Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

The last speech

A volte una battaglia decide tutto e, talvolta, la cosa più insignoficante decide il destino di una battaglia.

-Napoleone Bonaparte

Poco dopo anche Derek lasciò la casa, sentendo che la sua presenza fosse invadente, e non sapendo che in realtà Malia e Scott si erano già lasciati. Così erano rimasti soli, ciò che evitavano da tutta la giornata.

"Siamo a posto per lo scontro?"

Non poteva non dire niente, alla fine si erano lasciati ma erano ancora amici.

"Amh... si, credo"

Rispose Scott. Aveva il bisogno imminente di uscire da quella stanza per far sparire l'imbarazzo che quella situazione aveva creato. L'unica cosa che gli venne in mente fu quella di andare a buttare la spazzatura, ma prima ancora che potesse avvicinarsi allo sgabuzzino, fu interrotto dalla voce della coyote: "Scott, ti devo parlare."

Il moro sospirò e annuì, ormai era inutile anche solo cercare di evitare il conflitto.

"Non credo abbia più senso stare qui, perciò ho deciso di interrompere la mia permanenza: tornerò da papà finché, finalmente, potrò andare all'università."
La sua voce era decisa, e nonostante ciò, Malia le aveva attribuito un tono delicato, come se ciò potesse far cogliere meglio la notizia a Scott.

Lui non disse niente, annuì nuovamente e si avvicinò per abbracciarla.

"Buona fortuna Malia, e per qualsiasi cosa, non esitare a bussare alla mia porta."
Disse il moro serio.

Malia sorrise: il moro faceva sempre così, e tutta questa buona disponibilità prima o poi gli si sarebbe rivolta contro.

"Grazie"
Sussurrò, prima di salire al piano di sopra, seguita dallo sguardo amareggiato di Scott.

L'alpha sospirò. In fondo se l'aspettava, ma ne era comunque rimasto deluso. La sua mano si poggiò sull'interruttore della luce, per porre definitivamente fine a quella giornata. Riguardò le scale da cui qualche secondo prims aveva visto salire la sua ragazza, chissà cosa sarebbero diventati ora, essendo così distanti.

Fece ogni gradino di quella scala tormentandosi con nuove domande, ma fortunatamente aveva affrontato talmente tante volte il male che il futuro non lo spaventava. Spalancò la porta di camera sua: era vuota. Non era più abituato a vederla così. Neanche la casa, che prima era sempre occupata dai suoi amici. Non credeva di essere diventato così dipendente dalla loro compagnia.

Deglutì e rifece il gesto di prima: porto un dito all'interruttore per spegnere la luce. Poi si catapultò sul letto, e di lì a poco, anche i suoi numerosi pensieri ebbero una fine.

Il giorno dopo il moro fu svegliato dal suono ripetuto del citofono. Forse aveva detto agli altri un orario troppo mattiniero per i suoi soliti.

Lui sbuffò e che con tutta la calma che poteva avere di prima mattina, scese al piano di sotto e andò ad aprire.

"Ti sei appena svegliato? VERGOGNA MCCALL."
Gli disse scherzando Theo, sorpassandolo per entrare in casa, seguito da Liam e una sua occhiataccia rivolta a Scott.

Non aveva ancora dimenticato ciò che Theo gli aveva detto in auto il giorno prima, e voleva farlo capire a Scott. Quest'ultimo invece, non capendo lo scopo della sua rabbia e neanche la sua origine, decise di ignorarlo.

La sua prossima mossa fu quella di uscire a prendere la posta. Quando rientrò la coppia quasi sposata si era già accomodata sul divano. Insomma, non avevano bisogno di alcun un invito, ed era così che Scott era abituato.

Sapeva per certo che Melissa era tornata a lavoro, dopo aver visto tutte le bollete, non ci ha pensato due volte e ha deciso di riprendere il suo ruolo da madre, e di lasciare il resto a suo figlio. I ruoi erano sempre stati quelli.

Il moro tornò in camera solo per prendere una maglietta, non che dovesse per forza girare per casa con la maglietta ma preferiva in quel modo, al fine di evitare qualsiasi dibattito scaturito dalla gelosia.

"Aspettiamo gli altri?"
Chiese Theo, impaziente. Infstti batteva i piedi a terra creando un ritmo quasi ascoltabile. Stava diventando nervoso e ciò non era esattamente un bene. Aveva paura di quello che sarebbe potuto succedere.

"beh, direi di si."
Il moro gli porse delle tazze contenenti del caffè. Nel frattempo, perlomeno, potevano fare colazione.

E mentre il beta e il suo fidanzato bevevano in assoluto silenzio il loro caffè, Scott tornò in cucina e aprì le buste.

Più che bollette, questa volta sembrano delle semplici conferme, che però non sarebbero dovute arrivare.

Provenivano dalla compagnia di gas e luce che riforniva la sua casa, compagnia che non veniva pagata da molto tempo ormai. Lui già da qualche mese aveva iniziato a pensare che gli avrebbero tagliato entrambi i servizi. Questa lettera però, lo informava di qualcosa che, per un momento, lo aveva scioccato.

Sostanzialmente era stato tutto pagato, e lo ringraziavano per la tempestività nel pagamento.

Scott scosse la testa confuso, lui non aveva pagato, e per quanto avesse voluto, sapeva che anche sua madre non era in condizioni di poterlo fare.

Suonarono al citofono nuovamente. Lui si guardò intorno allarmato e poi nasconse lettere all'interno di un cassetto.

Andò ad aprire e questa volta si ritrovò davanti Mason e Corey, stranamente arrivati insieme.

I due sorridevano, come se avessero buone notizie, peccato che entrmabi avevano deciso di tenere la loro arma come sorpresa, e forse questa non era una cattiva idea.

Scott gli fece cenno di entrare e loro non se lo fecero ripetere due volte.

Anche loro andarono a sedersi accanto agli altri e iniziarono a parlare di cose mondane, giornaliere, finché non furono interrotti nuovsmente dal suono stridulo del citofono.

"Scott, vado io ad aprire."
Urlò Mason.

L'alpha si era rifugiato nuovamente in cucina per fare un confronto delle bollette e la lettera che gli era stata inviata. Se conisceva bene Melissa, lei non aveva niente a che fare con tutto ciò, ma forse c'erano delle cose che lui non sapeva, e a questo proposito avrebbe dovuto parlarne con lei. Magari aveva dei risparmi di cui non era a conoscenza, perché in caso contrario, avrebbe dovuto trovare il responsabile di quel pagamento anonimo.

Appena sentì la voce di Mason, ripose tutto in ordine e andò in salotto.

Gli ultimi tre erano arrivati, e Malia si era svegliata. Scott la vide scendere così come il giorno prima aveva salito quelle scale, solo che questa volta era accompagnata dalle valigie. Le posò all'angolo del salotto, sotto lo sguardo stupito e curioso degli altri.

Soppratutto Lydia, Stiles e Derek che erano appena entrati e credevano fosse successo qualcosa d'importante.

Scott guardò ognuno di loro attentamente e sospirò. Doveva togliere questa tensione dall'aria.

"Bene, ora, ci sono delle cose che tutti voi dovete sapere e che noi abbiamo bisogno di dire. Voglio che questa sia una riunione dove tutti gli eventuali segreti vengano fuori. Abbiamo bisogno di cooperazione per arrivare da vincitori alla fine di questa battaglia. Non è la prima né l'ultima che affrontiamo, ma c'è da ammettere, che ci vuole coraggio per
mettere a rischio le vostre vite perciò vi ringrazio."
Nell'ultima parte del discorso guardò Corey, questa parte era rivolta più che altro a lui.

Mentre per i segreti si riferiva a Theo, perché lui escludeva ciò che Masone. Corey sapevano e che non avevano intenzione di dire.

Tutti annuirono o pronunciarono quelle affermazioni che permettevano all'alpha di andare avanti.

"Bene, partirò io-" decise di andare dritto al punto, senza sprecare altro fiato: "io e Malia ci siamo lasciati."
Dichiarò, cercando di essere il più rigido possibile. Le spalle ferme, il viso che tremava e le gambe che non si muovevano di un centimetro. Stava aspettando una reazione ma tutto ciò vhe aveva ottenuto era stato il silenzio.

Malia gli rivolse uno sguardo compiaciuto.

"Bene, non credo che ci sia molto da dire a riguardo, quindi, qualcun altro ha qualche notizia per noi?"
Malia cercò di cambiare argomento per indirzzare l'imbarazzo che galleggiava fra lei e Scott da qualche altra parte.

Theo guardò Liam per qualche secondo e poi si alzò. Nessuno sapeva che, uno di loro in quella casa non ci avrebbe mai più messo piede. Così come Theo stava facendo mentre raggiungeva il posto accanto a Scott. E mentre lo faceva i due si guardavano negli occhi, sapendo che questa volta l'argomento era più delicato.

Il moro gli posò una mano sulla spalla, per dargli coraggio, ma guardava comunque fermamente davanti a sé. Anche Liam gli aveva rivolto uno sguardo, incitandolo a parlare.

Theo sospirò, per lui non era questo granché, ma riconosceva che per altri poteva esserlo.

"Io..." non sapeva come proseguire.

"Spero tu non abbia ucciso nessuno!"
Esclamò Derek ridendo, in un momento del tutto fuori luogo.

"No no"
Negò Theo, e un piccolo sorriso si formò sul suo viso.

"Io non sono più una chimera, lo so cods state pensando: ma com'è possibile? Cosa ti è successo?"
Disse cercando di imitare le loro voci.

Stiles mentre osservava la scena, pensava che almeno non era l'unico ad avere dei segreti, ma rimaneva sempre più sorpreso di come loro fossero capaci a tenerli segreti fra di loro, e a farlo a lungo. Stiles sapeva cosa Theo stava per dire. Li aveva spiati per tutto il tempo, quindi non era difficile da dedurre. Accanto a sé, invece, Lydia era piuttosto stupita. Così come lo erano gli altri.

"Lasciate che sia io a rispondere alla vostra domanda" continuò Theo "Se non sono più una chimera è perché ho esplicitamente chiesto a Scott di mordermi, e dopo esser riuscito a farmi dire quel maledettissimo si, Scott mi ha morso. Quindi da un paio di mesi a questa parte ho seguito degli allenamenti, ho imparato a resistere alla tentazione che la luna piena scatena in me. Ho trovato la mia ancora."
In quel momento i suoi occhi incontrarono quelli di Liam.

"Sono diventato un lupo mannaro."
Affermò infine, con poca voce.

Lydia si voltò verso Stiles, e gli chiede de lui ne fosse a conoscenza, e lui annuì, dicendole che però lo sapeva attraverso altre fonti, cioè che non ersno stati loro a dirglierlo.

Mason si girò anche lui verso Stiles. Il castano capì la sus preoccupazione, sapeva che ora erano soli. Mason era piuttosto tranquillo riguardo a questo scontro, soppratutto dopo aver finalizzato la sua ultima idea, ma se non aveva nessunoa proteggerlo così come aveva pensato, la sua tranquillità non esisteva più. Theo era forte e se fosse stato con loro come avevano pianificato, Mason e Stiles sarebbero stati certamente al sicuro, ma ora che la verità era stata svelata, i piani cambiavano.

Lì, in quella stanza, spogli dai loro segreti e dominati da un eterno silenzio, i membri del branco erano vulnerabili, privi di ogni forza di volontà per combattere ancora.

Mi scuso per il ritardo nella pubblicazione di questo capitolo, ma è estate, e perciò passo molto più tempo a fare altro. In ogni caso per farmi perdonare il capitolo è venuto più lungo del solito. Per trovare una citazione adatta ci ho messo mezz'ora, e quella che ho messo non sarebbe stata la mia prima scelta. Se leggete questa storia sapete che cerco di metterle spesso, e di solito non le vado a cercare di proposito, le trovo e basta, ma in ogni caso durante la revisione metterò una citazione per capitolo.

Mi piace questo particolare della storia e ho intenzione di mantenerlo.

Il prossimo è l'ultimo, e dopo di quello ci sarà l'epilogo, spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
E nonostante io sappia già come andrà a finire, spero che vi piaccia anche il finale. Ho ancora tante sorprese, devo però aspettare svelarle ;)

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro