupisci!!>.
Disse seccamente zittendo l'amico, al quale gli morirono le parole in bocca, e, dopo che lo consolò e lo fece stare meglio, entrò in quel locale che a lui non piaceva.
La musica era altissima, tanto che non riuscì a sentire nemmeno i suoi pensieri, c'erano persone che si strusciavano e che amoreggiavano ovunque si girasse.
Arrivati al bancone consolò nuovamente il suo amico e gli racconto bene o male quello che gli successe nei giorni precedenti, ma poco dopo rimase da solo in compagnia di se stesso quando egli lo piantò in asso per un tipo che ebbe rimorchiato.
< come ci sono finito qui? Chi me l'ha fatto fare di uscire?>
Si chiese tra se, mentre guardava gli altri ballare e sentirsi come al solito come un pesce fuori dall'acqua.
E mentre la sua negatività stava prendendo il sopravvento iniziando a farlo deprimere e avvilire peggio di prima, fu solo il lieve rumore di un bicchiere che si posò sul bancone vicino a lui a distoglierlo.
< S-scusi?>
Disse timidamente e preso dall'agitazione verso il barista quando si rese conto che gli arrivò un drink che non ebbe ordinato.
<Si?>
Rispose il barista con una voce profonda e suadente facendo correre ad Alex uno strana sensazione lungo la sua schiena.
<Questo drink io n-non l'ho ordinato, ci sarà stato un'errore...>
<Nessun errore, offre la casa, non si preoccupi..>.
Gli rispose rivolgendogli un sorriso che lo fece subito tranquillizzare...
Alex quindi si godette il suo 4Bianchi che per un po' gli fece dimenticare i suoi problemi...
Alla fine della serata,se ne tornò a casa sua e si addormentò ripensando a quel barista e a cercare didare una ragione logica a quella sua gentilezza nei suoi confronti.
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