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Capitolo 13.

Dopo aver assistito alla scena in cui Clay dava la notizia a Zayn, che scoppió letteralmente a piangere dalla felicitá, per giorni e giorni non ci fu nessun'altra novitá.

Ormai era piú di una settimana che la situazione era tranquilla qua in cittá e non potevo essere piú contento. Harry era sempre con me, mi stavo muovendo bene e ancora non avevo perso il lavoro.

"Lou, ho appena visto passare Harry sul marciapiede di fronte. Se riesci a raggiungerlo velocemente sei ancora in tempo a salutarlo!" Disse Zayn, entrando nel mio ufficio. Mi alzai di scatto prendendo il cellulare dalla mia scrivania.

"Doveva essere a lavoro. Se Don chiede di me digli che sono uscito un attimo per una cosa urgente." Esclamai, correndo fuori dalla sede sotto lo sguardo confuso di Zayn e dei miei colleghi.

Quando fui sulla strada mi guardai intorno, un cappuccio nero catturó la mia attenzione.

"Harry!" Urlai, appena lo feci il ragazzo si giró, incontrando il mio sguardo per poi rigirarsi e scappare. Era lui.

"Harry fermati." Lo ammonii, continuando a corrergli dietro. Ero un'agente dell'FBI, non sarebbe stato di certo lui a stare avanti.
Poco dopo, infatti, lo raggiunsi afferrandolo per un polso.

"Che stai facendo qua?" Quando voltó il viso verso di me, notai le sue guance rigate dalle lacrime. Sospirai portando le mani ai lati della sua faccia.

"Cosa é successo?" Gli chiesi dolcemente, accarezzandogli uno zigomo con i pollici.
Scosse la testa allontanandosi dalla mia presa e si asciugó le lacrime. Una volta che lo fece vidi le sue mani sporche di sangue, sgranai gli occhi.

"Dimmi che non é quello che penso io."

"Cosa pensi tu?" Mi chiese, tirando su col naso. Lo presi dalla mano e lo trascinai in una traversa per evitare gli occhi indiscreti.

"Hai ucciso un'altra volta?"

"Un'altra volta?!" Gridó, guardandomi. Mi passai la mano pulita sul viso.

"Sí, avevo capito tutto..." Confessai.

"Perché allora non lo hai detto ai tuoi colleghi?"

"Non avevo prove, non potevo andare a random da loro e sparare il tuo nome. Poi, mi piaci."

"E solo perché ti piaccio mi hai lasciato ammazzare tutta quella gente? Cazzo Louis, sono arrivato a 24 omicidi, se mi prendono ora che ho lasciato un sacco di prove non usciró mai di prigione. Mi daranno 5 ergastoli come minimo. Marciró lá dentro, tutto perché tu non mi hai fermato." Mi urló contro, indietreggiai.

"Quindi ora é colpa mia?! In ogni caso sarei arrivato troppo tardi. E comunque, non é detto che ti prenderanno." Mormorai.

"Ah no? Le mie impronte sono ovunque. Non avevo portato niente con me, dopo piú di una settimana é stato difficile controllarmi." A quelle parole lo presi per mano.

"Dove hai lasciato il corpo?" Gli chiesi, mi guardó spalancando gli occhi.

"C-cosa?" Balbettó.

"Mi hai sentito, portami dove hai lasciato il corpo."

*qualche ora dopo*

"Non ci ha visti nessuno, stai tranquillo." Mi disse Harry, mentre superavamo gli ultimi cespugli.

Quando fummo sulla strada mi voltai verso di lui, allarmato.

"Le impronte sulla terra."

"Le ho eliminate man mano che camminavano, é bastata quella pala del cazzo." Disse, continuando a camminare normalmente.

"Dove l'hai messa?"

"Non la vedi? Ce l'ho dietro la mia schiena!"

"E se la vedono mentre torniamo?" Gli chiesi.

"Casa mia non é molto distante ed é l'una, la gente mangia a quest'ora."

"Ho detto a Zayn che, dopo averti accompagnato a lavoro, mi sarei preso la giornata libera." Lui annuí. "Ti reggerò il gioco in caso dovesse servire." Sospiró, continuando a camminare.

Circa una ventina di minuti dopo arrivammo davanti una casetta, piuttosto simile a quelle che si trovano in montagna e accogliente giá a vederla da fuori

"Questa é la mia dimora, anche se in realtá é di proprietá di mio zio, Des Jackson. Solo che ora lui é in culo al mondo e me ne sono appropriato io." Sorrise, aprendo la porta.

Entrati dentro mi fece sedere in cucina, congiunsi le mie mani deglutendo. Abbassai la testa sospirando, stavo per avere un attacco di panico.

Harry mi guardó teneramente, avvicinandosi a me e cominciando ad accarezzarmi i capelli.

"Ho paura." Singhiozzai,  strofinandomi gli occhi per scacciare quelle poche lacrime che avevano cominciato ad uscire.

"Hey piccolo, tranquillo. Io lo faccio sempre."

"Non me lo ricordare, per favore."

"Va bene. Vuoi farti una doccia? Spogliati che ti porto un cambio e l'asciugamano." Mi sorrise, aspettando che potessi alzarmi dalla sedia.
Guardai i miei vestiti macchiati di terra e sangue, al che mi lasció un bacio sulla guancia.

"Li bruceremo." Proferí. "Non risolverá le cose."

"Invece sí, non ci sarebbero prove."

"Non riusciró a vivere la mia vita tranquillamente come prima." Gli risposi, mi seguí mentre raggiungevo il bagno di cui lui mi stava indicando la strada.

"Possiamo fare una cosa." Disse allora, mi voltai verso di lui deglutendo. "Cosa?" Mormorai.

"Scappare, potremmo scappare insieme."

E cosí, é successo questo.
Cosa ne pensate del capitolo?
Secondo voi Louis scapperá con Harry o preferirá affrontare le conseguenze?
Vi sareste mai aspettati che Louis avrebbe aiutato Harry in un capitolo di questi?
Fatemi sapere perché non era un'idea a cui avevo pensato prima ma mi é venuta mentre sviluppavo il capitolo!

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