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Capitolo 7.

Spero foste pronti a questa tragica serata, quota vittime: 23.
Simpatico come il numero aumenti frequentemente mentre voi non fate altro che limarvi le unghie.
Forse dovrebbero affidare il caso a qualcun'altro e, per vostra informazione, uso una tuta in lattice -siete stati bravi in questo- ma nessuno potrá farvi una mia descrizione in quanto non l'ho comprata in un negozio in cittá.
Sarebbe inutile sprecare tempo a cercare disperatamente uno che vi dica "é alto, no é basso, é magro, no é grosso.". Piú che altro, andate a lavorare.
Alla prossima, coglioni.
-The Black Monster

"Ci spia, quel fottuto bastardo ci controlla ogni secondo. Ecco come ha fatto ad hackerare il sistema in tempo. Dobbiamo setacciare ogni ufficio, dobbiamo trovare quelle telecamere." Sbottai immediatamente, ripiegando la lettera per metterla nella mia tasca dei pantaloni.

"Don, io vado alla sede. Zayn, vieni con me."

"Io?" Mi chiese, confuso.

"Sí, tu coglione. C'é qualcun'altro che si chiama Zayn qua?" Lui ridacchió, per poi raggiungermi alla macchina.
Appena entrato dentro, si voltó verso di me.

"Cosa ti serve? Erba?" Sbuffai, alzando gli occhi al cielo. Ovviamente.

"Ho smesso con quella merda mesi fa, lo sai benissimo." Gli risposi, mettendo in moto l'auto. Lui annuí, mettendosi la cintura.

"Sí lo so, ma pensavo avessi avuto una ricaduta. Ti vedo abbastanza nervoso in questi giorni."

"Sei sempre delicato su questo argomento, eh?" Gli rivolsi uno sguardo distratto e abbastanza infastidito, sapeva che quella era una cosa su cui, con me, non c'era da scherzarci eppure finiva a fare il cretino lo stesso.

"Okay basta, prima che io mi ritrovi con il naso rotto e un occhio fottuto. Dimmi."

"The Black Monster ci spia, ha telecamere piantate in ogni stanza. Ora noi andiamo a cercarle."

Sbarró gli occhi. "Cooosa?" Strilló, quasi risi alla sua reazione.

"Ti sto dicendo che ora andremo a cercarle."

"Hai idea di quante stanze ci siano in un quella sede? Ci lavorano una cinquantina di persone, per un totale di almeno quaranta stanze. E aggiungiamoci anche la sala pranzo, i quattro bagni e l'archivio." Sbottó, incredulo. Rivolsi gli occhi al cielo per poi portargli una mano sulla bocca.

"Se non chiudi il becco e non fai quello che ti dico io ti faccio licenziare, sai che influenza ho su Don. No?" Sorrisi, lui scosse immediatamente la testa.

"Non lo faresti mai!" Esclamó, fin troppo sicuro. Un piccolo sorrisetto maligno e subito si ricompose. "Okay, ti aiuteró." Disse alla fine, sconfitto. È ancora una volta, avevo vinto.

"Perfetto, non avevi altra scelta in ogni caso."

"Vaffanculo." Per l'ultima volta mi girai verso di lui, che alzó gli occhi al cielo. "Questo almeno fattelo dire, sei un amico di merda!" Borbottó, facendomi ridere. Sembrava un bambino di cinque anni.

"Come dici tu, ora scendi."

*qualche ora dopo*

"Senti Louis, ho controllato la mia parte e non ho trovato proprio un cazzo." Sbottó Zayn, venendomi incontro.
Lo guardai, leggermente abbattuto, non mi piaceva quella situazione.

"Neanche io..."

"Dai, non é colpa nostra. The Black Monster é un tipo stra in gamba." Alzai lo sguardo verso di lui.

"Stai facendo davvero dei complimenti a uno stronzo che ha ammazzato 23 persone? 23, ti rendi conto? E non siamo neanche riuscito a prenderlo, quindi ammazzerá altra gente innocente." Ringhiai contro di lui, che alzó le mani a mo' di difesa ed indietreggió.

"É meglio se vai a casa, Lou. Ne parleró con Don cosí non si arrabbierá. Capirá."

"Credi che io stia uscendo di testa per dirmi di andare a casa? Stai fottutamente scherzando vero? Questa merda di caso é stato affidato a me, voi non siete altro che l'aiuto necessario. Tutta la pressione e il fallimento ricade su di me, preme sul mio cuore e mi fa sentire uno schifo ogni giorno che torno a casa. Non sto uscendo di testa e non ho bisogno di andare a casa, devo solo risolvere questo caso." Urlai, Zayn indietreggió ancora.

"Davvero, Louis. Dopo questo, penso proprio tu debba tornare a casa. Non fare il coglione, non rovinarti la giornata." Scossi la testa, prendendo il mio giubbino dalla sedia.

"Va bene, me ne vado... Vaffanculo." Borbottai, dirigendomi alla porta. "Ci sentiamo Lou." Sentii dire a Zayn, prima che potessi cominciare a camminare fuori dalla sede.

Ho bisogno di te.

Dove sei? Sto arrivando. H

Sorrisi, prima di rispondere al messaggio e riporre il cellulare in tasca.

Ho postato una nuova storia "Am I An Original Boy?", la fatidica storia simile a Dirty Models. Andateci a fare un salto su.
Ps. Scusate se per due giorni non ho aggiornato.

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