Questo capitolo è più breve degli altri poiché ero di fretta, pertanto scusatemi per eventuali errori.

Drake: guada che ci sono errori anche negli altri capitoli...

Gabriel: Stai sempre a puntualizzare tu eh?

Drake: Zitto tu!

Gabriel: ...*sbuffa scocciato e se ne va trascinandoselo di peso*

Buona lettura!!!

:)

Vabbè in tal caso li correggerò una volta finita la storia, quindi in caso trovaste errori all'interno del racconto, o se avete consigli da darmi, potete scriverlo nei commenti :)

La prima giornata di lavoro per Alex è stata molto stressante per lui che non è abituato a relazionarsi con le persone.

Quando tornò a casa, verso la sera, decise che sarebbe andato al The Black Widow, per divertirsi poiché ora poteva, quindi, una volta rientrato a casa, si cambiò e si mise una maglia aderente bianca con il simbolo di un teschio nero, si mise degli stivali borchiati neri, una giacca di pelle nera con le borchie, un pantalone nero aderente e strappato, che gli risaltava le gambe e i suoi glutei, mise i suoi guanti di pelle neri borchiati, mise un suo orecchino a forma di croce e uscì di casa.

Non si seppe spiegare il motivo per il quale decise quella sera di vestirsi così, ma era deciso che voleva, per una volta sentirsi bene con se stesso.

Una volta arrivato al Pub, molte persone rivolsero il loro sguardo verso di lui, e la cosa gli piacque ma allo stesso tempo lo infastidì.

Decise comunque di ballare in mezzo alla gente che stava in quel momento.

Non si accorse che mentre ballava molti gli si avvicinavano e si strusciavano su di lui, era troppo preso dalla canzone che c'era, seguiva il ritmo mentre il suo corpo si muoveva da solo in modo molto provocante.

Ma qualcuno non seppe tenere i propri istinti a freno e, con rapidità lo prese dal polso e se lo portò nella stanza, dove si tenevano le scorte di alcolici.

<Ma che? Chi cazzo sei? Lasciami subito andare o te ne do tante che manco tu...>.

Stava per controbattere prima che le labbra del tizio in questione non si posarono sulle sue facendolo zittire.

Quello che Alex provò in quel momento era indescrivibile.

Sentiva che il suo cuore batteva talmente forte che pensava stesse per scoppiare da un momento all'altro, le sue labbra erano tutto un fuoco, mentre il suo corpo non lo controllava più.

Alex mise le sue braccia attorno al collo del ragazzo che il quel momento lo strinse per i fianchi avvicinandolo più a sé.

D'un tratto in Alex scatto un qualcosa d'inaspettato e blocco il ragazzo con le spalle al muro mentre gli sfilò la cravatta nera lentamente e, con quella gli bloccò le mani.

Iniziò a baciargli il collo e s'inebriò del profumo della sua pelle.

Il ragazzo trattenne qualche gemito di piacere mentre Alex lo morse nell'incavo tra il collo e la spalla.

Dopodiché, Alex tornò sulle sue labbra baciandolo con più passione.

Il ragazzo approfondì il bacio e fu allora che le loro lingue iniziarono a intrecciarsi, come se l'una avesse bisogno dell'altra.

Quando il ragazzo si liberò le mani, invertì nuovamente i ruoli e mise le sue mani al disotto della maglia di Alex iniziando a stimolargli i capezzoli, mentre Alex ansimò leggermente sulle sue labbra.

Si staccarono solo per riprendere fiato, e fu in quel momento che Alex si accorse che quel ragazzo non era altri che il barista.

Alex, sconvolto dal suo comportamento, stava per andarsene sconvolto, ma il contatto con la mano del barista che lo bloccò gli provocò una scarica di piacere lungo la sua schiena e chiedendo scusa se ne andò di lì lasciando interdetto il povero barista che non si seppe spiegare il suo comportamento.

Però seppe una cosa... che quel ragazzo non se lo sarebbe fatto scappare per nulla al mondo, e che sarebbe stato suo, suo e di nessun altro, poiché con lui provò emozioni mai provate prima d'ora.