Capitolo 8.
Il campanello suonó poco dopo che ero entrato in casa per cominciare a spogliarmi degli scomodi pantaloni stretti, facendomi sbuffare e saltellare verso la porta.
"Chi é?" Chiesi, appoggiato al muro con le braccia incrociate ad aspettare una risposta.
"Harry, chi puó essere. Aprimi che fa caldo." Sbottó, sorrisi leggermente per girare la maniglia.
"Ciao!" Lo salutai, spostandomi dalla porta per farlo entrare. Posó lo sguardo sul mio corpo per un secondo e poi lo rivolse a me, ridacchiando.
"Ti ho disturbato?" Scrollai le spalle, Harry mi guardó male. "Sto scherzando. Grazie di essere venuto." Gli dissi, chiudendo la porta e guidandolo in soggiorno per poterci sedere sul divano.
"Bella casetta. E comunque, l'ho fatto con piacere. Cosa ti é successo?" Mi chiese, appoggiando una guancia sulla sua mano destra per stare piú comodo mentre io finivo di spogliarmi.
"Lavoro, mi sta facendo uscire pazzo." Quando gli risposi, sul viso di Harry spuntó un sorrisetto, strano e abbastanza... Inquietante.
"Cosa c'é che ti fa ridere?" Gli chiesi allora, puntando il mio sguardo al suo. Avevo bisogno di aiuto, ma lui non faceva altro che ridacchiare.
"Nulla." Si ricompose subito, mascherando il divertimento sul suo viso per mettersi piú vicino a me e cingermi le spalle con un braccio.
"Stai tranquillo, piccolo." Sussurró, baciandomi la guancia. La sua bocca, morbidamente, si poggió anche sulla mia mascella per cominciare a lasciare una scia di baci per tutto il mio viso. Chiusi gli occhi e sospirai, beandomi del momento in cui le sue labbra si posarono sulle mie, in modo delicato ed eccitante, molto eccitante.
"Non devi farti abbattere da niente." Disse Harry, prima di approfondire il bacio. Mentre la sua bocca continuava a baciare la mia lussuriosamente, le sue mani vagavano per il mio corpo toccandone ogni centimetro.
"Non é per fare sesso che ti ho chiamato." Dissi poi, allontanandomi leggermente dalle sue labbra. Lui aprí gli occhi, sbuffando. "Non volevo fare sesso. Cioé, mi sarebbe piaciuto... Ma solitamente non é il modo in cui aiuto la gente." Chiarí, riaggiustandosi la camicia stropicciata dalle mie mani.
"Quindi, cosa pensi che io debba fare?" Chiesi, sospirando. Continuavo a giocare con una ciocca dei suoi capelli mentre aspettavo una risposta, che sembrava non arrivare mai. Poi, dopo qualche secondo interminabile sentii la sua voce.
"É l'obiettivo di The Black Monster metterti in difficoltá, devi solo dimostrargli di essere il migliore." Mi rispose infine, passandosi una mano tra i capelli. Persi un pó di tempo a guardarlo, prima di scuotere la testa.
"Lo so, ma non ci riesco. É questo il punto."
"Niente é facile, é ovvio Lou. Non puoi pretendere di metterti a confronto con un killer di quei livelli e di uscirne vincitore. Devi lavorarci e lavorarci su, farti aiutare dalla squadra. Promettimi che non abbandonerai questo caso ma che ci metterai tutto te stesso per provare a risolverlo."
"Lo faró, ma solo perché me lo hai detto tu. E poi, non posso lasciare via libera a quello stronzo." Risposi, ricevendo una piccola risata da Harry, appena udibile.
"Non sarebbe bello. In ogni caso, promettimi una cosa." Sospiró.
"Cosa?"
"Qualunque cosa accada, tu ricorderai di questo noi. Di com'ero io con te e di come tu eri con me, e di come non ce ne importasse nulla del mondo circostante. Va bene?" Mi chiese, annuii immediatamente, anche se confuso.
"Perché mi stai dicendo questo, comunque?" Chiesi mentre mi alzavo per sedermi sulle sue gambe e appoggiare la mia testa al suo petto. Lui sorrise, cominciando ad accarezzarmi i capelli.
"Non si puó prevedere il futuro, ma ci sono volte in cui puó essere chiaro giá da prima."
"Secondo me, dovremmo viverci il presente prima di pensare al futuro." Dissi, incrociando il suo sguardo stanco.
"Da quand'è che non dormi?" Gli chiesi ancora, senza permettergli di rispondere alla mia affermazione precedente. Lui si passó una mano sul viso, per poi poggiarla sul mio viso e allontanarmi, con una risata.
"Lasciami stare, mamma."
"Dimmelo." Gli imposi comunque, mi rivolse solo uno sguardo e poi alzó gli occhi al cielo.
"Sono due giorni buoni, sono crollato qualche volta per cinque minuti ma niente di che perché dovevo lavorare." Spiegó, cosí mi alzai da lui per prendergli la mano.
"Vieni." Gli dissi, tirandolo su. Indossavo ancora solo i boxer e mi ero reso conto solo in quel momento di quanto la cosa potesse essere imbarazzante ma preferii non farci caso, portando Harry nella mia camera per aprire il letto.
"Cacciati scarpe, jeans e maglia. Se vuoi toglierti anche i boxer, sei il benvenuto." Scherzaii -non al 100%- .
"Dormi con me peró. Vero? Altrimenti non mi prende sonno." Mi disse, sorrisi un secondo per poi sbuffare, fingendomi infastidito. "Come sei seccante." Borbottai, ricevendo da lui una sonora risata mentre si toglieva la maglia.
Quando si spoglió lasciando peró i boxer -per mia sfortuna-, rimasi a bocca aperta, probabilmente letteralmente.
Era a dir poco bellissimo, con quel corpo tonico pieno di tatuaggi.
"Uh wow, io... Ti tieni in forma." Osservai, lui rise per infilarsi nelle coperte.
"Tu da quale lato dormi?"
"Solitamente da dove sei tu adesso, ma non importa. Stanotte poi avrá il tuo profumo, e mi fará piacere." Confessai, arrossendo. Harry mi sorrise dolcemente, battendo una mano sul materasso.
"Ti aspetto Tomlinson." Mi disse, cosí lo raggiunsi per coricarmi affianco a lui.
Appena lo feci, il suo corpo mi inglobó letteralmente.
Le sue braccia circondavano la mia vita, le sue gambe ancorate alle mie e il suo petto a farmi da cuscino e, nonostante il caldo che stavo provando, non avrei mai potuto chiedere di meglio.
"Buonanotte, piccolo." Mi bació la testa, arrossii un'altra volta.
"É mattino." Gli feci notare, sorridendo. Lui sbuffó con l'aggiunta di un "Pignolo."
"Comunque, devi dormire lo stesso. Buonanotte di nuovo." Mormoró, stringendomi ancora di piú. Gli lasciai un bacio sul petto prima di chiudere gli occhi e sospirare, respirando a pieno il suo buonissimo profumo.
"Sei bellissimo." Sussurrai, ottenendo da lui un bacio sulla testa. "Anche tu sei bellissimo, davvero." Disse, e non feci altro che sorridere finché non caddi in un sonno profondo. Finalmente.
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