Capitolo ottavo
Salve ragazzi scusatemi per il ritardo ma ho avuto problemi nel realizzare questo capitolo, spero di non avere problemi simili ma, per ora godetevi il capitolo e buona lettura!!! :)
La mattina seguente, Alex si rese conto di essersi addormentato sul tavolo in cucina e, con la testa dolorante, si mise a cercare il suo telefono dato che non lo trovava da nessuna parte.
Mentre iniziò a cercare il suo telefono, passò vicino al suo computer e si ricordò della notifica che non ebbe controllato, quindi decise di darci un'occhiata veloce.
"Ehi, sono il proprietario del Pub "The Black Widow", guarda che ieri sera hai scordato il tuo cellulare, quando vuoi puoi venire per riprendertelo ok? 😉"
<Cacchio!>
Esclamò Alex dandosi un facepalm in pieno volto provocandosi un mal di testa più doloroso di prima mentre pensò sarebbe dovuto ritornare per riprendersi il cellulare.
Si preparò svogliato per via del fatto che non se la sentiva di uscire, tuttavia nervoso all'idea di dover rincontrare quel ragazzo, e usi' di casa per poi dirigersi al Pub.
Appena raggiunse il locale, il quale era chiuso, poiché apriva dal pomeriggio in poi e non la mattina; Pensò che non ci fosse nessuno quindi stava per andarsene quando, una ragazza lo invitò ad entrare.
Alex attese seduto ad un tavolo mentre sorseggiò un caffè macchiato.
Casualmente la sua mente gli fece rivivere l'intenso momento vissuto col barista, quindi Alex iniziò ad arrossire senza rendersene conto, ed inizio a tenere lo sguardo fisso sulla tazzina che teneva davanti a sé.
Il barista appena riuscì a liberarsi, uscì dal suo ufficio nel retro del locale e rimase incantato nel vederlo.
Raggiunse il tavolo dove era seduto Alex e si sedette davanti a lui iniziando a guardarlo.
Alex iniziò a borbottare per conto suo non rendendosi conto della presenza del barista, spaventandosi poi, quando egli si mise a ridacchiare sentendolo mentre si stava facendo mille problemi per ciò che accadde quella sera.
Alex arrossì dall'imbarazzo e inizio a fissarsi le mani che in quel momento sembravano essere molto interessanti.
<Senti, per quanto riguarda quella sera...ti chiedo scusa, non so cosa mi sia preso i-io...>
Disse Alex in preda al panico tutto d'un fiato, ma venne zittito dal barista che lo prese per la maglia e avvicinandolo di colpo vicino a sé, lo baciò con passione mentre Alex rimase basito e per un momento con gli occhi sgranati.
Subito dopo ricambiò il bacio, come se ancora una volta il suo corpo non rispondesse ai suoi comandi.
<Scusami, non ho resistito, eri troppo adorabile mentre eri nel panico...comunque non è successo nulla quella sera di cui ti dovresti scusare, i nostri cuori erano in sintonia tra loro, quindi cosa c'è di male>
Gli disse il barista, quando si staccò dalle labbra di Alex, il quale aveva il cuore che gli batteva all'impazzata mentre tutto il suo corpo era tutto un fuoco.
< c'è qualcosa di male...>
Disse Alex nascondendo le sue preoccupazioni che stavano occupando la sua testa in quel momento.
<E cosa c'è di sbagliato?>
Rispose il barista trattenendo la vera domanda che gli voleva chiedere realmente, ovvero "Cosa c'è di sbagliato se due persone si amano?".
Non gli fece quella domanda perché nemmeno lui aveva ben capito se quello che prova per lui sia amore o ossessione o chissà che cosa, sapeva solo che lui doveva essere suo, di quello ne era certo.
<...Lascia stare non capiresti...potrei avere il mio cellulare?>
Disse Alex cambiando discorso all'improvviso.
<Oh, certo...tieni>
Disse tirando fuori dalla tasca della sua giacca il cellulare di Alex.
Alex riprese il suo cellulare e saluto il barista scusandosi per il tempo che gli aveva fatto perdere.
<Aspetta!>
Esclamò Il barista trattenendolo per la manica della maglia.
<D-Dimmi...cosa c'è?>
Disse Alex mentre si girò verso di lui.
<Domani ti va se usciamo insieme?>
Disse il barista trattenendo l'emozione facendola sembrare una normalissima richiesta.
<Ma...non lo so...che giorno è domani?>
<Ehm... sabato perché?>
<Ok, allora ci vediamo di fronte alla pasticceria dove lavoro attualmente, ci vediamo alle 3:30 quando avrò appena finito di lavorare, sempre se per te non è un problema>
<Si, si certo, nessun problema, comunque non mi sono presentato, il mio nome è Nicolas, ma puoi chiamarmi Nick>
<Piacere, Nick io sono Alex, ti lascio il mio numero così ci teniamo in contatto per domani ok?>
Disse Alex sorridendogli senza volerlo nel mentre scrisse il suo numero su di un foglietto a caso che trovò sul tavolo.
Nick fece lo stesso e dopo che Alex se ne andò via, Nick se ne andò in cucina.
Alex invece si diede del cretino perché ancora una volta si era comportato in un modo stranissimo, mentre poi iniziò ad arrossire quando pensò al bacio che aveva dato a Nick.
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