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Capitolo 12.

Quella sera Harry si lasció andare, e non tentó neanche di scappare durante la notte. La cosa mi sollevó molto in quanto non avevo di nuovo intenzione di svegliarmi alle cinque.

"Facciamo colazione insieme?" Mi chiese, mentre si aggiustava i capelli allo specchio. Erano le 8 della mattina ed eravamo giá entrambi vestiti e profumati.

"Certo, mi porti tu a lavoro?" Lui annuí, sorridendomi. Gli lasciai un bacio sulla guancia prima di uscire dalla camera da letto.

"Ti aspetto in macchina." Proferii, uscendo di casa. Avevo preso le sue chiavi senza che potesse replicare, e forse neanche mi aveva ascoltato.
Quando fui dentro l'auto guardai casa, per vedere se Harry potesse essere giá fuori.

Non vedendo nessuno picchiettai le unghie sul cruscotto, facendomi un giro con gli occhi per il piccolo abitacolo.
Smisi di masticare la mia gomma quando dei fogli sotto il sedile del guidatore catturano la mia attenzione.
Quando li presi mi resi conto di quanto fossero simili a quelli che The Black Monster lasciava dopo un omicidio.
Stesso colore sul giallo, stessa grandezza e stesse buste in cui venivano riposti.
Prima che potessi guardare altro la portiera si aprí, facendomi sussultare.
Tornai immediatamente al mio posto aggiustandomi la maglia leggermente stropicciata dalla posizione china.

"Cosa stavi facendo?" Mi chiese, entrando in auto. Il suo tono era autoritario e spaventoso, mi morsi il labbro.

"Nulla, ho visto quelle cose spuntare da sotto al sedile e volevo vedere."

"Non si fruga nelle cose degli altri." Mi ammoní, mettendo in moto. Annuii immediatamente voltando lo sguardo fuori dal finestrino, per fissare la strada scorrere veloce sotto i miei occhi in completo silenzio.

"Ho dato un'occhiata al telegiornale prima di trovarti a rovistare tra la mia roba, c'é stato un omicidio un pó lontano da qui. Tutto programmato. Ma io penso che un omicidio non si pianifichi." Disse, sospirai sonoramente chiudendo gli occhi.

"Niente di questo genere si programma, solo uno stupido uccide con un movente disse una volta il grande Arthur nel film Professione assassino. Molte volte puó sembrare tutto collegato, ma il vero motivo non é quello. Uno quando uccide, uccide perché lo fa stare bene, perché ne ha voglia. I giornali raccontano tante cazzate." Sbottó, prendendo la traversa per il bar. Poco dopo parcheggió la macchina un pó piú avanti del locale e scese, seguito da me. Non proferii la minima parola durante il viaggio ma ad Harry non sembró importare.

Dopo aver aperto ed essere entrati, si tolse subito la maglia, mettendo quella con il logo del bar e si posizionó dietro il bancone dove comincó a preparare i caffé per entrambi.

Sospirai.

***

Entrai nel mio ufficio fortunatamente in orario, trovando Clay a prendersi un caffé alla macchinetta della sede.

"Lou!" Mi sorrise, seguendomi.

"Quanta felicitá nell'aria!" Esclamai, poggiando la mia borsa sulla scrivania. Lui ridacchió mostrandomi la mano. "Questo é il motivo."

Quando guardai, un anello luccicante e sicuramente molto costoso catturó la mia attenzione, spalancai la bocca.

"George ti ha chiesto di sposarlo?!" Strillai, lui annuí ridendo per poi posare lo sguardo sull'anello e sospirare felice.

"É meraviglioso, congratulazioni!" Continuai, catturandolo in un abbraccio.

"Abbiamo intenzione di sposarci a giugno dell'anno prossimo e tu sei la prima persona invitata!" Sorrise e lo ringraziai, aprendo la mia borsa per togliere fuori i documenti che mi sarebbero serviti.

Quando lo feci un bigliettino stropicciato, probabilmente da molto tempo nella borsa, cadde sulla scrivania.

Aggrottai le sopracciglia sotto lo sguardo curioso di Clay, assumendo un'aria confusa.
Quando lo presi notai non ci fosse scritto niente, se non una data all'angolo del foglio.

27 luglio 2016.

Quasi un mese di distanza da adesso, lo riposi dentro la borsa facendo finta di niente.

"Cos'era?" Mi chiese Clay, ma scrollai le spalle sorridendogli.

"Un vecchio numero di telefono che mi aveva dato mio cugino." Gli risposi, spegnendo i suoi dubbi.

"Andiamo da Zayn a dargli la notiziona?" Gli dissi entusiasta, lui annuí immediatamente uscendo per prima dal mio ufficio.

"Ne rimarrá estasiato, anche perché la sua fidanzata non ha ancora nessuna voglia di sposarlo. Forse si sta rendendo conto di com'é veramente." Ridacchió Clay e lo seguii asciugandomi una lacrima.

Arrivati alla scrivania di Zayn sospirai stanco, passandomi una mano sul viso.

"Abbiamo una bellissima notizia da darti!" Esclamó Clay.

se Zayn in questa ff é etero é perché dovevo mettere qualcuno a cui piacesse la figa, altrimenti tutti gay sarebbe stato un pó strano.

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