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Surprises are coming

Don't tell me what they said about me, tell me why they were so comfortable to say it around you.

Quando finalmente le cose si calmavano o si poteva fare finta che le cose si fossero calmate, Theo e Liam erano i primi ad approfittarne.

Liam era uscito dagli allenamenti, ancora non aveva parlato con Scott di quello che aveva visto. Stava aspettando che Theo lo passasse a prendere per passare il resto della serata insieme, prima di tornare dal suo Alpha e dovergli confessare ciò a cui aveva assistito.

Mise il borsone sulla spalla e si incamminò verso l'uscita mentre il suo cellulare si accendeva e appena digitato il pin sul cellulare, quest'ultimo iniziò a vibrare numerose volte a causa dei messaggi che Malia gli aveva lasciato, sia sulla segreteria che su WhatsApp ma Liam sembrava non rintracciabile e così si era arresa.

Il cellulare aveva iniziato a suonare e Liam aveva accettato la chiamata proveniente dalla chimera.

"Ehi, guarda che non posso passare, vieni al covo dei Dread Doctors, c'è un anomalia"

Gli disse dall'altro capo del cellulare.

"Oook"

Gli rispose poco convinto il beta nel frattempo che si addentrava nel bosco.

Gli chiuse la chiamata e cerco di concentrarsi nel trovare la giusta direzione verso il covo, senza rischiare di perdersi.

Malia e Scott erano arrivati a casa, sicuramente stava meglio del giorno precedente e poteva dire di star bene ma Malia non ne era certa ed era ancora preoccupata per lui.

"Ti faccio un thé ok?"

Si avvicino alla cucina e prese una tazza per il suo ragazzo.

"Se proprio devi"

Gli rispose ridacchiando l'Alpha.

La ragazza fece partire il bollitore e una volta pronto portò il Thè a Scott che si era steso sul divano.

"Dove sono finiti gli altri?"

Chiese, intuendo che nel resto delle stanze non ci fosse nessuno.

"Lo sai che hanno casa loro, vero?"

"Si ma di solito sono sempre qui"

Scott sbuffò portando il Thè alle labbra mentre leggeva la posta che gli era arrivata in casa.
La maggior parte erano bollette, ma una in particolare prese tutta la sua attenzione.

Avvertimento di sfratto

Il ragazzo non pagava l'affitto da quando la madre era stata portata via, e ormai erano passati 5 mesi. Si rese conto che quella lettere lo metteva in una posizione decisamente scomoda, non aveva un lavoro e non voleva usare i pochi risparmi per pagare solo un mese d'affitto.

Come avrebbe fatto a nutrirsi poi?

Sospirò e poggiò nuovamente la lettera sul tavolino del salotto.

Malia che era seduta sulla poltrona accanto a lui, aveva notato il suo viso cambiare espressione appena aveva preso quella busta perciò l'afferrò velocemente e ne lesse il contenuto.

In realtà solo una riga, la stessa che aveva letto Scott.

Il moro aveva tentato di fermarla ma lei era stata più veloce.

"5 mesi?! Perché non me l'hai detto? Lo sai che avrei potuto aiutarti!"

"Ti avrei fatto pena"

Rispose il moro senza neanche degnarla di uno sguardo.

"No."

Disse schietta la ragazza.

"Io ti dico di si, sto bene"

Afferma deciso l'Alpha alzandosi dal divano.

"E so come risolvere la situazione"

Malia si alzò a sua volta, pronta per seguirlo.

"Scott, tua madre era la fonte di reddito in un questa casa, tutti noi possiamo capire se ora ti trovi in difficoltà economiche"

Non sapeva di preciso cosa avrebbe dovuto dire ma qualsiasi cosa era meglio di stare zitta.

Scott le rivolse uno sguardo poi annuì facendole cenno di seguirlo.

Lei gli prese la mano e si fece portare dal suo ragazzo nel loro letto, dove passarono il resto della giornata.

In fondo Scott stava bene, ma aveva ancora bisogno di rilassarsi.

Liam era arrivato al covo ed era entrato nella stanza principale, dopo neanche 5 minuti aveva iniziato a chiamare il suo ragazzo, che non aveva trovato.

Theo sapeva che il beta odiava i ritardi, soprattutto se erano suoi.

"Eccoti!"

Lo abbracciò da dietro e lo strinse forte a sé.

"Allora, qual'è l'anomalia?"

Chiese il beta girandosi verso Theo, nervoso e curioso allo stesso tempo.

Era da molto tempo che non succedeva qualcosa ed era come se alla sua parte sovrannaturale mancassero i brividi della sopravvivenza e della paura.

"L'anomalia è che avevo bisogno di te"

Gli disse Theo poggiando le sue labbra su quelle del beta in un gesto fugace, privo di ogni malizia.

"E questo mi sembra un luogo piuttosto... privato"

Gli sussurrò la chimera all'orecchio.

"Questo è un posto inquietante, oh andiamo fra tutti i posti per fare sesso proprio questo?"

Disse scettico Liam, che stentava a credere all'opzione scelta dal suo fidanzato.

Theo alzò gli occhi al cielo e nel momento in cui la chimera posò le due labbra sul suo collo, che lui sapeva essere il suo punto debole, Liam non spiccio più parola, dando la possibilità a Theo di proseguire nella sua impresa.

"Theo... Ti amo"

Sussurrò il beta tra un bacio e l'altro.

Il biondino riportò gli occhi in quelli blu del beta e sorrise.

"Ti amo anch'io Dunbar"

Liam gli tolse la maglietta graffiandogli la schiena mentre la chimera si dedicava ancora a lasciare la propria traccia sul suo corpo.

Si accorse però di qualcosa, quella solita cicatrice sulla schiena di Theo, di cui si dimenticava sempre di chiedergli.

"Theo, dove te la sei fatta?"

Gli chiese continuando a toccarla.

"Non ne ho la più pallida idea, è apparsa e io non potevo toglierla"

Gli rispose il biondo.

Theo tolse anche la sua maglietta e continuarono a togliersi gli indumenti seguiti da numerosi baci finché il beta non spinse Theo contro qualcosa.

Non sembrava essere un muro, bensì qualcosa fatto da acciaio.

"Cos'è quest'affare?"

Theo spostò Liam da sé e si girò verso quella che sembrava essere una porta.

Era blindata ma bastava utilizzare un po' di forza e si sarebbe aperta.

Considerando che i due erano lupi mannari, la cosa si faceva ancor meno complicata, purtroppo non era così.

Theo e Liam si erano rivolti un occhiata e subito dopo Liam si era precipitato sulla porta e aveva provato ad aprirla in tutti i modi, ma niente aveva funzionato così ci aveva provato anche Theo che però perdeva la pazienza facilmente e iniziò a tirargli dei pugni contro.

Liam lo staccò dalla porta.

"Ci penseremo dopo"

Gli sussurrò il beta.

Theo aveva alzato le spalle, in fondo la porta sembrava sospetta ma avevano iniziato qualcosa e dovevano finirla.

Non è quel tipo di cosa che lasci in sospeso.

La chimera gli rivolse un sorriso malizioso abbandonando, per un momento, l'idea di aprire quella porta.

Si precipitò sulle labbra del beta pronto per finire ciò che aveva iniziato, prima di tornare a casa a pensare nuovamente a quella che sarebbe stata la sua vita quando avrebbe iniziato l'università.

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